Cosa c'è dopo la morte?

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A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Cosa c'è dopo la morte?

Messaggioda ilfalsosnake » 14/06/2020, 23:06



Puss in Boots ha scritto:
TheDarkKnight ha scritto:I ricordi muoiono con il corpo, una coscienza senza ricordi è solo una banalissima lavagna bianca.


Quindi per te i ricordi sono parte del cervello? Pensi che, con la morte, non rimanga niente, quando dici che la coscienza è una "banalissima lavagna bianca"?
Perché ridurre tutto al mondo materiale? Io non credo che tutto sia esplorabile con i nostri sensi. Non so se tu creda solo nella Scienza, ma non pensi che molte cose non siano spiegabili "razionalmente"? Per me - lo so che mi ripeto - niente è spiegabile.


Teoricamente è così come dice lui, ma anche io mi prendo il beneficio del dubbio che possa esserci qualcos'altro.
Si può ragionare razionalmente su qualcosa che conosciamo, ma se parliamo del "dopo morte", possiamo ipotizzare fino al duemilamai.
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Messaggioda Mark91 » 17/06/2020, 23:31



TheDarkKnight ha scritto:I ricordi muoiono con il corpo, una coscienza senza ricordi è solo una banalissima lavagna bianca.

Però se ci pensi, prima di nascere dove eravamo?
Se come dici tu ci fosse il "nulla" dopo, come mai io sono io e tu sei tu? Perchè mi ritrovo proprio in questo corpo con 7 miliardi di persone al mondo? (senza contare le specie animali) su quali basi fisiche mi è stato assegnato proprio questo specifico corpo?
Se la tua teoria fosse vera, allora banalmente anche 2 transistor collegati assieme e alimentati da corrente dovrebbero possedere una coscenza.
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Messaggioda TheDarkKnight » 18/06/2020, 18:59



La coscienza per quanto ne so è il frutto dell'interazione biochimica di alcune sezioni cerebrali ed è per questo motivo probabilmente non trasferibile, nasce e muore con l'individuo. Se altero meccanicamente la coscienza probabilmente l'individuo sostiene di essere lui perché si basa sui suoi ricordi ma potrebbe non essere effettivamente più lui.
Fai un piccolo esercizio, pensa a 10 anni fa, tu affermi di essere sempre stato tu ma l'unica prova che hai è basata su dei semplicissimi ricordi. In conclusione sei certo di essere sempre la stessa persona esclusivamente nell'istante in cui lo pensi.
A parer mio la coscienza potrebbe essere riprodotta artificialmente ma sarebbe una coscienza legata solo alla macchina in cui emerge.
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

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Messaggioda Puss in Boots » 18/06/2020, 23:24



Sawyer ha scritto:
Puss in Boots ha scritto:
TheDarkKnight ha scritto:I ricordi muoiono con il corpo, una coscienza senza ricordi è solo una banalissima lavagna bianca.


Quindi per te i ricordi sono parte del cervello? Pensi che, con la morte, non rimanga niente, quando dici che la coscienza è una "banalissima lavagna bianca"?
Perché ridurre tutto al mondo materiale? Io non credo che tutto sia esplorabile con i nostri sensi. Non so se tu creda solo nella Scienza, ma non pensi che molte cose non siano spiegabili "razionalmente"? Per me - lo so che mi ripeto - niente è spiegabile.


Teoricamente è così come dice lui, ma anche io mi prendo il beneficio del dubbio che possa esserci qualcos'altro.
Si può ragionare razionalmente su qualcosa che conosciamo, ma se parliamo del "dopo morte", possiamo ipotizzare fino al duemilamai.


