RyanTheNorthman ha scritto:Perdonami, ma se non sbaglio in un'altra occasione hai affermato che invece una persona può sempre cambiare degli aspetti di sé, intrinseci nella sua indole (cosa secondo me non totalmente vera).
Avevo detto che una persona può sempre cambiare... purché lo voglia davvero (non basta il desiderio), per se stessa, e sia disposta a pagarne il "prezzo".

In questo caso ho detto che
non puoi cambiare gli altri, e che gli altri non cambiano per fare un piacere a te.
Quindi un genitore (p.es.)
potrebbe cambiare (benché con l'età diventa sempre meno probabile)... ma se lo farà, lo farà perché lo vuole lui, non per diventare come vuoi tu.
Il mio discorso voleva dire:
non continuare a frequentare qualcuno nella speranza che diventi diverso (vale anche nelle coppie).
Questo genere di aspettativa finisce quasi sempre male.
Quanto all'indole, in effetti è alquanto difficile cambiarla, ma:
- Come si fa ad essere sicuri che sia indole, oppure un condizionamento o adattamento? (p.es. alcuni credono che
essere timidi sia nella loro natura, ma invece è un adattamento).
- Anche se un tratto è parte della propria indole, se si ha una motivazione molto forte si può arrivare a cambiarlo.
Ho sentito invece molto spesso dire che non rassegnarsi e nutrire speranza sia positivo e benefico, che aiuti a trovare la forza di andare avanti, e che quindi, insomma, senza speranza non si può vivere.
Ti rispondo citando uno più saggio di me:
"Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quelle che posso, e la saggezza per comprendere la differenza."(Reinhold Niebuhr, teologo -
Preghiera della Serenità)
Vuol dire, IMO, che operare per cambiare ciò che è cambiabile può avere senso.
Ma ostinarsi a voler cambiare ciò che non è cambiabile (per esempio gli altri) è solo una perdita di tempo frustrante.
Certamente la speranza aiuta a vivere. Ma sperare in qualcosa che non accadrà mai, o che non dipende da noi, di solito ci indebolisce, invece di rafforzarci.
