ao!Sono una nuova iscritta,il motivo dell'iscrizione è il desiderio di confronto e supporto da parte di chi all'esterno di una situazione riesce ad essere più obbiettivo di me incastrata in una storia da cui non so se è il caso districarsi o meno.Vi racconto questa storia:ho 49 anni,single,indipendente,piena di interessi culturali,viaggi,impegni di vario genere.Non ho mai cercato la "sistemazione",il compromesso in una relazione di coppia.Forse ho idealizzato troppo un eventuale rapporto di coppia,ma mi sono sempre augurata di trovare "un compagno" di vita,colui col quale vivere un'intimità non solo fisica,ma emotiva,spirituale,cerebrale,colui col quale condividere interessi e passioni,gioie e dolori.Con lui ci siamo conosciuti in chat,e col beneficio del dubbio,lìho subito sentito vicino emotivamente,in quanto mi raccontava di un "dolore",dovuto alla recente separazione.Ha 42 anni,20 anni con la ex,tra fidanzamento e matrimonio,crollato per reiterati tradimenti da parte di lei,confessati a metà,cioè facendo si che ci fosse evidenza ma non flagranza (bigliettini lasciati in giro,messaggi non cancellati per niente equivoci,uscite frequenti con le amiche di dubbia moralità mentre lui rimaneva a casa a badare ai bambini); a questo aggiungi diversità caratteriale,di ideali,di valori,ecc.L'idea che mi son fatta di lei è della classica narcisista,dominatrice.Davanti all'ennesimo tradimento lui finalmente decide di lasciarla,sobbarcandosi i problemi che comporta una separazione,ripicche da parte di lei,strumentalizzazione dei figli,problemi economici.Gli lascia,temporaneamente /non si sa come va a finire)la casa e il cane,i vestiti vecchi,ecc.Dopo circa 8 mesi dalla separazione e un mese di conoscenza virtuale,ci conosciamo, realmente.Sembra interessato a tutto ciò che mi piace,quindi ci frequentiamo,parliamo tanto,ci intendiamo,ci immedesimiamo o meglio,io mi immedesimo nel suo dolore,spesso formuliamo gli stessi pensieri,sorprendendoci di tutto questo,proviamo attrazione e dopo un periodo ci mettiamo insieme.Ho avuto la presunzione che la nuova relazione cancellasse con un colpo di spugna tutto quello che aveva vissuto durante e dopo il matrimonio;mi aspettavo un'unione normale,una frequentazione costante,il desiderio da parte sua di vederci spesso,intercalato dai momenti in cui non sarebbe stato possibile o per i figli o per il lavoro (entrambi facciamo i turni e lavoriamo anche di notte).Invece così non è stato,passavano settimane per poterci vedere,l'impedimento erano sempre i figli,la famiglia di lui,il lavoro,i propri spazi,la casa da gestire,ecc.Cominciano a scoppiare i litigi e,per non rovinare questo rapporto,degno di essere vissuto perchè ne sono innamorata,perchè è un uomo serio,con sani principi (tanto difficile al giorno d'oggi),perchè abbiamo anche affinità,mi decido ad andare da una psicologa.A parer suo,soffrirei della "sindrome della principessina",pretendo costanza di attenzioni (costanza dell'oggetto libidico),non mi rendo conto che quest uomo mi ama e che il mio ruolo deve essere quello di sostegno in questo riorganizzare la sua vita.La psicologa ritiene addirittura che io entro in comptetizione con le sue figlie.Mi metto in discussione e correggo il tiro,gli lascio più tempo lbero,organizzandomi autonomamente,lo incoraggio a riconquistare le figlie,a puntare sulla carrier,ecc.Tutto questo me lo riconosce,mi dice che sono eccezionale,ma nella nostra vita di coppia non cambia nulla,non rusciamo ad organizzarci,a stento ci vediamo una o due volte a settimana.Io vorrei una maggiore presenza,sentirmi in comunione con lui,condividere di più,pur rispettando i suoi spazi,non gli ho mai impedito di frequentare altri amici,solo suoi,cerco di mostrarmi paziente nonostante ogn fine settimana la ex gli affibbia i figl per potersene uscire,mi ripeto che quantomeno può fare il padre,dare spazio alla propria affettuosità nella cura delle figle.Ma sono stanca,la misura è colma.Le sedute con la psicologa le ho sospese,ritenendo che mi ha caricata di troppa responsabilità nel non funzionamento della coppia.Mi chiede una pazienza che non ho.Provo a confrontarmi con lui,gli chiedo il motivo di questo starsene ritirato anche in assenza di figli e libero dal lavoro.Mi assicura che nella sua vita non c'è nessun'altra,l'ex non l'amava piu da un pezzo,mi assicura che è innamorato di me,ma si giustifica dicendo che non riesce ad organizzarsi,che al ritorno dal lavoro vuol tornare a casa,distendersi sul divano,ascoltare musica,dedicarsi al cane (pure questo),che non riesce a programmare la mente di modo da distribuire meglio le proprie esigenze (potrebbe approfittare e star solo con sè stesso qando io lavoro o quando mi organizzo con le amiche) e la voglia di vedermi.E passano giorni senza vederci,non c'è continuità.Gli offro soluzioni,ad es.di farsi aiutare dalla madre per le incombenze quotidiane ma si giustifica dicendo che vuole rendersi autonomo (salvo che dopo quasi due anni dalla separazione ancora fa fatica),gli propongo di non uscire tutte le sere se la causa del non volerci vedere è di natura economica,e li scatta la gestione della casa e del cane,gli propongo di portare il cane da me e si giustifica dicendomi che combinerebbe disastri in quanto non educato a stare fuori dal proprio territorio,gli propongo di instaurare allora un rapporto diverso più fluido,più amichevole,senza sentirci coppia,e nemmeno questo gli sta bene.Dimenticavo,a casa sua non sono mai statanonostante siano passati 8 mesi da quando stiamo insieme,teme che possa giudicare il suo disordine e teme che,qualora l'ex fosse informata circa la presenza di un'altra donna,gli toglierebbe la casa lasciandolo in mezzo ad una strada;gli propongo allora di vivere da me e risponde che non sopporterei il suo disordine.Ai suoi,che hanno capito che ha una nuova relazione,non ha parlato apertamente,mi dice che viole tutelare questa storia da tutti e tutto,che è una cosa tttta sua,paragonandomi ad unapiantina che vuol annaffiare ed esporla quando sarà forte,Mi fa problemi persino ad uscire con mio fratello ed altri amici in comune dicendomi che prova imbarazzo,che si sente marchiato in quanto separato.Non ha confidato nemmeno alla sorella di me.A casa mia si comporta come un ospite,non usa nemmeno il bagno nonostante io provi a farlo senire a suo agio.
Che fare?Sono veramente cosi pretenziosa come dice la psicologa?So che le risposte piu probabili mi diranno di pazientare,ma la pazienza è un mio limite,ce l'ho messa tutta,si è esaurita,e nel frattempo litighiamo usurando così questo rapporto.Lui si conferma innamorato ma questo fervente desiderio di stare con me a suo parere lo sente ma non riesce ad organizzarsi.A me i conti non tornano!Aiuto
Y
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Iscritto il: 16 marzo 2016, 17:20