Sono giorni e giorni che cerco come fare per riuscire ad ammazzarmi, magari tramite eutanasia in qualche paese "caritatevole" che lo concede a mostri come me (così mi definisce chi ho tanto amato).
La mia vita è sempre stata di solitudine. Litigi in famiglia, ovvio. Emarginato dai coetanei, da tutti, poi anche bullismo, cattive compagnie. Unico momento in cui poter sperare il fantasticare la notte mentre dormivo. Giocavo a calcio da solo, alle medie tornavo a casa da scuola per giocare a un videogioco di calcio per liberarmi dall'inferno di quelle ore di lezione. Per le ragazze sono sempre stato brutto e mi facevano gli scherzi, tanto ero uno sfigato.
Passano gli anni e cresco, mia madre se ne va perché con mio padre non sta bene, dopo tanti pianti e tante sofferenze. Per lei sono contento, peccato che frattanto mio padre sfoga le sue frustrazioni su di me... e già non avevo mai avuto un vero padre. Rimanere in casa è un inferno, sparla di me, di mia madre. Agli altri si fa bello dicendo che dona il suo sangue, invece tenta di farmi passare per matto. In casa non si sta.
Infine subisco un incidente alla mano. Ferita da scoppio, non si sa come tutto sia successo. Mano spappolata totalmente e ricostruita per miracolo dopo due dolorosi interventi che mi hanno tenuto un mese ricoverato. Ho perso un pollice, amputato durante il secondo intervento avvenuto una decina di giorni dopo il primo fatto di urgenza. E mio padre che la cattiveria non poteva non farla, dicendo che in realtà gli volevo piazzare una bomba sotto il letto dopo aver organizzato con mia madre per avere la casa. Assurdo. E via di violenze psicologiche, diffamie, calunnie. In tutto questo sono pure stato abbandonato dalla donna che amo, proprio ora, nel momento di più bisogno... di fatto rimanendo solo per strada, senza nessuno. Da mia madre non posso andare, sta in Inghilterra e io la mano devo curarla qui, con tempi, inutile dirlo, lunghissimi. Frattanto vivo con un padre del genere e non ho più neanche la persona per cui ho resistito a tutte le varie sofferenze finora. Appunto, finora. Perché ora non ce la faccio più, sono al limite. Vivete voi senza riuscire neanche ad aprire una bottiglia, a scolare la pasta, costretto a chiedere aiuto per le cose più piccole, totalmente abbandonato a marcire. Prendo un sacco di farmaci che mi causano sonnolenza, il dolore fa parte della norma, sia fisico che psicologico. No, questa non è vita, quindi se qualcuno se ne esce con il suo solito ottimismo, prego, si tolga una mano e poi vediamo se ha ancora il coraggio di dire che la vita è bella e bla bla, cazzate del genere. Stavolta è la fine.