I ragazzi alle fermate degli autobus

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Re: R: I RAGAZZI ALLE FERMATE DEGLI AUTOBUS

Messaggioda Mirrorblame » 01/11/2014, 7:12



Franti73, per capirmi dovresti entrare nella mia ottica, nella mia indole e nel mio vissuto.

Non è stato facile per me crescere nell'ambiente sociale in cui sono nato. E la cosa peggiore che potesse capitarmi era appunto essere coetaneo di tale gentaglia. Un adolescente in mezzo agli altri adolescenti di quel contesto.

Ciò che mi ha aiutato a tirare avanti paradossalmente è stata la mia solitudine.

Sono di indole schiva di mio, quindi di solitudine non soffro. Ad oggi sono solo come un cane ma quello è l'ultimo dei miei problemi (oltre a non essere affatto un problema).

Per di più al mio seguito c'era gente che mi evitava, che mi prendeva per il c*lo ogni volta che mi vedeva (ancora ricordo con orrore le volte in cui mi umiliavano davanti a tutti, o in cui dovevo nascondermi nelle traverse, o il viso con la sciarpa, per evitarli).

Tu dirai "eh ma non sono tutti così".
Si invece; sono tutti così.
Passavano col motorino, e mi prendevano per il c*lo. Salivano sul pullman e lo stesso. Stavamo sulla fermata, e lo stesso.

Fotocopie. Soltanto delle fo**ute fotocopie di m*rda, anche nell'apparire.
Nessun diverso. Nessuno che andasse oltre. Nessuno che si facesse distinguere. Nessuno che avesse qualità umane. Sensibilità, umiltà, empatia. No.
Tutti appresso "le chianghiarell', la sasizz' du pais, a birr' Raff, e nint chiu"

E questi erano quelli che non conoscevo, eh?
Quelli che conoscevo (non tutti ma la gran parte) erano saccenti, mi deridevano, mi trattavano con sufficienza, parlavano alle mie spalle, mi insultavano fra di loro, ma facevano i finti buoni (tendendo sempre alla prosopopea) per poi rivelare le loro vere facce soltanto da ubriachi. Mi sono beccato certe sfuriate che tu non hai idea.
Sono passato sopra cose che tu non hai idea.
Sterilità interiore, mancanza di comprensione, incapacità di accettare il prossimo per ciò che è.
Nonostante il fatto che per molti di loro ci sono sempre stato.

Questo per 5 anni.

Ma ormai è acqua passata.
Anzi, quel periodo addirittura lo ricordo con affetto. Sai perché? Perché l'ho vissuto come volevo io. Separato da loro da un muro di adamantio che nonostante le intemperie non è mai crollato.
Infatti da solo ho vissuto i momenti più belli e felici della mia vita. E questo sia per la mia indole solitaria, sia perché mi hanno lasciato solo, sia perché non ho fatto altro che fuggire da gente che altrimenti mi avrebbe fatto sentire DAVVERO solo.
Gli altri... Quegli altri erano solo un'interfaccia di quel contesto sociale scolastico tipico di quelle zone (e se vogliamo anche italiano in generale). E io li ho sempre trattati come tali, adottando al contempo distanza ma anche piena disponibilità (al punto che molta gente che sta messa molto meglio di me ha passato l'esame di maturità perché il sottoscritto ha lavorato per 3 -.-)

Quel periodo lo ricordo con gioia non per gli altri, ma per tutto ciò che ho vissuto, e che realmente mi ha giovato. Ho vissuto con gioia perché quegli altri non c'erano neppure nei miei pensieri.
Ma ancora oggi, quando vedo quelle facce alla fermata, e di quelle facce è pieno il pullman che devo prendere, sono capace di andare alla prossima.
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I RAGAZZI ALLE FERMATE DEGLI AUTOBUS

