Psicodiagnosi del Disturbo Narcisistico di Personalità

Spazio per psicologi, counselor, psicoterapeuti e tutti coloro che vogliono offrire - o ricevere - un servizio inerente alla psicologia e all'approccio empirico.
Database di articoli propri o tratti da libri e siti internet, ma anche temi a scelta dell'autore.

Psicodiagnosi del Disturbo Narcisistico di Personalità

Messaggioda Royalsapphire » 23/04/2014, 19:01



Psicodiagnosi del Disturbo Narcisistico di Personalità

Il disturbo narcisistico fa parte dei disturbi di personalità del gruppo "drammatico-imprevedibile" (gruppo B) e si presenta come un quadro pervasivo di grandiosità (nella fantasia o nel comportamento), necessità di ammirazione e mancanza di empatia, che compare entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:

1) il paziente evidenzia un senso grandioso di importanza (per es., esagera risultati e talenti, si aspetta di essere notato come superiore senza un'adeguata motivazione)

2) è assorbito da fantasie di illimitati successo, potere, fascino, bellezza, e di amore ideale

3) crede di essere "speciale" ed "unico", e di dover frequentare e poter essere capito solo da altre persone (od istituzioni) speciali o di classe elevata

4) richiede eccessiva ammirazione

5) ha la sensazione che tutto gli sia dovuto, cioè, la irragionevole aspettativa di trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative

6) sfruttamento interpersonale, cioè, si approfitta degli altri per i propri scopi

7) manca di empatia: è incapace di riconoscere o di identificarsi con i sentimenti e le necessità degli altri

8) è spesso invidioso degli altri o crede che gli altri lo invidino

9) mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti e presuntuosi.


Il Trattamento Psicologico
l'intervento psicologico con i pazienti con disturbo narcisistico di personalità è piuttosto complesso. I tempi sono medio-lunghi e si consiglia allo psicologo un intervento a cicli di 10 sedute per ogni ciclo.
Il trattamento parte dall'instaurazione di una relazione clinica che abbia obiettivi concreti definiti. Il paziente deve poter scegliere ciò che vuole cambiare e ciò che vuole mantenere inalterato.
Il contratto clinico di questo tipo permette una maggiore compliance al trattamento e una riduzione dei livelli di resistenza sempre piuttosto elevati in questo tipo di paziente.
La terapia psicologica, utilizzando la psicologia emotocognitiva, mira alla valorizzazione delle risorse del paziente e ad un cambiamento di percezione rispetto a se stessi, agli altri e al sistema sociale.
Alcuni comportamenti, pensieri e azioni del paziente tendono a mantenere ed aggravare il disturbo. Lo psicologo farà in modo che tali azioni siano rivolte a favore del paziente anziché contro se stesso.

a cura del
Dott. Marco Baranello

FONTE:
www.psicologiapsicoterapia.com/

Kernberg e il narcisismo

Il narcisismo assume nel modello di Otto Kernberg un ruolo centrale per la sua stretta connessione con il tema delle relazioni oggettuali; infatti, Kernberg ipotizza uno sviluppo simultaneo e correlato del narcisismo e della relazione oggettuale, che si riflette, nei casi di disturbi narcisistici del carattere, nell’instaurarsi non solo di un narcisismo patologico ma anche di relazioni oggettuali patologiche.

Aspetto fondamentale del tema del narcisismo, così come viene definito da Kernberg, è la differenza sostanziale tra il narcisismo normale (infantile o tratto di personalità nell’individuo adulto) e il narcisismo presente nei pazienti con una personalità narcisista, in questo ultimo caso il narcisismo assume una connotazione strettamente patologica.

