L'assurdità del mondo del lavoro

Sfruttiamo questo spazio anche per parlare di scuola, di compagni, di colleghi, di materie. Chiediamo/diamo aiuto e spiegazioni su tutto ciò che concerne lo studio (scuola e università).
Inoltre, date le condizioni critiche in cui si trova l'Italia, ecco un forum che vuole raccogliere storie, idee, iniziative e proposte, qui e all'estero.

L'assurdità del mondo del lavoro

Messaggioda Svil01 » 22/05/2016, 0:22



Fausto, non lo hai detto ma, almeno a me, é parso volessi dire qualcosa del genere "io che non faccio questo lavoro sono arrivato alla soluzione in 3 secondi, quindi tu che non ci sei riuscito in un pomeriggio e lo fai per mestiere sei un raccomandato o un ignorante patentato", poi ripeto che é solo un impressione, correggimi se sbaglio. Non parlo a livello generico ma credo che per ovviare a un problema ci siano tante soluzioni possibili. Purtroppo, da quanto mi riporti, hai davvero avuto a che fare con persone per nulla competenti, ma non credo che sia lecito né giusto gridare "al raccomandato". In fin dei conti mi ha citato TUTTI lavori in cui si puo avviare un'impresa propria, anche senza qualifica. In fondo basta un investimento poi anche io, col negozio comprato e la divisa e gli attrezzi, potrei sembrare un piastrellista, un elettricista, un idraulico o un tecnico. Nel tuo caso mi verrebbe da pensare a 2 possibilità:
1)sei stato poco selettivo o sfortunato(ma proprio tanto) nella scelta degli impiegato x questi lavori.
2)sei davvero accerchiato da incompetenti che POTREBBERO essere raccomandati.
Il mio pensiero é che l'incompetente non é per forza un raccomandato(e viceversa). Per il discorso del titolo di studio non lo dicevo per controbatterti, era uno spunto che si avvicina molto al discorso e volelo citarlo come esempio x parlarne insieme. Secondo me il discorso sui laureati é questo: siccome un laureato agli occhi di chi assume é più qualificato di uno senza titolo allora il laureato passa avanti al tizio qualunque. Questo discorso per me, e credo anche x te, non ha alcun senso, perché il muratore che lavora alla palazzina da 4 soldi x circa 2 anni ha sicuramente più esperienza di un ingegnere edile nella manualità delle operazioni da effettuare. Altro esempio in campo tecnologico: il laureato informatico passa avanti al tizio qualunque per un lavoro in campo di telefonia mobile, nonostante il tizio che ha studiato da sé i cellulari nel dettaglio ha molta esperienza in più(la laurea non ti dà NULLA x un lavoro del genere). É normale che se si segue questo ragionamento il tizio senza titolo di studio resta senza lavoro e fa crescere le statistiche del tipo "la laurea é meglio". Credo sarai d'accordo con me su questo. Quello in cui non mi trovo d'accordo é la suddetta condizione del raccomandato e dell'incompetente e anche una cosa che ho notato ora: perché pensare sempre il sud é peggio? Come ho già detto non ho prove concrete su cui fare affidamento ma é estremamente azzardato dire che in 400km(cifra a caso) di italia ci siano più idioti o più raccomandati che in altri 800km.. Questo lo dico con molta fermezza per un semplicissimo proposito: la politica! La politica ha più raccomandati e incompetenti di qualunque altro campo esistente.. Ebbene la politica ha come sedi principali Roma e, se ben ricordo, Milano. Concordi su questo o la vedi in modo diverso? Sia chiaro che a me fa schifo tutta l'italia dal ginocchio alla punta, ma mi ritengo oggettivo nel dire che non esiste una regione peggiore: facciamo schifo tutti, chi più chi meno ma fare a gara e buttarci mer** in faccia gli uni con gli altri non mi sembra una soluzione. Tornando a noi scusa se mi sono dilungato e se ci sono errori di battitura ma sto col cellulare
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Svil01
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Re: L'assurdità del mondo del lavoro

