Fallimento

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Fallimento

Messaggioda Greine » 28/12/2014, 22:14



Ciao a tutti.

Io ho un problema, non grosso all’apparenza, ma grosso per me perchè mi turba da anni fin da quando ero molto piccola. Questo mio problema consiste in una perenne sensazione di tristezza, alternato frequenti sbalzi di umore vario che terminano sempre e comunque con uno stato di tristezza. A parte che credo di essere nata con la tristezza addosso, ma questa è stata alimentata nel tempo da vari eventi spiacevoli: umiliazioni (tantissime), abbandoni da parte di amici, lutto importante, delusioni dalla gente in generale, delusioni dagli insegnanti e a volte anche dai miei genitori.
Io voglio veramente uscirne, sono stanca di sentirmi sempre così: mi sento inadatta, mi sento distante da tutti quanti, sento che nessuno riesce a capirmi, non riesco a legare con nessuno e nel momento in cui provo a legare sento che tutto mi sfugge via o sento che c’è qualcosa che non va più bene. Avverto che la gente mi considera troppo “strana”, diversa, soprattutto per i miei interessi, per i miei pensieri, per il mio stile di vita (vivo un po’ all’estero, un po’ in italia e questo pare destabilizzare tutti!). Io voglio essere considerata come tutti gli altri, non sono speciale, né diversa: non sono un mostro insomma! Ma vengo trattata come tale e dimenticata in un angolo, sempre. Non partecipo mai alla vita normale che hanno tutti i giovani della mia età, mi limito solo ad osservarla e se per caso esco di casa sono sempre nervosa, a disagio e spaventata. Questo nervosismo, questo disagio e questa tristezza mi divorano, mi fanno sentire anche male fisicamente (forte stress, insonnia, crampi allo stomaco, digrigno i denti fino a farmi venire male a tutta la muscolatura in faccia). Sono riuscita un po’ a partecipare a questa vita e ogni tanto ci provo, ma poi mi blocco, scappo e mi chiudo in una maniera terribile: non ho voglia di uscire, arrivo ad odiare tutti, ma al contempo desidero stare con loro ed essere integrata con loro.
Una volta persi gli amici e il ragazzo, ho provato a frequentare un sacco di corsi per conoscere gente e aprirmi, ne ho conosciuta davvero tanta e nessuno si è mai interessato a me. Io ho provato in molti modi ad avvicinarmi agli altri, ho addirittura letto dei libri su come fare una bella prima impressione e ho cercato di applicare le regole! Il risultato è che i giovani stanno sempre lontani da me, forse hanno addirittura paura di me. Con gli over 40 invece vado molto d’accordo, io mi trovo bene con loro, ma avrei bisogno anche di stare con gente della mia età. Sarà che sono antipatica e sembro snob, ma, vi giuro, sono solo un po’ nervosa e spaventata, non snobbo nessuno.

In questi giorni sto facendo il solito bilancio dell’anno e ho concluso che non ho concluso niente pure quest’anno, anzi, si è concluso addirittura in una maniera peggiore per quanto riguarda la mia vita sociale: è da più di un mese che sono barricata in casa e non ho la minima intenzione di uscire, se non per andare a lezione e fare la spesa per sopravvivere. Quelle poche amicizie che mi sono rimaste sento che mi stanno sfuggendo, perchè ormai ho un piede fuori dell’Italia e, nonostante io contatti loro spesso per una chiacchierata, questi hanno altri amici e altre cose da fare: non abbiamo più niente in comune che ci leghi e io ho fatto quasi di tutto per mantenere vivi questi legami, ma sembra non funzionare. Dove vivo è praticamente un’impresa conoscere nuove persone, ho tentato con corsi e attività ma sembrano tutti freddissimi e c’è una grossa incompatibilità di pensiero.
Ormai sono tre anni che regredisco a livello sociale e ho veramente provato a fare molti sforzi per essere più vicina agli altri, ho cercato di migliorarmi fisicamente e culturalmente, ho provato a cambiare vita a trasferirmi, ho cercato di essere più aperta... ma sento di aver fallito e probabilmente è colpa mia.


Scusate il papiro, la sintesi non fa proprio per me :(
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Messaggioda Kirito » 28/12/2014, 22:30



Poco corretto attribuire a tutto quello che hai narrato, in questa breve sintesi della tua vita, un fallimento . Il solo fatto che ti sei data da fare per migliorarti, per cercare di preservare quelle poche amicizie che hai, non é un fallimento ma una voglia di reagire a questa vita dura.. Ti capisco molto.. In quello che hai scritto ho rivisto molti stadi della mia vita, sia passati che presenti!! Non sono nelle condizioni di poterti dare un consiglio sul perché accadano certe cose parecchio spiacevoli, pero posso dirti una cosa, per quanto inutile, e per quanto non ti conosca e non sappia nulla di te, se non altro che quelle righe che hai scritto.. Io sono con te !! Ti abbraccio !! Sii forte, non può piovere per sempre !! O almeno cosi dicono !!
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Messaggioda filippo il magnifico » 28/12/2014, 22:39



Ciao Greine e benvenuta sul forum.....
Mi rivedo in parecchie cose di cio' che hai scritto....
Non scusarti per il tuo scritto,il forum è nato per questo,noi siamo qui per questo...
Per cui,per quel che possiamo fare,siamo a disposizione,spesso aiuta molto solo sentire il parere di qualcuno,anche se sconosciuto...
Coraggio! Buona permanenza! :)
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Avrei preferito avere un solo respiro dei suoi capelli,
un solo bacio della bocca, un solo tocco della mano
che stare un'eternità senza.....
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Messaggioda lagatta » 28/12/2014, 23:56



mi dispiace per quello che stai passando... anche io sono più o meno nella stessa situazione! devi continuare a non scoraggiarti e frequentare persone... lo so che a volte si rivela inutile, ma purtroppo come si dice dalle mie parti "ci vuole fortuna pure per friggere un uovo", spero possa migliorare la situazione, nel frattempo se vuoi parlare con qualcuno scrivimi pure
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Messaggioda Davy Jones » 29/12/2014, 3:17



