COME SI PUò AVERE TUTTO MA ALLO STESSO TEMPO PENSARE AL SUICIDIO??

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A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

COME SI PUò AVERE TUTTO MA ALLO STESSO TEMPO PENSARE AL SUICIDIO??

Messaggioda Ycarvey » 23/07/2016, 2:27



Ciao a tutti, sono un ragazzo di 23 anni che vive in un limbo. Mi spiego meglio, da quando la mattina mi sveglio a quando la sera vado a dormire mi comporto come si dovrebbe comportare un ottimo ragazzo tuttavia mi sento sempre vuoto. Una sensazione che non si può spiegare; tutte le cose belle della vita mi danno una felicità di breve termine, dopodichè la mia mente è attanagliata da sentimenti di odio e ripugnanza nei confronti di tutto il mondo e verso Dio o quell'entità che mi ha messo al mondo per vivere questa vita di merda.
Ho sempre avuto tutto quello che volevo nella mia breve vita in quanto sono nato in una famiglia agiata, tuttavia la mia famiglia o meglio mio padre fin da piccolo mi ha sempre intimorito, voleva che diventassi quello che lui non era potuto essere visto che i suoi genitori all'epoca erano poveri e quindi mi ha iscritto in determinate scuole private, mi ha fatto partecipare a corsi che mi sarebbero serviti per fare il lavoro che avrei dovuto fare. Io l'ho sempre assecondato poichè avevo paura di lui e infatti quando combinavo qualche marachella, mi sgridava fortissimo e mi minacciava gridando insulti come "avrei dovuto fare abortire tua madre", "non sarai mai nessuno", e altri insulti; nel mentre mi urlava io restavo fermo impassibile pensando tra me e me "se aveste abortito, mi avreste fatto un favore". Io non ho mai risposto ai suoi insulti, ma non solo a quelli di mio padre ma a quelli di tutte le persone che li hanno apostrofati nei miei confronti, per il fatto che questo clima in casa mi ha portato a provare paura per tutte le figure predominanti in ogni contesto(professore, allenatore, poliziotto,....)e a non riuscire a deludere le persone, infatti a tutti quelli che conosco non racconto mai la verità, ma soltanto quello che si vogliono sentir dire. Tuttora ho 23 anni, sono riuscito a seguire la mia strada e non quella di mio padre(ci sono riuscito grazie a mia madre che anni fa mi ha incoraggiato e ha divorziato da mio padre), ma x tutto il resto ho sempre paura di tutti, anche se fuori non lo mostro, e inoltre continuo a raccontare bugie per non deludere le persone. Per questo motivo, come ho scritto all'inizio, sono considerato da tutti un ottimo ragazzo. In realtà però da solo sono tutt'altro che una brava persona, provo un odio forte che mi porta a immaginare realisticamente di uccidere determinate persone, quando però in realtà le tratto con rispetto.
Perfino il sesso non mi da piacere, qualche anno fa uscivo con le ragazze con la voglia di conoscerle e instaurare relazioni, mentre adesso vado ad escort di norma spendo da 200 a 300 euro all'ora, ho perso la voglia di conoscere le ragazze, ora utilizzo le escort soltanto come mezzo per soddisfare un bisogno, ma comunque anche dopo aver fatto sesso con una escort, che è una bellissima donna, mi sento sempre vuoto.


Insomma vivo con mia madre in casa grande con piscina, idromassaggio e sauna, possiedo( cioè me l'ha regalato mia madre) una macchina e una moto; lavoro part time presso l'azienda di famiglia e intanto frequento l'università( sono in pari con gli esami). Questo per dire che non mi manca nulla, eppure sono sempre più malinconico.

Scusate se quello che ho scritto non ha un senso logico o non ha connessione con il titolo o con il forum, ma è la prima volta che mi sfogo e racconto chi sono veramente a "qualcuno". I consigli e aiuti son ben accetti, siate crudi e realistici, nel giudicare il mio sfogo, qualora ne abbiate voglia. Grazie.
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Re: COME SI PUò AVERE TUTTO MA ALLO STESSO TEMPO PENSARE AL SUICIDIO??

