Vergogna e delusione dopo scelta sbagliata

Ho sbagliato a rifiutare un’offerta di lavoro e sono in difficoltà

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Vergogna e delusione dopo scelta sbagliata

Messaggioda Index94 » 10/09/2024, 8:34



Ciao a tutti.

Sono un maschio di 30 anni e scrivo perché sono sull’orlo del burnout e dell’esaurimento psicofisico, e tutto questo per causa mia.

Ad aprile ho cambiato lavoro e da subito mi sono trovato male, sia per la nuova situazione (confusione, mansioni poco chiare, ecc) sia personalmente, in quanto non ero convintissimo della scelta.

Ho cominciato quindi a mandare candidature e a fare colloqui, ed ero arrivato ad una proposta di lavoro da un’azienda che avevo contattato. Si trattava di una proposta ottima: a 5min da casa, stipendio più alto di circa 200 euro e buoni pasto. Ma non è finita qui, avrei avuto l’uscita anticipata al venerdì pomeriggio, uscendo alle 14.
Inizialmente mi avevano proposto un tempo determinato, a fronte del mio indeterminato e questo mi aveva un po’ destabilizzato, contrattando poi avevano approvato anche il tempo indeterminato.
Era un’offerta ottima.

Una persona sana di mente avrebbe accettato mentre io ho rifiutato per ben due volte, la seconda dopo averli ricontattati personalmente. Perché questo? Perché al momento di dire di si ero estremamente titubante, e avevo come degli attacchi di panico. Siccome avevo già sbagliato a cambiare lavoro, avevo una paura estrema di ricadere nello stesso errore.

Oggi però, a distanza di 2 mesi dall’accaduto, non so darmi pace. Ogni mattina e ogni sera sto nel traffico almeno mezz’ora e questa cosa mi pesa tantissimo perché non arrivo mai a casa prima delle 18:30. Il venerdì le ore dalle 14:30 in poi penso a quanto co*****e sono stato a rifiutare un lavoro del genere e che sarei già a godermi il weekend mentre mi tocca lavorare per altre 3 ore minimo. Ogni mattina mi sveglio con il magone, non ho più stimoli, non voglio fare niente. Sto cadendo in una lenta depressione da cui non vedo via d’uscita se non la morte, cosa a cui penso spesso.
Me la prendo con i miei genitori e la mia ragazza perché al tempo si sono opposti a questo cambiamento e io li ho anche ascoltati, fidandomi della loro parola anche se poi però sono io che mi sveglio tutti i giorni per andare in questo luogo che non mi piace. Sto ingrassando a vista d’occhio perché non ho più voglia di fare sport, davvero non ne esco.

Non so neanche se chiedere aiuto, non so se ci sia una via d’uscita. Al momento non ne vedo.

Grazie a chiunque voglia contribuire.
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Index94
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Vergogna e delusione dopo scelta sbagliata

Messaggioda Cordis » 10/09/2024, 15:27



Un po' di tempo fa' ricordo di aver letto un post molto simile, eri sempre tu?

Ti dò una risposta rapida: ricontatta quell' azienda e chiedi se sono ancora disponibili a prenderti
Sono errori che si fanno, non è niente di trascendentale.
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Cordis
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Vergogna e delusione dopo scelta sbagliata

Messaggioda Lanoia » 10/09/2024, 16:42



Anch'io avevo già letto uno sfogo simile....
Beh che dire se non te la sei sentita evidentemente c'era qualcosa dentro che ti frenava. Continua a cercare altro e non demoralizzarti.
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Vergogna e delusione dopo scelta sbagliata

