Mariuca ha scritto:Allora, la cosa che mi viene in mente ora come ora....vabbe. (...)
Se devo proprio vivere anche quest'anno, mi basta che non debba rivivere le sofferenze che ho vissuto quest'anno, che e stato decisamente il piu "degrado" della mia vita.
Sono abbastanza d'accordo con il discorso dei maledetti
soldi. Sono un ottimo espediente per comprare emozioni quando non ce le hai.
Puoi ingraziarti chi vuoi. Puoi viaggiare e soddisfare curiosita. Puoi"comprare" dei nuovi passatempi (che siano sport, attivita di qualsiasi tipo, corsi, visite in luoghi particolari, oggetti come computer e "giocattolini" vari).
Le medicine costano pure,cosi come le visite o i medici.
L'amore, costa pure. Non si puo vivere di soli sesso, baci , sospiri lascivi, e sguardi. Quelli finiscono presto, si consumano se non c'e altro. Per quanto riguarda l'amicizia, vale la stessa cosa. Non basta la 'privilgiata" presenza di qualcuno che ti e amico o amante, non basta la sua vicinanza o le sue parole, la gente ha bisogno di ulteriori diversivi per trascorrere il tempo e, di conseguenza, voler continuare a far parte della tua vita. La gente, si ANNOIA. E poi vuole
giustamente passare ad altro.
Mi rendo conto di aver appena scritto delle parole, per cosi dire, orribili, tristi. Lo so. Ma senza soldi, per esperienza mia personale, la cosa piu dignitosa che puoi fare e leggere libri fino a impazzire o scrivere. E mendicare la presenza altrui,
se ti senti troppo solo.
In linea generale non posso che essere d'accordo con te. Sono abituata a uno stile di vita abbastanza buono quindi non ho mai sentito la carenza di denaro. Che serve per potersi distrarre dal guardarsi allo specchio e vedere la propria anima che sta crollando. E non c'è alcun dubbio che hanno effetto: i viaggi ti catapultano in altri mondi, lo sport rigenera il tuo corpo e la tua mente, i film e i libri ti riempiono di parole altrui... eppure quando torni a soffermarti su quello specchio, nella tua camera solitaria, vedi che un altro pezzo è crollato. E non si può tornare indietro. Allora ti chiedi: servirà davvero emulare le azioni di chi riesce a non riflettersi nello specchio per poter andare avanti con un finto sorriso stampato? Potrà davvero aiutare? E se questo non bastasse? Se lo sport, gli amici, l'amore, il lavoro, i soldi, il cane, la cena, il cinema, i libri... se tutto ciò non fosse abbastanza, cosa dovremmo fare?
Ti dirò la mia
personalissima esperienza: ho condiviso cinque anni con una persona. Sono stata abbastanza serena in quel periodo. O meglio, una parte di me lo era. E non ho speso neanche "una lira". Ma, come hai già detto tu, l'idillio ha un inizio perché ha una fine. Ma io la colpa non la darei alla noia, ma a ciò che ci circonda. Alla cosiddetta "società". Che ci
impedisce di essere felici se non raggiungiamo determinati standard sociali e familiari. E una volta raggiunti quelli, dobbiamo raggiungerne di "superiori"... altrimenti non saremo mai
felici. Se non hai la ragazza, gli amici, un "buon lavoro", la famiglia del mulino bianco... rassegnati, non sarai felice! Ed è così impregnante questa omologazione che, anche se tu non ci credi, anche se non sei così... non potrai sottrarti al suo gioco.
In conclusione io penso che né il denaro né le relazioni siano una soluzione o una pseudo-soluzione, Al contrario sono l'origine del problema.
L'unica cosa che ci può far sentire pieni (la felicità per me è un concetto abbastanza obsoleto, e direi anche sbagliato) è la consapevolezza di sé e l'amore. Amore non inteso come il fidanzamento, il matrimonio, il sesso... ma amore inteso come pace interiore che riesci a condividere. Come comunione di pensieri. E se qualcuno ci riesce (non so sé è possibile) questo amore potrà concretizzarsi in amore verso se stessi, verso un altro essere umano, verso ciò che ci circonda. Ma penso sia un'utopia.