Messaggioda Closed » 22/05/2016, 11:13



Svil01 ha scritto:Fausto, non lo hai detto ma, almeno a me, é parso volessi dire qualcosa del genere "io che non faccio questo lavoro sono arrivato alla soluzione in 3 secondi, quindi tu che non ci sei riuscito in un pomeriggio e lo fai per mestiere sei un raccomandato o un ignorante patentato", poi ripeto che é solo un impressione, correggimi se sbaglio. Non parlo a livello generico ma credo che per ovviare a un problema ci siano tante soluzioni possibili. Purtroppo, da quanto mi riporti, hai davvero avuto a che fare con persone per nulla competenti, ma non credo che sia lecito né giusto gridare "al raccomandato". In fin dei conti mi ha citato TUTTI lavori in cui si puo avviare un'impresa propria, anche senza qualifica. In fondo basta un investimento poi anche io, col negozio comprato e la divisa e gli attrezzi, potrei sembrare un piastrellista, un elettricista, un idraulico o un tecnico. Nel tuo caso mi verrebbe da pensare a 2 possibilità:
1)sei stato poco selettivo o sfortunato(ma proprio tanto) nella scelta degli impiegato x questi lavori.
2)sei davvero accerchiato da incompetenti che POTREBBERO essere raccomandati.
Il mio pensiero é che l'incompetente non é per forza un raccomandato(e viceversa). Per il discorso del titolo di studio non lo dicevo per controbatterti, era uno spunto che si avvicina molto al discorso e volelo citarlo come esempio x parlarne insieme. Secondo me il discorso sui laureati é questo: siccome un laureato agli occhi di chi assume é più qualificato di uno senza titolo allora il laureato passa avanti al tizio qualunque. Questo discorso per me, e credo anche x te, non ha alcun senso, perché il muratore che lavora alla palazzina da 4 soldi x circa 2 anni ha sicuramente più esperienza di un ingegnere edile nella manualità delle operazioni da effettuare. Altro esempio in campo tecnologico: il laureato informatico passa avanti al tizio qualunque per un lavoro in campo di telefonia mobile, nonostante il tizio che ha studiato da sé i cellulari nel dettaglio ha molta esperienza in più(la laurea non ti dà NULLA x un lavoro del genere). É normale che se si segue questo ragionamento il tizio senza titolo di studio resta senza lavoro e fa crescere le statistiche del tipo "la laurea é meglio". Credo sarai d'accordo con me su questo. Quello in cui non mi trovo d'accordo é la suddetta condizione del raccomandato e dell'incompetente e anche una cosa che ho notato ora: perché pensare sempre il sud é peggio? Come ho già detto non ho prove concrete su cui fare affidamento ma é estremamente azzardato dire che in 400km(cifra a caso) di italia ci siano più idioti o più raccomandati che in altri 800km.. Questo lo dico con molta fermezza per un semplicissimo proposito: la politica! La politica ha più raccomandati e incompetenti di qualunque altro campo esistente.. Ebbene la politica ha come sedi principali Roma e, se ben ricordo, Milano. Concordi su questo o la vedi in modo diverso? Sia chiaro che a me fa schifo tutta l'italia dal ginocchio alla punta, ma mi ritengo oggettivo nel dire che non esiste una regione peggiore: facciamo schifo tutti, chi più chi meno ma fare a gara e buttarci mer** in faccia gli uni con gli altri non mi sembra una soluzione. Tornando a noi scusa se mi sono dilungato e se ci sono errori di battitura ma sto col cellulare

Io non ho mai detto che un incompetente è anche un raccomandato, e non capisco come si sia potuto intendere questo, visto che, nel post iniziale, ho scritto: "Poi ci sono anche i raccomandati", quindi anche i raccomandati.
Sul discorso dei laureati, sono d'accordo. Piuttosto che al titolo, bisognerebbe guardare alla competenza, dovrebbe esserci meritocrazia, anche perché una laurea la si può comprare.
Quanti medici laureati che ammazzano la gente ci sono?
Sul discorso del Sud, è una triste verità.
Io ci vivo al Sud, e da noi c'è un ospedale famoso per quante persone muoiono in modo assurdo. Ma non è solo questo, il problema raccomandazione è molto più grave qui, inutile negarlo.
Per lavorare al Sud, devi avere una raccomandazione, devi avere le giuste conoscenze che ti fanno ottenere un lavoro, altrimenti resti senza, a meno che non ti accontenti di venire sfruttato.
E non lo dico solo io, lo dicono in tanti, quindi un fondo di verità ci deve essere.
Io non sono stato al Nord, perciò potrei sbagliarmi, ma un nostro professore, che da giovane lavorava al Nord, ce lo diceva sempre: "Qui al Sud, devi essere figlio di qualcuno, o amico di qualcuno, altrimenti ti ritrovi con le spalle al muro".
Non voglio sputare nel piatto in cui ho mangiato, ma è così la realtà.
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Re: L'assurdità del mondo del lavoro