Messaggioda Royalsapphire » 10/09/2024, 22:29



Ciao Index,
Io fossi in te non proverei più quel macigno sullo stomaco! Perché se hai rifiutato la loro proposta vuol dire che dentro di te non ne eri convinto fino in fondo, e non perché soffri di ansia e panico! Semplicemente una persona comune (cioè senza ansie né panico) avrebbe rifiutato l’offerta come te, con l’unica differenza che la sua reazione sarebbe stata diversa da quella che stai avendo tu!
Ci sarà stato qualcosa dentro di te che non ti ha convinto, così come non avrebbe convinto chiunque altro nella tua situazione!
Magari come pensi ora tu, avrebbe potuto rivelarsi una scelta migliore rispetto alla realtà che stai vivendo, ma le scelte della vita sono talmente importanti che non possono essere prese alla leggera, vanno valutate, e possono esserci delle opportunità che ci si trova a rifiutare!
Tu ora stai reagendo come chi, giocando d’azzardo, si trova a dover prendere una decisione per un monte premi altissimo. La prende, e dopo, se ne pente! Ma non potrai mai sapere come sarebbe andata se avessi scelto diversamente! Sarebbe potuto andarti peggio, era una possibilità! Adesso però, come in quelle relazioni amorose che terminano, ti trovi a pensare solo ai vantaggi che avresti potuto trarre da quella relazione, e non a tutte le incertezze, alle ombre e alle difficoltà nuove e oggettive che erano incluse nel pacchetto!
Poi come ti ripeto, magari accettare il nuovo lavoro si sarebbe rivelata la scelta migliore, ma è proprio per questo che facciamo esperienza nella vita! È proprio per questo che per la prossima opportunità che ti capiterà sarai più preparato a capire cosa fare, sarai più sicuro di te, sarai più deciso! E se ci rifletti, dentro di te, sicuramente recupererai dei ricordi analoghi, di esperienze diverse gia fatte, in cui ricapitandoti di vivere in una situazione analoga ti sei sentito pronto!
Parlo per mia esperienza, le esperienze che ci si presentano, in realtà ci preparano a quelle che verranno! :luce:
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Vergogna e delusione dopo scelta sbagliata

Messaggioda anchored » 11/09/2024, 15:46



Index94 ha scritto:Ciao a tutti.

Sono un maschio di 30 anni e scrivo perché sono sull’orlo del burnout e dell’esaurimento psicofisico, e tutto questo per causa mia.

Ad aprile ho cambiato lavoro e da subito mi sono trovato male, sia per la nuova situazione (confusione, mansioni poco chiare, ecc) sia personalmente, in quanto non ero convintissimo della scelta.

Ho cominciato quindi a mandare candidature e a fare colloqui, ed ero arrivato ad una proposta di lavoro da un’azienda che avevo contattato. Si trattava di una proposta ottima: a 5min da casa, stipendio più alto di circa 200 euro e buoni pasto. Ma non è finita qui, avrei avuto l’uscita anticipata al venerdì pomeriggio, uscendo alle 14.
Inizialmente mi avevano proposto un tempo determinato, a fronte del mio indeterminato e questo mi aveva un po’ destabilizzato, contrattando poi avevano approvato anche il tempo indeterminato.
Era un’offerta ottima.

Una persona sana di mente avrebbe accettato mentre io ho rifiutato per ben due volte, la seconda dopo averli ricontattati personalmente. Perché questo? Perché al momento di dire di si ero estremamente titubante, e avevo come degli attacchi di panico. Siccome avevo già sbagliato a cambiare lavoro, avevo una paura estrema di ricadere nello stesso errore.

Oggi però, a distanza di 2 mesi dall’accaduto, non so darmi pace. Ogni mattina e ogni sera sto nel traffico almeno mezz’ora e questa cosa mi pesa tantissimo perché non arrivo mai a casa prima delle 18:30. Il venerdì le ore dalle 14:30 in poi penso a quanto co*****e sono stato a rifiutare un lavoro del genere e che sarei già a godermi il weekend mentre mi tocca lavorare per altre 3 ore minimo. Ogni mattina mi sveglio con il magone, non ho più stimoli, non voglio fare niente. Sto cadendo in una lenta depressione da cui non vedo via d’uscita se non la morte, cosa a cui penso spesso.
Me la prendo con i miei genitori e la mia ragazza perché al tempo si sono opposti a questo cambiamento e io li ho anche ascoltati, fidandomi della loro parola anche se poi però sono io che mi sveglio tutti i giorni per andare in questo luogo che non mi piace. Sto ingrassando a vista d’occhio perché non ho più voglia di fare sport, davvero non ne esco.

Non so neanche se chiedere aiuto, non so se ci sia una via d’uscita. Al momento non ne vedo.