Messaggioda Zangreus il bruco » 23/07/2016, 7:55



Non capisco il motivo della tua tristezza interiore. Va bene, finché hai vissuto con tuo padre ci stava il trauma per il suo comportamento sbagliato. Ma ora sei riuscito ad andare avanti, sembra che tu abbia voltato pagina, visto che come dici tu ora hai tutto. Forse dovresti solo, cercare di allontanarti dal tuo passato, e pensare di più al futuro, visto che sei all'Università e dovrai scegliere i percorsi giusti. Hai qualche amico con cui parlare di queste cose? Come sei messo per quanto riguarda la situazione sociale?
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Messaggioda M00NY » 23/07/2016, 8:07



Si, è vero materialmente hai tutto ma si vede che ti manca l'affetto e sopratutto hai riportato traumi importanti nella figura autorevole e questo probabilmente ti porta al malessere...poi ci sono anche altri fattori da tenere conto... penso che parlarne possa solo farti bene :)
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Messaggioda kathellyna » 23/07/2016, 8:54



benvenuto.
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COME SI PUò AVERE TUTTO MA ALLO STESSO TEMPO PENSARE AL SUICIDIO??

Messaggioda orchidea » 23/07/2016, 9:43



Caro Ycarvey, ragazzo di 23 anni del Veneto, quanta tenerezza per le tue parole.

Ciò che viene da dirti è forse il succo di anni di psicoterapia, di esperienza, di dialogo e di sempre maggior contatto con i miei bisogni ... anche di quelli che avevo da piccola, di essere amata in particolare da un padre che amavo tantissimo, perchè ero piccola e per una bambina i genitori sono dei infallibili. Se poi magari quel padre, invece di amarti incondizionatamente e gratuitamente (passami il termine per ora .... ), ti ama, perchè per amarti ti ama chi può dire di no, ti ama così:

- ti amo se tu fai questo .... e per il destinatario il messaggio ricevuto è questo: quindi sei amabile non per te stesso e a prescindere, ma perchè fai, hai fatto, farai questo o quello
- ti amo se tu otterrai questi risultati .... e, quindi, messaggio per il bimbo destinatario (magari quel bimbo sei proprio tu): tu sarai amabile se raggiungi questi risultati
- ti amo se adotti questo sistema di valori e non altri, del genere: lavorare (che la gente che non lavora non ha voglia di lavorare .... quando ero piccola il messaggio a me passava con l'odio espresso da mio padre per quelli che lui chiamava "parassiti sociali) .... e, quindi, messaggio ricevuto: io sono amabile non come persona, non per quello che sono, nella mia complessità che non può essere ridotta a bravo/cattivo, bene/male, ecc. ...ma perchè sono un lavoratore, ecc ecc
E quindi tutto a seguire: sono amabile se porto avanti i risultati che ha ottenuto mio padre, se rispetto la mia famiglia e rispettarla significa .... banalizzando e semplificando perchè il discorso potrebbe essere lunghissimo .... significa .... continuare a far soldi anch'io e mostrare agli altri che la mia famiglia sa continuare e continua a far soldi, ad avere quella posizione sociale che ti consente di essere stimata .... perchè dalle mie parti (che non sono troppo lontane dal Veneto credo) la posizione sociale crea stima ... forse un po' invidia, ma neanche troppa perchè l'invidia sociale dalle nostre parti la si lascia a quelli che da noi alla fine della fine chiamano "i comunisti". D'altronde nell'era dei nostri padri (il mio era di fine anni 50 perchè era giovanissimo ... ma se tuo padre è degli anni '50 o '60 per nascita il discorso vale a cento anche per il tuo) e dalle "nostre parti", anche se si partiva da poveri, si poteva diventare ricchi lavorando .... e quindi dimenticarsi del passato e credere di essere persone che valgono perchè si era ottenuta la riscossa sociale (facilitata dalle circostanze esterne economiche .... ossia dal fatto che la riscossa sociale ai tempi era quasi pane gettato sulla società) .... Se non lo avessimo creduto noi, di essere persone toste perchè avevamo ottenuto la riscossa sociale, comunque ce ne avrebbero convinto gli altri con le loro parole e non parole, l'ambiente insomma ....

Tutto questo per dire che i figli di persone di questo tipo (magari io, magari tu, magari tutti e due, magari no) il messaggio è questo:
tu non sei amabile o tu non vali a prescindere per ciò che sei. Anzi, l'amore incondizionato, a prescindere, gratuito, sai che c'è, non esiste. TE LO DEVI MERITARE BABY PERCHE' NELLA VITA BISOGNA MERITARSI TUTTO. Se non te lo meriti non sei amato. Ma non solo. Sei un ingrato ... ovviamente. Perchè io ti ho amato e te l'ho dimostrato sgobbando. E che caspita l'ho fatto per te!

