E' la fine... ormai sono triste e solo.

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

E' la fine... ormai sono triste e solo.

Messaggioda StillWandering » 30/01/2013, 20:59



Sono giorni e giorni che cerco come fare per riuscire ad ammazzarmi, magari tramite eutanasia in qualche paese "caritatevole" che lo concede a mostri come me (così mi definisce chi ho tanto amato).

La mia vita è sempre stata di solitudine. Litigi in famiglia, ovvio. Emarginato dai coetanei, da tutti, poi anche bullismo, cattive compagnie. Unico momento in cui poter sperare il fantasticare la notte mentre dormivo. Giocavo a calcio da solo, alle medie tornavo a casa da scuola per giocare a un videogioco di calcio per liberarmi dall'inferno di quelle ore di lezione. Per le ragazze sono sempre stato brutto e mi facevano gli scherzi, tanto ero uno sfigato.

Passano gli anni e cresco, mia madre se ne va perché con mio padre non sta bene, dopo tanti pianti e tante sofferenze. Per lei sono contento, peccato che frattanto mio padre sfoga le sue frustrazioni su di me... e già non avevo mai avuto un vero padre. Rimanere in casa è un inferno, sparla di me, di mia madre. Agli altri si fa bello dicendo che dona il suo sangue, invece tenta di farmi passare per matto. In casa non si sta.

Infine subisco un incidente alla mano. Ferita da scoppio, non si sa come tutto sia successo. Mano spappolata totalmente e ricostruita per miracolo dopo due dolorosi interventi che mi hanno tenuto un mese ricoverato. Ho perso un pollice, amputato durante il secondo intervento avvenuto una decina di giorni dopo il primo fatto di urgenza. E mio padre che la cattiveria non poteva non farla, dicendo che in realtà gli volevo piazzare una bomba sotto il letto dopo aver organizzato con mia madre per avere la casa. Assurdo. E via di violenze psicologiche, diffamie, calunnie. In tutto questo sono pure stato abbandonato dalla donna che amo, proprio ora, nel momento di più bisogno... di fatto rimanendo solo per strada, senza nessuno. Da mia madre non posso andare, sta in Inghilterra e io la mano devo curarla qui, con tempi, inutile dirlo, lunghissimi. Frattanto vivo con un padre del genere e non ho più neanche la persona per cui ho resistito a tutte le varie sofferenze finora. Appunto, finora. Perché ora non ce la faccio più, sono al limite. Vivete voi senza riuscire neanche ad aprire una bottiglia, a scolare la pasta, costretto a chiedere aiuto per le cose più piccole, totalmente abbandonato a marcire. Prendo un sacco di farmaci che mi causano sonnolenza, il dolore fa parte della norma, sia fisico che psicologico. No, questa non è vita, quindi se qualcuno se ne esce con il suo solito ottimismo, prego, si tolga una mano e poi vediamo se ha ancora il coraggio di dire che la vita è bella e bla bla, cazzate del genere. Stavolta è la fine.
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Messaggioda Richetto » 31/01/2013, 8:48



Non sono bravo ad incoraggiare le persone in difficoltà, tanto che mi trovo qui per cercare aiuto.. ma, credimi, ti capisco ed hai la mia solidarietà... prova a resistere, ancora una volta.
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Messaggioda Royalsapphire » 31/01/2013, 17:58



mostri come me (così mi definisce chi ho tanto amato).

Chi ti ha detto questo, di certo non ti amava.
Ho letto la tua storia, e mi dispiace molto che tu ti senta così abbandonato a te stesso.
Posso capirti, una madre lontana, un padre assente se non per pronunciare oscenità, una donna che rappresentava una famiglia ritrovata, sparita dalla tua vita. Una mano che necessita di cure e che di certo non aiuta l'altra, negandoti una certa indipendenza. La tua vita non è affatto facile. Però, hai ancora altrettanta vita davanti. Mollare non sarebbe una scelta saggia.
Ho capito che la tua mano è ancora in via di guarigione, no? Anche se hai perso il pollice, avrai la funzionalità delle altre dita.
Quanto a tuo padre... mi dispiace veramente, capisco quanto sia difficile ritrovarsi con un padre poco amorevole e disinteressato. Ma la tua vita non si limita a madre, padre e compagna. Non si limita alle conoscenze che tu hai fatto. Hai ancora tanta gente da incontrare, tanta che entrerà nella tua vita.
Per ora ti vedi solo e senza niente. Ma questi periodi cadono addosso a tutti. Ed è quì, quando non hai niente da perdere, quando non hai nessuno per cui adattare certe scelte, che sei libero di costruire tutto daccapo! Ora è tempo di ripartire da zero! E poi tu non sei completamente solo. Puoi sempre tornare quì e parlare con noi. Puoi condividere con noi quello che fai. Puoi anche tu impegnarti per qualcuno, oltre che per te stesso.
Non ti devi MAI scoraggiare!!!
Un abbraccio_
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Messaggioda StillWandering » 01/02/2013, 0:02



