Storia diversa per gente normale, storia comune per gente speciale

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Messaggioda ncode » 07/02/2015, 15:38



in effetti si dice che non è facile fare il genitore, sopratutto quando viene a mancare la figura di riferimento durante la crescita ma capisco che certi atteggiamenti possono diventare imperdonabili e senza giustificazione...
tua madre invece ? sembra una figura secondaria nel tuo racconto mentre tuo fratello suppongo viva per conto proprio.
ho l'impressione che la tua serenità sia condizionata da qualcosa celato ancora nel mistero.
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Messaggioda Barone » 07/02/2015, 16:42



Ciao Sibilla, volevo dirti che ti capisco perfettamente, anche io come te ho avuto un passato fatto di vita piena, di uso di alcol e droghe, di amicizie tal volta anche troppe ed alcune sbagliate e sono arrivato fino ad oggi con la maschera di colui che non soffriva mai e che aveva sempre tutto sotto controllo. Ma ora a 28 anni, e tu ne hai 1 in meno di me, mi sento triste e solo. Le persone intorno a me sono cambiate, alcune sono sparite, altre sono andate via all'estero a fare nuove esperienze perchè qui c'è il nulla, altre non escono piu, si sono fidanzate e son sparite... insomma si è creato anche intorno a me il vuoto e io non ne posso piu della solita routine quotidiana... anche io vivo con mia madre, son tornato qui da quando è mancato mio padre, cosi economicamente do una mano e mi occupo anche della casa, anche se è una casa fin troppo grossa e un domani venderemo. Ma ora voglio pensare al presente, vorrei tanto trovare quelle cose, quegli stimoli che mi impegnavano, quelle amicizie con cui c'era sempre qualcosa da fare e da divertirsi, ma temo che non si tornerà più indietro. Avrei anche voglia di innamorarmi di nuovo, e stavolta di andare fino in fondo e non mollare a metà strada per via di insicurezze e paure che ho avuto...Credo che noi 26-27-28-29-30 enni, in questa fascia d'età, siamo capitati ad avere quest'età, l'età piu bella quella che ti distacca dall'adolescenza all'età adulta in un periodo nero... in Italia... siamo ragazzi italiani e su per giu siamo tutti uguali...dovremmo cambiare mentalità. Ma come? Chi lo sa, io se penso al futuro vorrei realizzarmi in qualcosa che mi piace e trasformarlo nel mio lavoro... tu sei una laureata e sicuramente avrai piu possibilità di me...te lo auguro...
un bacio Gion
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Messaggioda Sibilla87 » 07/02/2015, 17:02



ncode, mia madre la nomino poco per il semplice fatto che non ho gravi problemi con lei ed è una persona, che sotto molti aspetti ammiro tanto, cinica e forte quanto basta, sa farsi rispettare da tutti senza mai alzare la voce, arrabbiarsi o dire parolacce! L'unica cosa che ho da rimproverarle è stata spesso l'assenza nei miei confronti e mancanza di attenzione che ha rivolto solo ed esclusivamente (o almeno questa è la mia percezione) a sua sorella. Non è perfetta, ma è molto intelligente ed aperta e con lei posso davvero parlare di tutto. Mio fratello, che ha tre anni meno di me, è una persona sicuramente più risolta di me, convive con la sua ragazza, sono entrambi affermati e innamorati ed io felicissima per lui. Lo amo tanto, ma dire che ho un rapporto di intimità fraterna con lui è un pò azzardato. Non siamo stati abituati a parlare delle nostre cose. Ci vogliamo molto bene, ma non conosco la sua quotidianità. Pensa che un giorno fa i bagagli e ci saluta, stava andando a vivere con la sua ragazza. Non è che non l'aveva detto per rabbia o altro, ma per lui è normale vivere la sua vita così, tenendoci un pò all'oscuro di tutto. Fortunatamente è la sua ragazza che ci rende un pò partecipi delle loro e delle sue cose. Come avrai capito, siamo una famiglia dai rapporti un pò "formali". -.-
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Ci siamo seduti dalla parte del torto papà, perché tutti gli altri posti erano occupati, e va bene; ci siamo detti "facciamo i cattivi perché i buoni muoiono bambini", e pure questo va bene; ci siamo solo dimenticati di dirci qual è il limite, perché c'è il limite, papà... ma io non lo conosco.
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Messaggioda Sibilla87 » 07/02/2015, 17:07



