IL SANGUE
Il sangue è un tessuto fluido attraverso il quale si realizza il trasporto di sostanze nutritive, gas, ormoni e prodotti di rifiuto. Il sangue, inoltre, trasporta cellule specializzate che difendono i tessuti periferici da infezioni e malattie. Queste funzioni sono assolutamente essenziali in quanto un'area completamente priva di circolazione può morire nel giro di pochi minuti.
Il sangue nell'organismo ha le seguenti funzioni:
trasporta gas disciolti portando ossigeno dai polmoni ai tessuti e anidride carbonica dai tessuti ai polmoni;
distribuisce le sostanze nutritive assorbite nel tubo digerente o rilasciate dai depositi del tessuto adiposo o dal fegato;
trasporta i prodotti del catabolismo dai tessuti periferici ai siti di eliminazione come i reni;
consegna enzimi e ormoni a specifici tessuti-bersaglio;
regola il pH e la composizione elettrolitica dei liquidi interstiziali in ogni parte del corpo;
riduce le perdite dei liquidi attraverso i vasi danneggiati o ad altri lesionati. Le reazioni di coagulazione bloccano le interruzioni nelle pareti vascolari prevenendo modificazioni nel volume del sangue che possono intaccare seriamente la funzione cardiovascolare;
difende il corpo dalle tossine e dagli agenti patogeni: infatti trasporta globuli bianchi, cellule specializzate che migrano nei tessuti periferici per "combattere" infezioni o rimuovere detriti e apporta anticorpi, proteine speciali che attaccano micro-organismi o agenti estranei. Il sangue, inoltre, riceve tossine prodotte da infezioni, danni fisici o attività metaboliche e le consegna al fegato e ai reni dove possono venire inattivate o espulse;
aiuta a regolare la temperatura del corpo assorbendo e ridistribuendo calore. Il sangue, quasi al 50%, è fatto di acqua che ha una capacità straordinariamente elevata di trattenere calore.
L'organismo umano contiene 5-6 litri di sangue, equivalenti all' 8%circa del peso corporeo.
Componenti del sangue
Il sangue è formato da due principali componenti:
una parte liquida, il plasma, che costituisce il 55-60%del volume del sangue;
una serie di cellule specializzate (i cosiddetti "elementi figurati") presenti in sospensione nel plasma (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine). Mediamente questi elementi corpuscolari rappresentano il 40-45% del volume totale del sangue.
Il plasma
Il plasma ha densità poco più alta di quella dell'acqua proprio perché è formato per più del 90% proprio da acqua, nella quale sono disciolte numerose sostanze: proteine, ormoni, sostanze nutritive (glucosio, vitamine, amminoacidi, lipidi), gas (diossido di carbonio, ossigeno), ioni (sodio, cloruro, calcio, potassio, magnesio) e sostanze di rifiuto come l'urea.Le sostanze presenti in quantità maggiore sono le proteine, principalmente di tre tipi:
le albumine, con importanti funzioni osmotiche;
le globuline, che trasportano i grassi e sono essenziali nei processi immunitari.Esse includono:- le immunoglobuline: chiamate anche anticorpi, attaccano le proteine estranee e gli agenti patogeni;
- le proteine vettrici, le quali trasportano ioni e ormoni che altrimenti potrebbero passare attraverso il filtro renale. Sia alle albumine che alle globuline si possono attaccare lipidi, quali i trigliceridi, gli acidi grassi o il colesterolo che non sono solubili in acqua. Le globuline coinvolte nel trasporto dei lipidi sono chiamate lipoproteine.
il fibrogeno, fondamentale nella coagulazione del sangue. Le proteine plasmatiche contribuiscono a mantenere costantemente a 7,4 il pH del sangue (funzione tampone); per l'organismo, inoltre, esse rappresentano una riserva di proteine importante e, soprattutto, immediatamente disponibile.
Gli elementi figurati
Le maggiori componenti cellulari del sangue sono i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine.
I globuli rossi
Come altri elementi del sangue, i globuli rossi vengono prodotti nel midollo delle ossa brevi o piatte (ala iliaca, sterno, corpi vertebrali) nonché nelle epifisi di omero e femore.I globuli rossi, o eritrociti, rappresentano un po' meno della metà del volume totale del sangue (40% per la donna e 45% per l'uomo).La forma di un globulo rosso ricorda quella che si ottiene schiacciando una pallina di plastilina tra pollice e indice. Tale forma biconcava garantisce una superficie maggiore di quella di una cellula sferica di uguale volume, ciò esalta la capacità della cellula di assorbire e cedere ossigeno attraverso la sua membrana.

Una delle caratteristiche più appariscenti dei globuli rossi è il colore rosso, dovuto al pigmento emoglobina, una grossa molecola proteica contenente ferro, che rappresenta circa un terzo del peso della cellula. Non meno del 97% dell'ossigeno trasportato dal sangue è fissato nell'emoglobina e per il resto sostanzialmente è composto da una membrana plasmatica e da un citoscheletro. La molecola di emoglobina raccoglie l'ossigeno dove la concentrazione è elevata, come nei capillari dei polmoni, e lo cede dove la concentrazione è bassa, in altri tessuti del corpo. Ceduto l'ossigeno, una parte dell'emoglobina si combina con il diossido di carbonio prodotto dal metabolismo cellulare e ritorna ai polmoni.