Messaggioda Franti73 » 01/11/2014, 21:40



Ciao Mirrorblame

Ho letto con interesse il tuo commento. E' per questo che avevo scritto che ognuno ha il suo vissuto e quindi una sua visione delle cose.
Anch’io sono solo come un cane e questa solitudine mi accompagna ormai da sempre. Già ai tempi delle elementari ero preso in giro e le battute, le risate di scherno ferivano la mia sensibilità ed colpivano irrimediabilmente la mia autostima e il mio equilibrio. Cominciai così ad isolarmi, rifiutavo di andare alle festine che organizzavano, per evitare di sentirmi umiliato. Non avevo una compagnia di amici da frequentare e non avevo quindi occasioni per uscire, anche perché ero ormai, di fatto, un complessato, e di uscire per i fatti mie non se ne parlava neppure. Smisi pure di giocare a calcio, anche se mi piaceva. Sentivo dai miei compagni parlare delle prime esperienze, delle domeniche pomeriggio in discoteca, di serate e divertimenti vari ma di tutto ciò non ne ebbi mai esperienza. L’orizzonte dei miei sabati sera da sempre coincide con le mura di un’abitazione (non fa eccezione questo). L’amore l’ho potuto solo idealizzare. L’idea di espormi in pubblico, di avere gli occhi addosso mi creava stati d’ansia, persino durante le interrogazioni facevo fatica a controllare i movimenti del corpo, ero provato a livello fisico e nervoso; infatti tentai con l’università ma durò solo un anno perché non riuscivo ad affrontare gli esami.
Sentivo dolore per questa situazione. Ho pianto tante volte, e sempre chiuso in camera ho cercato conforto nell’alcol, nell’ottundimento da sbronza.
Quello che volevo dire, quindi, non è che mi mancano in particolare le persone che avevo intorno (tranne qualche compagno di classe ed una compagna in special modo), anche perché non frequentavo nessuno. Quello che rimpiango è un’età che vorrei aver vissuto in modo diverso e che purtroppo ormai è andata.
Poi, certo, conta anche il carattere. Fossi stato più forte io, avrei reagito in altro modo, magari rispondendo per le rime o sbattendomene altamente dei discorsi degli altri. Perché non credo che là fuori siano tutti cattivi, anzi credo che sia pieno di belle persone, come credo che sia anche tu. Certo non posso pretendere che siano loro a venire a cercarmi, ma sono io che non riesco a fuggire da questa gabbia.
Per me essere solo come un cane non è l’ultimo dei problemi, perché a 40 anni trovarsi un sabato sera a scrivere queste considerazioni su un sito internet è davvero deprimente.
Credo che l’uomo sia un animale sociale (almeno nella maggior parte dei casi), e che i momenti belli e felici andrebbero condivisi con qualcuno

Nessun uomo è un’isola,
completo in sé stesso;
ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte del tutto.

Se anche solo una zolla
venisse lavata via dal mare,
l’Europa ne sarebbe diminuita,
come se le mancasse un promontorio,
come se venisse a mancare
una dimora di amici tuoi,
o la tua stessa casa.

La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,
perché io sono parte dell’umanità.
E dunque non chiedere mai
per chi suona la campana:
essa suona per te.
(John Donne)

Ho scritto tanto e magari a c***o, ma fa lo stesso, è sabato sera e non ho niente di meglio da fare.
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Re: I RAGAZZI ALLE FERMATE DEGLI AUTOBUS

Messaggioda elelfa77 » 02/11/2014, 10:04



Ciao Franti, io in te sento forte la voglia di socializzare. Secondo me ce la puoi fare. Come ti ha detto qualcuno hai già fatto un passo esponendoti su questo forum. Da cosa nasce cosa, magari conoscerai qualcuno non troppo distante da te col quale fare delle cose insieme e conoscere altre persone. L'importante è non far vincere quella brutta bestia che è la depressione. Ti stai curando? Farmacologicamente intendo. Si arriva ad un punto nel quale la nostra forza di volontà non basta più per alzarsi dal letto e affrontare la giornata...non arrivare a quel punto! Un abbraccio
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I RAGAZZI ALLE FERMATE DEGLI AUTOBUS

Messaggioda Franti73 » 02/11/2014, 16:14



Ciao Elelfa
grazie anche a te per il pensiero gentile. Hai ragione, mi piacerebbe avere qualcuno con cui condividere dei momenti, con cui poter parlare. Non credo che stare soli sia nella nostra natura e più passano gli anni (e ormai cominciano a pesare) e più mi rendo conto del deserto di sentimenti che è la mia vita. Purtroppo devo fare i conti con un carattere segnato dagli eventi. Sono schivo, insicuro, timoroso; entrare in un ambiente che non conosco mi provoca agitazione. Per esempio, non credo che entrerò mai nemmeno nella chat di questo forum, ed anche un messaggio in privato mi metterebbe in ansia. Quindi se è vero che ho fatto un passo esponendomi su questo forum, ho il timore che altri non ne seguiranno. A volte penso che per tirarmi fuori dal mio guscio non basterebbero i caschi blu dell’ONU.
Comunque non prendo farmaci, mi fanno paura e poi credo che certi farmaci possano essere presi solo sotto controllo medico, nell’ambito di una terapia, giusto? dovrei quindi rivolgermi ad uno psichiatra, cosa che avevo considerato ma poi scartato. Per il momento cerco di tenere botta, anche se sono sempre più frequenti i periodi in cui anche le cose che mi interessano non mi destano alcuna attenzione e resto in uno stato di apatia. Spesso la mattina, in macchina, lungo il tragitto per il lavoro mi si riempiono gli occhi di lacrime nel pensare all’inutilità di una vita del genere; poi rimetto la maschera allegra che conoscono in ufficio e si riparte con la recita… fino al tragitto in senso inverso alla sera. E’ dura davvero.
Tu invece come stai, come sei finita da queste parti?
Mi prendo l’abbraccio e contraccambio


