FARMACOGNOSIA - LA SCIENZA DELLE PIANTE

1.XANTINE

FARMACOGNOSIA - LA SCIENZA DELLE PIANTE

Messaggioda Royalsapphire » 11/05/2013, 12:53



Alcaloidi caffeici:
Teofillina
Teobromina
Caffeina

Sono droghe che non hanno niente a che vedere l'una con l'altra ma che contengono gli stessi alcaloidi, appartenendo così al gruppo delle Xantine.
Queste non si trovano libere nella pianta ma legate ai tannini; quindi molte delle operazioni preliminari che si fanno su queste droghe sono proprio quelle di separarle dai tannini.
Si chiamano "alcalodi" perché contengono azoto ma, a differenza delle reazioni che danno tutti gli altri alcaloidi, questi ne danno una caratteristica, detta "reazione della Muressìde", molto colorata.

AZIONI FARMACOLOGICHE
Le tre xantine hanno gli stessi effetti ma con entità differenti.
1) Sul SNC (Sistema Nervoso Centrale): Di tipo discendente; cioè i primi centri interessati sono quelli superiori, poi quelli più bassi, infine quelli inferiori. I centri superiori sono i centri corticali (quindi la corteccia con aumento delle funzioni cerebrali); i centri più bassi sono quelli bulbari (che regolano il respiratorio e il circolatorio, con aumento del respiro e del battito cardiaco), ma la stimolazione di questi a dosi normali non è così evidente da essere avvertita.
I centri inferiori sono quelli spinali (con conseguente aumento dell'eccitabilità riflessa), in quest'ultimo caso, chi esagera con la caffeina, avrà le mani che tremano e altri sintomi fastidiosi. Questo perché, anche se l'effetto va, via via a scemare dai centri corticali in giù, una dose troppo alta interesserà in maniera evidente anche i centri bulbari e spinali, con tremore alle mani, insonnia, respiro strozzato e palpitazioni eccessive. Quindi possiamo dire che le manifestazioni spinali sono di tipo tossico, cioè si manifestano soltanto in caso di dosi tossiche.
NB: Sul cuore effetto cronotropo e inotropo positivo, sui grandi vasi vasodilatazione.

2) Sul respiratorio: Effetto miorilassante, cioè broncodilatatore.

3) Sulla muscolatura scheletrica (volontaria): Azione tonica, dovuta al maggior ingresso di calcio indispensabile per la contrazione.

4) Sull'apparato gastroenterico: stimolazione di tutte le secrezioni (HCl, bile, muco..).

5) Antagonismo competitivo con l'adenosina: più da parte della caffeina; si legano si recettori A1 e A2 dell'adenosina, inibendoli; inibiscono anche le fosfodiesterasi (enzimi che attivano l'adenosina). Ne consegue analgesia a livello centrale (quindi azione antiemicranica) dovuta al fatto che l'adenosina è una sostanza algogena. Consegue anche una vasocostrizione del microcircolo con aumento della pressione e aumento della concentrazione di cAMP (che fornisce più energia all'organismo).

6) Potenziamento del simpatico: bloccando le COMT aumentano il livello di catecolammine (A, NA e DA) circolanti.
NB: Gli effetti sulla fosfodiesterasi si hanno già con una tazzina di caffè, mentre a dosi più alte avremo quelli sulla COMT; quindi, per avere effetti sul simpatico dobbiamo prendere 3-4 tazzine di caffè (si parla di chi non è solito bere tanto caffè, in tal caso la soglia è più alta, data la sua assuefazione).

7) Sui reni: azione diuretica.

Quindi si studiano le azioni farmacologiche delle xantine su:

1. SNC: caffeina >> teofillina >> teobromina
2. Sistema cardiovascolare: teofillina >> caffeina >> teobromina
3. Muscolatura lisci del respiratorio: teofillina >> caffeina >> teobromina
4. Apparato muscolare scheletrico: caffeina >> teofillina >>teobromina
5. Apparato gastroenterico (stimolazione della secrezione acida): caffeina >> teofillina >> teobromina
6. Apparato renale (azione diuretica): teofillina >> caffeina >> teobromina
7. Stimolazione del metabolismo basale: con liberazione di glucosio e acidi grassi che stimolano ulteriormente la muscolatura scheletrica.
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COFFEA ARABICA

Messaggioda Royalsapphire » 11/05/2013, 13:54



Dose letale: 100 tazzine di caffè.
E' dotata di un'elevata lipofilia grazie alla quale, oltre che la BEE (Barriera Emato-Encefalica), supera anche la membrana placentare e si concentra facilmente nel latte materno con effetto eccitante sul lattante (anche la nicotina si concentra nel latte materno, quindi non fumare in caso di allattamento).
Le tre xantine provengono tutte da una base purinica (azotata) inattiva, la xantina, mediante successive metilazioni. Quindi la purina metilata da origine a una xantina diversa a seconda del numero e della posizione di questi radicali metilici.
Chiaramente una volta metilata si attiva.
Cosa che differenzia le xantine tra loro non è la qualità dell'effetto ma la quantità; ovvero a variare è l'entità dei singoli effetti.

DROGA:
Semi nascosti nella polpa del frutto che è una drupa (bacca).

PRINCIPI ATTIVI (PA):
1) Alcalodi xantinici: Caffeina, teofillina, etc
2) Tannini
3) Alcaloidi piridinici: Trigonellina (la stessa del Fieno greco, dalla proprietà ipoglicemizzante).
4) Acidi fenolici: Acido clorogenico
NB: La pianta non è essenziera, infatti è con a torrefazione che si sviluppa l'odore del caffé (e il colorito passa dal verde al bruno).

TRATTAMENTO DELLA DROGA:
I semi vengono estratti dalla polpa del frutto, essiccati, decorticati e fatti fermentare; infine vengono torrefatti (cioè tostati a 200°C).
Con la preparazione della droga si perdono diversi PA a causa delle trasformazioni chimiche che avvengono: gli acidi fenolici vengono distrutti; la trigonella viene trasformata in amide nicotinica; si forma il caffeòlo, l'olio essenziale (costituito da circa 200 composti) e la caffeotossina, responsabile delle azioni irritanti della droga. Infine la caffeina viene liberata dal legame coi tannini.

PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
1_ Azione stimolante sul SNC di tipo discendente
2_ Azione digestiva in quanto stimola la secrezione di HCl e di bile (utile per emulsionare i grassi e le vitamine lipofili). Infatti dopo i pasti si suole prendere il caffè.
3_ Azione lipolitica: poiché la caffeina lega i recettori adrenergici beta 3 localizzati sul tessuto adiposo. Questi recettori promuovono la lipolisi tramite attivazione della lipasi che catalizza il catabolismo dei lipidi ad acidi grassi. Infatti se notate bene, in prodotti cosmetici come la Somatoline, risulta la caffeina tra gli ingredienti.
4_ Leggero vasocostrittore e ipertensivo
5_ Azione tonica sul muscolo scheletrico in quanto provoca un immagazzinamento di ioni Ca++ intracellulare utile per la contrazione, e inibisce le COMT potenziando la resistenza fisica intellettuale.
6_ Stimolando il metabolismo basale aumenta la disponibilità di glucosio nel sangue, utile sia al cervello che ai muscoli.

IMPIEGO TERAPEUTICO:
1_ Come eccitante centrale
2_ Come "antidoto" dopo una sbronza
3_ Come coadiuvante in trattamenti nevralgici (in quanto la mialgia è provocata dalla vasodilatazione da adenosina)
4_ Nel trattamento topico anticellulite

AVVERTENZE:
Un suo uso eccessivo può provocare aborto (stessa cosa la nicotina).