Grazie all'emoglobina, il nostro sangue può trasportare una quantità di ossigeno 70 volte superiore a quella che sarebbe possibile se l'ossigeno fosse semplicemente disciolto nel plasma. Legando a sé l'ossigeno, l'emoglobina subisce una lieve modificazione di forma che ne altera il colore. Infatti il sangue deossigenato è di colore marrone-rosso scuro, ma appare bluastro attraverso la cute, mentre il sangue ossigenato è di colore rosso ciliegia.
I globuli rossi, come anche le piastrine, sono gli unici elementi dell'organismo privi di nucleo. Per tale ragione non sono in grado di replicarsi né di produrre proteine.
Un globulo rosso immesso nella corrente circolatoria ha una vita media di circa 4 mesi (115-120 giorni) prima di venire fagocitato da macrofagi localizzati soprattutto a livello della milza. Queste cellule svolgono la cosiddetta funzione della "eritrocateresi". I globuli rossi giovani sono in grado di rimodellarsi e sopravvivere senza subire danni, superando perciò il "filtro" esistente a livello della milza.
Il numero dei globuli rossi del sangue si mantiene costante grazie a un meccanismo di feedback negativo, al quale partecipa l'ormone eritropoietina. L'eritropoietina viene messa in circolo dai reni in risposta a una carenza di ossigeno, quale si può verificare per esempio ad alta quota o in seguito a una perdita di sangue. L'ormone sollecita il midollo osseo ad accelerare la sintesi di nuove cellule. Quando il livello di ossigeno nei tessuti torna a valori adeguati, la produzione di eritropoietina viene inibita, e il tasso di produzione dei globuli rossi ritorna nella norma.

Il gruppo sanguigno è determinato da proteine specifiche presenti sulla membrana dei globuli rossi. Il sangue è infatti classificato in gruppi, A, B, AB o 0 a seconda della presenza o meno di proteine specifiche (indicate con le lettere A e B) sulla membrana plasmatica dei globuli rossi . Nel sangue di gruppo A è presente la proteina A, nel sangue di gruppo B la proteina B e nel sangue di gruppo AB entrambe le proteine, al contrario, nel sangue di gruppo 0 entrambe le proteine sono assenti. Inoltre, nel plasma di ciascun individuo sono presenti anticorpi contro le proteine mancanti sui suoi globuli rossi (quindi ad esempio un individuo con sangue di gruppo A possiede anticorpi contro le proteine B).
I globuli bianchi I globuli bianchi (leucociti) sono i responsabili delle difese immunitarie dell'organismo. Vi sono cinque categorie di globuli bianchi (linfociti, monociti, neutrofili, basofili e eosinofili) che insieme costituiscono meno dell'1% delle cellule del sangue . Queste cellule si distinguono l'una dall'altra in base all'affinità per i coloranti, alle dimensioni e alla forma del nucleo. Esse svolgono una funzione difensiva contro gli aggressori provenienti dall'esterno e si avvalgono del sistema circolatorio per raggiungere il luogo attraverso cui sono penetrati elementi estranei.Per esempio, i monociti e i neutrofili usano la rete dei capillari per spostarsi dove qualche batterio è riuscito a introdursi sfruttando una ferita; giunti a destinazione filtrano attraverso le pareti dei capillari come minuscole amebe.Nei tessuti monociti danno origine ai macrofagi, cellule ameboidi capaci di incorporare particelle estranee. Quindi macrofagi e neutrofili inglobano i batteri che sono penetrati o altre cellule identificate come estranee ivi comprese le cellule cancerogene. Così facendo, i globuli bianchi subiscono una degradazione irreversibile, muoiono e si accumulano contribuendo a formare quella sostanza bianca nota come "pus", caratteristica delle zone infette.I linfociti intervengono nella risposta immunitaria. Il sistema immunitario consiste di circe duemila miliardi di linfociti. Molti di questi si trovano nel sangue e nella linfa distribuiti per tutto il corpo; altri si accumulano in organi specifici, soprattutto il timo, i linfonodi e la milza. La risposta immunitaria è il risultato delle iterazioni tra diversi tipi di linfociti e le molecole da essi prodotte. Ci sono infatti due tipi di linfociti : linfociti B e linfociti T in una fase precoce dello sviluppo embrionale, i linfociti T, in via di formazione, migrano nel timo (da qui il nome di linfociti T) e si differenziano nelle forme mature. I linfociti B maturano invece nello stesso midollo osseo (in inglese bone marrow , da cui proviene il loro nome). I linfociti B e T svolgono, nella risposta immunitaria, ruoli nettamente diversi; comunque le risposte che entrambi producono constano di tre fasi fondamentali:
riconoscimento dell'invasore
l'attacco riuscito
la memorizzazione dell'invasore per impedire future infezioni.
