Insicurezza in certi contesti

Questo forum di aiuto è dedicato a chi ha un temperamento timido e introverso. A chi si sottovaluta, a chi ancora non si ama, a chi avverte un costante vuoto interiore che ha bisogno di colmare. Non affrontiamo tutto da soli. Condividere questi disagi è un primo passo verso l'apertura. E' un nostro diritto! Lasciamoci colmare dal calore di chi ci sta vicino!

Insicurezza in certi contesti

Messaggioda Plumsake » 20/04/2015, 18:17



Due mesi, tre mesi fa ero relativamente tranquilla, e soddisfatta. Avevo appena concluso un tirocinio con l'università (sto facendo un corso di studi per assistente sociale) che era andato bene, superato, esperienza che mi ha arricchito anche se ogni giorno che passava era una sfida per me, per il mio carattere tendenzialmente introverso che si manifestava maggiormente nel contesto di tirocinio. Ma verso la fine del periodo mi ero ambientata, ed avevo un buon rapporto con la tutor (un professionista che lavora e che aveva il compito di seguirmi per tutto il tirocinio). Quindi, tirocinio concluso, ma questo corso di studi ne prevede 2 da svolgere. Ora eccomi qui al secondo tirocinio, iniziato un mese e mezzo fa. Contesto lavorativo diversissimo (ambiente ospedaliero). Non mi ci trovo bene, i tre giorni di tirocinio che devo svolgere li vivo con l'ansia. Questo perché mi sento molto insicura, seleziono molto ciò che dico e faccio, assumo un atteggiamento che non è il mio reale, un comportamento bloccato dalle mie insicurezze. Ho paura di sbagliare, ed è un circolo vizioso, perché: paura di sbagliare, di fare cose "strane"---> ansia--->rimugino su tutto-->insicurezza e via dicendo! La tutor che mi segue lo nota, il primo mese mi diceva che non riusciva a dare una valutazione perché mi vedeva insicura. Un elemento centrale nei nostri 2 tirocini è l'"impronta" riflessiva. Noi tirocinanti cerchiamo sempre di tener conto della parte riflessiva (i nostri pensieri etc) ed emotiva (le emozioni che sorgono nel tirocinio), questo perché un assistente sociale deve tener conto di queste 2 dimensioni nel proprio lavoro (non può farsi sovrastare dalle emozioni etc..). Ed è qui il problema -.- mi sento molto bloccata che non riesco ad esprimere le mie emozioni, infatti la tutor ultimamente mi ha detto "tu le cose le capisci, sei capace nei ragionamenti, ma non vedo le tue emozioni". Io mi sono sentita malissimo e sono praticamente scoppiata a piangere davanti a lei!
Non capisco, lei vuole che io esprima le mie emozioni, ma cosa devo fare, arrabbiarmi, mettermi a piangere e fare scenate? Sono sempre gentile durante il tirocinio, e cerco sempre di accogliere gli altri con il sorriso (colleghi, persone che si rivolgono al servizio...), rido alle battute che gli altri fanno... però penso che in quanto tirocinante, possa permettermi di fare delle cose entro un certo limite, non posso avere una totale confidenza con un altro collega, o con il personale medico (che è presente nel contesto). Ci sto pensando giorno e notte a questo tirocinio, quando devo andarci mi sento male, mi viene sempre da piangere anche adesso che scrivo, tremo e mi sento ansiosa, cosa che non mi è successa in modo così forte! Ho paura di rovinare tutto, di non superarlo, e io voglio passarlo ,ci tengo a questo corso di studi, sono motivata ma non so come cambiare la situazione.
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Messaggioda Vega » 20/04/2015, 19:00



Puo darsi che, per qualche motivo, non riesci a sentire il nuovo ambiente come anche tuo e quindi lo vivi con apprensione. Forse potrebbe essere utile provare, gradualmente, a evitare di far andare il pensiero sul problema, a concentrarsi esclusivamente sul da farsi “nel momento”, non rimuginando su cosa succederà fra poco o il giorno dopo. In questo caso si crea un’ansia “anticipatoria”, che di solito aggrava le situazioni quando poi vengono effettivamente vissute.
Comunque potresti anche chiedere alla tutor di approfondire meglio con te cosa intende per non espressione delle emozioni: la condivisione di un eventuale problema di solito è di grande aiuto, anche per attenuare la sensazione di “sentirsi bloccata” che tu dici e risolverla.
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Messaggioda Plumsake » 21/04/2015, 15:05