Messaggioda Closed » 22/05/2016, 12:01



NobelPrize1992 ha scritto:Quello è verissimo, però allo stesso tempo, se io devo aspettare tanto tempo, pagandoti e ottenendo un servizio inutile, probabilmente mi rifiuterò di pagarti, o comunque non mi ci recherei più una eventuale prossima volta. Inoltre, potrei anche decidere di comperare un nuovo pc piuttosto di sbattermi tanto per ripararlo ( parlo anche per esperienza personale: avevo rotto lo schermo del cellulare e mi chiesero 90 euro... il mio cellulare ne valeva 120, me ne coprai uno nuovo e feci prima) ---

Un laureato è vero che non lavora necessariamente meglio di un diplomato ( anche se bisogna dire che in media, in realtà, uno che studia di più riesce a trovare un lavoro migliore e guadagnare di più; anche perchè se così non fosse, perchè allora si dovrebbero sprecare 5 anni della propria vita se tanto non serve assolutamente a nulla ciò, e questo non sono in Italia, che in realtà ha una bassa percentuale di laureato, ma anche in europa) ; così come non servirebbero titoli, o ordini professionali per garantire l'efficacia di un lavoro; però generalmente sono considerati come indicatori abbastanza affidabili del valore lavorativo di un individuo.

Sì, effettivamente un laureato ha maggiori probabilità di essere competente nel suo campo, ma spesso capita che questo possa ottenere anche lavori poco attinenti con il suo campo, e questo solo perché laureato.
Bisognerebbe introdurre un sistema di valutazione pratico, soprattutto in certi campi.
Poi, una laurea si può sempre comprare, pochi anni fa uscì uno scandalo in un università dalle mie parti, nella quale, se pagavi una quota fissa, potevi persino evitare di sostenere effettivamente gli esami, ed ottenevi la laurea.
Insomma, la meritocrazia sarebbe la scelta migliore, ma poi esiste anche la raccomandazione, ulteriore piaga che contribuisce a chiudere le porte del mondo del lavoro.
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L'assurdità del mondo del lavoro

Messaggioda Premio Nobel » 22/05/2016, 14:04



Un mio amico albanese mi diceva che in Albania le lauree in realtà si "compravano" e per quello infatti valevano sempre di meno,e quindi le persone non andavano più a laurearsi in quelle università ma in altre proprio perchè si sapeva che non erano prestigiose ( del resto: probabilmente sarò più preparato se mi vado a laureare ad Oxford o ad Harvard, piuttosto che ne so, all'Università di Parma... Anche perchè se devo spendere 100.000€ per le rette universitarie, piuttosto che 5000€, probabilmente mi aspetto che troverò un lavoro migliore)

Dipende poi da che lavoro vai a fare, se uno si laurea in ingegneria, anche se laureato, credo che nessuno lo assumerebbe come medico.
Però bisogna comunque dire che uno che ha la laurea, viene generalmente considerato più sveglio, o più propenso allo studio, e quindi a poter fare lavori concettuali, piuttosto che un diplomato, anche se può essere bravissimo: per questo, ad esempio, per fare l'impiegato, anche se uno si è laureato in filosofia, potrebbe essere preferito a un diplomato che ha fatto lo stage li, perchè comunque potenzialmente può fare meglio il lavoro.

secondo me però bisogna anche mettersi nei panni del datore di lavoro: lui non può leggerci nella mente, e quindi non può sapere in assoluto se io sarò più bravo di un altro a fare un lavoro, e per questo si basa su indicatori, come l'esperienza, o i titoli di studio, o appartenenza a ordini professionali, per scegliere --- tutto ciò non per dire: non c'è la corruzione, ma per dire perchè un titolo di studio è così importante
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Messaggioda Closed » 22/05/2016, 14:56



NobelPrize1992 ha scritto:Un mio amico albanese mi diceva che in Albania le lauree in realtà si "compravano" e per quello infatti valevano sempre di meno,e quindi le persone non andavano più a laurearsi in quelle università ma in altre proprio perchè si sapeva che non erano prestigiose ( del resto: probabilmente sarò più preparato se mi vado a laureare ad Oxford o ad Harvard, piuttosto che ne so, all'Università di Parma... Anche perchè se devo spendere 100.000€ per le rette universitarie, piuttosto che 5000€, probabilmente mi aspetto che troverò un lavoro migliore)