Meno abbondanti sono i basofili e gli eosinofili. La produzione di eosinofili è stimolata da un'infezione parassitaria, in seguito alla quale gli eosinofili convergono sugli aggressori e li ricoprono di sostanze letali. I basofili producono composti anticoagulanti e molecole, come l'istamina, che intervengono nelle reazioni infiammatorie.
Le piastrine Le piastrine non sono cellule intere, bensì frammenti di megacariociti, grosse cellule presenti nel midollo osseo che formano le piastrine come gemmazioni citoplasmatiche avvolte dalla membrana; una volta staccatasi dal megacariocita, le piastrine entrano nel sangue, dove svolgono un ruolo essenziale nel processo di coagulazione . Analogamente ai globuli rossi, le piastrine sono prive di nucleo e il loro ciclo vitale è ancora più breve, compreso tra 10 e 12 giorni.
Le piastrine sono fondamentali quanto il fibrogeno nella coagulazione del sangue.
La formazione del coagulo è un processo che ha inizio quando le piastrine, insieme ad altri fattori contenuti nel plasma, giungono a contatto con una superficie irregolare, per esempio un vaso sanguigno lesionato. Le piastrine tendono ad aderire alle superfici irregolari, per cui si accumulano l'una sull'altra e, se il vaso è di piccolo diametro, lo otturano completamente. A integrare il meccanismo provvede poi la coagulazione del sangue che costituisce la più importante delle difese dell'organismo contro le emorragie. La lesione sulla superficie di un vaso sanguigno non soltanto induce le piastrine a esercitare le loro capacità adesive,ma anche ad innescare tra le proteine plasmatiche circolanti una complessa sequenza di eventi che culminano nella produzione dell'enzima trombina. La trombina catalizza la trasformazione del fibrogeno, una delle tante proteine ematiche, in molecole filiformi di fibrina.

Le molecole di fibrina si intrecciano fittamente tra di loro dando origine a una matrice fibrosa, una sorta di ragnatela proteica che immobilizza la porzione fluida del sangue, provocandone la solidificazione in una massa gelatinosa. Via via che nella regnatela restano imprigionati i globuli rossi, la densità del coagulo aumenta. Le piastrine si attaccano poi al reticolo fibroso ed emanano estroflessioni appiccicose che si agganciano l'una con l'altra. Si crea così un coagulo denso e compatto che contrae la ferita ravvicinando le superfici danneggiate e favorendo la cicatrizzazione.
ANEMIA
La componente più importante dei globuli rossi è l'emoglobina che nei polmoni si combina con l'ossigeno e lo trasporta, attraverso la circolazione, a tutti i tessuti del corpo. L'anemia si verifica quando la quantità di emoglobina nel sangue scende al di sotto del minimo necessario.
Esistono vari tipi di anemia, ognuno dei quali ha una differente causa. Può essere causata da una deficienza di ferro o di vitamine, da perdite di sangue, malattie croniche, un difetto o una malattia acquisita o genetica. Può anche essere un effetto collaterale di una cura. L'anemia può essere temporanea o cronica. Può variare da leggera ad acuta. Il rischio è maggiore nelle donne e in persone con malattie croniche.
Anche se l'anemia è abbastanza comune, talvolta può essere problematico diagnosticarla e trattarla a causa delle sue differenti cause possibili.
Se si sospetta di avere l'anemia è importante diagnosticarla ed eventualmente trattarla. Potrebbe infatti essere una spia della presenza di altre patologie. Se non curata, può portare a complicazioni, come ad esempio irregolarità nel ritmo cardiaco.
I trattamenti per l'anemia variano dalla semplice integrazione di vitamine e ferro fino a più complesse e serie procedure mediche.
Sintomi
Il sintomo principale della maggior parte delle anemie è l'affaticamento, non a caso in alcune aree viene definita "sangue stanco". Altri sintomi generalmente includono:
Debolezza
Pelle pallida, compresa una diminuzione del colorito rosa di labbra, gengive, bordi delle palpebre, sotto delle unghie e palmi delle mani.
Accelerazione del battito cardiaco in seguito ad un leggero sforzo
Respiro breve in seguito ad un leggero sforzo
Dolori al petto
Capogiri, leggerezza di testa
Irritabilità (specialmente nei bambini con anemia)
Piedi e mani fredde o anestetizzate
Inizialmente l'anemia può essere tanto leggera da non venir considerata. Ma i segni e i sintomi aumentano d'intensità via via che le condizioni peggiorano.
Se vi sentite oltremodo stanchi o avete altri sintomi tipici della malattia, consultate il vostro dottore per una valutazione.
Cause
Il sangue ha molte funzioni cruciali, incluso il trasporto dell'ossigeno attraverso il corpo. Il sangue è composto da un liquido chiamato plasma, dentro il quale galleggiano tre tipi di cellule - globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. I globuli bianchi combattono le infezioni. Le piastrine aiutano il sangue a coagularsi in seguito ad un taglio. I globuli rossi (eritrociti), che sono il più abbondante fra i tre tipi (danno al sangue il suo colore rosso) trasportano l'ossigeno dai polmoni, attraverso il flusso sanguigno, fino al cervello e agli altri organi e tessuti nel corpo. Il corpo infatti ha bisogno di scorte di sangue ossigenato per funzionare. Il sangue ossigenato aiuta a dare al corpo la sua energia e alla pelle un aspetto vitale.
