La solitudine al maschile. Rimedi?

Pensare di non aver nessuno con cui scambiare due chiacchiere

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

La solitudine al maschile. Rimedi?

Messaggioda VeraVita » 14/01/2025, 8:22



Lanoia ha scritto:Il mio era un discorso generico ovviamente...comunque conta quello che fai per gli altri...se non fai nulla non puoi pretendere che gli altri ti chiamino per uscire, ti facciano gli auguri al tuo compleanno... sennò vivi di aspettative...
Chi ti dà dello sfortunato ergo sfigato è colui che non ha alcuna intenzione di esserti amico ma vuole solo umiliarti perché ti considera meno di zero o perché non conti nulla...
Ma non è vero che la solitudine la patiscono solo gli uomini... abbiamo esempio di varie donne anche qui, in questo forum!


È più complicato di così, secondo me. Uno può anche far molto per le persone ma risultare pesante perché magari a quella persona non interessa niente di te. Sul discorso dello sfigato di certo mi tengo alla larga da queste persone anche se devo ammettere non è così difficile tenersi a distanza. Visto che non mi parlano ^^" o fanno finta che non esista.
Io penso che la solitudine la patiscono un po' tutti ma forse è vero che per le donne è più facile trovare qualcuno.. almeno, così dicono. Ma se una donna non si accontenta forse è difficile pure per lei.
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VeraVita
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La solitudine al maschile. Rimedi?

Messaggioda ClaudiaK » 14/01/2025, 12:37



Il mio grazie a tutti i partecipanti, anche per aver evocato e ricordato i tanti e diversissimi significati di <solitudine>. :)

In realtà, e come da mio sottotitolo, io alludevo al "pensare di non aver nessuno con cui scambiare due chiacchiere".
Sono persuasa che si nasca soli e si muoia soli. E che poi, come dice Paolo Conte, "certo in mezzo c'è un gran traffico".

Per cui non alludevo a quei grandi e profondi legami e sentimenti "eterni" di cui parla VeraVIta (che ovviamente ringrazio <3 per la partecipazione), nè alle sublimi quanto rare "affinità elettive".
Di queste, in totale sincerità, sempre più dubito persino che possano esistere, nel senso che...anche quando si "sente" di averne...mi residua sempre il dubbio angosciante che possano essere più frutto di illusioni percettive (anche reciproche) che non di realtà reali... :unsure: Esattamente come l'amore passionale...

Parlavo, piuttosto, di quel molto più frequente <sentirsi soli per mancanza di compagnia>. E parlavo della compagnia (occasionale o abituale) che basta, appunto, per scambiare due parole sulla qualunque davanti a una birra, e che - quando è simpatica/gradevole - diventa l'ideale anche per condividere PICCOLE/GRANDI cose, a cui si tende a rinunciare quando si è da soli. Esempi a caso: andare a vedere uno spettacolo o andare a provare un ristorante "cult" in una città vicina, o anche fare un'escursione in moto o affrontare un sentiero di montagna o un'immersione sub in zona marina, ecc. ecc.

Tra l'altro : ho certezza inamovibile di TANTE persone (anche donne) che alla presunta conquista dei (rarissimi o inesistenti) "Sentimenti Eterni" tra umani...O non è vero che siano interessate O è semplicemente vero che siano le prime a NON essere disponibili e/o facultizzate, pur sognandole, poichè sono le prime a NON saper assolutamente vivere l'apertura, la confidenza, l'esposizione di sè e dei propri sentimenti e pensieri.
E NON ho "rimedi" su questo fronte, anche perchè - come già detto - non è da oggi che personalmente dubito che esista davvero l'oggetto della "caccia al tesoro".

Ma la "compagnia" è tutt'altro, e - benchè io sia sostanzialmente molto più asociale di quanto possa apparire, sia qui che nella vita reale e soprattutto professionale - trovo SACROSANTAMENTE vero che poter contare sulla "compagnia", anche a dosi omeopatiche, sia molto importante per chiunque, e ancor più per chi abbia la tendenza a "fissarsi" sulle proprie vere o autoritenute sfighe, nel senso che la compagnia aiuta/constringe a CAMBIARE TEMA, e già in questo ha una valenza terapeutica, quale che sia il tema su cu si vira, e foss'anche il più sciocco dell'universo.

E il pensierino che desideravo condividere è soltanto che, per quel che vedo, per riprendere il bandolo di questo MODESTISSIMO ma importantissimo contatto col prossimo...a me pare che esistano ovunque tanti luoghi in cui si può entrare e, consumando un caffè con calma o giocando un euro di qualunque "lotteria nazionale" ...già si potrebbe, volendo, ricominciare da zero SE semplicemente non si comsuma quel caffè o si acquista qualla schedina restando "a testa bassa" su quel caffè o su quella schedina...