I nostri padri sono a loro volta figli.
Voglio dire.
Un bimbo ha bisogno di amore incondizionato (chiamamolo "lingua X"), ma se il padre a sua volta non hai mai ricevuto alcun insegnamento sulla Lingua X, ciò che per il bimbo sembra la cosa più elementare, ossia che ha bisogno di lingua x dal padre, è sconosciuto al padre, perchè non sa usare la lingua X e, sai che ti dico, non ne conosce nemmeno l'esistenza. Perchè dai suoi genitori (di quella generazione magari appena prima cruda e povera, di quella che da noi si dice doveva preoccuparsi di avere da mangiare, di trovare la polenta per la giornata, .... della sopravvivenza insomma) mai sentito parlare di lingua x, mai sentito parlare in lingua x

Queste erano le persone delle nostre parti gettate nel boom economico, che hanno fatto credere che tutto ciò di cui l'uomo aveva bisogno era risolto: dal dover cercare la polenta ai soldi. Sentimenti, amore e tutte quelle altre cose .... in famiglia pochino. A lavorare!

Ciò detto, dentro di noi cosa resta? C'è un pallino dentro di noi, nascosto chissà dove, che ci dice che noi non meritiamo amore se non condizionato.

Ma sai: chissenefrega degli altri, anche fossero i nostri padri.

Il punto è che riserviamo lo stesso trattamento per noi stessi: non amiamo noi stessi a prescindere, con affetto, tenerezza, con compassione ... ma in modo condizionato. E a volte non ci amiamo affatto perchè gli altri ci hanno insegnato che non siamo amabili, a meno che ....Perchè noi siamo amabili, a patto che.

Credo che se tu stia seguendo la tua strada e se in questo ti ha aiutato tua madre, le devi essere grato.
Viste le circostanze credo che la cosa più importante è che tu faccia ciò che senti e che ti piace (magari prima anche scoprilo che in realtà è la parte più difficile)

E seguire l'amore. Infatti, quanto alle ragazze, non so che ragazze che tu conosca. Purtroppo un uomo ricco o un ragazzo ricco (come potresti essere tu) statiscamente ha molte più chances di vedere soddisfatti i propri bisogni sessuali ... il che, soprattutto per un maschio (ma non solo s'intende), ha una certa importanza, vista anche l'impellenza (almeno statisticamente parlando) del bisogno.

Tuttavia è chiaro, non nascondiamoci dietro un dito. Avere soldi crea appeal per le ragazze. E magari meglio restare alle ragazze del nostro rango. Le mie parole non sono un consiglio, è la descrizione in presente e asettica di come a volte funzionano le cose in certi ranghi e per persone di un certo rango.

Detto questo, saputo questo, .... fregatene e dimenticatelo, vai alla ricerca di una ragazza da amare e che ti ami e abbi la certezza che la troverai.
Certo se poi per primo fai discorsi (come talvolta fanno ragazzi di un certo ambiente) che una è donna se solo è f..., che quella è una f.... e quella no, ecc ecc, e non fai questi discorsi solo perchè si deve fare così nel gruppo di amici maschi ... ma perchè ci credi. Bhe allora forse devi rovistare dentro di te a cercare la risposta a cos'è la linfa della vita. Io non ho le idee chiare su cosa sia, ma sono abbastanza certa che non sia una vasca idromassaggio (anche se apprezzo molto l'idromassaggio sia chiaro).

Un'ultima cosa, ma su questo non so dirti perchè non sono un uomo. La prostituzione, le escort voglio dire .... non morirà mai, io credo, non solo per il bisogno del maschio ... ma per un qualcosa di diverso .... perchè la prostituzione comporta esercizio del potere da parte dell'uomo sulla donna. E per l'uomo il potere ha questo effetto orgasmico che non sono sicura personalmente di capire fino in fondo. Ma spesso, in parte verrà anche da dentro, dall'istinto dell'essere umano (non solo uomo), ma in parte, io credo, potrebbe venire proprio dal modo di rapportarci che ci è stato insegnato: di potere e di biasimo ... fino all'annientamento dell'altro.