Egli sostiene, infatti, che il narcisismo dei pazienti affetti da disturbo narcisistico di personalità sia qualitativamente e quantitativamente diverso sia da quello presente sia negli individui sani, sia dal narcisismo primario infantile (che come ricordiamo nel modello di Kernberg prevede già la presenza di oggetti interiorizzati). Questa affermazione è in contrasto sia con la visione di Freud, secondo la quale il narcisismo nelle nevrosi narcisistiche non è altro che una regressione al narcisismo primario, o meglio un ritiro della libido oggettuale sull’Io, sia con le ipotesi di Kohut, secondo il quale la causa principale del disturbo narcisistico di personalità è un arresto dello sviluppo normale della persona, semplicemente un blocco evolutivo che non permette l’instaurarsi di strutture normali.

Sintetizziamo ora le caratteristiche del narcisismo normale secondo l’impostazione teorico-clinica di Kernberg:

* Il narcisismo è definito come l’investimento libidico del Sé (Hartmann, 1946).
* Il Sé è una struttura intrapsichica che fa parte dell’Io ed è costituita da rappresentazioni affettivo-cognitive di se stessi in reali interazioni con altri significativi e in interazioni fantastiche con rappresentazioni di altri significativi (vedi Hartmann).
* La realtà del Sé, e quindi la normalità del narcisismo, viene misurata attraverso l’esame delle aspirazioni che esprimono gli scopi inconsci, preconsci e consci dell’Io, e delle funzioni di critica svolte dal Super-Io (ideale dell’Io) e dall’Io stesso, e che regolano l’autostima.
* L’autostima viene regolata anche da fonti di soddisfacimento esterne, (quali successo sociale, efficienza, gratificazione intellettuale, ecc.) e dalla capacità sublimatoria del Sé che permette di equilibrare i derivati pulsionali libidici e aggressivi con le richieste ambientali.
* L’accrescimento di autostima, e il conseguente accrescimento di investimento libidico del Sé porta ad un accrescimento anche della libido oggettuale; in altri termini un individuo in armonia con se stesso, con una forte autostima e con un forte investimento del Sé è in grado di investire in misura maggiore sugli oggetti esterni e nelle loro rappresentazioni interiorizzate (questa visione, in aperto contrasto con le ipotesi freudiane, concorda invece con le ipotesi kohutiane).

Pazienti che mostrano un narcisismo normale, e quindi una integrità strutturale del Sé, del Super-Io, e dell’ideale dell’Io, ma una fissazione a scopi e conflitti narcisistici infantili sono affetti da una patologia del carattere di tipo nevrotico.

Le caratteristiche del narcisismo patologico, dei pazienti affetti da personalità narcisistica, sono invece:

* Il narcisismo patologico non riflette semplicemente l’investimento libidico sul Sé, ma l’investimento libidico su una struttura patologica del Sé (il Sé grandioso); inoltre la sua analisi e comprensione deve riguardare sia i derivati pulsionali libidici che quelli aggressivi, di natura prevalentemente orale (che secondo Kerberg sono stati trascurati da Kohut).
* Il Sé grandioso patologicamente coeso è costituito dalla condensazione di immagini oggettuali idealizzate e di ideali dell’Io, che invece normalmente vengono integrati nel Super-Io. Accanto al Sé grandioso patologico si sviluppano quindi un Super-Io scarsamente integrato, dei confini tra Io e Super-Io scarsamente definiti in alcune sfere, e una svalutazione ampia e devastante degli oggetti esterni e delle loro rappresentazioni, dovuta alla dissociazione e/o rimozione degli aspetti inaccettabili del Sé reale.
* Le strutture intrapsichiche presenti nei pazienti narcisisti derivano da processi di integrazione e differenziazione patologici, e da relazioni oggettuali patologiche. Ne consegue che il mondo intrapsichico dei pazienti narcisisti è popolato soltanto dal loro Sé grandioso, da immagini svalutate del Sé e degli altri, dai precursori sadici del Super-Io e da immagini primitive distorte sulle quali è stato proiettato un intenso sadismo orale.
* L’instaurarsi del Sé grandioso patologico consente comunque una certa integrazione dell’Io, che permette un adattamento sociale complessivo migliore di quello raggiunto dai pazienti con personalità narcisistica ma borderline.
* Il narcisismo patologico comporta meccanismi di difesa e resistenze specifiche originate da sottostanti conflitti prodotti da collera e invidia orali, che si riflettono nella traslazione che si sviluppa nel corso del trattamento.
* Nella situazione analitica il paziente narcisista mostra un tipo di idealizzazione nei confronti dell’analista di natura totalmente diversa dai pazienti nevrotici o dai pazienti casi al limite: per i nevrotici l’idealizzazione dell’analista rappresenta l’immagine parentale buona; per i casi al limite l’idealizzazione dell’analista è di natura primitiva e rappresenta un’immagine non realistica, completamente positiva; nei pazienti narcisisti, invece, l’idealizzazione dell’analista altro non è che un’estensione della propria grandiosità: l’analista è una parte di sé, una figura autosservante, un’appendice, un satellite.
* Il narcisismo patologico presenta delle differenze sostanziali e specifiche rispetto al narcisismo infantile.