Te la butto brutalmente XD : che cosa pensi che conosciamo e possiamo conoscere, razionalmente, e quindi con la Scienza? La Scienza permette di "modellizzare" quella che per noi è la realtà, cioè di fornire una rappresentazione di quello che noi riusciamo a percepire con i nostri sensi, anche se poi quello che per es. vediamo con gli occhi è un'elaborazione della mente: quindi quello che ognuno percepisce è diverso l'uno dall'altro.
Mi viene in mente (avendolo anche studiato abbastanza) come esempio più scientifico quello dell'atomo in Fisica: si è passati dal dimostrarne l'esistenza a modelli sempre più complicati e precisi (panettone, planetario, atomo di Bohr... - per sintetizzare); ok, i modelli funzionano finché ci permettono di rappresentare quello che noi possiamo percepire con i sensi e rappresentare con la mente: ma potremo mai dire cos'è veramente un atomo, cos'è la materia e trovare una spiegazione per la sua esistenza? So anche che la Fisica non dà (o non dovrebbe dare) spiegazioni sui perché, ma solo spiegare ciò che è sperimentabile e riproducibile ...altrimenti sarebbe Filosofia. :rolleyes:
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Messaggioda Puss in Boots » 19/06/2020, 0:23



TheDarkKnight ha scritto:La coscienza per quanto ne so è il frutto dell'interazione biochimica di alcune sezioni cerebrali ed è per questo motivo probabilmente non trasferibile, nasce e muore con l'individuo. Se altero meccanicamente la coscienza probabilmente l'individuo sostiene di essere lui perché si basa sui suoi ricordi ma potrebbe non essere effettivamente più lui.
Fai un piccolo esercizio, pensa a 10 anni fa, tu affermi di essere sempre stato tu ma l'unica prova che hai è basata su dei semplicissimi ricordi. In conclusione sei certo di essere sempre la stessa persona esclusivamente nell'istante in cui lo pensi.
A parer mio la coscienza potrebbe essere riprodotta artificialmente ma sarebbe una coscienza legata solo alla macchina in cui emerge.


In questo periodo, mi sto ritrovando a pensare a moltissime cose che sono successe 5, 10 ...e più anni fa. Riflettevo proprio sul fatto che, nonostante io abbia il ricordo di una determinata esperienza, anche molto vivido (nel senso che mi ricordo bene quello che è successo), non riesca a "rivivere" a "provare" o "ricordare" (non mi viene un termine migliore) anche le stesse emozioni, le stesse sensazioni che provavo al momento di quell'esperienza (non solo perché ad es. in quel momento ero felice e adesso triste): è proprio come se fosse stata un'altra persona a viverla.
Il che è poi vero: se mi perdo in ricordi molto lontani (ma certamente non solo), era proprio un altro me stesso, molto o totalmente differente da quello che sono adesso.
Difatti, un altro chiamiamolo "giochino" perverso e malato che mi ritrovo a fare spesso :facepalm: è quello di mettere i ricordi come punti collocati e ordinati su una linea temporale, saltando da uno all'altro in ordine sparso, e pensando per es.: 7 anni fa mi era successa questa cosa, o vivevo in questo posto, o stavo facendo chissà cosa, o mi sentivo chissà come e mancava un anno prima che mi capitasse un'altra cosa o andassi a vivere da un'altra parte, come se stessi direttamente paragonando i vari me stessi che vivevano quelle esperienze e trovandoli molto diversi.
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Messaggioda Jam » 19/06/2020, 15:33



Selene ha scritto:
Jam ha scritto:
Selene ha scritto:A volte è bello pensare che possa esserci "altro". In realtà ci sarà il nulla.


Come fai a dirlo?


Perché sono realista e mi baso su dati conosciuti. La nostra coscienza (o anima, in qualunque modo tu la voglia chiamare), come dicono la maggioranza dei neuroscienziati, è legata/nasce/persiste in una parte del cervello. Muore il cervello = muore la nostra anima.
Quando qualche studio scientifico riuscirà a provare il contrario allora potrò rivedere la mia idea. Per ora però rimane questa!