E’ domenica pomeriggio, una bella giornata, saranno tutti al lago..
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Re: R: I RAGAZZI ALLE FERMATE DEGLI AUTOBUS

Messaggioda elelfa77 » 02/11/2014, 18:12



Si, è una splendida giornata...e io sono in casa con un bel mal di gola!
Ti rispondo a ritroso. Come sono finita da queste parti? Direi circa per il tuo stesso motivo...bisogno di confrontarsi e conoscere nuove persone. Non sono completamente sola. Ho un compagno col quale convivo da ben 12 anni e pochi sinceri amici...tutti purtroppo lontani. Ciò nonostante nell' ultimo periodo è tornata a farmi compagnia un' amica sgradita:l'ansia. Mi ero iscritta a un forum specifico dove una ragazza ad una mia domanda senza risposta mi ha suggerito di provare a scrivere qui. Ed eccomi qui! Quella domanda in realtà non l'ho ancora fatta. Ma intanto leggere la tua e altre storie mi ha ricordato che non sono sola ed è già stato un grande aiuto.
Psicofarmaci: si vanno assolutamente presi su prescrizione medica. Conosco la depressione purtroppo molto bene. Mia madre ci è morta e io stessa ho dovuto curarmi. Ecco perché ti dico, con cognizione di causa, di non aspettare troppo tempo. Hai detto di averci pensato e poi scartato l'idea di andare da uno psichiatra, posso chiederti perché?
Infine...non precluderti a prescindere la possibilità di fare delle cose. Se sono qui è perché in passato scrivere in un forum è stata la prima medicina per uscire da un periodo davvero difficile. Ho conosciuto persone splendide con le quali è nata una meravigliosa amicizia, fatta di sostegno reciproco e voglia di condividere del tempo insieme. Sono passati ormai 5 anni e ancora quelle persone restano presenze per me fondamentali. Purtroppo la distanza e gli eventi hanno reso ultimamente più difficile vedersi ma....credi, io sono testimone del fatto che possono nascere delle belle amicizie anche in questo modo, amicizie che di virtuale hanno solo il modo in cui sono nate. Sono molto chiusa anch'io. All' epoca passai almeno due mesi a leggere prima di avere il coraggio di scrivere, quindi ti posso capire benissimo...però mai dire mai! Avrei molto altro da raccontarti. Ti direi di sentirsi in privato come provocazione ma non posso essendo appena registrata...però tieni buona la provocazione per più avanti.
C'è sempre la possibilità che le cose cambino: non arrenderti!
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Re: R: I RAGAZZI ALLE FERMATE DEGLI AUTOBUS

Messaggioda elelfa77 » 02/11/2014, 18:13



Si, è una splendida giornata...e io sono in casa con un bel mal di gola!
Ti rispondo a ritroso. Come sono finita da queste parti? Direi circa per il tuo stesso motivo...bisogno di confrontarsi e conoscere nuove persone. Non sono completamente sola. Ho un compagno col quale convivo da ben 12 anni e pochi sinceri amici...tutti purtroppo lontani. Ciò nonostante nell' ultimo periodo è tornata a farmi compagnia un' amica sgradita:l'ansia. Mi ero iscritta a un forum specifico dove una ragazza ad una mia domanda senza risposta mi ha suggerito di provare a scrivere qui. Ed eccomi qui! Quella domanda in realtà non l'ho ancora fatta. Ma intanto leggere la tua e altre storie mi ha ricordato che non sono sola ed è già stato un grande aiuto.
Psicofarmaci: si vanno assolutamente presi su prescrizione medica. Conosco la depressione purtroppo molto bene. Mia madre ci è morta e io stessa ho dovuto curarmi. Ecco perché ti dico, con cognizione di causa, di non aspettare troppo tempo. Hai detto di averci pensato e poi scartato l'idea di andare da uno psichiatra, posso chiederti perché?
Infine...non precluderti a prescindere la possibilità di fare delle cose. Se sono qui è perché in passato scrivere in un forum è stata la prima medicina per uscire da un periodo davvero difficile. Ho conosciuto persone splendide con le quali è nata una meravigliosa amicizia, fatta di sostegno reciproco e voglia di condividere del tempo insieme. Sono passati ormai 5 anni e ancora quelle persone restano presenze per me fondamentali. Purtroppo la distanza e gli eventi hanno reso ultimamente più difficile vedersi ma....credi, io sono testimone del fatto che possono nascere delle belle amicizie anche in questo modo, amicizie che di virtuale hanno solo il modo in cui sono nate. Sono molto chiusa anch'io. All' epoca passai almeno due mesi a leggere prima di avere il coraggio di scrivere, quindi ti posso capire benissimo...però mai dire mai! Avrei molto altro da raccontarti. Ti direi di sentirsi in privato come provocazione ma non posso essendo appena registrata...però tieni buona la provocazione per più avanti.
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Messaggioda Franti73 » 02/11/2014, 23:20