FORMA FARMACEUTICA:
Estratto secco
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CAMELLIA TEA - THEA SINENSIS

Messaggioda Royalsapphire » 11/05/2013, 16:17



DROGA:
Foglie essiccate, il cui duplice trattamento porta al thè verde e al thè nero.

PA:
1) Caffeina (alcaloide xantinico)
2) Teofillina (alcaloide xantinico)
3) Teobromina (alcaloide xantinico)
4) Tannini idrolizzabili (o tannini classici, cioè polimeri eterogenei contenenti acidi fenolici e zuccheri semplici)
5) Tannini catechici (o procianidine): epigallo-catechine libere o salificate (epigallocatechine gallato)
6) In più il thè nero contine oli essenziali.
NB: I tannini se presi in gran quantità sono tossici perché tannano (legano) le proteine.

La differenza primaria tra thè verde e thè nero, sta nel fatto che nell'uno si attua un processo di fermentazione mentre nell'altro di stabilizzazione (processo che blocca irreversibilmente gli enzimi polifenolo-ossidasi).
Infatti per il thè verde le foglie appena raccolte non vengono frantumate e subiscono immediatamente la stabilizzazione, evitando così che possano avviare il processo ossidativo.
Le foglie destinate a ottenere il thè nero invece, vengono fatte fermentare (ovvero vengono sottoposte a ossidazione)così che gli elementi antiossidanti scompaiano; pertanto il thè nero risulterà avere pochissimi polifenoli, a differenza del thè verde, che ne sarà ricco.
Questa differenza di lavorazione è dovuta a motivo di raggiungere due scopi diversi: col thè nero si vuole esaltare l'attività eccitante della caffeina per cui occorre averla libera dal legame coi tannini che, infatti, vengono distrutti con la fermentazione; col thè verde invece si vogliono esaltare le proprietà antiossidanti dei polifenoli, ed è bloccando immediatamente la fermentazione con la stabilizzazione che si riesce a preservare i polifenoli dalle polifenolo-ossidasi (enzimi che vengono così irreversibilmente bloccati). Per tale motivo le foglie rimangono verdi, proprio perché non si hanno fenomeni di ossidazione.
Alla fine dei due processi, fermentazione e stabilizzazione, le foglie vengono, in ambo i casi, essiccate mediante torrefazione (riscaldamento a 200°C).
NB: la caffeina non è meno presente nel thè che nel caffè, è solo meno disponibile (perchè legata ai tannini).

AZIONI FARMACOLOGICHE:
_Thè verde:
1. Attività antiossidante (soprattutto sulle LDL) e vasocostrittiva (dovuta alle catecolamine).
2. Diuretica, da parte dei polifenoli
3. Dimagrante: perchè l'epigallocatechina attiva le lipasi
4. Antitumorale: Le catechine inibiscono la 5-alfa-reduttasi, enzima che attiva il testosterone in diidrotestosterone (DHT), ciò spiega il blocco, in vitro, di tumori ormono-dipendenti (ad esempio alla prostata e ai testicoli). Inoltre inibisco ErB2, antigene altamente espresso nei tumori.

_Thè nero:
1. Azione broncodilatatoria
2. Diuretica
3. Eccitante il SNC
4. Astringente: per i tannini. Se si ha la diarrea quindi, possiamo "spingere" l'infusione, così da liberare più tannini, malgrado così facendo si perda l'azione eccitante della caffeina che, trovando i tannini in solizione, tornerà a legarsi con loro. Più il thè è scuro e più i tannini si saranno liberati (pertanto una rapida infusione libera quindi più caffeina, perché questa passa in infusione più rapidamente dei tannini).

Le catechine inibiscono la 5-alfa-reduttasi, enzima che attiva il testosterone in diidrotestosterone (DHT); ciò può spiegare il blocco, in vitro, dei tumori ormono-dipendenti (come prostata e testicoli). Inoltre inibiscono ErB2, antigene altamente espresso nei tumori.

NB: La teofillina può avere attività anti-infiammatoria perché inibisce la liberazione di istamina.

TOSSICITA': Ad alte dosi può esser tossica per via dei tannini (che tannano le proteine).

FORMA FARMACEUTICA: Estratto secco.
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COLA, MATE', GUARANA'

Messaggioda Royalsapphire » 28/10/2013, 17:38



COLA

Nome della droga contenuta nell'Eritroxilon Cola
Droga: Cotilèdoni (foglie embrionali carnose)
PA: Caffeina, teobromina, catechine
Az. farmacologiche: Eccitante del SNC.
Info: La cola contiene addirittura più caffeina del caffè.



MATE' (o THE PARAGUAIENSE, nome dell'infuso delle foglie di Ilex paraguayensis)

Droga: Foglie essiccate.
PA: Caffeina in quantità simili alla Coffea arabica, polifenoli.
Az. farmacologiche: Eccitante sul SNC
Info: Ha un effetto diuretico superiore a quello del caffè.



GUARANA' (o PAULLINIA CUPANA)

Driga: semi essiccati del Guaranà
PA: Guaranina, chimicamente simile alla caffeina ma i cui effetti farmacologici durano più a lungo; caffeina (contiene la più grande quantità di caffeina in assoluto); tannini.
Az farmacologiche: Forte eccitante sul SNC
Info: E' usata per il suo effetto astringente nei casi di diarrea (grazie al suo contenuto di tannini).
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2. DROGHE SEDATIVO-IPNOTICHE

Messaggioda Royalsapphire » 28/10/2013, 18:06



Comprendono:
1 Valeriana
2 Camomilla
3 Passiflora
4 Eschscholtzia
5 Melissa
6 Luppolo
7 Biancospino
8 Tiglio

NB: Per i flavonoidi contenuti in tutte le droghe di questa classe, si sconsiglia l'uso in gravidanza a causa del potenziato rischio di leucemia del nascituro.


INSONNIA

Si divide in:
_Insonnia iniziale (difficoltà nell'addormentarsi)
_Insonnia di mantenimento (frequenti risvegli notturni)
_Insonnia terminale (risveglio mattutino prematuro con difficoltà a riaddormentarsi)


...e può essere anche:

_Fisiologica: In fase puberale (La pubertà si manifesta tra 8 e 13 anni nelle femmine e tra i 9 e 14 anni nei maschi), menopausa, età avanzata; tutte tappe soggette a variazioni ormonali. In tutti questi casi non occorre l'ansiolitico.
_Secondaria: Fattori esterni: rumori, luce mattutina, dopo una grande abbuffata a cena, a causa della tosse o del naso chiuso (in tal caso si chiama "apnea morfica"), cause iatrogene (cioè causate dall'assunzione di farmaci), patologiche...
In caso di insonnia secondaria non occorre l'ansiolitico poiché è la causa primaria che va rimossa per evitare l'insonnia secondaria.
Purtroppo c'è chi prende sedativi anche in casi come questo e ciò è sconsiderato perché si rischia di procurarsi una insonnia cronica.
_Patologica: In quest'ambito va bene l'uso di farmaci o droghe. Questi devono: indurre rapidamente il sonno, non creare tolleranza alla dose, non creare dipendenza o insonnia da rimbalzo. Un esempio di droga buona da usare è la melatonina che riesce ad aiutare anche chi risente del cambiamento di fuso orario. Ottima se associata all'iperico, il quale prolunga la sua secrezione notturna e, poiché l'organismo stesso produce melatonina, l'iperico funziona anche da solo (perché prolunga la secrezione di melatonina endogena).


