Vorrei solo stare in pace

Sono al mio limite

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Vorrei solo stare in pace

Messaggioda AnimaInLacrime » 09/08/2017, 0:32



crisbil ha scritto:comunque per stare in pace bisogna stare bene.. prima di tutto

e una situazione di solitudine ed isolamento, senza alcun contatto umano significativo, non credo sia una condizione che potrà mai essere compatibile con l'essere in pace, dunque. La fregatura e il tranello stanno proprio qui.. che si ricerca la solitudine inizialmente come protezione e difesa dal male che subiamo e alla fine diventa invece la trappola mortale che ci da' il colpo di grazia (per me è stato così).


Sembra una frase che avrei potuto scrivere io.

Ho cercato la solitudine per cercare di difendermi da quello che mi facevano gli altri, non so bene per quale motivo il mio istinto mi abbia suggerito questa soluzione ma lo faceva e io l'assecondavo. Ogni volta che mi succede qualcosa che mi ferisce, mi riferisco a cose importanti, io taglio i contatti col mondo principalmente disattivando WA.

La cosa assurda è che io vorrei tanto che qualcuno mi dicesse "Non ti chiudere, parlane con me!" o che dopo avermi lasciato un paio di giorni a fare mente locale metabolizzando la cosa venissero a cercarmi. Ma non lo fanno.

Continuo a pensare che alla solitudine abbia dato una grossa mano anche la sfortuna, mettendo sul mio cammino conoscenze che non possono diventare amicizie per svariate ragioni e nonostante i miei tentativi.
Ho avuto delle amiche che con me non volevano uscire eppure non sono antipatica, sono una persona socievole eppure mi hanno lasciata da sola. Quasi tutte le persone a cui ho voluto bene.

Mi sono chiesta tante volte se fossi io il problema, me lo sono chiesta quando mi dissero che in me non vedevano una ragazza che voleva una relazione (cosa che invece io vorrei). Forse sono io?
Non lo so ma ci ho lavorato, cercando mi ridurre la timidezza, cercando di smussare alcuni rigidi lati del mio carattere, cercando di essere comprensiva verso gli errori che commettiamo, tutti. (io sono abituata a pensare molto prima di far le cose, perciò è raro che mi metta in situazioni tali da far torto a qualcuno. Una mia "amica" per esempio non mi invitò ad un suo compleanno e fece tutto di nascosto ma io capì che aveva commesso un errore e la perdonai. Io una cosa del genere non l'avrei mai fatta).

Non lo so... Qui io capisco sempre meno XD.
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Messaggioda DaniKardashian » 09/08/2017, 9:25



AnimaInLacrime ha scritto:Ogni volta che mi succede qualcosa che mi ferisce, mi riferisco a cose importanti, io taglio i contatti col mondo principalmente disattivando WA.

Mi torna in mente una persona che faceva (ora non so) così. Inutile dire che è un atteggiamento sbagliato, a tratti condivisibile, in quanto quando si è arrabbiati, spesso, non si vuol vedere/sentire nessuno, ma comunque sbagliato.

AnimaInLacrime ha scritto:La cosa assurda è che io vorrei tanto che qualcuno mi dicesse "Non ti chiudere, parlane con me!"

Questo si lega al discorso di prima, se ti chiudi gli altri non possono dirti parlane con me. Vedi a volte non è solo menefreghismo, a volte gli altri, vedendo la nostra chiusura, non intervengono per paura di disturbarci. Non sempre è chiaro il bisogno di aiuto che abbiamo.

AnimaInLacrime ha scritto:Continuo a pensare che alla solitudine abbia dato una grossa mano anche la sfortuna

Non esiste la sfortuna, esiste invece la proiezione che facciamo noi stessi verso gli altri, il modo in cui ci poniamo. A volte ci sembra di mostrarci agli altri in un modo, mentre in realtà ci stiamo ponendo in un altro. Ad esempio senza rendercene conto ci mostriamo chiusi e disinteressati. Qui mi lego al secondo "punto" dicendo: se noi ci mostriamo disinteressati è "normale" che gli altri non ci stanno vicini, perchè possono pensare di disturbarci.

Concludo dicendo che non dico che ti sei posta in questo modo, anche perchè effettivamente non lo so :sleep: , le mie parole sono solo un punto di riflessione ^_^
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Messaggioda crisbil » 09/08/2017, 10:25



AnimaInLacrime ha scritto:Ho cercato la solitudine per cercare di difendermi da quello che mi facevano gli altri, non so bene per quale motivo il mio istinto mi abbia suggerito questa soluzione ma lo faceva e io l'assecondavo.


Sì, pure io, in effetti.. e mi son reso conto troppo tardi di quanto era sbagliato isolarsi, perché tanto, oltre a non proteggermi da nulla, m'ha pure sottratto la vita.

