Inizio a rispondermi da sola, il sintomo di una vita che già cade a picco.

Questo forum di aiuto vuole essere una vera casetta della coccola.
"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

Inizio a rispondermi da sola, il sintomo di una vita che già cade a picco.

Messaggioda stare at the blue » 04/12/2014, 22:15



Ho l'ansia, non sono in pace con me stessa, ho paura di usare parole troppo grandi e non averne poi per quando usciranno i problemi seri. Penso che questo sarà uno sfogo inutile.
Sono più di quattro giorni che non esco di casa, tra poco ricomincerò ad andare a scuola, lei dovrebbe preoccuparmi di più.
Mi alzo e penso sia mattina, presto, forse le sette, magari le nove. In realtà sono le undici e mi brucia lo stomaco per il troppo cibo, o troppo poco. Non riesco a capire quando ho fame o quando non ne ho. Nè crampi, né altro. Vengo accompagnata dal bruciore che reagisce alle serrande rigorosamente serrate delle mia camera. Adoro il sole sulla faccia, in questi giorni di reclusione sono arrivata al punto di rantolare per terra nel buio chiuso della mia stanza. Quando poi decido di alzarmi e spalancare le finestre ho voglia di piangere per la luce e per il tepore delle mattine invernali. Trascino il libro di diverse materie in giro per casa, leggo un paio di righe, affondo le unghie nel polso e poi sono costretta a fermarmi perché le vene si contorcono sotto la pelle e mi fanno paura. Cammino per casa ascoltando musica come un coniglio privo della sua pelle. Ho voglia di gridare di tanto in tanto, mentre le ore passano e consumo il pavimento a forza di trascinarci i piedi. Spreco momenti importanti della mia vita, pensando a tutti voi che affollate la mia vita, a come sembrare meno stupida ai vostri occhi, a come non farmi odiare. - Se devono odiare, odieranno in ogni caso. - Non penso al mio futuro, non penso a come staccarmi dalle cuffie. Poi penso a quanta luce ci sia e a quanta poca me ne serve per essere felice, per nascondere il mino aspetto fisico, trasandato ed insicuro. Penso che potrei fare qualsiasi cosa, piangere dopo, con gli anni, e invece piango ora. Dentro di me, l'unica cosa che accade davvero dentro di me.
Dovrei studiare, dovrei, dovrei, dovrei, come si spengono queste cuffie?
Ho provato a spegnerle e ho sentito il bruciore aumentare con il senso di mancanza. Ho letto altre due righe su Galileo, un paio di formule basiche di chimica, cosa sono le formule basiche? Probabilmente è un termine che mi sono inventata in questi giorni di apparente perfetta reclusione. Ho i romanzi, potrei leggerli. Una pila di carta che sovrasta la mia scrivania, tanti pixel che rendono utile il mio iPad. Voglio morire. Oppure voglio leggere il mio libro di poesie. Domani lo faccio, mi dico. Mi vesto in modo carino, mi trucco, afferro il libro e non lo mollo finché non trovo un posto con tanta luce e nessun rumore, tengo le cuffie vicino a me, ma non le accendo. Ascolto l'aria e tocco i pensieri di qualcuno, che infondo sono anche i miei. Lo faccio da sola e faccio finta di essere autonoma. Poi rimetto le cuffie e continuo a rantolare nella mia stanza, perché a quanto pare, non ho il coraggio di far gravare i miei pensieri su qualcuno. Dovrei parlare di più con me stessa, così da non sentirmi in colpa. Oppure vorrei che qualcuno rantolasse con me sul pavimento. Scrivo ai miei amici, dieci minuti dopo, me ne pento. - Dovresti smetterla di farti questi problemi.- No, non hai capito, è che non voglio perderti, è per questo che mi faccio questi problemi. - Glie lo dirai? - Ovvio che no.
Glie lo farò leggere.
-Ti attacchi alle persone, gli rendi la vita impossibile.-
Lei capirà, lei scrive lettere a gente morta.
- Gli farai senso -
No, gli farò pena.