ANSIA

E' una risposta dell'organismo a qualcosa.
Il sistema nervoso simpatico è quello della risposta (cioè quello dinamico, quello dell'ansia), mentre il parasimpatico è quello della "stasi" (del riordino delle funzioni, cioè quello della riflessione e del riposo).
L'ansia è un'emozione sana dell'essere umano, quando retta da motivazioni valide, mentre diventa patologica quando è una reazione sproporzionata alla situazione, quando cioè è immotivata.
Dopo l'ansia subentra la somatizzazione dell'ansia, perché il nostro corpo è governato dalla mente. L'ansia può essere somatizzata in tantissime cose: mal di testa, tachicardia (dovuta a eccessiva attivazione del simpatico, e porta il nome di "ermetismo cardiaco" = aritmia di natura psichica), diarrea, stipsi, coliche intestinali, gastrite (il tratto gastroenterico risente più comunemente dell'ansia), insonnia, brufoli, rossori...

Le Benzodiazepine-like (o anche dette GABA-like), sono sostanze naturali capaci di legare il sito delle BDZ e sono contenute nel pomodoro, nel latte, nelle banane...
Prima di prendere i farmaci di sintesi, è bene ricorrere alle droghe (chiaramente meno nocive).

NB: La differenza tra un ansiolitico e un ipnotico sta nella dose. Una dose più alta garantisce una copertura di 12-16 ore - e diventa un ansiolitico perché si sta svegli circa 16 ore - mentre una dose più bassa ne garantisce una di 6-8 ore - assumendo proprietà ipnotiche (giacché si ha bisogno di dormire 7-9 ore).
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Messaggioda Royalsapphire » 03/06/2014, 19:20



Valeriana officinalis

La Valeriana officinalis deriva dal latino, "valère", che significa "star bene".
E' l'estratto totale che ha potere farmacologico. Nessuno dei suoi componenti è capace di riprodurre singolarmente gli effetti del fitocomplesso intero.

Droga: Rizomi (radici che penetrano il terreno orizzontalmente, a differenza delle comuni radici, che lo penetrano verticalmente sino a radicarsi in profondità).
Grossi problemi sulla preparazione della droga, perché risente delle temperature alte (infatti oggi si può ricorrere al congelamento della radice che permette di non alterare troppo la composizione.
Anche la conservazione danneggia la droga e, pertanto, questa non si può conservare per lunghi periodi (una volta aperta la confezione).

Principi attivi (PA): Fitocomplesso ricchissimo:
_Olio essenziale contenente:
a) monoterpeni: esteri del bornèolo
b) sesquiterpeni: acido valerenico e acetossivalerenico (usati come marker di riconoscimento perché specifici della Valeriana officinalis)
c) glicole kessilico
d) valeranone e valeranale

_Monoterpeni biciclici: esteri dell'acido valenico: valeopotriati (valtrato e diidrovaltrato) che, se la droga viene trattata al alte temperature, vengono trasformati nei c.d. "baldrinali". Questi valeopotriati sono infatti molto instabili per il loro gruppo epossidico, quindi si decompongono facilmente con le temperature di essiccamento formando questi baldrinali, meno attivi farmacologicamente, ma pur sempre attivi. Quindi, un estratto più ricco in valeopotriati che in baldrinali è considerato più pregiato proprio perché più potente.

_Aminoacidi: GABA e Glutammina ad elevate concentrazioni. Ma poiché il GABA non attraversa la BEE si può dire che è la glutammina a contribuire all'effetto tranquillante (la quale passa la BEE) e dal momento che è il precursore dello stesso GABA (principale neurotrasmettitore inibitore a livello centrale. I farmaci che ne esaltano l'effetto sono BDZ e barbiturici).


AZIONI FARMACOLOGICHE

[Sembra siano dovute principalmente ai sesquiterpeni]

1) Azione sedativo-ipnotica: Con meccanismo sconosciuto, inibisce la ricaptazione e il catabolismo del GABA con risultante amplificazione dell'effetto sedativo (azione dei sesquiterpeni).
Chiaramente la differenza di un ansiolitico e di un ipnotico sta nella dose.
In vitro è stato notato il legame ai recettori GABA A nel sito delle BDZ (benzodiazepine) e ai recettori A2 adenosinici (antagonizzati dalla caffeina), infatti l'adenosina ha un effetto deprimente il SNC.

2) Azione spasmolitica: (quest'azione accompagna quasi tutte le droghe sedativo-ipnotiche, ovvero Valeriana, Passiflora, Eschscholtzia, Melissa e Camomilla). Azione che fa rilasciare la muscolatura liscia e quindi circoscritta all'apparato respiratorio e digerente. Ciò è utile contro la somatizzazione dell'ansia (ansia-> crampi allo stomaco = dolore fisico).
Tale azione sembra più spiccatamente provenire dal valtrato e dal diidrovaltrato, ma proviene anche dai sesquiterpeni.


TOSSICITA'

1) Controindicata in gravidanza e allattamento.
2) Controindicata nei cardiopatici.
3) Non assumere insieme al vino per probabile effetto additivo.
4) Non assumere prima di un intervento chirurgico perché potenzierebbe l'effetto dei barbiturici (usati spesso come preanestetici).
5) Non abusare della droga perché potrebbe portare a un calo di tenzione.


IMPIEGO

Blanso sedativo (i preparati con una più alta concentrazione di valeopotriati sono farmacologicamente più attivi).


FORMA FARMACEUTICA IN COMMERCIO

Estratto secco standardizzato in capsule o compresse, infusi e tinture (sappiate che da 50 mg a 250 mg si ha un effetto variabile, rispettivamente ipnotico e sedativo).




Il Caso del Kava-kava

E' una radice dalla notevole azione ansiolitica utilizzata continuamente in India dove, per tradizione, si consuma sotto forma di estratto acquoso, cioè di infuso.
Quando il mondo occidentale se n'è interessato, l'ha messo sul commercio sotto forma di estratto idroalcolico, al 70% di alcohol, ottenendo così un prodotto completamente diverso e addirittura... tossico! Perché nell'alcohol passavano anche i c.d. "kavalattoni" fortemente epatotossici perché riescono a degradare gli enzimi ad attività antiossidante ed epatoprotettiva. Ciò ha condotto a casi di morte e il prodotto è stato ritirato.
Questo è l'esempio lampante di come, se si stravolge l'uso tradizionale si può andare incontro a tossicità.



Chamomilla recutìta - Matricaria chamomilla

[C'è un legame con la Calendula, antiinfiammatoria]

NB: Un olio essenziale è molto attivo e ha un forte potere di penetrazione (perché lipofilo), quindi va usato a piccole dosi e mai da solo (cioè puro), ma va semplicemente diluito, infatti viene sempre venduto in piccole boccettine.

FAMIGLIA
Asteraceae >> famiglia particolarmente coinvolta negli attacchi allergici.

DROGA
Essenziera, costituita dai capolini fioriti: olio essenziale (che quindi viene estratto per distillazione in corrente di vapore perché come doroga è termolabile).

PRINCIPI ATTIVI (PA)
Distinguiamo due grossi gruppi: PA lipofili e PA idrofili. Quindi sappiate che quando facciamo un infuso, estraiamo solo quelli idrofili.

Componenti idrofili:
1) Aminoacidi: Triptofano
2) Sesquiterpeni: alfa-bisabololo, farnesolo.
3) Monoterpeni: alfa-pinene, beta-cariofillene.
4) Matricina, che è un proazulene non volatile e incolore, che durante la distillazione si trasforma in camazulene, di colore azzurro.
Si possono ottenere però anche oli essenziali incolore; ciò vuol dire che sono stati ottenuti con altre metodiche da cui non si è liberato il camazulene.