AnimaInLacrime ha scritto:La cosa assurda è che io vorrei tanto che qualcuno mi dicesse "Non ti chiudere, parlane con me!" o che dopo avermi lasciato un paio di giorni a fare mente locale metabolizzando la cosa venissero a cercarmi. Ma non lo fanno.


Anche per me è sempre stato così, che anche se facevo estremamente fatica e tendevo ad isolarmi (come autodifesa) alla fine avrei voluto che qualcuno mi cercasse e mostrasse in quel modo voglia e desiderio di vicinanza con me, mi mostrasse un minimo livello di interesse, mi riconoscesse un briciolo di considerazione . Ma non è capitata una sola volta nella mia vita, che m'abbia cercato qualcuno. Mai. E' questo che alla fine mi ha fatto diventare insicuro e fatto sentire sempre più insignificante e anonimo.

In passato pure io non cercavo più una persona dopo che subivo da essa qualcosa di negativo e brusco (di serio, intendo.. non banalità) .. ma non per superbia o perché io sia rancoroso, ma perché ho sempre rispettato la distanza che la gente vuole mantenere e trovato sempre legittime comunque anche la mancanza di interesse e voglia di conoscermi; poi quando ho iniziato a capire certe dinamiche (anche con la "terapia") ho creduto che questa mia tendenza sistematica alla rinuncia di fronte alla chiusura degli altri e al loro distacco poteva avere un suo peso.. per cui mi son sforzato .. anzi FORZATO.. di farlo io, di provare a non chiudere del tutto i rapporti con qualcuno per cui provavo interesse di fronte a primi segni di disinteresse o eventuali attriti, ma sinceramente il farlo mi ha portato solo altra insicurezza e altra (enorme) sofferenza, perché mi son trovato di fronte all'evidenza che non era così: NESSUNO ha MAI avuto interesse o desiderio di riprendere niente di niente con me.. nemmeno mettendoci tutta la buona volontà e umiltà del mondo... e questa cosa mi ha davvero distrutto e raso al suolo, lo ammetto.
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Messaggioda AnimaInLacrime » 09/08/2017, 13:38



Daniele92 ha scritto:Mi torna in mente una persona che faceva (ora non so) così. Inutile dire che è un atteggiamento sbagliato, a tratti condivisibile, in quanto quando si è arrabbiati, spesso, non si vuol vedere/sentire nessuno, ma comunque sbagliato.

Questo si lega al discorso di prima, se ti chiudi gli altri non possono dirti parlane con me. Vedi a volte non è solo menefreghismo, a volte gli altri, vedendo la nostra chiusura, non intervengono per paura di disturbarci. Non sempre è chiaro il bisogno di aiuto che abbiamo.

Non esiste la sfortuna, esiste invece la proiezione che facciamo noi stessi verso gli altri, il modo in cui ci poniamo. A volte ci sembra di mostrarci agli altri in un modo, mentre in realtà ci stiamo ponendo in un altro. Ad esempio senza rendercene conto ci mostriamo chiusi e disinteressati. Qui mi lego al secondo "punto" dicendo: se noi ci mostriamo disinteressati è "normale" che gli altri non ci stanno vicini, perchè possono pensare di disturbarci.

Concludo dicendo che non dico che ti sei posta in questo modo, anche perchè effettivamente non lo so :sleep: , le mie parole sono solo un punto di riflessione ^_^


Sulla prima parte sono d'accordissimo ma forse l'ho capito un po' tardi.
E' che inizia un circolo vizioso per cui più ti senti sola, più ti isoli e più soffri per questo.

Riconosco perfettamente di non essere una persona facile con cui relazionarsi, troppo soffocata dalle protezioni che mi sono messa attorno per proteggermi. Lo so ed è per questo che negli anni mi sono forzata di essere meno rigida (io mi infastidisco se un ragazzo mi chiama tesoro, tanto per dirne una). Ho fatto dei passi da gigante verso le conoscenze ma sai quando fatichi a dire certe cose, a prendere per mano una persona e condurla nella tua vita, nei tuoi problemi visto che vieni accusata di essere troppo riservata e ti senti dire "già", "devi *inserisci consiglio sterile a piacere*!"... Un po' ti senti peggio e io mi sento peggio.

Per questo parlo di sfortuna.

Ho avuto la "sfortuna" di incontrare nella mia vita persone che non potevano/possono diventare amici.
Alcuni per motivi geografici (ok, chiariamoci, le considero amiche perché provo affetto per loro ma non possono esserci spesso, non possono uscire con me), altre perché oltre la conoscenza non si riesce ad andare (vedi il fatto di cui ti parlavo sopra), altre ancora perché sono sparite dalla mia vita... Ecco perché dico sfortuna.
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