Dipende poi da che lavoro vai a fare, se uno si laurea in ingegneria, anche se laureato, credo che nessuno lo assumerebbe come medico.
Però bisogna comunque dire che uno che ha la laurea, viene generalmente considerato più sveglio, o più propenso allo studio, e quindi a poter fare lavori concettuali, piuttosto che un diplomato, anche se può essere bravissimo: per questo, ad esempio, per fare l'impiegato, anche se uno si è laureato in filosofia, potrebbe essere preferito a un diplomato che ha fatto lo stage li, perchè comunque potenzialmente può fare meglio il lavoro.

secondo me però bisogna anche mettersi nei panni del datore di lavoro: lui non può leggerci nella mente, e quindi non può sapere in assoluto se io sarò più bravo di un altro a fare un lavoro, e per questo si basa su indicatori, come l'esperienza, o i titoli di studio, o appartenenza a ordini professionali, per scegliere --- tutto ciò non per dire: non c'è la corruzione, ma per dire perchè un titolo di studio è così importante

Ed è questo a darmi fastidio, come indicatore principale andrebbe presa la competenza effettiva dell'individuo.
Non ci si dovrebbe basare esclusivamente sul titolo acquisito o sull'esperienza, perché il titolo potrebbe essere comprato, o anche "rubacchiato", nel senso che potrebbe essere stato acquisito senza avere realmente le necessarie conoscenze, mentre l'esperienza può essere stata accumulata lavorando presso il conoscente di turno (per raccomandazione).
Bisognerebbe testare, in modo pratico, la competenza di un individuo, ed al massimo, preferire un individuo titolato ad un altro non titolato, a parità di competenza.
Il problema è che si preferisce il titolato a prescindere dalla competenza.
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Messaggioda Svil01 » 22/05/2016, 15:30



Fausto se é vero quanto dici allora vivi sul serio nella corruzione e mi spiace tanto. Peró dalle mie parti non funziona così e posso assicurarti che la raccomandazione vista da fuori sembra essere sempre presente, ma visto da vicino non é praticamente mai così: mio padre lavora all'università dove tengono medicina e facoltà ospedaliere-sanitarie-biochimiche e posso assicurarti che non potrebbe far avere uno "sconto della pena" neppure a me se lo volessi. Conosco il presidente della commissione interna a questa facoltà e anche lui, caro amico di famiglia, mi ha confermato quanto mio padre mi diceva. Pensa mi ha detto testuali parole: anche se tu mi passassi 100.000 euro sottobanco non potrei fare nulla né per miei poteri né per quelli di altri. Le uniche raccomandazioni che ho "visto" consistono in 2 massimo 3 esami su un intero corso di laurea che sono stati regalati per conoscenza. Non penso che si possa definire raccomandazione in toto e non penso che possa permettere di rubare il lavoro a qualcuno più meritevole, ma comunque lo trovo poco corretto e disonesto. Lauree intere regalate non ne ho mai viste. Per il lavoro é un discorso diverso che varia se sei un libero professionista e quindi puoi essere un deficente o un genio oppure se lavori in un'azienda e in questo caso puoi essere meritevole o figlio di papà assunto x conoscenze. Nel lavoro ammetto che la raccomandazione é meno rara rispetto a quella negli studi, ma comunque lo trovo un fenomeno che colpisce una minoranza della popolazione. Per quanto riguarda il criterio di assunzione mi trovo d'accordo con voi e mi imbestialisco perché quasi tutte le aziende danno un contratto iniziale ridotto come prova. Cosa ci vuole allora se vedi qualcuno con le competenze a testare il suo operato? 1-2 mesi e se non é buono lo siluri e ti prendi il tanto caro laureato che per colpa degli studi sa soltanto argomenti universitari e nulla di ció che serve in molti ambiti lavorativi.
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Messaggioda Premio Nobel » 22/05/2016, 20:45



Fausto.Franco ha scritto:Il problema è che si preferisce il titolato a prescindere dalla competenza.


