Pulsione di Morte

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Pulsione di Morte

Messaggioda TheExistentialNihilist » 01/10/2020, 22:54



Basta conoscere appena più in profondità un qualsiasi essere umano per accorgersi che,obbiettivamente,tutti stanno fronteggiando quotidianamente la sofferenza.Certo, per chi non si pone grossi quesiti e con chi la vita è stata abbastanza magnanima da non rendere il percorso particolarmente travagliato,il dolore ha una forma "comune",una risposta immediata ad un evento,scevro dall'insensatezza del quadro complessivo che è la vita ma è comunque presente.Poi c'è chi di domande se ne fa,e abbraccia la religione come risposta ad ogni incognita,immolandosi per essa auto-celebrando la proprio sopportazione da martire in favore di una miglior vita in Paradiso.Chi se le pone , ma non accetta le risposte e gode dell'invidiabile capacità di auto-illudersi negando l'evidenza.L'unica verità è che ogni nostra azione è destinata a perdersi nel tempo,e a perdere di conseguenza il suo significato.Che la natura ha ingannato l'uomo dall'alba dei tempi,favorendo la sopravvivenza di quest ultimo tramite processi biochimici utili a mascherare l'insignificanza di ogni nostro gesto dietro un'emozione piacevole (basta pensare alla riproduzione).Un dolore costante anestetizzato da qualche sporadica scarica di dopamina. Perchè? In fondo siamo passati da uno stato di non esistenza , all'anomalia che è la vita, per un microscopico periodo di tempo in relazione all'infinito,salvo poi tornare di nuovo alla non esistenza (?).In confronto alla non esistenza o ad una qualsivoglia esistenza post morte,ben più allettante dei nostri anni terrestri,l'atto volontario della nostra morte è la più alta forma di consapevolezza e controllo del nostro destino.
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Messaggioda .Laura. » 02/10/2020, 8:37



La maggior parte delle persone non ha alcuna propria visione della vita, se non quella dettata da altri, vivendo nella costante illusione di essere felici.
Questo è la vita, lo è sempre stata in tutta la storia umana, pochi possono dire di aver vissuto, tutti gli altri si sono adeguati a quei pochi.
Alla fine rimaniamo pur sempre degli animali, non possiamo fare a meno di seguire la legge della giungla, non di certo nel modo in cui è vista da molti, non con la forza bruta, ma tramite l'intelligenza.
Alla fine i forti vincono sui deboli, in un circolo senza fine, i deboli possono vincere qualche "battaglia", ma non la "guerra" e saranno sempre destinati a seguire quell'illusiva felicità.
Con deboli intendo non solo chi segue le decisioni di altri, ma anche chi possiede ideali fin troppo deboli per poter battere i forti.
Questa è la mia visione generale della vita, senza illusioni e bugie, dopotutto come potrei discutere se non credessi nella mia visione?
Se proprio devo dirla tutta, visto il tirare in ballo la religione, Dio, in generale, è solo una delle tante invenzioni dei forti per controllare i deboli con la scusa di salvarli dalla paura dell'ignoto.
Riguardo la morte, non ho molto da dire, è la fine della vita, come ogni cosa anche la vita finisce. Quindi tanto vale vivere fino alla fine se comunque si deve morire, anticipare i tempi è inutile. Si risparmia la sofferenza suicidandosi? C'è sempe la possibilità di veder migliorare le cose e suicidandosi si rischia di perdere la felicità per impazienza.
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Messaggioda kathellyna » 05/10/2020, 14:22



benvenuto nel forum, presentazione insolita. ma vedrai che ti troverai bene qui.

non lo so. io vedo anche tanta gente entusiasta di vivere, gente a cui va tutto bene, gente che si sveglia la mattina con il sorriso. forse siamo noi quelli "sbagliati", gli altri si illudono ma almeno così vivono bene. sul fatto che la vita sia inutile e del tutto priva di senso sono perfettamente d'accordo.
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Messaggioda Adamas » 05/10/2020, 15:43



Benvenuto, sei un tipo profondo :)
È molto interessante il discorso che fai ed in parte lo condivido.

Io penso che l'esistenza sia un grande mistero e da un punto di vista "naturalistico" hai ragione tu. Tutto, pur considerando le diverse specificità, si potrebbe spiegare con un processo di adattamento, dalla religione alla riproduzione passando per tutto il resto.

Ogni essere vivente non sarebbe più di un caso fortuito, un "esperimento" iniziato casualmente e con la capacità di autoalimentarsi e riprodurre sé stesso.

Di questo però farebbero parte entrambe le facce della medaglia, non solo la gioia ma anche la sofferenza.

Sarebbe nato tutto da quel primo essere che di fronte ad un rischio di morte si salvò perché casualmente aveva provato qualcosa che prima non esisteva: il dolore. Questa caratteristica si rivelò "di successo" perché permise un più alto tasso di sopravvivenza e si diffuse.

Esattamente lo stesso processo accaduto per la gioia, ma ovviamente di segno opposto.

Per cui tutto farebbe parte del ciclo naturale delle cose, incluso il suicidio. La volontà stessa sarebbe un'illusione, una semplice forza guidata dagli istinti più profondi... In questa visione non esiste il libero arbitrio, tutto accade per motivi di causa ed effetto. Consapevolezza, controllo... che significato avrebbero? Se tiro un sasso in uno stagno, può scegliere se affondare? Se accendo un ramo secco, può decidere di non ardere?

Alla fine tutto si riduce a questo: siamo proprio sicuri di questa interpretazione? Il libero arbitrio davvero non esiste? La volontà, la consapevolezza? Il nostro impegno nella vita è davvero solo un caso fortuito e completamente vano? O forse c'è di più? Tanto di più!

Ognuno decide cosa credere perché risposte certe non ne abbiamo. Ma già che siamo su questo pianeta ed abbiamo un dono inestimabile che è la nostra mente perché non provare a correggere ciò che c'è di sbagliato nell'algoritmo che controlla il mondo?

La sofferenza è sbagliata. Non dovrebbe esistere. Se solo tutti gli uomini si unissero per eliminarla il mondo diventerebbe un posto molto migliore. Ci vorrebbe maggiore empatia per l'altro, maggiore consapevolezza dei meccanismi della realtà.

Ci sono due film che mi hanno colpito molto: Kundun di Martin Scorsese
e Kyashan di Kazuaki Kiriya

Trattano proprio di queste tematiche.
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Messaggioda TheDarkKnight » 05/10/2020, 19:10



Dici bene, chi è dentro al sistema alla fine in un modo o nell'altro cederà ai propri istinti o a quelli di chi ha vicino generando altra inutile vita mortale.
E' un processo dal quale l'essere umano non può sfuggire per sua natura. Poi ci sono alcuni eletti che hanno la fortuna o meglio la sfortuna di osservare da fuori questi aspetti, loro faticano a farne parte, non ne comprendono interamente i meccanismi arrivando spesso esasperati a determinare la loro stessa fine. L'anomalia è colui che ha visto e non può più dimenticare.
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"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

"Combattere per sopravvivere, come se foste già morti; lottare per la vittoria, come se foste già sconfitti"

Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

Immagine :shifty:
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