Questo narcisismo patologico ha molte caratteristiche in comune con il narcisismo dei pazienti borderline con caratteristiche narcisistiche di personalità, ma in questo ultimo caso è presente anche:

* Una debolezza costituzionale dell’Io che si traduce nelle manifestazioni non specifiche di cui abbiamo ampiamente parlato
* Un funzionamento sociale gravemente compromesso.

FONTE: studiopsicologia.com
  • 0

:tao: :rose: :mask: :luce: :home1:
Avatar utente
Royalsapphire
Admin
 
Stato:
Messaggi: 13395
Iscritto il: 12/11/2012, 18:07
Località: Svizzera - Italia
Occupazione: Farmacista e Counselor
Citazione: "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" (Gandhi)
Genere: Femminile

Narcisismo,potrebbe essere un problema fisico, non solo psic

Messaggioda Royalsapphire » 23/04/2014, 19:03



Siamo portati a pensare che il narcisismo sia un disturbo psicologico, ma una recente ricerca ha notato come possa avere un’origine fisica, almeno in alcuni casi. Ma facciamo un passo indietro. Il narcisismo, detto anche “eccessivo amore per se stessi”, è un disturbo della personalità che dà un senso di percezione di sé grandiosa, caratterizzato da bassa empatia verso gli altri. I ricercatori dell’Università della Virginia però hanno notato che questo atteggiamento potrebbe essere una risposta immunitaria allo stress.
Il narcisismo, si sa, non aiuta con le relazioni sociali, ed anzi porta le altre persone ad allontanarsi. Dunque perché il rischio di isolamento non spaventa chi ne è colpito? La risposta è nel cortisolo, un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali detto anche “ormone dello stress”. Prodotto automaticamente dal corpo per combattere le infiammazioni, questo ormone viene sovra-prodotto quando il corpo è stressato, in particolare negli uomini e tra chi soffre di stress cronico, cioè non riesce ad uscire da questo tunnel per anni.
Lo studio si è basato sui dati provenienti da un test sottoposto a 40 giovani volontari in cui si valutava l’autorità, la superiorità, la vanità e l’autosufficienza, oltre che, ovviamente, il grado di narcisismo. Analizzando poi la saliva di ognuno dei volontari, i ricercatori hanno notato che il livello di cortisolo era più alto nei ragazzi che avevano fatto registrare nel test un più alto tasso di narcisismo.
Inoltre il rapporto era molto più debole nelle donne, il che fa pensare non che il narcisismo sia un disturbo solo maschile, ma solo che tra gli uomini sia più probabile. Questo dato inoltre può “avvisare” il proprio medico che qualcosa non va visto che se questo è un campanello d’allarme per lo stress cronico, può significare una certa predisposizione alle malattie cardiovascolari.
Anche se i narcisisti si auto-percepiscono come grandiosi, appaiono anche fragili a se stessi, e spesso ricorrono a strategie di difesa come l’aggressione quando il loro senso di superiorità è minacciato. Questi tipi di strategie sono collegati con una maggiore reattività cardiovascolare allo stress e la pressione sanguigna più alta, quindi ha senso che alti livelli di narcisismo disadattivi contribuirebbero a sistemi di risposta allo stress altamente reattivi e a livelli cronicamente elevati di stress
ha spiegato in conclusione David Reinhard, principale ricercatore dello studio pubblicato sulla rivista Plos One.