Avverto che la gente mi considera troppo “strana”, diversa, soprattutto per i miei interessi, per i miei pensieri, per il mio stile di vita (vivo un po’ all’estero, un po’ in italia e questo pare destabilizzare tutti!). Io voglio essere considerata come tutti gli altri, non sono speciale, né diversa: non sono un mostro insomma! Ma vengo trattata come tale e dimenticata in un angolo, sempre. Non partecipo mai alla vita normale che hanno tutti i giovani della mia età, mi limito solo ad osservarla e se per caso esco di casa sono sempre nervosa, a disagio e spaventata. Questo nervosismo, questo disagio e questa tristezza mi divorano, mi fanno sentire anche male fisicamente (forte stress, insonnia, crampi allo stomaco, digrigno i denti fino a farmi venire male a tutta la muscolatura in faccia). Sono riuscita un po’ a partecipare a questa vita e ogni tanto ci provo, ma poi mi blocco, scappo e mi chiudo in una maniera terribile: non ho voglia di uscire, arrivo ad odiare tutti, ma al contempo desidero stare con loro ed essere integrata con loro.

Se non sbaglio torni in Italia ogni week end, quindi non mi sembra qualcosa che possa destabilizzare molto.
Ma la vita "normale" dei giovani della tua età non ti piace o ti crea disagio frequentare quei posti o fare quelle cose? Perché nel primo caso a mio parere non ha senso forzarsi di fare qualcosa che non si gradisce, piuttosto, sebbene non sia facile, cercare di trovare persone che più o meno si trovano bene a fare ciò che preferisci tu. Cioè vorrei capire se tu, la tua mente e il tuo corpo reagire male al fatto che ti forzi a fare qualcosa che non ami affatto oppure se tu vorresti farla ma hai queste reazioni che te lo impediscono e quindi a malincuore sei costretta a rinunciarvi.

Sarà che sono antipatica e sembro snob, ma, vi giuro, sono solo un po’ nervosa e spaventata, non snobbo nessuno.

Ne terremo conto, però le persone che ti capita di conoscere o frequentare al di fuori di qui non possono saperlo. Spesso è anche questione di trovare le persone giuste in grado di capire o di aver la pazienza di conoscerci davvero.
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Messaggioda Greine » 29/12/2014, 9:43



Se non sbaglio torni in Italia ogni week end, quindi non mi sembra qualcosa che possa destabilizzare molto.


Anche a me non sembrava potesse influire molto, ma i miei conoscenti in Italia non mi considerano più come “italiana". Visto che vivo all’estero ormai sono fuori dal loro giro e non sono aggiornata di tutte le loro cose, i weekend a quanto pare non bastano. Se conosco qualcuno in Italia e dico che abito qui solo nei weekend mentre il resto lo spendo all’estero, temo di demotivare questo qualcuno a conoscermi di più perchè tanto penserà quasi sicuramente “ah, ma tanto quella vive lontano, non c’è mai”. Invece non è proprio così, ho diversi modi per sentirmi con altri dall’estero. Quei pochi che ho conosciuto non hanno neanche voluto approfondire la conoscenza, forse per questo motivo.

Ma la vita "normale" dei giovani della tua età non ti piace o ti crea disagio frequentare quei posti o fare quelle cose? Perché nel primo caso a mio parere non ha senso forzarsi di fare qualcosa che non si gradisce, piuttosto, sebbene non sia facile, cercare di trovare persone che più o meno si trovano bene a fare ciò che preferisci tu. Cioè vorrei capire se tu, la tua mente e il tuo corpo reagire male al fatto che ti forzi a fare qualcosa che non ami affatto oppure se tu vorresti farla ma hai queste reazioni che te lo impediscono e quindi a malincuore sei costretta a rinunciarvi.


La vita “normale” dei giovani mi piace: vedo gruppi di persone passeggiare, li vedo seduti al bar, li vedo entrare nei locali e vorrei tanto anche io sentirmi bene come loro e fare più o meno le loro stesse cose. E le ho fatte, anni fa, e mi divertivano tantissimo. Da quando ho cominciato a chiudermi, risale a circa 5 anni fa, quelle volte che ho provato a partecipare a queste uscite mi sono trovata così male che pensavo solo “non vedo l’ora di essere a casa nel letto”. Ho optato quindi per cose più tranquille come cene con singole persone, oppure giochi da tavolo con massimo 3-4 persone. Con quelle mi sono trovata abbastanza bene perchè mi sentivo più “protetta” in un certo senso: ero con poche persone conosciute di cui potevo fidarmi e sentirmi leggermente più libera. Tristemente il gruppo dei giochi da tavolo, che a me piaceva tanto, si è disintegrato perchè altri membri si sono rotti di questo tavolo di “sfigati” che si chiudono in casa con giochi, quindi non ci riuniamo più. Le cene coi singoli sono diminuite col tempo, perchè questi singoli preferiscono uscire con nuovi amici più disinvolti e più divertenti di me.
Alla tua domanda non so bene cosa risponderti, credo però sia un misto di disagio sia per le situazioni e per le persone. Le situazioni posso evitarle e selezionare quelle che mi piacciono di più e in cui mi trovo meglio, le persone non dovrei, perchè appunto voglio conoscerle ma ci sono tanti fattori che mi bloccano.




In generale, GRAZIE A TUTTI delle risposte, apprezzo davvero tanto :)
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