E' vero, non lo sento come mio rispetto a quello del primo tirocinio. I compiti che fa la tutor nel contesto ospedaliero non mi vanno, sono abbastanza standardizzati, cioè sempre le stesse procedure. Ma per questo non posso farci niente, non ho deciso io purtroppo dove fare tirocinio. L'ultima volta la tutor ha accennato al fatto che non va bene stare in silenzio con colleghi etc...magari era riferito a me. Con i colleghi suoi, o i medici che ci sono non prendo la parola, loro mi parlano, io rispondo, mi chiedono cose, fanno battute, ma non lo faccio io per prima, per una questione di rispetto. Quanta confidenza devo avere con un professionista con decenni di esperienza più di me? E con colleghi che hanno tutti 40, 50 anni, a parte parlare del lavoro...
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Messaggioda Tunko Maklorio » 21/04/2015, 23:38



Non hai pensato che ti stessero mettendo alla prova? ti sembra facile l'ambiente ospedaliero? vorresti fare solo le cose che ti piacciono? mi sembri una bambina capricciosa, scusa la schiettezza. Stringi i denti e cerca di tirare fuori le risorse, chè se sei arrivata a sto punto, penso proprio che non ti manchino.
Dì una cosa se puoi: cosa fa di preciso l'assistente sociale in ospedale? dove è tenuta a intervenire nello specifico?
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Messaggioda Plumsake » 22/04/2015, 18:03



In ospedale l'assistente sociale segue programmi di dimissioni di persone che sono in ricovero, e che oltre ai problemi sanitari hanno difficoltà sociali (soprattutto a domicilio, per esempio vivono sole, hanno bisogno di assistenza molte ore al giorno o addirittura avrebbero bisogno di una persona che li assiste tutto il giorno, etc). Quindi l'a.s fa una valutazione sociale e decide il loro programma post ricovero (possono rimanere a casa da sole, come sono le condizioni della casa? o hanno bisogno di assistenza specifica? o necessitano di una struttura residenziale?).
Che devo stringere i denti lo so, cerco di ripetermelo mentalmente ogni giorno in tirocinio. Le risorse le ho, l'unico problema è che queste mie ansie e insicurezze molto irrazionali bloccano queste mie risorse, mi sento ansiosa per la paura di sbagliare e di conseguenza rimango molto rigida, mi sforzo di controllarmi (nei mie gesti o azioni) non mostro la me stessa reale. Ma mi capita anche in altri contesti, anni fa mi capitava anche con amici, soprattutto al liceo in classe, poi maturando ho risolto in parte.
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Messaggioda Vega » 23/04/2015, 17:46



Premesso che è sempre difficile avere la sensibilità adeguata dare un consiglio agli altri, forse dovresti cercare di migliorare la tua autostima, gradualmente e rimanendo consapevole degli eventuali miglioramenti. Prova anche un solo giorno a dimenticare la tua paura, a esprimere quello che senti senza essere compressa dal timore del giudizio altrui...magari se non ti senti subito di farlo nel contesto ospedaliero prova in un'occasione diversa, ti sentirai meglio e comincerai a liberarti dal blocco emotivo
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Messaggioda Plumsake » 30/04/2015, 18:02



Volevo aggiornare un po' perché qualcosa si è smosso. Ogni giorno in tirocinio per me è una sorta di sfida, ma in questi 2 giorni, miracolo, non ho provato ansia, solo un po' ma in modo leggero. La situazione si è smossa dopo aver raccontato le mie paure alla tutor, lei mi ha ascoltato, mi ha consigliato, anche se poi ha detto "Sta a te cercare di sbloccarti". Ed ha ragione, perciò ho iniziato a chiedere di più, ma anche a far pratica. Adesso le chiedo se posso far qualcosa, quando arrivo la mattina le dico "Io voglio fare questo e quello.." e le attività che devo svolgere in tirocinio (tutte di tipo "relazionale") in questi giorni le faccio in modo più tranquillo, continuando a ripetere ciò che faccio ho acquistato più sicurezza e soddisfazione. Sto cercando di essere meno rigida, di parlare di più anche con gli altri colleghi, anche se spesso sono loro che si rivolgono a me o iniziano la conversazione...
Non so ancora come andrà, adesso manca 1 mese, spero che vada tutto bene e di continuare per questa strada!
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Messaggioda Plumsake » 06/05/2015, 18:00