FONTE: medicinalive.com
  • 0

:tao: :rose: :mask: :luce: :home1:
Avatar utente
Royalsapphire
Admin
 
Stato:
Messaggi: 13395
Iscritto il: 12/11/2012, 18:07
Località: Svizzera - Italia
Occupazione: Farmacista e Counselor
Citazione: "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" (Gandhi)
Genere: Femminile

Come identificare disturbo narcisistico di personalità

Messaggioda Royalsapphire » 23/04/2014, 19:04



Gli individui con Disturbo Narcisistico di Personalità sono caratterizzati da auto-coinvolgimento e una mancanza di empatia . Questo modello di comportamento inizia in età adulta e possono portare a bordo tutta la vita. Ecco come è possibile individuare le caratteristiche che differenziano disturbo narcisistico di personalità da altri disturbi di personalità
1.
Comprendere le caratteristiche relative al disturbo di personalità narcisistico . Quelli con il disordine dei sentimenti di diritto , mancanza di empatia , e di rapporti violenti che si alternano tra idolatria e svalutazione .
2 .
Sappiate che l'individuo con questo disturbo sembra indignato , arrogante , grandioso e sono ossessionati con i sogni di successo illimitato . Le persone con questa malattia hanno bisogno di esibizionista per una costante attenzione e ammirazione .
3 .
Rendetevi conto che la persona con disturbo di personalità narcisistico è spesso fredda , distante o indifferente quando si tratta di minacce di auto-stima o disturbi nelle sue relazioni .
4 .
riconoscere le sue tendenze perfezionista , devono essere al centro dell'attenzione , il desiderio di ricevere affetto e la necessità di controllare la situazione. Quelli con questo disturbo spesso dimostrano un senso che il mondo gli deve prescindere dal fatto che dare un contributo o meno .
5 .

attenzione alle abitudini di droga dell'individuo . Spesso coloro che con le droghe disturbo narcisistico di personalità , alcool o stimolanti nel tentativo di abbassare le loro inibizioni . Senza sostanze alterare l'umore , sente gli altri sono troppo critici e quindi si sente sotto apprezzato o depressi .
6 .
capire che le persone che soffrono di disturbi di personalità hanno un modello pervasivo di comportamento , che interrompe sociale , gli aspetti professionali e relazionali della loro vita .
7 .
Trova opzioni di trattamento per la persona con disturbo di personalità narcisistico . Psicoterapia Includere nel tentativo di ottenere il lui di rapportarsi agli altri in modo meno disadattamento .

FONTE: http://tutelasalute.info
  • 0

:tao: :rose: :mask: :luce: :home1:
Avatar utente
Royalsapphire
Admin
 
Stato:
Messaggi: 13395
Iscritto il: 12/11/2012, 18:07
Località: Svizzera - Italia
Occupazione: Farmacista e Counselor
Citazione: "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" (Gandhi)
Genere: Femminile

Il narcisista patologico

Messaggioda Royalsapphire » 23/04/2014, 19:05



Una certa dose di amor proprio è auspicabile, tuttavia non è facile identificare il punto in cui il narcisismo sano si tramuta in narcisismo patologico. Il narcisismo viene giudicato in maniera diversa in relazione alla fase del ciclo vitale che la persona sta attraversando e, a complicare ulteriormente le cose, c’è il fatto che noi viviamo in una cultura narcisistica in cui la superficialità incontra, spesso, maggior consenso della sostanza e la profondità. Questo rende più problematico determinare quali tratti indichino un disturbo di personalità narcisistico e quali tratti siano dei semplici adattamenti culturali.