Grazie a chiunque voglia contribuire.


Ciao, ti capisco. Sto per lasciare il mio lavoro per una serie di motivi sensati. Vorrei dirti che nessuno prende sempre e solo decisioni saggie. Forse hai sbagliato a rifiutare questo lavoro, anzi mettiamo il caso che tu abbia sicuramente sbagliato. Ora sei triste, arrabbiato, infelice, stressato, sovrappeso rispetto la tua forma fisica ect.. e ci sta. Però come hai trovato e rinunciato a questa occasione unica FIDATI che puoi trovare un'altra offerta e non fartela sfuggire. Le persone che ci amano tendono a darci consigli sicuri per non farci rischiare di vivere infelici, sono apprensive e non vogliono che rischiamo ma, appunto, la vita è tua.
Io sto per lasciare il mio lavoro a fine ottobre e NON HO IDEA DI QUANDO MANDARE I CURRICULUM E DOVE MANDARLI. Ma voglio credere di non essere la persona più sfigata al mondo che non riceverà nulla anche se si impegna tanto. Detto questo, non credo nemmeno che tu sia la persona più sfigata al mondo perchè anche se non hai colto al balzo la palla per 2 volte non vuol dire che alla terza la lascerai andare di nuovo. Tirati su e pensa che ai le competenze per fare quello che vuoi e che devi solo procurarti un'altra occasione :)
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anchored
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Vergogna e delusione dopo scelta sbagliata

Messaggioda Navigator63 » 11/09/2024, 18:48



Index94 ha scritto:Sono un maschio di 30 anni e scrivo perché sono sull’orlo del burnout e dell’esaurimento psicofisico, e tutto questo per causa mia.

Ciao e benvenuto.
A differenza di altri approccio la questione con la mentalità di un counselor/coach, quindi meno consolatorio e più orientato ai risultati.

Partiamo col dire che, a dispetto del tuo malessere, è un bene che ti prendi la responsabilità della tua situazione. Perché in effetti il problema l'hai creato tu. :)
Ma questo vuol anche dire che, similmente, puoi risolverlo - cambiando le condizioni interne che ti hanno portato a gestire male la situazione.
Quindi responsabilità = potere; cioè il potere di cambiare la propria situazione (mentre chi dice "Non è colpa mia" implica che non ha il potere di cambiarla).

Ad aprile ho cambiato lavoro e da subito mi sono trovato male

Questo è normale: non possiamo prevedere tutto, quindi a volte ci troviamo di fronte a difficoltà insospettate. Errare è umano. 8-)
Però, forse, tu sei una di quelle persone che non si concedono facilmente di sbagliare; e quando lo fanno per loro è cosa grave.

Una persona sana di mente avrebbe accettato mentre io ho rifiutato per ben due volte, la seconda dopo averli ricontattati personalmente. Perché questo? Perché al momento di dire di si ero estremamente titubante, e avevo come degli attacchi di panico. Siccome avevo già sbagliato a cambiare lavoro, avevo una paura estrema di ricadere nello stesso errore.

Qui intravedo il nocciolo del problema; ho l'impressione che tu:
1. Abbia delle difficoltà a prendere decisioni.
2. Fatichi a chiarire quello che vuoi o non vuoi.
2b. Forse perché non sei allenato ad ascoltare la tua "pancia" (la voce dal tuo profondo), ed invece ti fai fuorviare dalle opinioni altrui.
3. Hai una terribile paura di sbagliare.
3b. Se sbagli lo vivi come una tragedia, invece che come normale esperienza.

Quindi, in sintesi, forse non hai colto questa opportunità perché non hai saputo fidarti abbastanza di quello che volevi, e per via del panico che l'idea di sbagliare ancora ti suscitava.

La via per superare questo genere di problema, secondo me, si articola in due direzioni:
- Rafforzare la capacità di ascolto interiore, per arrivare ad una maggiore chiarezza e sicurezza delle proprie intenzioni ("Lo voglio, so che lo voglio, e non ho dubbi che lo voglio").
- Allenarsi ad accogliere le incertezze della vita e la possibilità di fare errori; imparando a vederli non come fallimenti, bensì come esperienze necessarie per progredire ed imparare.