Componenti lipofili:
1) Flavonoidi: apigenina (aglìcone dell'apigetrina; solo il Luppolo non contiene apigenina), luteolina, quercitina e rutina legate o libere.
2) Tannini.
3) Mucillagini: xiloglucorani (polisaccaridi, ovvero fibre idrosolubili); le mucillagini proteggono la parete gastrica e quindi sono utili contro gli attacchi d'ansia.
4) Cumarine (glicosidi cumarinici; si tratta di fenoli semplici): camilline.
Azioni farmacologiche delle camilline:
1. Antiinfiammatoria
2. Spasmolitica
3. Anticoagulante
4. Fotosensibilizzante
5. Antiossidante
6. Epatoprotettiva
7. Inibente la 5-alfa-reduttasi

N.B. 1] L'Artemìsia còtula è una pianta molto simile alla Camomilla che infesta spesso la sua coltivazione; contiene inoltre un allergene, l'antecotulìde, che risulta presente nella Camomilla in seguito alla contaminazione con Artemìsia còtula.

N.B. 2] Un droga di buona qualità è costituita dal capolino INTERO (non frantumato) ed è senza pezzi di foglie o gambo.

L'essiccamento è un processo delicato perché deve avvenire a temperatura molto bassa o altrimenti si rischia di perdere l'essenza.


AZIONI FARMACOLOGICHE PRIMARIE

1) Contrariamente alla sua fama sedativo-ipnotica, tali azioni non sono affatto le principali! Infatti la principale azione della Camomilla è quella SPASMOLITICA . I maggiori responsabili dell'azione spasmolitica sono l'alfa-bisabololo e le camilline.
2) Anti-infiammatoria, sempre da parte degli stessi di cui sopra che inibiscono la COX e la LOX; sembrano inibire anche l'NF-KB. Pare che anche il camazulene inibisca la liberazione di istamina e che quindi abbia effetti antiallergici, nonostante sia risaputo che molti soggetti sono allergici alla camomilla.
3) Antiossidante e scavenger (anti radicali liberi) da parte dei polifenoli.

AZIONI FARMACOLOGICHE SECONDARIE

4) Azione sedativo-ipnotica da parte della sola apigenina la quale è una BDZ-like perché va a legare il sito delle benzodiazepine sul recettore GABA A.
5) Azione antidepressiva dovuta al suo contenuto in triptofano.
6) Azione antimicrobica, espettorante e anticatarrale dovute alla componente terpenica (alfa-bisabololo) e al camazulente. ES: E' attiva contro Candida e Trichomonas vaginalis.
7) Digestiva per i tannini.
8) Antitumorale (per l'inibizione della LOX); azione ancora in studio.


IMPIEGO:
_Nei disturbi gastro-intestinali come gastrite e meteorismo per l'azione spasmolitica e per l'azione protettiva delle mucillagini.
_Nei dolori mestruali per il blocco delle prostaglandine (soprattutto PEG2 che ha un grosso ruolo a livello dell'utero).

USO TOPICO:
_Nella cute infiammata, irritata o infetta (ad esempio ad esempio al collo dell'utero).

TOSSICITA': Allergia.

FORMA FARMACEUTICA: Infusi, tinture, macerati, estratto secco, colliri, pomate...



Passiflora incarnata - Fiore della passione

Questa è una pianta studiatissima tutt'oggi.

DROGA: Tutta la parte aerea: foglie, fiori, frutti.
Una droga di qualità dovrebbe contenere lo 0,3% di flavonoidi espressi in iperoside.

PA:
1) Alcaloidi armenici: armàno, armìna e armòlo -> questi sono tossici, infatti sono presenti pure nell'LSD.
2) Flavonoidi: Cresìna, apigenina e iperosìde.
3) Derivati pirònici: maltòlo.


AZIONI FARMACOLOGICHE:
1) Sedativo- ipnotiche, con una contraddizione dovuta agli alcalodi armenici che sono degli stimolanti centrali, quando invece la droga è deprimente.
Sappiate che il maltòlo ha azione sedativa ma è presente in concentrazioni moltopiccole (lo 0,05%).
I flavonoidi hanno azione sedativa; la cresìna si è visto avere azione BDZ-like; anche questa però si trova presente in piccole concentrazioni.
2) Azione spasmolitica (che giustifica l'ampio raggio di azione).


IMPIEGO TERAPEUTICO:
_Nel divezzamento da nicotina (perché attenua la sindrome di astinenza)
_Nel divezzamento da oppioidi associata alla Clonidina (stupefacente).
_Nell'ansia.


FORMA FARMACETUICA:
Dall'infuso ai diversi tipi di estratto.


CURIOSITA':
L'appellativo "fiore della passione" le fu dato dai gesuiti perché alcune parti della pianta ricordano gli oggetti usati per far soffrire Cristo (quindi si riverisce alla Passione di Cristo). Es: La corona di spine.





Eschscholtzia californica

DROGA: Parti aeree e radici
P.A:
_Alcaloidi: La droga è un concentrato di alcaloidi, quali la cheleritina, dalla struttura benzofenantrenica e isochinolinica.
_Flavonoidi: rutina, quercitina, apigenina.

AZIONI FARMACOLOGICHE:
_Sedativo-ipnotica: per alcuni alcaloidi è stata trovata in vitro la capacità di prolungare il legame del GABA ai suoi recettori.
2_ La cheleritina inibisce la COMT, l’enzima che catalizza la degradazione delle catecolamine; questo è un controsenso perché il prolungato effetto delle catecolammine potenzia il simpatico con conseguente azione eccitatoria.
3_Azione spasmolitica dovuta sempre alla cheleritina.

TOSSICITA’:
Sconsigliato l’uso prolungato di Eschscholtzia a causa delle possibile interazioni e interferenze col ritmo cardiaco dal momento che questi potenzia il sistema adrenergico che ha i suoi recettori anche sul cuore -> forse ciò spiega come mai questa droga è poco diffusa.

Chiaramente è sconsigliato l’uso in gravidanza e allattamento.

FORMA FARMACEUTICA:
Estratto idroalcolico titolato in chelatina. Ciò perché i PA da estrarre sono solubili in alcohol.






Melissa officinalis

Detta anche: Erba cetronella (perché se si strofinano le foglie, queste emanano un forte odore di limone)
Melissa è una parola che viene dal greco e che vuol dire ape / dolce.



DROGA: Foglie disseccate raccolte prima della fioritura.

PA:
1_ Oli essenziali: sesquiterpeni quali beta-cariofillene, citrale, citronellale e geranale.
2_ Ac fenolici: acido rosmarinico, caffeico e clorogenico.
3_ Flavonoidi: quercitina, luteolina e apigenina.

AZIONI FARMACOLOGICHE:
1_ Sedativo-ipnotica dovuta all’olio essenziale.
2_ Spasmolitica (e dunque anti-ulcerogenica, va bene quindi contro la gastrite nervosa) dovuta all’olio essenziale.
3_ Battericida, espettorante e anticatarrale dell’olio essenziale.
4_ Antivirale, efficace contro l’herpes virus (labiale e genitale) dovuta ai polifenoli.
5_Antitiroidea: dovuta all’inibizione della liberazione del TSI (Immunoglobulina Stimolante la Tiroide) che libera il TSH (ormone stimolante la tiroide; ormone che provoca la malattia di Grave (ovvero l’Ipertiroidismo= iperattività della ghiandola tiroidea). Il Fucus vesiculosus che vedremo prossimamente, stimola la tiroide come il TSI.
6_ Azione antiossidante dei polifenoli (molto importate, infatti la ritroviamo nell’argomento dei RL. -> azione scavenger VS perossidazione lipidica e ossidazione delle LDL.
7_ Probabile azione preventiva il morbo di Alzheimer per il potere antiossidante degli acidi fenolici e per l’azione anticolinesterasica del geraniale.

TOSSICITA’ :
_L’olio essenziale non deve mai essere usato ad alte concentrazioni perché può dare profonda depressione.
_Chiaramente non può assumerla chi soffre di ipotiroidismo.