Le forme patologiche del narcisismo sono identificate tramite la qualità delle relazioni del soggetto. Delle sane relazioni interpersonali possono essere riconosciute in base a certe qualità come l’empatia e la preoccupazione per i sentimenti dell’altro, un genuino interesse per le idee degli altri, la capacità di tollerare l’ambivalenza nelle relazioni di lunga durata senza pervenire ad una rinuncia, e la capacità di riconoscere il proprio contributo nei conflitti interpersonali. D’altra parte, l’individuo con un disturbo narcisistico di personalità si accosta agli altri trattandoli come oggetti da usare e da abbandonare secondo i bisogni narcisistici, incurante dei loro sentimenti. Gli altri non sono vissuti come persone che hanno un’esistenza separata o bisogni propri. Il soggetto con disturbo narcisistico di personalità spesso interrompe una relazione dopo un breve periodo di tempo, di solito quando l’altro comincia a porre richieste emergenti dai propri bisogni.

Il DSM-IV identifica nel modo seguente i criteri per la diagnosi di disturbo narcisistico di personalità:

una modalità pervasiva di grandiosità (nella fantasia o nel comportamento), di bisogno di ammirazione, di mancanza di empatia che compare entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da almeno cinque dei seguenti elementi:

1. ha un senso grandioso di importanza (ad esempio, esagera i risultati o talenti, si aspetta di essere notato come superiore senza avere raggiunto dei risultati adeguati);

2. è costantemente assorbito da fantasie di successo illimitato, potere, fascino, bellezza o amore ideale;

3. ritiene di essere “speciale” e unico e che soltanto altri individui (o istituzioni) speciali o di alto rango siano in grado di capirlo o di frequentarlo;

4. richiede eccessiva ammirazione;

5. ha la sensazione che tutto gli sia dovuto, ad esempio, l’irragionevole aspettativa di trattamenti di favore o di un’automatica adesione alle sue aspettative;

6. sfruttamento interpersonale, ad esempio, si serve degli altri per raggiungere i propri scopi;

7. mancanza di empatia: è incapace di riconoscere e sentire i sentimenti e i bisogni degli altri;

8. è spesso invidioso degli altri o ritiene che gli altri provino invidia nei suoi confronti;

9. ostenta dei comportamenti o degli atteggiamenti arroganti, sprezzanti.

Questi criteri identificano un certo tipo di paziente narcisista, in particolare l’individuo arrogante, invadente, che richiede di essere al centro dell’attenzione. Invece è assente la caratterizzazione dell’individuo narcisista schivo, silenziosamente grandioso, la cui sensibilità estrema verso il rifiuto lo induce ad evitare costantemente di essere al centro dell’attenzione.

Si tratta di due estremi opposti di un continuum e possono essere etichettati come “narcisista inconsapevole” e “narcisista ipervigile” (Gabbard, 1989): questi termini si riferiscono allo stile di interazione prevalente del soggetto.

I tipi inconsapevoli non sembrano avere nessun tipo di consapevolezza del loro impatto sugli altri: parlano come se si rivolgessero ad un vasto pubblico, stabilendo raramente un contatto visivo, parlano “al cospetto” degli altri ma non “con” gli altri. Sono ignari di essere noiosi, i loro discorsi sono ricchi di riferimenti alle loro realizzazioni e mostrano un evidente bisogno di essere al centro dell’attenzione. Sono insensibili ai bisogni degli altri, fino al punto di non permettere agli altri di contribuire alla conversazione.