Non penso proprio che non mi amasse. Anzi, mai nessuna avrebbe fatto ciò che ha fatto lei... la considero la migliore di tutte in assoluto, una ragazza unica e speciale come non se ne vedono davvero. Purtroppo, con tutto quello che succede non è facile andare avanti, lo stress fra i vari problemi è notevole e succedono queste cose. Il padre così in casa ce l'ho lo stesso, da quasi 30 anni, e come detto per via della mano non mi posso neanche muovere per andare da mia madre. Un pollice fa il 50-60 per cento di una mano, di fatto non posso fare nulla se non... dolore, dolore, dolore, ogni giorno. Non mi imbottiscono di farmaci per sport. Gli interventi non sono finiti, non posso neanche allacciarmi le stringhe. Insomma, mica una ferita da due punti, parliamo sempre di una mano da ricostruire... cosa tutt'altro che banale e per nulla indolore, esattamente il contrario. Non è che ti staccano un pollice e te ne vai normale con quattro dita come nulla fosse... non afferri nulla, l'handicap c'è. Il fatto di sapere che devo chiedere aiuto per molte cose, sinceramente, non mi incoraggia affatto. C'è da soffrire. Già in casa la tranquillità è poca.
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Messaggioda Royalsapphire » 01/02/2013, 17:12



Se la tua ex fidanzata ti amava davvero, allora puoi stare certo che quando ti ha dato del mostro non lo pensava veramente!
Quanto a tua madre, non può venirti a prendere lei dall'Inghilterra?
In ogni caso, posso capire l'estremo disagio che ti provoca il prendere farmaci, il provare dolore alla mano, e il non essere indipendente. Ma come hai detto tu: la tua mano è in via di guarigione. Ok, ci vorrà tempo. Ma appunto, è solo questione di tempo. Arriverà il giorno in cui potrai usare la tua mano perfettamente e non dipendere più da nessuno!!
Noi abbiamo una incredibile forza dentro, ma spesso non la sappiamo usare. E' nei momenti di disperazione che dobbiamo portare al massimo questa forza. E a te adesso serve!! Ti serve pensare al giorno che verrà, in cui non avrai più dolore fisico, non dovrai assumere farmaci e potrai riallacciarti le scarpe da solo. Nel frattempo concentrati a fare altro. La vita non finisce al dolore, ai farmaci e alla dipendenza verso gli altri. Tu hai ancora quell'angolo di privacy dove non entra nessuno, dove sei libero completamente di pensare e pianificare! Puoi ancora trovare la felicità nelle cose. I tuoi occhi vedono, il tuo cuore sente, e il cervello ragiona. Ogni stile di vita offre le sue gioie, e tu devi scoprire cosa offre la vita che hai per ora.
:hi:
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Messaggioda ... » 01/02/2013, 17:58



vabbè, capita. non è sicuramente bello ma è così che è. ora hai intenzione di distruggerti la vita per un handicap? le operazioni prima o poi finiranno e il dolore imparerai a sopportarlo (ammesso che non si affievolisca con il tempo)
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Messaggioda StillWandering » 01/02/2013, 17:59



