Forse l'ho sempre saputo, sin da quando questo periodo oscuro è cominciato, ma non avevo mai realmente messo insieme tutti i pezzi che adesso stanno qui, davanti a me, mentre mi spiattellano in faccia una verità che faccio fatica ad accettare.
Io ho paura dell'amore.
Ma saperlo, purtroppo, non riesce ad essermi d'aiuto in questo momento.
Come ogni essere umano ne ho bisogno ma il mio rapporto con questo meraviglioso, profondo, tanto da sprofondarci dentro, magico in grado di ripulirti da tutto lo schifo che ti hanno buttato addosso, è terribilmente incrinato.
Ho paura di innamorarmi. Paura di affezionarmi in quel modo a qualsiasi essere umano perchè per me l'amore è debolezza, è vulnerabilità, è qualcosa che può distruggerti...
Non sono mai stata una bambina affettuosa, mai. Nella norma sì ma con quella tendenza ad essere un po' chiusa, timida dicevano. Con gli anni la timidezza è scomparsa e questo mi ha portata ad essere espansiva ma dal punto di vista affettivo continuavo a restare un po' orsa.
Le cose sono cambiate quando mi sono innamorata.
Il mio primo e, fino ad adesso, unico amore.
Per la prima volta in vita mia ho voluto spingere più in là i miei limiti, farmi conoscere oltre l'aspetto simil robotico che portavo con fierezza. Ho preso la mia insicurezza e l'ho messa da parte perchè volevo farmi conoscere da lui, volevo che lui vedesse ciò che stava dietro la maschera.
Mi sono aperta, a fatica, e mi sono messa in gioco, forse un po' ingenuamente.
Perchè io ero una ragazzina ingenua e piena di romanticismo dentro, forse era un lato un po' più nascosto del mio carattere ma lo ero. Sognavo una famiglia, costruita su un amore forte e due bambini, o anche tre. Un po' stupido, lo so, ma ero ingenuamente romantica.
E non sapete quanto vorrei tornare ad esserlo.
Preferisco l'ingenuità al cinismo che mi accompagna adesso, che ha fatto a pezzi il mio sogno di un marito e dei figli e l'ha sostituito con la speranza di avere un lavoro solido e stabile che mi permetta almeno di adottare. I figli sono rimasti, il marito invece no.
Era bello non star lì a pensare che se uno ti dice che ti vuole bene può anche dirlo per finta, per gioco, per scherzo.
E invece succede.
Ed è successo a me.
Il punto di tutta questa vicenda non è tanto il fatto che lui non mi ricambiasse perchè lo capisco, è una delle cose più normali del mondo essere rifiutate, il punto è che lui mi abbia fatto credere di ricambiarmi in più occasioni.
Già una persona innamorata tiene sempre viva la speranza, anche se basata sul niente, se poi questa speranza viene nutrita da comportamenti, a mio giudizio, evitabili... E' peggio.
Comportamenti che si sono protratti per anni, fino ad un paio di mesi fa.
Anni che io trascorrevo cercando di dimenticarmelo, impegnandomi con ogni mezzo e con ogni possibilità la mia testa potesse partorire.
Prima pensavo che fosse utile pensare solo a me stessa, lasciando fuori frequentazioni possibili. Poi ho capito quanto fosse stupido e controproducente tutto questo e allora ho cominciato ad essere più disponibile verso l'altro sesso,anche solo nell'intrattenere una conversazione.
Sì perchè mi infastidiva anche solo parlare con dei ragazzi. Io che ero sempre stata nel gruppo coi maschietti, che mi trovavo bene a discutere con loro, con cui ero sempre stata a mio agio, adesso me ne stavo lì a non sopportare la vicinanza fisica di un tizio qualsiasi che per caso mi rivolgeva una parola a lezione.
Adesso ho ricominciato a frequentare qualche ragazzo ma il nocciolo della questione resta quello.
Se percepisco che un ragazzo comincia a flirtare con battutine, complimenti, indugia con lo sguardo ecco che io mi irrigidisco infastidita, non riesco nemmeno a guardarlo in faccia e mi comporto in modo strano (saluti striminziti, sorrisi di circostanza, una volta ho pure fatto finta di non vederlo uno).
Il culmine l'ho toccato quando un ragazzo mi ha detto che mi voleva bene e io ho avuto una crisi di panico, non riuscivo a respirare e sono scoppiata in lacrime.
Alcuni se ne sono ragionevolmente andati, altri erano interessati ad altro e si sono pian piano dileguati, altri ancora li ho respinti io.
L'amore che potrebbe essere la mia medicina...
Io nella vita non ho mai avuto molte cose, specialmente in campo affettivo, molte delusioni che mi hanno via via indurita lasciandomi però coi piedi sempre saldi e piantati per terra.
Con lui...
Non ho mai desiderato nulla più di quanto volessi lui, mai.
Quei momenti in cui pensavo che sarebbe stato mio, finalmente mio, in cui ho accarezzato l'idea di poter sentirlo tutti i giorni, di poter vederlo tutti i giorni, di poter stare con lui, sono stati... Non so nemmeno come descriverli.
Di sicuro brevi perchè non mi sono mai permessa di crederci troppo ma sapete quando mi trovavo addosso i suoi occhi che mi fissavano costantemente e irrazionalmente lasciavo che fosse il cuore a pensare.
Io capisco che possa non piacergli, ho avuto il tempo di metabolizzare la cosa, ma non il portarla avanti, fino a questo punto.
Questo sentimento, così, non dovrebbe nemmeno esistere...
Questo è il mio problema e adesso che lo so non so cosa fare lo stesso.
Confessione notturna terminata mi sa