I globuli rossi contengono emoglobina - una proteina di colore rosso ricca di ferro. L'emoglobina permette ai globuli rossi di trasportare l'ossigeno dai polmoni in tutto il corpo.
La maggior parte delle cellule contenute nel sangue, inclusi i globuli rossi, vengono prodotte regolarmente nel midollo osseo - un tessuto rosso e spugnoso che si trova nelle cavità di molte fra le ossa lunghe del corpo umano. Per produrre emoglobina e globuli rossi, il corpo ha bisogno di ferro e vitamine, che si ottengono dal cibo.
L'anemia è una condizione in cui il numero di globuli rossi o l'emoglobina presente in essi è al di sotto del livello normale. Quando si è anemici, il corpo produce troppi pochi globuli rossi sani, ne perde troppi o li distrugge in numero maggiore di quante riesca a produrne. Da ciò risulta che il numero di globuli rossi che trasportano ossigeno ai tessuti è inferiore alla norma - causando così il sintomo della stanchezza.
I tipi più comuni di anemia e le loro cause includono:
Anemia da deficienza di ferro
In questo caso l'anemia può essere causata da un livello basso di ferro nel corpo. Il midollo osseo ha bisogno di ferro per produrre emoglobina. Senza il ferro necessario, poca emoglobina sarà prodotta per i globuli rossi. Il risultato è l'anemia da deficienza di ferro. Il ferro è riciclato da globuli rossi invecchiati, così che il sangue contiene ferro. Perdere sangue, dunque, significa perdere ferro. Donne con mestrui abbondanti ogni mese sono a rischio di anemia da deficienza di ferro. Anche una lenta ma cronica perdita di sangue dal corpo - così come avviene in un ulcera, in un polipo al colon o anche in un cancro al colon - può portare ad un a perdita di ferro e quindi ad un anemia da deficienza di ferro. Il sangue può ottenere il ferro anche dal cibo che si ingerisce. Un dieta povera di ferro o una incapacità ad assorbirlo, causato da un problema intestinale o da un intervento chirurgico, può portare a questo tipo di anemia. Nelle donne incinta lo svilupparsi del feto può "rubare" ferro alle riserve della madre, sempre portando alla anemia da deficienza di ferro.
Anemia da deficienza di vitamine
Oltre che del ferro, il corpo ha bisogno anche dell'acido folico e della vitamina B-12 per produrre il giusto numero di globuli rossi sani. Una dieta povera di questo tipo di sostanze o altri nutrimenti chiave può causare un decremento nella produzione di globuli rossi. Persone con disturbi intestinali che limitano l'assorbimento di questo tipo di nutrimenti sono probabili vittime di questo tipo di anemia. Alcuni soggetti infatti non sono in grado di assorbire la vitamina B12 per una varietà di ragioni: essi svilupperanno l'anemia da deficenza di vitamina B12 (anemia perniciosa ). Le anemie da deficenza vitaminica ricadono nel gruppo di anemie dette anemie megaloblastiche , nelle quali il midollo osseo produce dei globuli rossi grossi ed anormali. Le anemie da deficienza vitaminica possono essere causate dall'uso di certi tipi di medicine.
Anemia da malattie croniche
Certi tipi di malattie croniche, come ad esempio l'AIDS, il cancro, l'epatite e malattie da infiammazioni croniche, possono interferire con la produzione di globuli rossi, risultando in una anemia cronica. Anche problemi ai reni possono essere causa di anemia. I reni producono un ormone chiamato eritropoietina, che stimola il midollo osseo a produrre globuli rossi. Una livello basso di eritropoietina - che può essere causato da problemi renali o essere un effetto secondario della chemioterapia - può risultare in un abbassamento del numero dei globuli rossi. In alcune persone con l'artrite reumatoide, il midollo osseo non riesce ad usare efficacemente l'eritropoietina, causando così questo tipo di anemia.
Anemia aplastica
Questo è un tipo di anemia che può mettere il paziente in pericolo di vita, ed è causata dalla limitata capacità del midollo osseo di produrre tutti e tre i tipi di cellule del sangue - globuli rossi, globuli bianchi e piastrine - Una infezione seria - come l'epatite - o l'esposizione a sostanze chimico-tossiche o a certi tipi di medicine possono causare questa anemia.
Anemia emolitica
Questo gruppo di anemie si sviluppa quando i globuli rossi vengono distrutti ad un ritmo tanto veloce da non permettere al midollo osseo di rimpiazzarle. Alcune malattie del sangue possono causare la distruzione dei globuli rossi. Disordini autoimmuni possono far sì che il corpo produca anticorpi nemici dei globuli rossi, distruggendoli prematuramente. Anche alcune medicazioni, come alcune usate per trattare le infezioni, possono diminuire il numero di globuli rossi. Le anemie emolitiche possono causare l'ingiallimento e l'ingrossamento della milza.