D'altro canto, cosa faceva tuo padre se non questo, se non esercitare potere per essere sicuro lui di valere (magari convinto che tu non avresti mai potuto pensare davvero che non valevi perchè lui ti amava ... o magari perchè ripeteva come macchinetta ciò che a sua volta era stato fatto con lui e quindi senza pensare) quando diceva: tu non ..., tu non ..., tu NON!

Meno potere significa lasciar libero il mondo e noi stessi.
Restare pronti al fallimento senza paura significa lasciarci liberi.
Restare alla vita con fiducia, ma con serenità anche in caso di fallimento o sbagli, significa amarci .... a prescindere!

Ti ho raccontato di me. Non di te. Ma magari qualcosa che vale anche per te c'è. O forse no. Sei l'unico che può dirlo

Un abbraccio
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Re: COME SI PUò AVERE TUTTO MA ALLO STESSO TEMPO PENSARE AL SUICIDIO??

Messaggioda RESCUER IN THE DARK » 23/07/2016, 9:49



1) Non hai niente, Jon Snow.
2) Avere ≠ essere felici.
3) È chiaro che il tuo malessere deriva da un rapporto conflittuale con tuo padre, dalle troppe aspettative mancate.

Dato che mi pare di capire hai tempo e denaro in abbondanza, ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo, che ti aiuterà a capire cosa desideri in realtà.

E poi non mentire. Piuttosto fatti odiare per quello che sei, che tanto farti amare per quello che non sei è inutile.
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Messaggioda NeedLove90 » 23/07/2016, 10:07



Sei sicuro che la strada che hai seguito sia quella giusta? Hai detto che attualmente lavori part-time per l'azienda di famiglia.
Hai una qualche passione che vorresti trasformare in lavoro? Potresti investire soldi in quello che ti piacerebbe fare, e dimostrare a tutti quanto vali.
Se non hai una passione in particolare dovresti iniziare a lavorare su questo.
L'approvazione che ricerchi dagli altri non deve basarsi su ciò che gli altri vorrebbero da te. Le persone dovrebbero stimarti per ciò che sei e non per ciò che vorrebbero che fossi.
Insomma perchè darla vinta a tuo padre? Perchè vivere in funzione di ciò che gli altri si aspettano da te?
Intraprendi la strada che fa per te, e guadagnati la stima degli altri attraverso ciò in cui sei bravo.
La tua è insoddisfazione, perchè stai vivendo in funzione degli altri per colpa di tuo padre, ma a 23 sei ancora in tempo per fare la vita che vorresti e guadagnarti la stima degli altri attraverso ciò che sai fare meglio. Sarebbe un riscatto anche nei confronti di tuo padre, che non ha mai creduto in te. Sarebbe una bella soddisfazione se potessi dimostrargli che hai avuto successo in qualcosa che ti piace davvero, che ce l'hai fatta da solo. Ma è soprattutto a te stesso che dimostreresti quanto vali, che non hai bisogno dell'approvazione altrui e che sei in grado di guadagnarti il rispetto e la stima degli altri con le tue capacità.
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Messaggioda Serluc » 23/07/2016, 11:03



Devi avere il coraggio di affrontare,devi vivere la tua vita come meglio credi perché non.sempre cio che è il desiderio di un genitore può essere felicità per un figlio. Un abbraccio grande
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La vera ansia nasce nel momento in cui non abbiamo il.coraggio di affrontarla. Nascere guerrieri e morire tali sempre. :tao:
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Messaggioda elle8n » 23/07/2016, 15:42



Ciao, sai spesso uno può avere materialmente tutto ma sentire la mancanza di qualcosa nella vita affettiva, avere bisogno di affetto attenzioni ed amore che non ha. Io credo che tu sia rimasto segnato dal 'trauma' che ti causato tuo padre con il suo comportamento patriarcale e che ti ha portato ad adottare un meccanismo di autodifesa che ancora oggi ti ostacola costringendoti a fingere con tutti di essere ciò che non sei.
Mi chiedo se tu ti senta soddisfatto. Dici di avere tutto ma questo 'tutto' non ti rende felice quindi forse non è ciò che è più adatto a te. Fatti aiutare, da qualcuno che ne sa più di noi, vai da uno psicologo da un qualcuno che ti possa dare del vero aiuto.
Forse dovresti cambiare qualcosa nella tua vita, il lavoro o la compagnia che frequenti.
Insomma, cosa ti fa veramente desiderare il suicidio?
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Messaggioda Avarice » 23/07/2016, 16:05



Sindrome del Paradiso?
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