USO TERAPEUTICO:
1_In caso di ipertiroidismo.
2_Nell’ansia e nell’insonnia; può aiutare assumerlo in caso di somatizzazione dell’ansia in gastrite nervosa.
3_Contro l’herpes virus come uso topico.
4_Contro attacchi d’asma e allergici per l’azione spasmolitica.


FORMA FARMACEUTICA:
_Infuso (per attacchi d’asma).
_Estratto idroalcolico ed estratto secco sotto forma di pomata in caso di herpes virus.
_Tintura madre (in caso di attacchi d’asma).


N.B: La famosa “Acqua di Melissa” è una preparazione tradizionale usata per colmare lo stato d’animo delle donne in menopausa. Ha anch’essa azione spasmolitica naturalmente.
La sua preparazione consiste nel distillare l’estratto idroalcolico.







Humulus Lupulus – Luppolo

Noto come l’ingrediente amaro della birra


FAMIGLIA: Cannabaceae
E’ una pianta dioica (individui maschili distinti da quelli femminili come il Ginkgo).

DROGA: Infiorescenze femminili dette “coni” che contengono delle ghiandole che secernono il luppulino, una oleoresina.
Quelle maschili producono solo polline.

PA:
_Olio essenziale: es. Beta-cariofillene
_Sostanze resinose amare: umulone e lupulone, derivati dal floroglucinolo, molto instabili e quindi si ossidano (decompongono) o per calore o per reazioni enzimatiche dando, come prodotto finale, il metilbutenolo , alcohol volatile che si forma per loro ossidazione! Questo si libera quindi sempre più all’aumentare del tempo di conservazione della droga.
_Fitoestrogeni: 8-preniluaringenina.
_Flavonoidi: quercitina


AZIONI FARMACOLOGICHE:
1_ Azione sedativo-ipnotica: l’azione principale si ha grazie alla formazione di metilbutenolo per metabolizzazione epatica. Questo, essendo un alcohol fortemente volatile deprime l’SNC se inalato; ciò spiega l’uso popolare di mettere le sue infiorescenze sotto il cuscino per migliorare la qualità del sonno.
Invece, probabile effetto euforizzante se la droga viene fumata, essendo della famiglia delle Cannabaceae.
2_ L’8-preniluaringenina è il fitoestrogeno più potente di cui oggi si disponga in campo fitoterapico. I fitoestrogeni sono molecole che hanno la capacità di legare i recettori beta per gli estrogeni. E funzionano da agonisti o da antagonisti a seconda che ce ne sia un eccesso o un difetto nell’organismo, per modularne e quindi equilibrarne le quantità.
Sono utilissimi nella menopausa perché alleviano i sintomi: alterazioni vasomotorie, cambiamenti di umore e degradazione della matrice ossea (osteoporosi).
Oltre al Luppolo, un’ottima fonte di fitoestrogeni sono i legumi e i mirtilli. Ricordiamo che i fitoestrogeni (come gli estrogeni di estrazione chimica) sono assunti per curare squilibri ormonali.
3_ Azione antimicrobica e batterio-statica (cioè ferma la riproduzione dei batteri senza uccidere quelli già esistenti), sfruttata per conservare la birra. Tale azione è dovuta all’olio essenziale e alle sostanze resinose amare.
4_Digestivo (eupeptico) per le sostanze resinose amare e per i tannini.


TOSSICITA’:
_Non usare in concomitanza di contraccettivi orali.
_Può dare dermatite da contatto.
_Possibile disturbo del ciclo mestruale.
_VIETATO in gravidanza per la presenza dei flavonoidi e dei fitoestrogeni; questi ultimi potrebbero interferire con lo sviluppo dell’apparato riproduttivo maschile, come è stato dimostrato per un estrogeno di sintesi che è il dietilstilbestrolo.


FORMA FARMACEUTICA:
Infuso, tintura, estratto secco.





Biancospino



DROGA: Foglie e sommità fiorite

PA: Abbiamo un grande fitocomplesso:
_1 Glucosidi flavonoidi: Vitexìna, Iperosìde, apigenina, quercitina, luteolina e rutina.
_2 Tannini catechici (o proantocianidìne) dall’azione sedativa e antiossidante.
_3 Triterpeni: acido ursolico (dall’attività antimicrobica, antiossidante e antiinfiammatoria)
_4 Acidi fenolici: acido caffeico, cinnamico (dall’azione antiinfiammatoria)
_5 Ammine cardiotoniche: acetilcolina, colina e tiramina (quest’ultima la troviamo anche nel Citrus).


AZIONI FARMACOLOGICHE:

_Cardioprotettiva da parte di ammine e polifenoli: meccanismo d’azione: l’effetto è dovuto all’azione combinata dei flavonoidi e delle ammine. Stimolando i recettori beta-adrenergici si ottiene l’effetto 1) vasodilatante sulle coronarie (prevenendo gli attacchi di angina), 2) inotropo positivoe cronotropo positivo sul cuore (con conseguente azione antiaritmica). L’azione inotropa positiva è dovuta all’inibizione del cAMP-fosfodiesterasi da parte dei flavonoidi con conseguente aumento di cAMP (che si traduce in aumento di forza di contrazione). Inibendo gli enzimi degradanti il cAMP a livello delle cellule cardiache e muscolari lisce vasali, abbiamo un effetto inotropo positivo e una vasodilatazione arteriosa e venosa. Tali enzimi riducono il cAMP in AMP.
L’azione antiaritmica si ha grazie all’azione inotropa positiva in cui si ha il prolungamento del periodo di refrattarietà.
In vitro, il biancospino ha mostrato la capacità di inibire il TXA2 con effetto antiaggregante piastrinico.
_Coronarodilatatrice.
_Sedativo-ipnotica dovuta alle catechine: sfruttata contro l’eretismo cardiaco (ansia sotto forma di aritmia cardiaca).
_Ipocolesterolemizzante: Perché aumenta i recettori trans-membrana per le LDL (up-regulation).
_Azione antiossidante dovuta ai polifenoli: Ciò conferisce protezione contro il rischio di ossidazione delle LDL; un colesterolo LDL elevato è un importante fattore di rischio per l’aterosclerosi, ovvero è una protezione contro il rischio cardiovascolare, ciò aiutato dall’aumento dei recettori per le LDL.
N.B: L’azione del Biancospino non è immediata, ma si instaura lentamente con l’uso prolungato.
La durata del trattamento infatti, non deve essere inferiore alle 6 settimane.


Oltre che per l'ipertensione, il biancospino viene impiegato come trattamento naturale per coadiuvare il miglioramento di situazioni come: l'ansia, l'insonnia, attacchi di panico e molte altre altre... Il biancospino è un tipico arbusto che può raggiungere le dimensioni di un piccolo albero che può raggiungere dai 5 ai 15 metri di altezza e produce piccole bacche rosse scuro o nere che sono ampiamente riconosciute per le loro proprietà benefiche, spesso impiegate anche dalla medicina omeopatica, in prodotti erboristici e cosmetici con svariate finalità.

I fiori e le foglie del biancospino sono ricchi di flavonoidi che sono noti e potenti antiossidanti che spazzano letteralmente via i radicali liberi, inoltre hanno anche proantocianidoli che, sempre della famiglia dei flavonoidi, hanno funzioni cardioprotettiva e sedativa.

Benefici delle bacche di biancospino
Il biancospino deve il suo effetto in maniera particolare alle sue bacche, che fin dall’antichità vengono definite come “un toccasana per il cuore e un incentivo per viver bene”, e nella medicina tradizionale vedevano il loro maggior impiego nei confronti delle malattie cardiovascolari come l’ipertensione, l’insufficienza cardiaca, il battito irregolare, gli attacchi di cuore e gli ictus provocati dall’indurimento delle arterie.

