Index94 ha scritto:Sono un maschio di 30 anni e scrivo perché sono sull’orlo del burnout e dell’esaurimento psicofisico, e tutto questo per causa mia.
Ciao e benvenuto.
A differenza di altri approccio la questione con la mentalità di un counselor/coach, quindi meno consolatorio e più orientato ai risultati.
Partiamo col dire che, a dispetto del tuo malessere, è un bene che ti prendi la responsabilità della tua situazione. Perché in effetti il problema l'hai creato tu.

Ma questo vuol anche dire che, similmente, puoi risolverlo - cambiando le condizioni interne che ti hanno portato a gestire male la situazione.
Quindi
responsabilità = potere; cioè il potere di cambiare la propria situazione (mentre chi dice "Non è colpa mia" implica che non ha il potere di cambiarla).
Ad aprile ho cambiato lavoro e da subito mi sono trovato male
Questo è normale: non possiamo prevedere tutto, quindi a volte ci troviamo di fronte a difficoltà insospettate. Errare è umano.
Però, forse, tu sei una di quelle persone che non si concedono facilmente di sbagliare; e quando lo fanno per loro è cosa grave.
Una persona sana di mente avrebbe accettato mentre io ho rifiutato per ben due volte, la seconda dopo averli ricontattati personalmente. Perché questo? Perché al momento di dire di si ero estremamente titubante, e avevo come degli attacchi di panico. Siccome avevo già sbagliato a cambiare lavoro, avevo una paura estrema di ricadere nello stesso errore.
Qui intravedo il nocciolo del problema; ho l'impressione che tu:
1. Abbia delle difficoltà a prendere decisioni.
2. Fatichi a chiarire quello che vuoi o non vuoi.
2b. Forse perché non sei allenato ad ascoltare la tua "pancia" (la voce dal tuo profondo), ed invece
ti fai fuorviare dalle opinioni altrui.
3. Hai una terribile paura di sbagliare.
3b. Se sbagli lo vivi come una tragedia, invece che come normale esperienza.
Quindi, in sintesi, forse non hai colto questa opportunità perché non hai saputo fidarti abbastanza di quello che volevi, e per via del panico che l'idea di sbagliare ancora ti suscitava.
La via per superare questo genere di problema, secondo me, si articola in due direzioni:
- Rafforzare la capacità di ascolto interiore, per arrivare ad una maggiore chiarezza e sicurezza delle proprie intenzioni ("Lo voglio, so che lo voglio, e non ho dubbi che lo voglio").
- Allenarsi ad accogliere le incertezze della vita e la possibilità di fare errori; imparando a vederli non come fallimenti, bensì come esperienze necessarie per progredire ed imparare.
Vedi l'esempio di Edison nella sviluppo della lampadina:
"Non ho fallito. Ho solamente provato 10.000 metodi che non hanno funzionato."Questo processo richiede anche, parallelamente, un
rafforzamento dell'autostima (cosa che aiuta sia i processi decisionali, che l'accettazione dei propri limiti)
Oggi però, a distanza di 2 mesi dall’accaduto, non so darmi pace.
Il passato è passato. Flagellarti non ti servirà a nulla.
Riconosci che hai commesso un errore; da lì, puoi decidere di riprovare e fare meglio.
Non puoi cambiare il passato, ma puoi prepararti al futuro.
Ogni mattina mi sveglio con il magone, non ho più stimoli, non voglio fare niente. Sto cadendo in una lenta depressione da cui non vedo via d’uscita se non la morte, cosa a cui penso spesso.
Se hai reazioni così pesanti, è probabile che ci siano sotto altri problemi psico-emotivi. Ma quelli dovresti vederli con un esperto.
Questa depressione sembra scaturire dalla severità con cui ti rimproveri per l'errore fatto: stai male per l'errore, ed in più
ti prendi a calci da solo 
, e ti senti un fallito (da cui la "voglia di non fare niente", che ti sembra l'unico modo di non sbagliare ancora e non ricadere in questo meccanismo perverso di auto-flagellazione).
Me la prendo con i miei genitori e la mia ragazza perché al tempo si sono opposti a questo cambiamento e io li ho anche ascoltati
Come ho notato sopra (punto 2b.), una delle tue difficoltà sembra una debolezza interiore nelle tue convinzioni, per cui ti fai influenzare (troppo) dalle opinioni altrui. Alla tua età, dovresti imparare ad essere il
Capitano della tua nave - ovvero che solo tu hai in mano il timone.
Forse hai anche bisogno di capire che voler bene non comporta necessariamente assecondare; cioè puoi voler bene a quelle persone pur se le contraddici e non consideri la loro opinione corretta per te. Molti invece confondono le due cose.
I cambiamenti che ti suggerisco fanno parte del diventare
realmente adulti: l'adulto traccia la sua strada e la segue, anche se il mondo la pensa diversamente.
Non so neanche se chiedere aiuto, non so se ci sia una via d’uscita. Al momento non ne vedo.
La via d'uscita c'è sicuramente. Però richiede un tuo metterti in gioco e, soprattutto, la volontà di occuparti di te stesso; cioè
la decisione di volerti bene.
Invece al momento sembri impegnato a
punire te stesso, perché non riesci a perdonare il tuo errore.
Finché rimani in questo atteggiamento, non puoi uscirne. Perché trattarti male è come se scavassi la buca in cui stai sprofondando; scendi sempre più in basso.
Ed ovviamente finché resti in questa fossa, non vedi via d'uscita.
Se invece decidi di uscirne, e di andare incontro alla vita ed alle nuove opportunità che prima o poi incontrerai, ti suggerisco di rivolgerti ad un esperto (psicoterapeuta / counselor) che possa aiutarti ad esplorare i motivi profondi di questo tuo fallimento, così da imparare a non cascarci di nuovo.
In fondo, se ti fossi fatto male nello sport perché non sapevi bene come muoverti, chiedere lumi ad un allenatore sarebbe il passo più ovvio, no?
Il supporto della famiglia e degli amici è sicuramente prezioso ma, di solito, costoro non comprendono le ragioni profonde dei nostri errori; ed invece di invitarci ad evolvere, tendono a rassicurarci e proteggerci - il che ci mantiene nello
status quo. IMHO, invece, tu hai bisogno di fare un "balzo evolutivo", così da saper prendere il toro per le corna quando un domani te lo troverai di fronte.
Per me è chiaro che ne puoi essere in grado, perché sei arrivato molto vicino a prendere la decisioni giusta.
Quel che ti manca è individuare i "sabotaggi interni" che ti hanno ostacolato, ed imparare a disattivarli.
I know you can.