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Tempo fa non le chiesi aiuto, le feci un riepilogo dei miei sentimenti in contrasto. Agii secondo nostalgia, senso di vuoto, dovuto al nostro rapporto che si evolveva nel giro di pochi mesi, e come sempre mi portai il telefono ovunque aspettando una sua risposta.
Quando finalmente arrivò, lei scrisse: - non posso aiutarti. - Mi accorsi che il mio telefono era impostato su 'senza audio' e non provai nemmeno il brivido che mi procurava il fischio del messaggio. Come la nostalgia che andavo cercando. Più come l'abbraccio che anche ora cerco.
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Messaggioda Richard_Benson » 04/12/2014, 22:39



Ciao stare at the blue e benvenuta nel forum. Innanzitutto, non devi avere paura di usare parole "troppo grandi": tutte le parole che userai saranno in linea con le vicende che vivi interpretate alla luce della tua sensibilità e della tua gioventù (leggo che vai a scuola, quindi sarai molto giovane d'età).

Poi penso che ti faccia bene parlarne: anche nel malaugurato caso ne nessuno possa capire al 100% ciò che provi, penso che sfogarsi faccia sempre bene, allenta la tensione e aiuta l'auto-analisi.

Volevo chiederti una cosa: che rapporti hai con i tuoi amici? Sei soddisfatta di loro? Perchè da quello che ho letto le due cose di cui hai più bisogno mi sembrano stimoli e affetto, e gli amici possono essere utili a recupare entrambi.
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Messaggioda kathellyna » 05/12/2014, 16:53



ciao, stare at the blue.
è molto, molto raro che mi ritrovi nelle parole di qualcuno del forum, specie se nuovo, ma questa volta è successo. io a proposito della mia situazione, per certe cose simile a quella che hai descritto qui, ho scritto: "se un giorno mi venisse la pessima idea di provare a farmi una vita, avrò sempre la consapevolezza di avere sprecato la maggior parte della mia esistenza chiusa in una stanza a fissare il muro, ripromettendomi ogni giorno che avrei iniziato a fare qualcosa di utile il giorno dopo".
benvenuta.
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Messaggioda stare at the blue » 06/12/2014, 0:35



Cosa importante, chiedo scusa per il post abbastanza confusionario, me ne accorgo ora..

Volevo chiederti una cosa: che rapporti hai con i tuoi amici? Sei soddisfatta di loro? Perchè da quello che ho letto le due cose di cui hai più bisogno mi sembrano stimoli e affetto, e gli amici possono essere utili a recupare entrambi.


Ho degli amici, gli sono affezionata, ma ho paura di essere esclusa dal mondo... Non che mi dispiaccia, ma ho paura di perdere qualcosa di importante..
A volte con loro non so come comportarmi, sento come se stessi sbagliando tutto. Non c'è molto da dire, so che non mi capiscono perché non possono capirmi, non hanno i mezzi per farlo, non proviamo le stesse cose.. E poi, ho paura di essere un peso, di piangermi troppo a dosso, mi è già successo che la mia 'migliore amica' mi pugnalasse alle spalle, di essermi sentita chiamare 'depressa' tante di quelle volte da non dormirci la notte... Non posso evitare di non sentirmi un peso.

Domani uscirò di casa dopo una settimana, spero di non sentirmi a disagio e di non creare problemi a chi mi sta vicino.

Kathy, non so se sentirmi sollevata sapendo che ti rivedi in ciò che scrivo, non è un bene, questo è sicuro, in ogni modo nel buio della mia stanza il pc si è illuminato, molto probabilmente ha finito di scaricare WataMote e so che tu mi capirai...
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Messaggioda Richard_Benson » 06/12/2014, 0:46



stare at the blue ha scritto:Ho degli amici, gli sono affezionata, ma ho paura di essere esclusa dal mondo... Non che mi dispiaccia, ma ho paura di perdere qualcosa di importante..
A volte con loro non so come comportarmi, sento come se stessi sbagliando tutto. Non c'è molto da dire, so che non mi capiscono perché non possono capirmi, non hanno i mezzi per farlo, non proviamo le stesse cose.. E poi, ho paura di essere un peso, di piangermi troppo a dosso, mi è già successo che la mia 'migliore amica' mi pugnalasse alle spalle, di essermi sentita chiamare 'depressa' tante di quelle volte da non dormirci la notte... Non posso evitare di non sentirmi un peso.