Anche al giorno d’oggi le proprietà terapeutiche del biancospino sono ampiamente riconosciute in tutto il mondo ed i trattamenti che prevedono l’impiego delle sue bacche sono considerati sicuri e funzionali, ideali per diversi motivi:

I benefici al sistema cardiovascolare del corpo sono eccezionali, dato che ne aumentano la produttività e la salute in modo sorprendente, aiutandolo a prevenire l’ostruzione delle arterie ed i possibili problemi che ne derivano, migliorando il battito cardiaco e regolandone le palpitazioni;

Il biancospino è ricco di proprietà antiossidanti, che si dimostrano una valida arma contro l’attacco delle molecole di radicali liberi che affliggono il corpo e le sue cellule, mutandone la forma da positiva a negativa e cancerosa per l’organismo. I tessuti cellulari compromessi possono realmente aumentare il rischio di malattie terminali come il cancro o i vari tumori che colpiscono il corpo. Le qualità antiossidanti delle bacche di biancospino prevengono anche la formazione di colesterolo nelle arterie, che si presentano come delle placche che impediscono la corretta circolazione sanguigna, fattore alquanto pericoloso per il cuore, ma anche per tutto il sistema in generale.

L’aumento del flusso di sangue derivato dall’effetto del biancospino sull’apparato cardiovascolare permette la dilatazione dei vasi di flusso, ricucendo il colesterolo LDL (quello malsano per l’organismo) prevenendo il diabete e l’accumulo di grassi in tutto il corpo, fattore che può risultare interessante per le persone in sovrappeso.
Possibili effetti collaterali e controindicazioni del biancospino
Gli effetti collaterali a seguito dell’impiego del biancospino come tonico naturale sono piuttosto rari dato che generalmente questa pianta officinale viene considerata sicura, che rispetta tutte le esigenze e gli equilibri presenti all’interno dell’organismo: occasionalmente alcuni individui hanno denunciato qualche sintomo come sonnolenza, annebbiamento e sudorazione eccessiva dopo aver assunto le bacche o gli estratti di biancospino, situazione probabilmente dovuta ad un sovradosaggio della sostanza o ad una particolare forma d’allergia nei confronti del biancospino e le sue proprietà.

Frutti ed infuso di biancospino
Questi possono essere usati come rimedio naturale per insonnia e difficoltà di dormire e concentrazione oppure come ricostituente ad esempio con un Infuso di biancospino la cui preparazione è molto semplice, basta versare 1/4 di litro di acqua bollente su 1 cucchiaio di fiori di biancospino tritati e filtrare dopo 15 minuti. Berne non più di 2-3 tazze al giorno.

Biancospino e stitichezza
Il biancospino è un valido rimedio naturale contro la stanchezza e l'aritmia: è sufficiente versare 1 tazza d'acqua calda su 2 cucchiaini dì foglie e fiori e filtrare dopo 15-20 minuti e bere l'infuso tutti i giorni per almeno 4-6 settimane.

Tintura di biancospino
Il biancospino ha diversi altri usi, tra questi ricordiamo la tintura al biancospino utile per il cuore debole: lasciare macerare per circa 10 giorni in alcol al 70% 20 g di fiori e di foglie essiccati e triturati.
Assumerne 20-40 gocce diluite in una tisana o in acqua 3 volte al giorno.

Biancospino e omeopatia
In omeopatia il biancospino è noto per contrastare i disturbi cardiocircolatori: assumere il rimedio omeopatico Crataegus sotto forma di tintura madre oppure alle potenze D2, D4 e 06. Il Crataegus si ottiene dai frutti del biancospino.


TOSSICITA’: Scarsa.
_A differenza delle altre droghe, qui si sono fatti studi seri di tossicità.



INDICAZIONI TERAPEUTICHE:
_Indicato in caso di insufficienza cardiaca e nell’eretismo cardiaco.
_Nell’ipertensione arteriosa.
_Nell’ansia e nell’insonnia.



FORMA FARMACEUTICA
Estratto secco e idroalcolico.



AVVERTENZE:
_Non assumere con altri farmaci per il cuore.
_Non associare a F o droghe dall’effetto anticoagulante, antiipertensivo, antianginoso, antiaritmico.





Tiglio

DROGA:
Infiorescenze essiccate.
Foglie e albùrno (parte più giovane del tronco) sono sulla lista negativa della farmacopea per mancanza di studi epidemiologici.

PA:
1_ Mucillagini (fibre solubili): Arabinogalattano (al 10%) come nella Calendula e nell’Echinacea.
2_Tannini: che conferiscono una leggera azione astringente.
3_ Acidi fenolici: caffeico e clorogenico.
4_ Flavonoidi: tiliroside, iperoside, quercitina e rutina e flavonoidi dall’azione BDZ-like come l’apigenina.

AZIONI FARMACOLOGICHE:
1_Azione primaria del Tiglio è quella diaforetica (cioè favorisce una sudorazione abbondante) utile principalmente negli stati febbrili.
2_Anticatarrale, antisettica e antibatterica per l’olio essenziale.
3_Sedativo-ipnotica modesta (e si pensa sia dovuta a sostanze non ancora identificate).
4_Vasodilatatrice e ipotensiva.
5_Immunostimolante.
6_Epatoprotettiva (dovuta ai flavonoidi).

IMPIEGO TERAPEUTICO:
1_Per un’azione diaforetica migliore è bene usare fiori essiccati di Sambuco e Tiglio. Infatti al primo segnale di raffreddore o febbre è bene preparare un infuso bollente di Sambuco mescolato e fiori di Tiglio da bere prima di coricarsi.
2_Contro raffreddore e febbre.
3_Come leggero ipnotico VS insonnia.
4_Per uso topico: come cicatrizzante su cute e mucose infiammazione o lese -> per le mucillagini.


TOSSICITA’:
_Evitare in gravidanza e allattamento per la capacità dei flavonoidi di alterare in vitro i cromosomi.
_Evitare in caso di cardiopatie.
_Potrebbe dare reazione di ipersensibilità.


FORMA FARMACEUTICA:
_Infuso, da solo o in associazione al sambuco.
_Tintura madre.
_Estratto secco.
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DROGHE ANTIDEPRESSIVE

Messaggioda Royalsapphire » 19/10/2014, 18:40



La depressione è una malattia subdola, ci si accorge di averla dopo che si manifesta.
Riguarda la perdita di ogni tipo di interesse e della cura verso se stessi (ciò è anche riscontrabile nell’animale).
I farmaci riescono solo a tamponare; in questo campo aiuta molto la psicoterapia.

Ci sono varie forme di depressione: apatica, ansiosa, maniacale…

Ci sono varie cause di depressione. La depressione maggiore è quella di più difficile trattamento perché patologica, perché proprio una malattia del cervello. Es il disturbo maniaco-depressivo è un disturbo bipolare in cui l’individuo alterna fasi in cui è lucido e in cui generalmente pianifica tutto in attesa della fase maniacale, momento in cui metterà in atto ciò che ha progettato.
La depressione secondaria è risolvibile. Perché secondaria a eventi traumatici come la perdita di qualcuno, l’essere vittima di incidenti gravi, di dispiaceri forti…

Droghe che possono aiutare: Iperico e zafferano.




Hypericum perforatum (o erba scaccia diavoli)

Si chiama perforatum perché, se guardiamo le foglie controluce, sembrano bucherellate; quelle sono le ghiandole che secernono l’olio essenziale).
Si chiama erba scaccia diavoli perché nell’antichità si pensava avesse il potere di allontanare il diavolo e le streghe, questo perché si era capito l’Iperico influenzava la mente. Oggi questo interesse si ebbe proprio in funzione alle credenze del passato.