Gli aspetti narcisistici del tipo ipervigile si manifestano in modo del tutto differente: questi individui sono estremamente sensibili al modo in cui gli altri reagiscono nei loro confronti, ascoltano gi altri attentamente e tendono a sentirsi offesi di continuo. Queste persone evitano di mettersi in luce perché sono convinti che saranno rifiutati ed umiliati: nel nucleo del loro mondo interno vi è un profondo senso di vergogna connesso al loro segreto desiderio di esibirsi con una modalità grandiosa.

Entrambi i tipi lottano per mantenere la loro stima di sé. Il narcisista inconsapevole tenta di impressionare gli altri con i suoi talenti e di preservarsi nel contempo dalla ferita narcisistica eludendo le risposte degli altri. Il narcisista ipervigile evita le situazioni di vulnerabilità studiando attentamente gli altri per apparire come si deve.

Sebbene queste due tipologie possono presentarsi in forma pura, molti individui presentano una miscela delle caratteristiche fenomenologiche di entrambi i tipi.

Uno dei modelli su cui si incentra la comprensione psicodinamica del disturbo narcisistico di personalità è quello di Kohut (1984) che credeva che gli individui disturbati sul piano narcisistico si fossero arrestati, da un punto di vista evolutivo, ad uno stadio in cui hanno bisogno di specifiche risposte dalle persone del loro ambiente per mantenere un Sé coeso. In mancanza di tali risposte, questi individui tendono alla frammentazione del Sé, come il risultato di fallimenti empatici dei genitori. In particolare i genitori non hanno risposto alle manifestazioni di esibizionismo del bambino, adeguate per la fase che attraversava, con validazione e ammirazione, e non hanno fornito al bambino un modello degno di idealizzazione.

La psicoanalisi interpersonale sostiene che lo sviluppo del bambino sia legato all’interazione che il bambino ha con il suo ambiente, che le fantasie del genitore diventano una parte importante di tale ambiente, che tali fantasie esercitano un’influenza importante sulla personalità del bambino e che l’aspetto soggettivo di come il genitore percepisce il bambino è fortemente influenzato dalle sue fantasie. Queste fantasie possono esercitare il loro influsso attraverso due meccanismi:

- il processo di identificazione, per cui il genitore può non trattare il bambino come una persona distinta ma come una parte del proprio sé

- il transfert, per cui il genitore associa il bambino a figure del proprio passato, particolari eventi possono sollecitare diverse identificazioni nel genitore così che padre e madre del bambino possono identificarsi in parti diverse del bambino o rispondere in maniera diversa ad una identificazione condivisa.

Il bambino ha bisogno di non sentirsi solo: la mancanza del riconoscimento lascia il bambino con parti di Sé alle quali non sa dare significato o venire a patti; il riconoscimento permette al bambino di sentirsi reale; il riconoscimento del genitore modella lo sviluppo del bambino. In altre parole, attraverso il riconoscimento il bambino costruisce la sua identità.

Bibliografia

- American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fourth Edition, Washington D.C.: American Psychiatric Press, 1994

- Gabbard G.O. (1989), Two subtypes of narcissistic personalità disorder, Bull. Menninger Clin., 53, pp. 527-532

- Gabbard G.O., Psichiatria psicodinamica, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1995

- Kohut H. (1984), La cura psicoanalitica, Tr. it. Boringhieri, Torino 1986

Articolo pubblicato dalla Dr.ssa Sara Breschi,

Psicologa e Psicoterapeuta

FONTE: psicologiaebenessere.it
  • 0

:tao: :rose: :mask: :luce: :home1:
Avatar utente
Royalsapphire
Admin
 
Stato:
Messaggi: 13395
Iscritto il: 12/11/2012, 18:07
Località: Svizzera - Italia
Occupazione: Farmacista e Counselor
Citazione: "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" (Gandhi)
Genere: Femminile


Torna a Forum di Psicologia, Counseling, Coaching e Approccio empirico di MyHelp

Chi c’è in linea in questo momento?

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

Reputation System ©'