In realtà le cose possono anche non stare così.
Voglio dire, quella persona può anche essersi comportata in modo superficile con voi, in quel caso, in quel contesto. Ma non è detto che lo sia in tutto. Le persone non sono quasi mai superficiali in tutto. C'è una marea di cose di cui si può essere perfettamente consapevoli, o perfettamente ognoranti. Per esempio io potrei essere superficiale nel valutare le potenzialità di un bambino, ignorando che a 6 anni sia in grado di capire determinati problemi, ma potrei essere molto comprensiva nei confronti di un'amica che soffre perché ha perso il suo vecchio gatto.
Che vuol dire superficialità? Vuol dire restare confinati nel livello più basso di empatia. Non riuscire a vedere cosa c'è sotto dei motivi che a noi sembrano banali o che non riusciamo a spiegarci. Quando non sappiamo spiegarci una cosa è perché non l'abbiamo pensata noi, perché non è una cosa che soliamo fare, non è una cosa che la nostra mente ha avuto il bisogno, l'esigenza o la voglia di concepire. Liquidare il caso dicendo "boh, che cretino, fa cose assurde!" è un'azione sicuramente impulsiva, che parte dall'amigdala (se vogliamo parlare in termini scientifici), il mettere la mente (scientificamente parlarndo, la neocorteccia) alla ricerca di possibili motivazioni per cui un soggetto si comporta in un certo modo sarebbe la scelta più giusta.
Il concetto è questo: per quanto una persona si dimostri superficiale in certe occasioni, non vuol dire che sia suoerficiale in tutto.
Da qualunque persona si può imparare

Paradossalmente è anche grazie agli esempi peggiori che abbiamo una possibilità in più per migliorare