All’inizio era di libera vendita, poi è stato registrato come farmaco vero e proprio grazie agli studi tossicologici e clinic. Quindi, a basse dosi è vendibile liberamente anche dalle erboristerie (grazie alle aziende di fitoterapici), mentre ad alti dosaggi è un farmaco vendibile solo con ricetta medica (solo in Italia).
Il motivo per cui è diventato un farmaco è anche dovuto al fatto che la gente ne abusava e lo prendeva anche in associazione ad altri farmaci di cui riduceva l’effetto in quanto induttore enzimatico di alcuni farmaci tra cui immunosoppressori, per il cuore (gli anti-ipertensivi beta-bloccanti e gli antiaritmici calcio-antagonisti -> proprietà note della Commiphora mukul), anticonvulsivanti, antivirali (come i F anti HIV) e anticoagulanti come il Warfarin.

DROGA:
Parti aeree fiorite -> Utilizzate fresche per la preparazione dell’olio di iperico ad uso esterno.
 Essiccate a bassa temperatura per non danneggiare i PA (estratto secco standardizzato).

P.A: Tantissimi! Ciò spiega la molteplicità degli effetti terapeutici.
1_ Derivati naftodiantronici di cui la principale è l’ipericina, usata come marker per la standardizzazione dell’estratto (perché si può trovare solo nell’Iperico).
2_ Derivati del fluoroglucinolo (polifenolo usato nel Luppolo) come l’Iperforina e l’Adiperforina che si ossidano facilmente perché instabili all’aria, alla luce e fortemente lipofili (oggi si pensa siano questi i veri responsabili degli effetti farmacologici).
3_ Flavonoidi: Iperoside, rutina, quercitina e luteolina (si pensa che anche ai flavonoidi si debba attribuire azione farmacologica). Nella pianta sono proprio i flavonoidi a proteggere i derivati del fluoroglucinolo dall’ossidazione (perché antiossidanti).
4_ Olio essenziale ricco di terpeni ad azione antibatterica (antisettica) e antiinfiammatoria.
5_ Tannini catechici -> dall’effetto lipolitico e anche antitumorale perché inibiscono la 5-alfa-reduttasi.


AZIONI FARMACOLOGICHE:
1_ Effetto principale è quello antidepressivo nel trattamento di depressioni lievi moderate.
a) Dovuto all’inibizione di COMT, enzimi che metabolizzano le catecolamine (A,NA e DA), e di MAO (A e B) enzimi che metabolizzano ovvero disattivano la serotonina e le stesse catecolamine. Tali azioni sembrano dovute ai flavonoidi.
[Un deficit di dopamina è stato attribuito a depressione mentre un eccesso a mania. Stessa cosa vale per gli altri neurotrasmettitori. Quindi, in sostanza, si è visto che quando questi neurotrasmettitori rimangono più a lungo nel sistema nervoso centrale, i sintomi della depressione vengono alleviati.]
b) Inibizione della ricaptazione delle stesse e di GABA. Inoltre l’Iperico è un GABA-agonista .
2_Azione ansiolitica proprio perché inibisce il reuptake del GABA e anche perché si lega ai recettori GABA A e GABA B attivandoli (ecco perché azione GABA-agonista).
3_Azione ipnotica perché aumenta la secrezione notturna di melatonina (regolatrice del ciclo sonno-veglia).
4_Azione nootropa conseguente all’effetto antidepressivo perché risveglia l’interesse nel soggetto -> la mancanza di memoria è dovuta infatti alla mancanza di interesse provocato dalla depressione.
5_Azione antiinfiammatoria (come anche nella Commiphora mukul, nella Liquirizia, negli omega 3), dovuta all’inibizione di IL-6, citochina proinfiammatoria che viene prodotta dai macrofagi e dalle cellule endoteliali e che stimola i linfociti B a produrre anticorpi quali IGG* e che gioca un ruolo importante nella cronicizzazione dell’infiammazione in quanto media il processo dallo stato acuto a quello cronico -> infiammazione cronica è caratterizzata da un’elevata produzione di IL-6 sia locale che sistemica.
Il-6 è anche in grado di stimolare la rigenerazione epatica in seguito a un danno.
6_ Azione antibatterica soprattutto contro i GRAM positivi attribuita all’olio essenziale.
7_ Azione cicatrizzante (come la Withania) da parte dell’iperforina (in passato l’Iperico era infatti usato per curare le ferite).
8_ Azione antivirale dimostrata ampiamente dall’ipericina.
9_ Diminuisce il consumo di alcohol, azione che sembra sia dovuta all’Iperforina, ciò è importante perché spesso il depresso si attacca alla bottiglia.
10_ Può essere usato nel divezzamento da fumo perché riduce i sintomi di astinenza da nicotina. Ci stanno ancora studiando su.


Le IGG* (Immuno Globuline G) sono la classe di anticorpi più numerosa, basti pensare che rappresenta circa il 75% di immunoglouline circolanti nel siero.

L’Iperico ha azione antiinfiammatoria per questa inibizione di IL-6 ma occorre anche dire che IL-& è una citochina altamente espressa nei depressi.


Ricapitolando sulle azione farmacologiche:

1. Antidepressiva
2. Ansiolitica
3. Ipnotica
4. Nootropa
5. Antiinfiammatoria
6. Cicatrizzante
7. Nel divezzamento da alcohol
8. Nel divezzamento da nicotina



TOSSICITA’:
1_ Disturbi gastroenterici forse per i tannini.
2_ Reazione di fotosensibilità, che sembra dovuta all’ipericina, in individui predisposti e ad alte dosi.
3_ Sindrome serotoninergica (sindrome iatrogenica: agitazione, diaforesi, convulsioni, febbre) per assunzione contemporanea di farmaci inibitori del reuptake della serotonina e iMAO (MAO inibitori) poiché potrebbe sinergizzare con essi ed esasperare gli effetti da terapeutici a tossici.


IMPIEGO TERAPEUTICO:
Uso interno:
1_ Nella depressione di lieve e moderata entità (comune è l’anziano depresso).
2_Nei disordini affettivi.

Uso esterno:
1_Scottature, ustioni ed eritemi (per l’azione dei polifenoli)
2_ Infiammazioni di ferite.
3_Infezioni di ferite.
4_Come antisettico su foruncoli e brufoli.
5_Come cicatrizzante per ferite superficiali.


DURATA DEL TRATTAMENTO:
L’effetto antidepressivo si instaura entro circa 4 settimane dall’inizio del trattamento, quindi si deve dire che l’effetto si instaura dopo un trattamento prolungato (d'altronde l’effetto dei farmaci antidepressivi si ha dopo circa due settimane, quindi figuriamoci l’effetto di un vegetale!).


AVVERTENTE:
L’uso interno è consigliato in gravidanza e allattamento per mancanza di dati epidemiologici.


FORMA FARMACEUTICA:
_Uso esterno: olio di iperico
_Uso interno: estratto standardizzato di ipericina, iperforina e flavonoidi.

L’iperico in estratto secco o tintura madre insieme a un rimedio omeopatico di “terreno”, a dei Fiori di Bach e ad un oligoelemento può essere una formidabile strategia per vincere ansia, depressione e attacchi di panico.


N.B. L’effetto dell’Iperico sul peso (come la Rhodiola): da considerare come risoluzione della depressione perché il depresso può reagire con comportamento anoressico o bulimico; in questi casi l’Iperico cosa fa? Riequilibra il rapporto del corpo con il cibo e allora restituisce la voglia di mangiare all’anoressico e toglie la fame compulsiva al bulimico.





ZAFFERANO (CROCUS SATIVUS)

DRIGA:
Stigmi raccolti a mano; occorrono 100.000 fiori per raccogliere 1 Kg di droga (per questo molto costosa e per abbattere i costi c'è chi sofistica la droga con la curcuma).
I petali vengono usati per fare il risotto allo zafferano come coloranti.