Dipende dai lavori e dipende dalle competenze: ad esempio, per un impiegato, può capitare, per un autista, o per un ragioniere, o per un commesso no.
Altrimenti non si richiederebbe 1-2-5 anni di esperienza.
E comunque di solito le aziende propongono stage, tirocini, apprendistati, o periodi di prova vari per testare l'effettiva validità di un potenziale lavoratore.
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Messaggioda Closed » 22/05/2016, 22:07



Da me la situazione è talmente pessima, che persino per uno stage, viene preferito il conoscente, invece che il più preparato.
Poi, chiaramente, se si tratta di libera professione, è un altro conto, lì si può essere competenti/incompetenti a prescindere dalla raccomandazione.
Per il resto, io non credo che voi viviate al Sud, ma davvero, la situazione qui è così, uno schifo.
Spesso chi lo dice viene accusato di razzismo, ma io stesso abito al Sud, ed ammetto che la situazione è realmente questa.
Da me c'è un tizio che è rimasto senza lavoro, con figli piccoli, perché si è ribellato al datore di lavoro che lo sfruttava (perché era l'unico modo per poter lavorare).
Ovviamente, ora nessuno lo fa lavorare, e va avanti con le varie elemosine che ottiene girando per i vari paesi ad imbastire proteste.
È un tizio orgoglioso, dalla forte personalità, ed è rimasto fregato, perché qui o ti fai sfruttare, o hai le giuste conoscenze, o questa è la fine che ti spetta.
Poi vedi tecnici che non sanno aprire le impostazioni di uno smartphone, ed arrivi davvero all'esasperazione...
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Messaggioda Premio Nobel » 23/05/2016, 19:38



Io non vivo al sud ma ho parenti di lì, ed effettivamente noto che qui al nord si sta meglio per quanto riguarda il lavoro ( anche perchè le notizie che mi giungono dai miei parenti non sono propriamente rosee, in quanto, o emigrano, o si fanno raccomandare, o si arruolano, oppure molto difficoltosamente riescono a trovare un lavoro, che però bisogna dire, qualche volta hanno trovato) anche le statistiche in realtà sono abbastanza esemplificative ( in Lombardia, tipo, il tasso di occupazione e di disoccupazione è simile alla Germania, al sud, come in Basilicata o Calabria, più simile alla Bulgaria o Romania)

Tuttavia, io sto studiando economia, e mi è capitato di fare qualche esame su questo tipo di argomenti, e per quello che mi sono permesso di esprimere la mia opinione.
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Re: L'assurdità del mondo del lavoro

Messaggioda Closed » 23/05/2016, 22:03



NobelPrize1992 ha scritto:Io non vivo al sud ma ho parenti di lì, ed effettivamente noto che qui al nord si sta meglio per quanto riguarda il lavoro ( anche perchè le notizie che mi giungono dai miei parenti non sono propriamente rosee, in quanto, o emigrano, o si fanno raccomandare, o si arruolano, oppure molto difficoltosamente riescono a trovare un lavoro, che però bisogna dire, qualche volta hanno trovato) anche le statistiche in realtà sono abbastanza esemplificative ( in Lombardia, tipo, il tasso di occupazione e di disoccupazione è simile alla Germania, al sud, come in Basilicata o Calabria, più simile alla Bulgaria o Romania)

Tuttavia, io sto studiando economia, e mi è capitato di fare qualche esame su questo tipo di argomenti, e per quello che mi sono permesso di esprimere la mia opinione.

Assolutamente, ogni opinione è sempre ben accetta, mi scuso se ho dato un'impressione diversa.
Sì è vero, non è che non si trovi in assoluto un lavoro, anche altri miei parenti o amici sono riusciti a trovare lavoro, apparentemente senza raccomandazioni, però anni fa.
Al momento, trovare un lavoro qui senza conoscenze è davvero molto difficile, i casi di riuscita rappresentano una triste minoranza.
Un mio cugino ad esempio, è stato licenziato un paio di anni fa perché divenuto papà (il datore di lavoro prese la scusa che, diventare papà, avrebbe rappresentato una minaccia all'efficienza sul luogo di lavoro).
In ogni caso, questo mio cugino al momento è costretto a lavorare in Francia, dove vive in condizioni pessime perché invia la gran parte del denaro guadagnato a sua moglie (che è rimasta qui, siccome pagare un affitto era troppo costoso) e, inoltre, sta perdendo l'opportunità di veder crescere il figlio, ed il rapporto coniugale.
Insomma, è come fosse in galera praticamente.
È assurda una condizione del genere, io, fino ad un anno fa, quando non mi interessavo al mondo del lavoro, pensavo che tutto ciò che si diceva sulla condizione del Sud (a livello occupazionale) fosse un'esagerazione, però mi sbagliavo alla grande.
Forse il problema è proprio questo: fino a che la situazione non ci tocca, non facciamo niente, e quei pochi che cercano di fare qualcosa (come quel tizio di cui ho parlato sopra), vengono visti come pazzi...
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