Fattori di rischio
Chiunque - vecchio o giovane - la cui dieta sia consistentemente povera di ferro e vitamine è a rischio di anemia. Il corpo umano infatti ha bisogno di ferro e vitamine per produrre un numero adeguato di globuli rossi. Malattie intestinali - come ad esempio la malattia di Chron o la celiachia, le quali ledono la capacità dell'intestino di assorbire i nutrimenti - possono mettere a rischio di anemia. Operazioni chirurgiche sulle parti dell'intestino nelle quali vengono assorbiti i nutrimenti possono portare a deficienze nutrizionali e anemia.
In generale le donne sono più a rischio di anemia che l'uomo. Questo perché le donne perdono sangue - e con esso il ferro - ogni mese con le mestruazioni. Senza un supplemento di ferro si può verificare un'anemia da deficienza ferrosa in virtualmente tutte le donne incinte, poiché le loro riserve di ferro servono sia in seguito all'aumento del volume di sangue della madre, sia per essere assorbito dal feto che, crescendo, svilupperà emoglobina.
Cancro, problemi ai reni o al fegato, o altre condizioni croniche possono essere fattori di rischio per l'anemia. Queste condizioni infatti possono portare ad un decremento del numero di globuli rossi. Anche una lenta e cronica perdita di sangue da un ulcera o da altrove nel corpo può svuotare le riserve di ferro del corpo, portando ad anemia da deficienza ferrosa.
Alcune infezioni, malattie del sangue e disordini autoimmuni, esposizione a materiali chimico-tossici e l'uso di certi tipi di medicazioni possono abbassare la produzione di globuli rossi, portando così all'anemia. Se nella famiglia ci sono parecchi casi di anemia ereditata, aumenta il rischio della malattia.
Quando richiedere supporto medico
Sarebbe opportuno richiedere una visita medica quando che ci si sente affaticati senza nessun motivo apparente, soprattutto se si sa di essere a rischio anemia. Alcune anemie, soprattutto quella da deficienza di ferro, sono abbastanza comuni. Non è detto, comunque, che se ci si sente stanchi, sia presente l'anemia. L'affaticamento può avere molte altre cause.
Alcune persone si accorgono del livello basso della loro emoglobina, e ciò significa avere l'anemia, quando vanno a donare il sangue. Un livello basso di emoglobina può essere una condizione passeggera a cui si può rimediare con una dieta ricca di ferro o l'uso di multivitaminici per integrare questo minerale. Comunque potrebbe anche essere il segno di una perdita di sangue nel corpo.
Diagnosi
Si diagnostica l'anemia sulla base della storia medica del paziente, di esami fisici e di esami del sangue. Questi misurano i livelli dei globuli rossi ed emoglobina nel sangue. Un po' del sangue può essere preso ed esaminato al microscopio per studiare la dimensione, la forma ed il colore dei globuli rossi, fattori che facilitano una diagnosi. Per esempio, un una anemia da deficienza ferrosa, i globuli rossi sono più piccoli e pallidi del normale. In una anemia da carenza di vitamine, i globuli rossi sono più grandi e meno numerosi.
Se vi viene diagnosticata una anemia, il vostro dottore potrebbe ordinarvi ulteriori test per determinarne la causa. Per esempio, l'anemia da deficienza ferrosa può essere causata dal sanguinamento cronico di un ulcera, sia che questa sia nota o meno, da polipi nel colon, da cancro al colon, o da tumori ai reni o altri tipi di tumori. Il vostro dottore potrebbe sottoporvi a dei test per cercare queste o altre cause che si nasconderebbero dietro l'anemia.
Occasionalmente, potrebbe essere necessario studiare un campione di midollo osseo per diagnosticare l'anemia.
Complicazioni
Quando l'anemia è abbastanza grave, potrebbe interferire con le abitudini quotidiane del paziente. L'affaticamento potrebbe essere tale da impedire il normale lavoro o il gioco dei bambini. Anche se l'anemia è solitamente guaribile, potrebbero comunque essere necessari mesi per ristabilire il giusto livello di globuli rossi nel sangue attraverso la terapia. E' da chiedere al dottore cosa ci si debba aspettare dal trattamento.
Se è stata diagnosticata l'anemia - spesso attraverso esami del sangue di routine - è opportuno chiedere al dottore quale sia il trattamento necessario. In seguito è importante andare fino in fondo alla cura, anche quando ci si comincia a sentire meglio. Se non controllata, l'anemia potrebbe portare ad un battito cardiaco troppo rapido o irregolare (aritmia). Il cuore deve infatti pompare più sangue per ovviare la scarsità di ossigeno nel sangue, a causa dell'anemia. Anemie perniciose che non vengono curate possono causare danneggiamento dei nervi e talvolta demenza, dato che la vitamina B12 è importante non solo per globuli rossi sani, ma anche per funzioni ottimali di nervi e cervello.