Gion, sarà l'età o l'epoca storica che ci accomunano, mi sembra che le nostre storie siano molto vicine. Non voglio iniziare a parlare dell'Italia, sennò starei qui ore, ma è proprio così: la nostra generazione è un pò sfortunata. Immagina che me ne andai in Germania proprio perché delusa da quest'Italia che in quel caso specifico non mi diede la borsa di studio che era mia di diritto, togliendomi la possibilità momentanea di continuare gli studi. Ma io, come ho detto precedentemente, sono a volte una "donna guerriera" e dopo aver pianto un paio di giorni, ho colto un'occasione al volo e sono andata via. Nel frattempo e già prima, come è successo a te, la vita intorno a me ha iniziato a cambiare, la gente ad andare via ed io ho fatto la stessa cosa. L'ho accettato, ma ammetto che questa nuova condizione mi va stretta ed io, adesso sono stanca di ricominciare, ho bisogno di fermarmi, farmi preparare un pasto dalla mamma e non pensare a come fare la spesa il giorno dopo e, perché no, piangermi un pò addosso. Eppure, è proprio questo stare ferma, che mi fa stare peggio. Spero di trovare una soluzione o la forza a breve.
Qui c'entra poco la laurea Gion, misà che dopo farò la bella disoccupata. bacio grande a te!
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Messaggioda Barone » 07/02/2015, 17:17



Prenditi questa pausa e poi riparti per l'estero quando te lo sentirai, quando ti sentirai pronta... vivere qui in Italia è di una noia tremenda, eppure dobbiamo resistere e impegnare questo nulla con qualcosa di divertente e ricreativo, e anche se il tempo passa noi lasciamolo scorrere, freghiamocene, l importante è avere una base per poter essere qualcuno in futuro... e tu hai tutti i requisiti, se in gamba, sei una donna guerriera, vedrai che ti realizzerai nel mondo del lavoro, all'estero... e non ci penserai piu al passato e a questo momento... pensala cosi dai... ci sono già io che mi butto giu, non farlo anche tu... ^_^
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Messaggioda Sibilla87 » 07/02/2015, 17:22



Gion86... ha scritto:Prenditi questa pausa e poi riparti per l'estero quando te lo sentirai, quando ti sentirai pronta... vivere qui in Italia è di una noia tremenda, eppure dobbiamo resistere e impegnare questo nulla con qualcosa di divertente e ricreativo, e anche se il tempo passa noi lasciamolo scorrere, freghiamocene, l importante è avere una base per poter essere qualcuno in futuro... e tu hai tutti i requisiti, se in gamba, sei una donna guerriera, vedrai che ti realizzerai nel mondo del lavoro, all'estero... e non ci penserai piu al passato e a questo momento... pensala cosi dai... ci sono già io che mi butto giu, non farlo anche tu... ^_^

