da Plumsake » 06/05/2015, 18:00
Oggi in tirocinio mi sono sentita molto molto avvilita...ho seguito la mia tutor, ma per me non c'erano attività da fare. Di solito ho una serie di attività che posso svolgere io (oltre ad osservazione, telefonare, contattare persone...), ma questa mattina non c'erano da svolgere. Siamo solo andate a visitare alcune persone in ospedale, per capire le loro condizioni, la loro rete familiare (chi hanno a casa che può aiutarle, o se non hanno nessuno..). Ci siamo scambiate un po' di riflessioni, cioè io le ho detto come mi son sentita, etc ma sono stata molto più zitta. L'ho seguita nelle sue mansioni che può fare solo lei, ma non potevo continuare a parlare o a far domande. Cioè ad un certo punto le cose le capisco, le attività da svolgere sono sempre le stesse, anche i pazienti che visitiamo, sono quelli (anziani, con difficoltà nel rientro a casa...).
Veramente oggi mi sono sentita molto mortificata,impacciata, mi veniva da tremare, e ho paura che poi la tutor pensi che io sia sempre zitta (me lo diceva agli inizi, poi ho "ingranato e mi sono sbloccata), ma è anche vero che se non ho nulla da dire non posso dire cose a caso...
Forse è stupido lamentarsi per questo, ma ieri sera ho pensato a lungo non riuscendo a prendere sonno...il problema attuale che io riporto è riguardo al tirocinio, il fatto di non sentirmi bene, di essere impacciata, ansiosa. Ma la domanda che mi sono posta è: da cosa dipende il fatto di non stare bene in tirocinio, etc? E la risposta è stata questa mia introversione. Di per sè non è un male l'introversione, io lo vedo come un "modo di essere", ma il problema c'è quando a questa si aggiungono insicurezza, ansia, poca autostima. Nel mio caso, questo c'è, ma c'è da molto tempo. Questa esperienza in tirocinio la posso un po' paragonare alle mie esperienze in classe alle superiori, all'interno di un gruppo, con un gruppo di coinquilini l'anno scorso. Le ho sempre tutte vissute malissimo, arrivando a sentirmi sempre triste, ad odiarmi, ad avere alti e bassi di umore giornalieri (soprattutto alle superiori!)perché non riuscivo mai ad integrarmi, a prendere parola, rimanevo sempre molto ansiosa per insicurezza, paura del giudizio altrui, e finivo per isolarmi.
Quindi si può dire che il vero problema non è questo tirocinio in sè. Se io domani mi svegliassi di colpo estroversa (magari...), lo affronterei bene, non avrei problemi. Invece è proprio questa introversione sommata a tutte le mie insicurezze il problema.
E sul come superarla non lo so. Ci provo e mi sto sforzando, ma ultimamente sono molto demotivata, non riesco a pensare positivo. Mantengo un atteggiamento positivo, sorridente di facciata (in famiglia, con i conoscenti, a scuola) perché sono solita tenermi tutto dentro, anche con i familiari non ammetterei mai di avere delle difficoltà. Ma poi quando sono da sola, non riesco a sorridere ne nulla, vorrei sparire o non svegliarmi mai più. Ogni tanto ripenso al farmi del male di nuovo, ma avevo giurato a me stessa di non ricaderci più, e non voglio rompere questa promessa, mi sentirei uno schifo se lo facessi.
Scusate se ho scritto un papiro ma dovevo davvero parlarne con qualcuno, perché queste cose non le ho mai dette a nessuno.
At every moment of our lives, we all have one foot in a fairy tale and the other in the abyss.