Alcune anemie ereditarie possono essere serie e portare a complicazioni che mettono la vita a rischio.
Perdere rapidamente una grande quantità di sangue può risultare in una acuta anemia che può essere fatale.
Trattamento
Il trattamento dell'anemia dipende dalla causa:
ANEMIA DA DEFICIENZA DI FERRO
Questa forma di anemia è trattata con degli integratori di ferro, che possono essere presi per diversi mesi o anche più a lungo. Se la causa è una perdita di sangue - mestruazioni a parte - la sorgente della perdita va localizzata e fermata. Questo potrebbe richiedere un intervento chirurgico.
ANEMIA PERNICIOSA
L'anemia perniciosa è trattata con iniezioni - spesso lungo tutto l'arco della vita - di vitamina B12. L'anemia da carenza di acido folico è trattata con l'integrazione di questo acido.
ANEMIE DA MALATTIE CRONICHE
Per questo tipo di anemie non c'è nessun trattamento specifico. I dottori solitamente si concentrano sul trattamento della malattia cronica sottostante. Comunque se i sintomi diventano gravi, iniezioni di eritropoietina sintetica, un ormone solitamente prodotto dai reni, possono stimolare la produzione di globuli rossi ed attenuare così l'affaticamento.
ANEMIA APLASTICA
Il trattamento per questo grave tipo di anemia può includere trasfusioni di sangue per incrementare il livello dei globuli rossi. Un trapianto di midollo osseo può essere necessario quando quello del paziente è malato e inefficace nel produrre nuovi globuli rossi sani. Visto che l'anemia aplasstica può causare anche una deficienza di glubuli bianchi, le quali hanno la funzione di combattere le malattie, può essere necessaria l'assunzione di medicine che aiutano a sconfiggere o trattare le infezioni.
ANEMIA EMOLITICA
Il trattamento dell'anemia emolitica include l'evitare medicine sospette, trattare le infezioni correlate e prendere sostanze che sopprimono il sistema immunitario, il quale potrebbe stare attaccando i globuli rossi. Se questa condizione ha causato un ingrossamento della milza, questa potrebbe essere rimossa. La milza - piccolo organo che si trova al di sotto del costato, sul lato sinistro - filtra e trattiene i globuli rossi danneggiati. Essa può ingrossarsi con i globuli rossi danneggiati da certi tipi di anemie emolitiche.
ANEMIA FALCIFORME
Il trattamento di questa anemia incurabile può includere la somministrazione di ossigeno, sostanze antidolorifiche e fluidi orali e intravenosi per ridurre il dolore e prevenire complicazioni. Usualmente si fa uso pure di trasfusioni di sangue e antibiotici. In alcune circostanze un trattamente efficace può essere il trapianto di midollo osseo. Una sostanza contro il cancro chiamata hydroxyurea (Droxia, Hydrea) è pure usata per combattere questo tipo di anemia negli adulti.
In conclusione si può affermare che, grazie ai trattamenti, molte anemie possono essere sconfitte. Quella da deficienza di ferro dovrebbe scomparire appena le riserve di questo minerale sono reintegrate e qualsiasi fonte di perdite di sangue interne fermate. Le anemia da carenze di vitamine spesso possono esser trattata efficacemente con integratori. In ogni caso l'anemia perniciosa si ripresenterà se le iniezioni di vitamina B12 vengono interrotte. Le anemie da malattie croniche, aplastiche ed emolitiche possono essere trattate efficacemente, se non curate. Quelle da globuli a falcetto e altre anemie ereditarie sono incurabili, ma i sintomi possono essere ridotti dal trattamento.
Prevenzione
Molti tipi di anemie non possono essere prevenute. Comunque ci si può aiutare ad evitare quelle da deficienze di ferro o vitamine seguendo una dieta sana e variegata che includa cibi ricchi di ferro, acido folico e vitamina B12.
Cibi ricchi di ferro includono la carne - sia rossa che bianca - fagioli, piselli, cereali rinforzati col ferro, pane e pasta integrali, verdure a foglie verde-scuro, frutta secca, nocciole e semi. L'acido folico si trova in frutta e verdura fresche, carne, prodotti caseari, cereali per la colazione rinforzati e fagioli. La vitamina B12 si trova abbondantemente nelle carni e nei prodotti caseari.
Una dieta ricca di ferro è particolarmente importante per individui con grandi bisogni di ferro, come i bambini: Il ferro infatti è necessario nei periodi di crescita e nelle donne incinta.
Attenti alla diete e agli integratori!
Una quantità adeguata di ferro è importante nei vegetariani e nelle persone sotto dieta dimagrante.
Attenzione però all'utilizzo "fai da te" di integratori di ferro o multivitaminici che contengano ferro. L'utilizzo di questi prodotti è appropriato solo nei casi in cui una dieta bilanciata non possa fare altrettanto. Non è opportuno assumerli se si è semplicemente stanchi e non si ha un reale bisogno di ferro. Anche una quantità troppo elevata di questo minerale può essere nociva.