Non ho detto che è in via di guarigione, ma che va curata. E come fa mia madre a venirmi a prendere se è qui che devo curare la mano, come detto all'inizio? Anche perché lì non avrei sufficiente copertura sanitaria, non essendo cittadino. Certo, se fossi stato nel Lazio o in Sicilia la mano neanche l'avrei più perché mi hanno trasferito d'urgenza in un altro ospedale specializzato proprio in chirurgia della mano. Non penso che si possa capire quello che vivo ridotto così. Due interventi in due settimane circa, e non è ancora finita, nemmeno si sa come davvero sarà... perché le probabilità di fallimento sono tutt'altro che basse. Quale forza? I farmaci mi fanno dormire anche 12-14 ore a volte, e magari mi risveglio di notte per il dolore. Tutti i tagli che finora mi sono fatto sono 0 al confronto del dolore di ora. Senza un pollice neanche riesci ad afferrare un oggetto. Facile parlare quando la salute ce l'abbiamo, non dobbiamo chiedere aiuto per aprire una bottiglia. Perdo l'università, devo per forza accantonare molti miei progetti, alcuni eventi che non potrò recuperare e per cui ho lavorato moltissimo. I medici sanno che non è una ferita da due punti e a casa, che senza un pollice è praticamente come non avere una mano... lo sanno loro e lo so io, questa è la realtà, dura, ma realtà. Non sono uno di quelli per la vita a tutti i costi. Se vengono meno la dignità, l'autosufficienza, la vita non ha senso, meglio farla finita. E chi spinge a tenerla lo stesso è crudele, non ama la vita... tanto lui è a posto, non ha nessun deficit! Il che mi ha spinto ad essere favorevole all'eutanasia, ma questo è un altro discorso. Se il positivo è 1 e il negativo 30, il bilancio è sempre negativo... vuol dire che non ne vale la pena. Io non vivrei mai per 1 sapendo che poi quel 30 mi rende la vita un inferno.


vabbè, capita. non è sicuramente bello ma è così che è. ora hai intenzione di distruggerti la vita per un handicap? le operazioni prima o poi finiranno e il dolore imparerai a sopportarlo (ammesso che non si affievolisca con il tempo)


Capita? Questo tipo di risposta non merita neanche considerazione in realtà. Non ci si distrugge la vita per un handicap, è l'HANDICAP che te la distrugge. La sfumatura è ben diversa. Certo, come detto, quando si è fisicamente sani è facile lasciarsi andare alle banalità. Se dovete dire banalità, vi prego almeno di non rispondere. Provate voi cosa significhi vivere tutto questo, poi ne parliamo. Mah. E se devo vivere sopportando una vita di dolore tanto vale non viverla, l'ho appena detto sopra.

Boh, mi sembra di parlare al vento. Certe frasi possono funzionare con gli altri che vivono i comuni problemi per cui ci si iscrive in un forum come questo, ma non con me.
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Messaggioda ... » 01/02/2013, 18:12



chi ti ha mai detto che io sia fisicamente sana? non è una banalità, dico sul serio. e, ribadisco, al dolore ci si abitua... non ho perso un pollice, è vero, ma so cosa sia il dolore e so cosa significa vivere una vita limitata dalla malattia... per te è una banalità, per me è il riassunto di anni di sofferenza.
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Messaggioda StillWandering » 01/02/2013, 18:27



Beh, dire "capita" di certo non fa pensare bene. No, non sono cose che capitano o ci sarebbero più persone con handicap che sane. Sono cose che oggettivamente penalizzano la tua vita, in tutti i sensi. Perdi la ragazza? Ok, ci sono mille altre ragazze, si va avanti. Per me è molto diverso. Una vita dev'essere vissuta al meglio, avendone le potenzialità. Altrimenti meglio morire. Quelli che soffrono di un incurabile cancro è infatti meglio che facciano una terapia del dolore anziché vivere una miserevole e indignitosa vita facdendo chemio su chemio inutili che li debilitano più del cancro stesso. Questo è il concetto.
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Messaggioda Royalsapphire » 02/02/2013, 23:40



Ciao Still,
come stai?
Guarda, mi dispiace veramente che tu stia soffredo in modo atroce. Ma è il fatto che tu ti senta un invalido che devi cercare di esorcizzare. Conosco ragazzi di 20 anni su una sedia a rotelle che dispensano sempre calore e sorrisi per tutti. Soprattutto per chi è piu fortunato di loro.
Non dico che tu debba essere tale, per carità siamo tutti diversi, ed è bello che sia così. Ma rovinarti le giornate una dopo l'altra pensando che non ti puoi allacciare le scarpe mentre altri sì, non mi sembra la strada giusta per ritrovare pace e serenità!
Tu non saprai fare certe cose, ma ne sai fare altre! Di certo ci sono lati del tuo carattere splendidi e inediti in giro. Di certo ci sono dei piaceri che anche tu sai assaporare profondamente. La vita è caratterizzata da TROPPE cose per arenarsi al problema dell'handicap alla mano e alle limitazioni che ne conseguono!
Per ora hai rabbia dentro. Tanta rabbia. La si legge tra le righe. E' questa rabbia che non ti fa riflettere con lucidità. Devi provare a incanalarla in una qualche valvola di sfogo. Anche quello che stai facendo qui non è male per farla uscire.
Ti sono vicino_
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