P.A:
1_Glucosidi carotenoici: crocina, che conferisce il colore giallo alla droga e che deriva dall'unione dello zucchero con il carotenoide crocetina.
2_Glicoside amaro: la picrocrocina, detta "amaro di zafferano" composto da una molecola di glucosio e una di safranàle (aldeide terpenica volatile). E' questa che conferisce il sapore caratteristico alla droga e che, per idrolisi si trasforma in un olio volatile chiamato safranàle che conferisce l'odore caratteristico.
3_Olio essenziale che comprende il safranale.



AZIONI FARMACOLOGICHE:
1_Tradizionalmente veniva usato come abortivo (10 g) negli aborti clandestini, ma anche come sedativo della tosse e dell'asma.
2_Antidepressivo lieve. Dello zafferano non si conosce il meccanismo di azione ma sembra che, grazie alla crocina, attivi il sistema dopaminergico, e grazie al safranale i sistemi serotoninergico e GABAergico.



TOSSICITA'
GROSSI EFFETTI COLLATERALI !

Dose tossica 5 g
Dose letale 20 g

_Mal di testa
_Grossa tossicità soprattutto a livello uterino (infatti solo 10 g bastano a provocare aborto).


FORMA FARMACEUTICA
Estratto secco.
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DROGHE ADATTOGENE

Messaggioda Royalsapphire » 21/10/2014, 20:57



Adattogeno = Sostanza che migliora la performance psico-fisica.

Questa classe di sostanze è tutta di tipo vegetale, non ci sono farmaci.
PIANTE: Panax ginseng, Eleuterococco, Rhodiola rosea, Withania somnifera.

Gli adattogeni sono droghe utilizzate contro lo stress. La loro funzione è quella di adattare l’organismo allo stress, il che può essere dovuto al troppo lavoro o a cause emotive -> qualunque cosa minacci l’equilibrio dell’organismo.
Il nostro corpo risponde allo stress mediante modificazioni biologiche che possono essere ormonali (secrezione di glucosio e attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, etc), neuronali (attivazione di catecolamine), immunitarie (attivazione delle HSP - di cui parleremo in fondo).

LO STRESS
La risposta di adattamento è massima nei giovani entro i 30 anni.
Generalmente si nota l’aumento dei livelli di catecolammine, glucosio, acidi grassi e soprattutto l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene; quest’ultimo gioca un ruolo assolutamente centrale nella risposta dell’organismo allo stress, attraverso il controllo del metabolismo intermedio, del sistema cardiovascolare, della pressione arteriosa, della regolazione degli altri assi neuroendocrini e della interferenza sul SNC.
L’asse ipotalamo-ipofisi-surrene può causare ansia, depressione, varie malattie e modificazioni tissutali come quelle che portano alla gastrite.


L’ADATTOGENO
E’ una sostanza vegetale che aiuta l’organismo a superare momenti di stress. Il termine generico indica una sostanza che adatta, che prepara l’organismo alla nuova situazione (fisica e/o emotiva) in cui si trova.

Gli adattogeni sono stati scoperti da un ricercatore che stava testando una sostanza piuttosto tossica su dei topi, un gruppo di questi aveva ricevuto anche un altro prodotto non nocivo e si notò che il gruppo che aveva assunto sia la sostanza tossica che quella non tossica non morivano, contrariamente a quelli che avevano ricevuto solo la sostanza tossica. Da qui gli venne in mente di chiamare l’appellativo di adattogeno per quelle sostanze che adattavano l’organismo all’agente tossico.

Ogni adattogeno funziona diversamente, a seconda del fitocomplesso.
Il suo effetto però, è comune in ogni diverso adattogeno ed è quello di riequilibrare un sistema alterato attraverso meccanismi tutti suoi.

Anche il nostro organismo ha le sue armi di difesa per reagire allo stress: attiva (up-regulation) le Hit Shock Protein (HSP). Queste sono un gruppo di proteine essenziali per la sopravvivenza delle cellule esposte a eventi che perturbano l’omeostasi, infatti sono attivate massivamente in caso di stress.
Un esempio di HSP sono gli Chaperoni (pronuncia: sciaperòni).

Quasi tutti gli adattogeni vanno ad attivare l’I.S. (Sistema Immunitario) che è quasi sempre implicato nello stress -> quindi gli adattogeni hanno attività simile a quella degli immunostimolanti e inoltre non sono considerati sostanze dopanti perché le loro azioni non si instaurano immediatamente ma tardivamente.


Affinché una sostanza possa essere considerata adattogena deve:
1_ Aumentare la resistenza dell’organismo indipendentemente dalla natura dello stimolo nocivo (effetto aspecifico).
2_Prevenire o antagonizzare i disturbi causati da agenti che provocano stress.
3_ Essere dei prodotti sicuri privi di tossicità.




Panax ginseng

Dal greco: panakèia: figura mitologica, personificazione della guarigione universale: pan = tutto; akos= rimedio -> rimedio universale. Rimedio per tutte le malattie.

DROGA:
Rafici essiccate deve contenere scritti nella scatola: non meno dell’1,5% di ginsenosìdi (come l’RG-1).

La droga officinale è quella che si trova scritta col suo nome completo, cioè preceduto da “panax”.
Inoltre, dato l’alto costo della droga ci sono molte frodi nel commercio con droghe contenenti minor concentrazione di ginsenosidi o sostanze simili ai ginsenosidi -> Quindi, cercare sempre l’RG-1 presente all’1,5%.

Possiamo trovare in commercio sia il Panax ginseng bianco che quello rosso, la differenza sta nella diversa preparazione ma soprattutto nel diverso essiccamento della droga, ad ogni modo le azioni farmacologiche sono uguali.


PA:
1_ Glucosidi saponinici tri terpenici: Ginsenosìdi (c.d. dai Giapponesi, o chiamati Paxanosidi dai Russi) che, in una radice, possono essere presenti anche in 40-50 tipi differenti, quello più attivo è l’RG-1.
Questi ginsenosidi sono saponine triterpeniche a struttura steroidea (si differenziano da quelli della liquirizia che invece sono semplicemente a nucleo triterpenico).

[La proprietà delle saponine della Liquirizia è quella di avere attività antiinfiammatoria e cicatrizzante, mentre la proprietà delle saponine dell’Ippocastano è quella antiedemigena.]

2_ Olio essenziale contenente il limonene (un terpene).
3_ Polisaccaridi quali panaxàni, in particolare il panaxano B.
4_ Acidi fenolici come l’acido vanillico.


AZIONI FARMACOLOGICHE:
L’azione adattogena deriva dal fitocomplesso intero.

1_ Azione antistress, antifatica, nootropa: Sembra interagisca con l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, implicato nella risposta allo stress, che provoca la liberazione di corticosteroidi. Gli adattogeni non lo stimolano questo asse, bensì lo modulano, cioè lo regolano in caso di eccessiva attivazione o di ridotta attivazione.
Il potenziamento da parte dei ginsenosidi, del rilascio di ACTH, spiega parte dell’azione adattogena dal momento che l’azione degli ormoni corticosurrenalici sono importanti meccanismi di difesa dallo stress e dallo sforzo fisico. ACTH= ormone adrenocoricòtropo che stimola il rilascio di glucocorticoidi.
2_ Azione immunomodulante: (quasi tutti gli adattogeni ce l’hanno) aumenta l’attivazione dei linfociti T.
3_ Azione ipoglicemizzante: dovuta ai panaxani che stimolano la produzione di insulina dalle cellule pancreatiche, e ai ginsenosidi che stimolano l’aumento dei recettori attivati per l’insulina.
N.B: al diabetico non deve essere dato nulla che possa interagire con i farmaci che prende.
4_Azione anti-impotenza:
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