ARTERIOSCLEROSI
(A cura del dott. Fabio Raja)
La parola chiave dell'arteriosclerosi è "endotelio", la sottile e delicata pellicola che riveste la parete interna dei vasi sanguigni ed è a diretto contatto con il flusso ematico. E' grazie alle sue caratteristiche che il sangue resta fluido e non coagula come quando fuoriesce da una ferita.
L'arteriosclerosi ha inizio quando l'endotelio viene, in qualche modo, danneggiato. Accade, allora, che i grassi contenuti nel sangue s'infiltrano tra l'endotelio e lo strato sottostante e, nello stesso tempo, l'endotelio perde la capacità di mantenere fluido il sangue. Così, alcune sostanze presenti nel sangue cominciano a depositarsi in quel punto e danno l'avvio al processo che porterà alla formazione della "placca", che è un indurimento circoscritto della parete del vaso. Una volta formatasi, la placca tende ad accrescersi all'interno del vaso e a restringerne progressivamente il calibro, riducendo, di conseguenza, l'apporto di sangue, ossigeno e sostanze indispensabili alla vita di quei tessuti che l'arteria deve nutrire.
Può accadere inoltre, che una placca, se particolarmente molle, si rompa ed i suoi frammenti "embolizzino ", cioè, trasportati dal sangue, vanno a chiudere i piccoli vasi situati più lontano.
L'estensione della malattia arteriosclerotica può essere molto varia, da poche e isolate placche, sino alle forme più gravi, nelle quali tutto l'endotelio è in pratica sostituito da placche irregolari e la parete arteriosa divenuta dura, perde la sua naturale elasticità.
Perché si formano le placche?
Le vere cause dell'arteriosclerosi non sono del tutto chiare. Sappiamo tuttavia che ci sono dei fattori che aumentano il rischio di contrarre la malattia.
L'età avanzata ed il sesso maschile.Le donne ne sono colpite in misura minore e solo dopo la menopausa.
La familiarità; cioè l'aver parenti prossimi che hanno sofferto della malattia aterosclerotica in età precoce (nei maschi <55 anni, nelle femmine <65 anni)
La dieta ricca di grassi, specie d'origine animale.
Il fumo di sigaretta.
Livelli elevati di Trigliceridi e Colesterolo.
La scarsa attività fisica.
L'eccessivo consumo d'alcool.
L'obesità.
Il diabete.
L'aumento della pressione arteriosa.
L'essere esposto a frequenti "stress".
Tutti questi fattori sono, come si dice con termine medico, "indipendenti", agiscono cioè autonomamente l'uno dall'altro e, perciò, quando sono presenti più fattori, i loro effetti si sommano ed il rischio aumenta in proporzione.
Quali sono i sintomi dell'arteriosclerosi?
L'arteriosclerosi non dà alcun disturbo. La malattia evolve in modo silente e dà segno di sé solo quando si verificano le complicanze.
Queste sono causate da una notevole riduzione del flusso di sangue, per l'accrescimento della placca che finisce per occupare gran parte del vaso, o dalla sua frammentazione ed "embolizzazione" o dalla "trombosi", cioè dall'improvvisa coagulazione del sangue in corrispondenza di una placca, che determina l'improvvisa l'occlusione dell'arteria.
Quando questi fatti accadono, il flusso di sangue e d'ossigeno ai tessuti, si riduce in modo drammatico.
Questa condizione si chiama ischemia ed è causa di dolore intenso ed altri gravi conseguenze che dipendono dalle arterie interessate:
Se sono interessate le arterie che nutrono il cuore, si parla di malattia coronaria, che provoca dolore toracico (angina) e l'infarto.
Se ad essere interessate sono le arterie che nutrono il cervello, si può avere un attacco ischemico transitorio (TIA) o un ictus vero e proprio con paralisi persistenti.
Quando sono colpite le arterie che irrorano gli arti inferiori, si ha un dolore intermittente alle gambe durante la marcia che può aggravarsi sino alla gangrena delle gambe.
Va detto, però, che tutte le arterie possono ammalarsi: quelle che irrorano i reni, l'intestino, e molte altre ancora.
L'arteriosclerosi può essere curata.
La prevenzione
Non c'è alcun dubbio che il migliore strumento di difesa che abbiamo contro l'arteriosclerosi sia la prevenzione, poiché una volta che la malattia si è stabilita, al più possiamo tentare di rallentarne l'evoluzione. Gli studi per far regredire le placche sono stati coronati da scarsi successi, anche se abbiamo avuto, in questi pazienti, buoni risultati nel ridurre l'incidenza delle complicanze, come l'infarto e l'ictus cerebrale.
Sfortunatamente non possiamo fare niente per modificare la nostra familiarità, l'età ed il sesso, ma molto si può fare per cambiare il nostro modo di vivere.
Le persone che non fumano, fanno attività fisica, mantengono il peso ideale, tengono sotto controllo la pressione, il tasso di colesterolo nel sangue e la glicemia, hanno un numero molto minore d'eventi cardiovascolari sfavorevoli.
