Non è stato facile per me crescere nell'ambiente sociale in cui sono nato. E la cosa peggiore che potesse capitarmi era appunto essere coetaneo di tale gentaglia. Un adolescente in mezzo agli altri adolescenti di quel contesto.
Ciò che mi ha aiutato a tirare avanti paradossalmente è stata la mia solitudine.
Sono di indole schiva di mio, quindi di solitudine non soffro. Ad oggi sono solo come un cane ma quello è l'ultimo dei miei problemi (oltre a non essere affatto un problema).
Per di più al mio seguito c'era gente che mi evitava, che mi prendeva per il c*lo ogni volta che mi vedeva (ancora ricordo con orrore le volte in cui mi umiliavano davanti a tutti, o in cui dovevo nascondermi nelle traverse, o il viso con la sciarpa, per evitarli).
Tu dirai "eh ma non sono tutti così".
Si invece; sono tutti così.
Passavano col motorino, e mi prendevano per il c*lo. Salivano sul pullman e lo stesso. Stavamo sulla fermata, e lo stesso.
Fotocopie. Soltanto delle fo**ute fotocopie di m*rda, anche nell'apparire.
Nessun diverso. Nessuno che andasse oltre. Nessuno che si facesse distinguere. Nessuno che avesse qualità umane. Sensibilità, umiltà, empatia. No.
Tutti appresso "le chianghiarell', la sasizz' du pais, a birr' Raff, e nint chiu"
E questi erano quelli che non conoscevo, eh?
Quelli che conoscevo (non tutti ma la gran parte) erano saccenti, mi deridevano, mi trattavano con sufficienza, parlavano alle mie spalle, mi insultavano fra di loro, ma facevano i finti buoni (tendendo sempre alla prosopopea) per poi rivelare le loro vere facce soltanto da ubriachi. Mi sono beccato certe sfuriate che tu non hai idea.
Sono passato sopra cose che tu non hai idea.
Sterilità interiore, mancanza di comprensione, incapacità di accettare il prossimo per ciò che è.
Nonostante il fatto che per molti di loro ci sono sempre stato.
Questo per 5 anni.
Ma ormai è acqua passata.
Anzi, quel periodo addirittura lo ricordo con affetto. Sai perché? Perché l'ho vissuto come volevo io. Separato da loro da un muro di adamantio che nonostante le intemperie non è mai crollato.
Infatti da solo ho vissuto i momenti più belli e felici della mia vita. E questo sia per la mia indole solitaria, sia perché mi hanno lasciato solo, sia perché non ho fatto altro che fuggire da gente che altrimenti mi avrebbe fatto sentire DAVVERO solo.
Gli altri... Quegli altri erano solo un'interfaccia di quel contesto sociale scolastico tipico di quelle zone (e se vogliamo anche italiano in generale). E io li ho sempre trattati come tali, adottando al contempo distanza ma anche piena disponibilità (al punto che molta gente che sta messa molto meglio di me ha passato l'esame di maturità perché il sottoscritto ha lavorato per 3

Quel periodo lo ricordo con gioia non per gli altri, ma per tutto ciò che ho vissuto, e che realmente mi ha giovato. Ho vissuto con gioia perché quegli altri non c'erano neppure nei miei pensieri.
Ma ancora oggi, quando vedo quelle facce alla fermata, e di quelle facce è pieno il pullman che devo prendere, sono capace di andare alla prossima.