Sul fatto che non ti capiscono e ti senti a disagio, ti do ragione e ti capisco: ricordo che qualche anno fa, durante le serate che facevano con i miei colleghi all'università, in quel tavolone in mezzo a tutti quei ragazzi così diversi da me mi sentivo un corpo estraneo. Se le sensibilità viaggiono su due lunghezze d'onda diverse, è difficile - anche se non impossibile - colmare il gap.

Sul fatto di essere un peso, invece, non ti devi preoccupare: se sono amici veri non sarai mai un peso per loro.
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Messaggioda La Musica del Vento » 06/12/2014, 16:47



Ciao Stare at the Blue, hai un nick molto bello.
Ho letto ogni tua riga, sobbalzando attraverso le tue frasi.
Gli amici a volte fanno più male che bene, non sono "abituati" ad essere buoni ascoltatori.
Per questo esistono luoghi come questo, dove puoi parlare di tutto o del "di più" senza farti problemi :).

Un abbraccio
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Messaggioda stare at the blue » 06/12/2014, 19:38



È tutto così difficile...non capisco quando è meglio tacere e quando condividere qualcosa con gli altri...
Ma non è questo il problema, è il mio modo di ragionare ad essere sbagliato. Ultimamente non riesco nemmeno a scrivere, vorrei fare sempre la cosa giusta
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Messaggioda Royalsapphire » 06/12/2014, 19:50



stare at the blue ha scritto:È tutto così difficile...non capisco quando è meglio tacere e quando condividere qualcosa con gli altri...
Ma non è questo il problema, è il mio modo di ragionare ad essere sbagliato. Ultimamente non riesco nemmeno a scrivere, vorrei fare sempre la cosa giusta

Fai come me allora: fai parlare a ruota libera i pensieri e FREGATENE!! Ci saranno sempre le parti che condivideranno e approveranno e quelle che criticheranno e respingeranno!
Tu non lo hai detto ma, io credo che ci sia qualcuno (ovvero diverse persone) che ti ha fatto rimpiangere di aver parlato, magari sgridandoti chissà. Qualcuno che esercita una certa autorità su di te..

Non si può sempre fare la cosa giusta, mentre si può sapere di voler fare la cosa giusta! Se senti di agire in modo corretto e onesto non hai di che preoccuparti. Quando invece sei confusa o incerta chiedi consiglio agli altri finché non coglierai l'ispirazione giusta per agire.

Vai tranquilla =)
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Messaggioda stare at the blue » 06/12/2014, 21:10



Royalsapphire ha scritto:Tu non lo hai detto ma, io credo che ci sia qualcuno (ovvero diverse persone) che ti ha fatto rimpiangere di aver parlato, magari sgridandoti chissà. Qualcuno che esercita una certa autorità su di te..

Vai tranquilla =)


Già,
Non ci dormo la notte




So che alcune persone hanno un'idea sbagliata di me, oppure una più che esatta, sta di fatto che non le voglio rincontrare perché non ho il coraggio di mettermi davanti alle conseguenze delle mie azioni... È una questione difficile nella sua stupidità, non avrebbe senso chiarire... Ma, ancora la notte non dormo. Fa male, diamine se è doloroso. Non riesco ad accettarmi.
So che i miei rapporti con gli altri sono a rischio
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Messaggioda Royalsapphire » 06/12/2014, 21:26



Ok prova a parlare di queste critiche che ti vengono fatte.
Descrivi le situazioni, così possiamo affrontarle insieme e modificare le reazioni che hai in merito.
Sta' tranquilla ne uscirai fuori : )
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