La vocina bastarda.
Scrivo in un periodo durante il quale sto tutto sommato ritrovando un po' di positività.
Sto uscendo da una crisi nera e piano piano ce la sto facendo.
Ho vissuto anni volendo cambiare lavoro e ogni volta che lo pensavo mi saliva un senso di inadeguatezza e un'insicurezza enormi. Tanto che h iniziato a ritenere che stare fermo e non riuscire a trovarmi una strada mia fosse il mio destino,la mia condanna.
Ora dopo un'anno che ho lasciato il lavoro che odiavo,in seguito ad una crisi pesante, finalmente negli ultimi mesi sto ritrovando un po' di fiducia: mando curriculum,faccio alcuni colloqui, ho ripreso coscienza delle mie capacità e qualità.
Ho dei periodi buoni,a volte intere settimane in cui sono positivo e fiducioso,poi torna il periodo down. La cosa è ciclica e in generale miglioro.
Ma alla fine, anche nei periodi positivi, mi resta sempre in fondo all'anima una vocina che mi dice "non succederà", "stai vaneggiando", "non è possibile che ti vada bene qualcosa", "non riuscirai". Al punto che addirittura a volte arrivo a mettere in discussione ciò che voglio veramente.
Probabilmente ho passato troppo tempo nella rinuncia e nella rassegnazione che ora mi sembra che tali condizioni siao per me le uniche possibili. La voce disfunzionale e sabotante ha un amaro gusto di verità e la cosa mi spaventa.
C'è qualcuno che è uscito da una crisi di inadeguatezza e depressione e può confortarmi,raccontandomi che alla fine questa vocina si è messa a tacere o che nonostante essa è andato avanti ugualmente ottenendo qualche risultato di quelli desiderati?