È contraddittorio quello che dici. Il metodo scientifico si basa su ciò che può essere esperito: come si può sperimentare il dopo-morte e tornare indietro a descriverlo? Non ci sarà mai nessuno "studio scientifico" al riguardo.
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Messaggioda Ātman » 19/06/2020, 15:58



Jam ha scritto:È contraddittorio quello che dici. Il metodo scientifico si basa su ciò che può essere esperito: come si può sperimentare il dopo-morte e tornare indietro a descriverlo? Non ci sarà mai nessuno "studio scientifico" al riguardo.



Sì, non ci si può portare strumentazione scientifica dietro e poi consegnarla a chi è ancora vivo per la verifica. Per questo ciascuno dovrà sperimentare di persona, senza poterne parlare ai viventi (a meno che non si presti fede alle near-death experiences).
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Messaggioda Ātman » 19/06/2020, 16:05



Personalmente io porrei un quesito diverso: se foste certi che c'è - o non c'è - qualcosa dopo la morte, come cambierebbe la vostra vita?
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Messaggioda TheDarkKnight » 19/06/2020, 18:47



Puss in Boots ha scritto:
TheDarkKnight ha scritto:La coscienza per quanto ne so è il frutto dell'interazione biochimica di alcune sezioni cerebrali ed è per questo motivo probabilmente non trasferibile, nasce e muore con l'individuo. Se altero meccanicamente la coscienza probabilmente l'individuo sostiene di essere lui perché si basa sui suoi ricordi ma potrebbe non essere effettivamente più lui.
Fai un piccolo esercizio, pensa a 10 anni fa, tu affermi di essere sempre stato tu ma l'unica prova che hai è basata su dei semplicissimi ricordi. In conclusione sei certo di essere sempre la stessa persona esclusivamente nell'istante in cui lo pensi.
A parer mio la coscienza potrebbe essere riprodotta artificialmente ma sarebbe una coscienza legata solo alla macchina in cui emerge.


In questo periodo, mi sto ritrovando a pensare a moltissime cose che sono successe 5, 10 ...e più anni fa. Riflettevo proprio sul fatto che, nonostante io abbia il ricordo di una determinata esperienza, anche molto vivido (nel senso che mi ricordo bene quello che è successo), non riesca a "rivivere" a "provare" o "ricordare" (non mi viene un termine migliore) anche le stesse emozioni, le stesse sensazioni che provavo al momento di quell'esperienza (non solo perché ad es. in quel momento ero felice e adesso triste): è proprio come se fosse stata un'altra persona a viverla.
Il che è poi vero: se mi perdo in ricordi molto lontani (ma certamente non solo), era proprio un altro me stesso, molto o totalmente differente da quello che sono adesso.
Difatti, un altro chiamiamolo "giochino" perverso e malato che mi ritrovo a fare spesso :facepalm: è quello di mettere i ricordi come punti collocati e ordinati su una linea temporale, saltando da uno all'altro in ordine sparso, e pensando per es.: 7 anni fa mi era successa questa cosa, o vivevo in questo posto, o stavo facendo chissà cosa, o mi sentivo chissà come e mancava un anno prima che mi capitasse un'altra cosa o andassi a vivere da un'altra parte, come se stessi direttamente paragonando i vari me stessi che vivevano quelle esperienze e trovandoli molto diversi.



Le persone cambiano e spesso ci sorprendiamo di quanto siano diverse :sleep:
Non voglio dire che possa essere una possibilità, le cellule del corpo di rigenerano totalmente mi pare in un anno, ciò significa che non siamo effettivamente la stessa persona di prima, se questo avviene anche per le cellule cerebrali allora la cosa non sarebbe poi così tanto assurda...
Io da bambino riuscivo ancora a divertirmi a provare attimi di felicità, ero molto più istintivo, anche chi mi conosce da tempo si chiede come mai sia cambiato così tanto, il mio me attuale è più vicino ad una macchina che ad un essere umano.
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"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

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Citazione: "Batman è l'eroe che Gotham si merita, ma di cui non ha bisogno in questo momento… Perché lui può sopportarlo… È un vigilante che vaga nell'ombra… È un Cavaliere Oscuro."
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