:hug:
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Messaggioda Lanoia » 14/01/2025, 15:05



No, in parte concordo con veravita perché capita anche a me. Quando mi parlano io devo sempre ascoltare e cerco di dare consigli anche se l'argomento risulta pesante o centrato sull'ego di chi mi è di fronte che fa finta di starmi a sentire ma che on realtà si sta solo sfogando...ho un amico che è così a volte vorrei tanto dirgli cosa penso sul serio ma finiremmo per litigare. Ha ragione sul fatto che i rapporti ogni sono diversi da quelli di un tempo. Una volta non so forse eravamo più semplici e tendevamo a stare di più con gli altri anche a costo di farci piacere le persone che non ci piacevano...adesso ognuno pensa di più per sé, vedo le persone più egoiste e false in generale, persone anche parenti intendo gente adulta non solo amici...pensa che io per un periodo ho sofferto questo cambiamento, mi sentivo inferiore e uno sfigato se vedevo che altri miei amici andavano avanti nel lavoro, nelle relazioni, nel divertimento, adesso non me ne importa proprio nulla. Forse mi sono accettato e vivo meglio nel mio spazio.
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La solitudine al maschile. Rimedi?

Messaggioda Cordis » 14/01/2025, 16:57



Si ma... allora... non sono sicuro di capire di che parliamo...
parlavo della compagnia (occasionale o abituale) che basta, appunto, per scambiare due parole sulla qualunque davanti a una birra, e che - quando è simpatica/gradevole - diventa l'ideale anche per condividere ...

Questa è già SALUTE, chi si sente triste, ma è comunque una persona "normale" nel senso che non ha patologie, probabilmente questo lo fa' gia... poi, siccome si sente triste e i rapporti sociali richiedono energie, magari non lo fa' tutti i giorni ma solo una volta ogni tanto, e quando lo fa' è comunque difficile attaccar bottone con qualcuno/a, sia perché è triste e fa fatica a parlare, sia perché gli altri non sono invogliati a interagire con uno che è triste.
In effetti forse questa è una cosa difficile da capire per le donne, una donna triste deve solo fare lo sforzo di arrivarci al bar, poi qualcuno che attacca bottone prima o poi lo trova e chissenefrega se lei sembra triste (casomai il problema può esserci se ha la sfortuna di essere brutta come il peccato).
Se uno ha problemi seri, tipo me in passato e per parecchi anni (ma vale per tanti che magari, a un certo momento della loro vita, si buscano un esaurimento nervoso), non potrebbe mai ottenere alcunche dalla situazione di cui sopra, nemmeno se al bar di turno ci passa la giornata, perché prova sempre, costantemente, emozioni orribili dentro di se e gli altri non le migliorano, al massimo le rimescolano...
Adesso che sto bene posso andare al bar, se ne ho voglia, a chiacchierare del più e del meno col primo/a che passa e magari trovarlo persino piacevole.
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Messaggioda ClaudiaK » 14/01/2025, 17:50



Lanoia ha scritto:No, in parte concordo con veravita perché capita anche a me. Quando mi parlano io devo sempre ascoltare e cerco di dare consigli anche se l'argomento risulta pesante o centrato sull'ego di chi mi è di fronte che fa finta di starmi a sentire ma che on realtà si sta solo sfogando...ho un amico che è così a volte vorrei tanto dirgli cosa penso sul serio ma finiremmo per litigare. Ha ragione sul fatto che i rapporti ogni sono diversi da quelli di un tempo. Una volta non so forse eravamo più semplici e tendevamo a stare di più con gli altri anche a costo di farci piacere le persone che non ci piacevano...adesso ognuno pensa di più per sé, vedo le persone più egoiste e false in generale, persone anche parenti intendo gente adulta non solo amici...pensa che io per un periodo ho sofferto questo cambiamento, mi sentivo inferiore e uno sfigato se vedevo che altri miei amici andavano avanti nel lavoro, nelle relazioni, nel divertimento, adesso non me ne importa proprio nulla. Forse mi sono accettato e vivo meglio nel mio spazio.


Ok Lanoia, ma tu fai riferimento, come VeraVita, a rapporti più profondi e totalizzanti (ammesso che esistano davvero e che non siano frutto, come gli amori, di percezioni distorte anche di chi ne ha vissuti, e magari anche tanti).
E comunque (secondo me) è sempre molto difficile stabilire cosa sia cambiato in noi e cosa sia cambiato nella società, proprio pe rchè sono rapporti che sono figli della nostra soggettiva percezione.