Ciao Elelfa,

mi dispiace aver letto quello che hai dovuto passare, credo che sia stata davvero dura; e mi dispiace che ancora tu sia costretta a fronteggiare situazioni di difficoltà. Non posso sapere a cosa siano dovuti i tuoi stati d’ansia (se a cause interiori o a fattori esterni) ma ti auguro di cuore di superarli presto, e magari in modo definitivo, per lasciare il posto ad uno stato di meritata felicità. Credo che il fatto di avere al tuo fianco qualcuno che ti vuole bene possa essere un buon punto di partenza. L’amore è davvero una grande forza.
Non andrei da uno psichiatra per un paio di motivi: innanzitutto non sono così convinto che possa davvero essermi di giovamento (salvo il fatto che venga a prendermi a casa e mi ci tiri fuori a calci) e poi, soprattutto,….non ne avrei il coraggio. :unsure:
Onestamente, allo stato attuale delle cose, faccio fatica ad immaginare un cambiamento (anche se, come dici … mai dire mai); vorrei solo avere la forza di riuscire ad accettare questa situazione, se davvero si tratta di qualcosa di inevitabile, senza lasciare che l’apatia e la disperazione prendano il sopravvento. Chissà…

Grazie ancora e buona notte (che si porti via il mal di gola).
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Re: I RAGAZZI ALLE FERMATE DEGLI AUTOBUS

Messaggioda elelfa77 » 02/11/2014, 23:56



Nessun farmaco può darti il coraggio di forzare il tuo carattere e di esporti, è vero...ma può ridarti la voglia di vivere, la capacità di non vedere tutto nero, il perduto interesse per ogni cosa. Io ho fatto molta fatica ad accettare l'uso di farmaci. Per motivi che non mi va di spiegare qui ora avevo, ed ho, il terrore delle dipendenze. Un amico conosciuto sul forum mi ha aiutato a capire dove stavo arrivando e insegnato a chiedere aiuto. E ringrazio Dio o chi per esso per quell'incontro perché solo quando ho iniziato a stare meglio mi sono resa conto di quanto stavo male prima. Mi ero talmente abituata a quel malessere da pensare che non si potesse vivere diversamente. Non sono nessuno per dirti che cosa fare ma, per favore, riflettici seriamente prima di scartare definitivamente l'idea di un sostegno medico. Non è nulla di cui vergognarsi...se hai un malessere fisico vai dal medico no?
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Re: I RAGAZZI ALLE FERMATE DEGLI AUTOBUS

Messaggioda elelfa77 » 02/11/2014, 23:59



Franti, tu sei assolutamente consapevole del tuo malessere. Questo è un punto di forza basilare. Il coraggio puoi riuscire a trovarlo se davvero vuoi uscirne. Ne sono certa. Buonanotte anche a te.
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I RAGAZZI ALLE FERMATE DEGLI AUTOBUS

Messaggioda Franti73 » 03/11/2014, 7:46



Sono consapevole del mio malessere, e forse si tratta solo di arrivare ad accettare la situazione; non vorrei diventare un vecchio rancoroso e inacidito. Solo che è da 30 anni così, e pensavo di essermi fatto un po’ di scorza, invece non c’è giornata senza momenti di angoscia.
Comunque è di nuovo giorno e c’è da trovare un senso da dare alla giornata, esercizio sempre faticoso.
Stasera per fortuna c’è la partita, uno dei pochi momenti in cui riesco a staccare con la testa.
Buona giornata
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