Smettere di fumare riduce rapidamente il rischio d'infarto o ictus.
Dopo un anno dall'interruzione del vizio del fumo il rischio è uguale a quello di chi non ha mai fumato. Fare attività fisica lo riduce del 45% e mantenere un peso-forma del 55%. Abbassare il colesterolo fa calare il rischio d'eventi vascolari del 2% per ogni punto di colesterolo in meno. Le raccomandazioni nazionali sono di tenerlo sotto i 200 mg/dl.
Il colesterolo è una sostanza grassa che circola nel sangue trasportata da particolari proteine. Di questi le più importanti sono le LDL e le HDL. Quando le LDL sono in eccesso, il rischio è alto. Al contrario, quando le HDL, il cosiddetto colesterolo buono, sono abbondanti, il rischio vascolare si abbassa perché queste hanno la funzione di "ripulire" le arterie: si caricano del colesterolo in eccesso presente nel sangue e lo trasportano al fegato dove è eliminato (vedi: metabolismo dei lipidi).
Alcuni individui, specie gli obesi, presentano un aumento spiccato dei trigliceridi, un altro tipo di grassi che circola nel sangue. Anche questi grassi possono contribuire all'arteriosclerosi.
Il miglior modo per ridurre il livello di colesterolo nel sangue è di preferire cibi a basso contenuto di grassi, soprattutto di quelli cosiddetti saturi. A tal fine occorre preferire la frutta, i vegetali, e i cibi contenenti cereali interi ad alto contenuto d'amido e fibre ed evitare i grassi d'origine animale.
Una dieta corretta rappresenta, perciò, il modo migliore per tenere sotto controllo il colesterolo, i trigliceridi, la glicemia e la pressione del sangue.
I farmaci.
La terapia farmacologica dell'eccesso di grassi nel sangue deve essere un complemento e non un sostituto della dieta, del controllo del peso e dell'esercizio fisico.
In altre parole, la terapia farmacologica va riservata ai pazienti che rimangono ad alto rischio pur avendo attuato tutti gli sforzi per normalizzare i livelli dei grassi mediante l'intervento dietetico e altri cambiamenti dello stile di vita. Non bisogna dimenticare, infatti, che i farmaci possono avere effetti avversi, anche in considerazione del fatto che il trattamento, di solito, deve essere continuato per tutta la vita, cosa che comporta, oltre tutto, costi elevati.
Poiché il colesterolo gioca un ruolo importante nella malattia arteriosclerotica la disponibilità di farmaci in grado di abbassare il livello di colesterolo nel sangue ci ha dato un'arma molto efficace per contrastare l'evoluzione dell'arteriosclerosi e, persino, per tentare di far rimpicciolire le placche.
Le statine (simvastatina, pravastatina, lovastatina, fluvastatina) sono molto efficaci nel rimuovere l'eccesso di colesterolo e trigliceridi dal sangue e, inoltre, aumentano il tasso di colesterolo buono.
I fibrati (clofibrato, gemfibrozil, benzafibrato, simfibrato, fenofibrato) sono farmaci, molto efficaci nel rimuovere l'eccesso di trigliceridi dal sangue e possono essere utilizzati, anche, in associazione con altri farmaci nel trattamento delle "dislipidemie miste", cioè di quelle condizioni in cui c'è un aumento sia dei trigliceridi sia del colesterolo. Il loro impiego in associazione alle statine deve essere considerato con molta prudenza per il pericolo di rabdomiolisi, cioè di danni ai muscoli.
Le resine (colestiramina, colestipolum, probucolo) sono sostanze che abbassano i livelli di colesterolo perché si legano ad esso nell'intestino, riducendone l'assorbimento. Si assumono assieme agli alimenti e non sono assorbite dall'organismo.
L'acido nicotinico o niacina è un derivato vitaminico ed è il farmaco di prima scelta per rimuovere l'eccesso di trigliceridi nel sangue.
Gli antiossidanti bloccano i radicali liberi ed impediscono l'ossidazione del colesterolo LDL, che ha un ruolo fondamentale nella formazione della placca.
Gli acidi grassi insaturi hanno un'azione antiaterosclerotica, antinfiammatoria ed antitrombotica. Gli studi hanno dimostrato che una dieta a base di pesce e d'acidi grassi polinsaturi omega-3 è associata ad un ridotto rischio d'infarto. Lo studio delle diete della popolazione eschimese e occidentale ha messo in evidenza che il consumo d'acidi grassi essenziali Omega-3 permette di rimuovere il colesterolo in eccesso e ridurre i livelli ematici di trigliceridi.
L'aspirina, infine, somministrata per lunghi periodi a piccole dosi giornaliere, riduce la capacità delle piastrine di aggregarsi tra loro, riducendo il rischio di una trombosi su placca. L'aspirina è ampiamente usata per prevenire infarto e ictus.
E' chiaro, tuttavia, che la maggior parte delle persone non avrà alcuna necessità di ricorrere ad una terapia farmacologica, se si sforzerà di seguire quelle misure di prevenzione che, da sole, consentono di mantenerci in salute ed in piena forma.