Cordis ha scritto:Si ma... allora... non sono sicuro di capire di che parliamo...
parlavo della compagnia (occasionale o abituale) che basta, appunto, per scambiare due parole sulla qualunque davanti a una birra, e che - quando è simpatica/gradevole - diventa l'ideale anche per condividere ...

Questa è già SALUTE, chi si sente triste, ma è comunque una persona "normale" nel senso che non ha patologie, probabilmente questo lo fa' gia... poi, siccome si sente triste e i rapporti sociali richiedono energie, magari non lo fa' tutti i giorni ma solo una volta ogni tanto, e quando lo fa' è comunque difficile attaccar bottone con qualcuno/a, sia perché è triste e fa fatica a parlare, sia perché gli altri non sono invogliati a interagire con uno che è triste.
In effetti forse questa è una cosa difficile da capire per le donne, una donna triste deve solo fare lo sforzo di arrivarci al bar, poi qualcuno che attacca bottone prima o poi lo trova e chissenefrega se lei sembra triste (casomai il problema può esserci se ha la sfortuna di essere brutta come il peccato).
Se uno ha problemi seri, tipo me in passato e per parecchi anni (ma vale per tanti che magari, a un certo momento della loro vita, si buscano un esaurimento nervoso), non potrebbe mai ottenere alcunche dalla situazione di cui sopra, nemmeno se al bar di turno ci passa la giornata, perché prova sempre, costantemente, emozioni orribili dentro di se e gli altri non le migliorano, al massimo le rimescolano...
Adesso che sto bene posso andare al bar, se ne ho voglia, a chiacchierare del più e del meno col primo/a che passa e magari trovarlo persino piacevole.


E hai perfettamente centrato il tema che proponevo.
Nè ho mai pensato di avere il rimedio per tutti i mali ;)
Però non mi pare proprio vero che "anche chi non ha patologie serie" viva la cosa come "no-problem". Nel senso che anche su questo Forum non è raro leggere di persone che a me sembrano del tutto equilibrate e anche simpatiche (cito per tutti @DanyDuck, che lo scriveva sopra) , che magari si bloccano per una forma di pura timidezza e che, quando hanno perso le compagnie di gioventù, sembrano temere che sia quasi impossibile riaprirne il giro.
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Messaggioda DanyDuck » 14/01/2025, 20:06



ClaudiaK ha scritto:
E hai perfettamente centrato il tema che proponevo.
Nè ho mai pensato di avere il rimedio per tutti i mali ;)
Però non mi pare proprio vero che "anche chi non ha patologie serie" viva la cosa come "no-problem". Nel senso che anche su questo Forum non è raro leggere di persone che a me sembrano del tutto equilibrate e anche simpatiche (cito per tutti @DanyDuck, che lo scriveva sopra) , che magari si bloccano per una forma di pura timidezza e che, quando hanno perso le compagnie di gioventù, sembrano temere che sia quasi impossibile riaprirne il giro.


In realtà quello che provo non è una sensazione di timore, ma più che altro una sensazione di non riuscire a trovare un modo od un rimedio per uscire dalla situazione che si è creata, in pratica una sorta di soluzione al problema, poi come in ogni cosa penso sia determinante anche il famoso "fattore C", ovvero avere la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto.
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Messaggioda Cordis » 14/01/2025, 20:21



una sensazione di non riuscire a trovare un modo od un rimedio per uscire dalla situazione che si è creata, in pratica una sorta di soluzione al problema

Continua, spiegati più chiaramente.
Ti fa' bene.
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Messaggioda Cordis » 14/01/2025, 20:23



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Messaggioda DanyDuck » 14/01/2025, 20:31



Cordis ha scritto:
una sensazione di non riuscire a trovare un modo od un rimedio per uscire dalla situazione che si è creata, in pratica una sorta di soluzione al problema

Continua, spiegati più chiaramente.
Ti fa' bene.


Intendo nel trovare un sistema per riuscire a conoscere persone nuove, senza snaturasi nel fare cose che proprio non ti piacciono, in una discussione precedente avevo fatto l'esempio del corso di ballo latino/americano, probabilmente potrebbe essere utile nel conoscere nuova gente, solo che a me proprio non piace come ballo e come musica, quindi sarebbe un continuo sopportare una situazione non gradita, insieme a persone con gusti diversi dai miei. :dunno:
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Messaggioda Cordis » 14/01/2025, 20:45



Ragionamento ineccepibile
Allora parti da quello che ti piace fare.

Ti prevengo, se dici: leggere, esistono gruppi ed eventi anche per quello e sicuramente non mancherebbero gli argomenti di discussione.
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