Vedi l'esempio di Edison nella sviluppo della lampadina: ;)
"Non ho fallito. Ho solamente provato 10.000 metodi che non hanno funzionato."

Questo processo richiede anche, parallelamente, un rafforzamento dell'autostima (cosa che aiuta sia i processi decisionali, che l'accettazione dei propri limiti)

Oggi però, a distanza di 2 mesi dall’accaduto, non so darmi pace.

Il passato è passato. Flagellarti non ti servirà a nulla.
Riconosci che hai commesso un errore; da lì, puoi decidere di riprovare e fare meglio. Non puoi cambiare il passato, ma puoi prepararti al futuro. :coolok:

Ogni mattina mi sveglio con il magone, non ho più stimoli, non voglio fare niente. Sto cadendo in una lenta depressione da cui non vedo via d’uscita se non la morte, cosa a cui penso spesso.

Se hai reazioni così pesanti, è probabile che ci siano sotto altri problemi psico-emotivi. Ma quelli dovresti vederli con un esperto.

Questa depressione sembra scaturire dalla severità con cui ti rimproveri per l'errore fatto: stai male per l'errore, ed in più ti prendi a calci da solo :wow: , e ti senti un fallito (da cui la "voglia di non fare niente", che ti sembra l'unico modo di non sbagliare ancora e non ricadere in questo meccanismo perverso di auto-flagellazione).

Me la prendo con i miei genitori e la mia ragazza perché al tempo si sono opposti a questo cambiamento e io li ho anche ascoltati

Come ho notato sopra (punto 2b.), una delle tue difficoltà sembra una debolezza interiore nelle tue convinzioni, per cui ti fai influenzare (troppo) dalle opinioni altrui. Alla tua età, dovresti imparare ad essere il Capitano della tua nave - ovvero che solo tu hai in mano il timone. 8-)

Forse hai anche bisogno di capire che voler bene non comporta necessariamente assecondare; cioè puoi voler bene a quelle persone pur se le contraddici e non consideri la loro opinione corretta per te. Molti invece confondono le due cose.
I cambiamenti che ti suggerisco fanno parte del diventare realmente adulti: l'adulto traccia la sua strada e la segue, anche se il mondo la pensa diversamente.

Non so neanche se chiedere aiuto, non so se ci sia una via d’uscita. Al momento non ne vedo.

La via d'uscita c'è sicuramente. Però richiede un tuo metterti in gioco e, soprattutto, la volontà di occuparti di te stesso; cioè la decisione di volerti bene.

Invece al momento sembri impegnato a punire te stesso, perché non riesci a perdonare il tuo errore. :'(
Finché rimani in questo atteggiamento, non puoi uscirne. Perché trattarti male è come se scavassi la buca in cui stai sprofondando; scendi sempre più in basso. :dunno:
Ed ovviamente finché resti in questa fossa, non vedi via d'uscita.

Se invece decidi di uscirne, e di andare incontro alla vita ed alle nuove opportunità che prima o poi incontrerai, ti suggerisco di rivolgerti ad un esperto (psicoterapeuta / counselor) che possa aiutarti ad esplorare i motivi profondi di questo tuo fallimento, così da imparare a non cascarci di nuovo.
In fondo, se ti fossi fatto male nello sport perché non sapevi bene come muoverti, chiedere lumi ad un allenatore sarebbe il passo più ovvio, no? :doh!:
Il supporto della famiglia e degli amici è sicuramente prezioso ma, di solito, costoro non comprendono le ragioni profonde dei nostri errori; ed invece di invitarci ad evolvere, tendono a rassicurarci e proteggerci - il che ci mantiene nello status quo. IMHO, invece, tu hai bisogno di fare un "balzo evolutivo", così da saper prendere il toro per le corna quando un domani te lo troverai di fronte. :boxe:

Per me è chiaro che ne puoi essere in grado, perché sei arrivato molto vicino a prendere la decisioni giusta.
Quel che ti manca è individuare i "sabotaggi interni" che ti hanno ostacolato, ed imparare a disattivarli.
I know you can. :coolok:
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