E allora per citare il titolo di un libro di Hornby, "Non buttiamoci giù", tra l'altro è molto carino o così mi pare di ricordare, l'ho letto anni fa. Te lo consiglio! :)
Grazie per i complimenti Gion! :rolleyes:
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Messaggioda ncode » 07/02/2015, 21:08



la guerriera è ferita ma il problema forse è l'instabilità economica... hai scritto di aver provveduto autonomamente a finanziare i tuoi studi, questo è davvero lodevole, l'incertezza di questi tempi è orribile, dovremo avere tutti un lavoro che piace e mezzi per sostenerci autonomamente invece siamo costretti a tornare dai genitori, ad accettare lavori sottopagati o contratti di precariato, combattere per in un indipendenza economica quando non abbiamo santi in paradiso e poi ricordo quel demente di monti che diceva <il posto fisso è una noia>, quel decrepito incapace che ha sistemato pure il figlio col posto fisso all'università. Vedo sempre più spesso figli sposati a casa dai genitori con mogli e figli, nipoti e cognati, un casino pazzesco, non è giusto. Capisco che stai studiando ma se trovassi un occasione di lavoro non lasciartelo scappare, a volte le occasioni ti capitano davanti proprio mentre non le cerchi.
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Messaggioda Sibilla87 » 07/02/2015, 21:31



ncode ha scritto:la guerriera è ferita ma il problema forse è l'instabilità economica... hai scritto di aver provveduto autonomamente a finanziare i tuoi studi, questo è davvero lodevole, l'incertezza di questi tempi è orribile, dovremo avere tutti un lavoro che piace e mezzi per sostenerci autonomamente invece siamo costretti a tornare dai genitori, ad accettare lavori sottopagati o contratti di precariato, combattere per in un indipendenza economica quando non abbiamo santi in paradiso e poi ricordo quel demente di monti che diceva <il posto fisso è una noia>, quel decrepito incapace che ha sistemato pure il figlio col posto fisso all'università. Vedo sempre più spesso figli sposati a casa dai genitori con mogli e figli, nipoti e cognati, un casino pazzesco, non è giusto. Capisco che stai studiando ma se trovassi un occasione di lavoro non lasciartelo scappare, a volte le occasioni ti capitano davanti proprio mentre non le cerchi.

Diciamo che l'instabilità economica è sempre stato uno dei miei problemi, anche se poi alla fine sono riuscita a fare sempre tutto, anche togliermi qualche sfizio o fare qualche viaggio (in realtà avrei voluto viaggiare moooooolto di più!), ormai fa così tanto parte di me che non mi spaventa neanche più. Nel bene e nel male, son sempre riuscita a fare tutto e, ad oggi, sarà anche per un piccolissimo gruzzoletto messo faticosamente da parte, è una delle ultime cose che mi preoccupa. Si avvicina molto più alla verità ciò che hai detto precedentemente: forse la mia serenità dipende da qualcosa avvolto nel mistero. Magari un trauma, magari anni di incertezze e timori passati in casa, magari un'infanzia non felicissima. Tuttavia credo che ci sia anche una componente genetica e lo dico sia per alcune particolari personalità che si trovano nella famiglia, sia per alcuni atteggiamenti strani avuti fin da piccola! Pensa che, tanto per fare un esempio, la mamma dice sempre che il primo sorriso l'ho abbozzato tardissimo!!! (che bambina simpatica eh?!) :nonono:
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Messaggioda Davy Jones » 09/02/2015, 1:19



I miei, nascondendosi dietro il fatto che sono genitori "moderni" ed "aperti", hanno sempre lasciato a me e mio fratello la possibilità di scelta, ed è bello finché questa possibilità non si trasforma anche nella scelta di sbagliare ripetutamente per poi dover raccogliere i cocci e sistemare tutto, sempre in completa solitudine (che i miei continuano a chiamare libertà).

Secondo me è preferibile sbagliare da soli piuttosto che consigliati o influenzati se non addirittura ingannati o sabotati dai genitori.
Però non conosco i tuoi genitori, può darsi che in base alle tue valutazioni consideri che, per quanto riguarda tue situazioni, sarebbero stati affidabili nelle loro valutazioni e che dunque, dal tuo punto di vista, ti avrebbero evitato certi errori. La sensazione comunque è che tu ti sia sentita un po' abbandonata nell'affrontare e gestire tutto da sola.

raccogliere i cocci e sistemare tutto, sempre in completa solitudine

In effetti dev'essere molto confortante sapere che nonostante tutto i genitori saranno lì, a non farti raccogliere i cocci da solo...
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Messaggioda Sibilla87 » 09/02/2015, 12:23



Davy Jones ha scritto:
I miei, nascondendosi dietro il fatto che sono genitori "moderni" ed "aperti", hanno sempre lasciato a me e mio fratello la possibilità di scelta, ed è bello finché questa possibilità non si trasforma anche nella scelta di sbagliare ripetutamente per poi dover raccogliere i cocci e sistemare tutto, sempre in completa solitudine (che i miei continuano a chiamare libertà).

Secondo me è preferibile sbagliare da soli piuttosto che consigliati o influenzati se non addirittura ingannati o sabotati dai genitori.
Però non conosco i tuoi genitori, può darsi che in base alle tue valutazioni consideri che, per quanto riguarda tue situazioni, sarebbero stati affidabili nelle loro valutazioni e che dunque, dal tuo punto di vista, ti avrebbero evitato certi errori. La sensazione comunque è che tu ti sia sentita un po' abbandonata nell'affrontare e gestire tutto da sola.

raccogliere i cocci e sistemare tutto, sempre in completa solitudine

In effetti dev'essere molto confortante sapere che nonostante tutto i genitori saranno lì, a non farti raccogliere i cocci da solo...

Davy, hai ragione sul fatto che sia preferibile sbagliare soli, il problema però è che i miei genitori hanno questo atteggiamento da sempre e, soprattutto nel periodo adolescenziale, già si è abbastanza disorientati e non avere un punto fermo disorienta ancora di più. Ti faccio un esempio: io ho scelto l'università e i miei non hanno messo becco, quando io avrei preferito comunque almeno un consiglio e invece no. La scelta è tua, cosa dovrei dirti? Non davo un esame? Beh, la peggio è la tua, ma si sono chiesti come mai non riuscissi a studiare per alcuni periodi o cose così. Non hai soldi per le tasse? Beh, ma hai scelto te si studiare, quindi veditela te (ovviamente i primi anni mi hanno aiutata, pochissimo ma l'hanno fatto e non voglio gettar solo terra su di loro), hai deciso di trasferirti? Beh, ora i problemi son tuoi e se non hai da mangiare il pasto caldo c'è a casa (solo quello) e questo sotto tutti gli aspetti della mia vita. Una persona che cresce così, senza un punto di riferimento, inizierà a fare una serie di errori: scelta dell'uomo sbagliato e così via. E indovina con chi potevo parlarne? Con me stessa. Tutto questo, poi, avviene anche sul piano pratico, i miei non mi hanno mai accompagnata da nessuna parte e così a 14 anni, per forza di cose i miei amici ne avevano 18 o 19 e giravo con loro con la macchina. Sai quante volte son tornata a piedi con la neve o la pioggia e senza ombrello? E quante volte, per anni, sono andata dalla neuropsichiatra in autostop? Appena vedevano che c'era qualcosa che non andava in me, subito mi mandavano da un terapeuta (a volte ho incontrato terapeuti davvero davvero in gamba). Insomma, la linea sottile tra libertà e menefreghismo è davvero sottile, io da un lato ringrazio il fatto di non avere genitori oppressivi, ma dall'altro, in cuor mio, a volte ho desiderato tanto che uno dei due mi abbracciasse dicendomi "ci sono qua io, non preoccuparti". I bambini senza una guida e regole se ne creano poi di loro e per questo mi son creata delle regole tutte mie, a volte sbagliate. Detto ciò, crescendo, ho sviluppato un'insofferenza in qualsiasi cosa che mi dicono e quindi se mi han rimproverata qualche volta, giustamente, perché avevo finito gli alcoolici in casa, la mia risposta è sempre stata: "il problema è il mio, se volete ve li ricompro". Non so se mi sono spiegata molto, spero di aver reso l'idea del casino che ho in testa! :D
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