Oggi in tirocinio mi sono sentita molto molto avvilita...ho seguito la mia tutor, ma per me non c'erano attività da fare. Di solito ho una serie di attività che posso svolgere io (oltre ad osservazione, telefonare, contattare persone...), ma questa mattina non c'erano da svolgere. Siamo solo andate a visitare alcune persone in ospedale, per capire le loro condizioni, la loro rete familiare (chi hanno a casa che può aiutarle, o se non hanno nessuno..). Ci siamo scambiate un po' di riflessioni, cioè io le ho detto come mi son sentita, etc ma sono stata molto più zitta. L'ho seguita nelle sue mansioni che può fare solo lei, ma non potevo continuare a parlare o a far domande. Cioè ad un certo punto le cose le capisco, le attività da svolgere sono sempre le stesse, anche i pazienti che visitiamo, sono quelli (anziani, con difficoltà nel rientro a casa...).
Veramente oggi mi sono sentita molto mortificata,impacciata, mi veniva da tremare, e ho paura che poi la tutor pensi che io sia sempre zitta (me lo diceva agli inizi, poi ho "ingranato e mi sono sbloccata), ma è anche vero che se non ho nulla da dire non posso dire cose a caso...
Forse è stupido lamentarsi per questo, ma ieri sera ho pensato a lungo non riuscendo a prendere sonno...il problema attuale che io riporto è riguardo al tirocinio, il fatto di non sentirmi bene, di essere impacciata, ansiosa. Ma la domanda che mi sono posta è: da cosa dipende il fatto di non stare bene in tirocinio, etc? E la risposta è stata questa mia introversione. Di per sè non è un male l'introversione, io lo vedo come un "modo di essere", ma il problema c'è quando a questa si aggiungono insicurezza, ansia, poca autostima. Nel mio caso, questo c'è, ma c'è da molto tempo. Questa esperienza in tirocinio la posso un po' paragonare alle mie esperienze in classe alle superiori, all'interno di un gruppo, con un gruppo di coinquilini l'anno scorso. Le ho sempre tutte vissute malissimo, arrivando a sentirmi sempre triste, ad odiarmi, ad avere alti e bassi di umore giornalieri (soprattutto alle superiori!)perché non riuscivo mai ad integrarmi, a prendere parola, rimanevo sempre molto ansiosa per insicurezza, paura del giudizio altrui, e finivo per isolarmi.
Quindi si può dire che il vero problema non è questo tirocinio in sè. Se io domani mi svegliassi di colpo estroversa (magari...), lo affronterei bene, non avrei problemi. Invece è proprio questa introversione sommata a tutte le mie insicurezze il problema.
E sul come superarla non lo so. Ci provo e mi sto sforzando, ma ultimamente sono molto demotivata, non riesco a pensare positivo. Mantengo un atteggiamento positivo, sorridente di facciata (in famiglia, con i conoscenti, a scuola) perché sono solita tenermi tutto dentro, anche con i familiari non ammetterei mai di avere delle difficoltà. Ma poi quando sono da sola, non riesco a sorridere ne nulla, vorrei sparire o non svegliarmi mai più. Ogni tanto ripenso al farmi del male di nuovo, ma avevo giurato a me stessa di non ricaderci più, e non voglio rompere questa promessa, mi sentirei uno schifo se lo facessi.
Scusate se ho scritto un papiro ma dovevo davvero parlarne con qualcuno, perché queste cose non le ho mai dette a nessuno.
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Messaggioda Vega » 06/05/2015, 18:46



Non devi scusarti per la lunghezza di quel che hai scritto, anzi, hai fatto più che bene a trovare la forza di dirlo a qualcuno.
A mio avviso l'aprire le proprie sensazioni agli altri rappresenta già un inizio fattivo per consapevolizzarsi sui problemi che ne derivano.
E, leggendo, vedo che hai fatto con molta chiarezza e saggezza una sorta di diagnosi della questione.
Il problema di fondo non credo comunque sia appunto il tirocinio: questo è solo un percorso nel quale certe problematiche si sviluppano.
Non lo so, forse potrebbe essere utile (ma è solo una mia sensazione), al di là del problema contingente (scuola, tirocinio ecc.) che tu riuscissi a
individuare l'eventuale conflitto interiore che ti causa tutto ciò.......
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Messaggioda Plumsake » 09/05/2015, 13:12



Eh già, è una cosa che mi porto dietro da anni...
Ho pensato di provare con il servizio psicologico che l'università offre gratis agli studenti, non so bene quando contattarli. Vorrei solo finire questa esperienza di tirocinio perché non ne posso più, Oggi ho avuto un magone tutto il giorno, al punto che non riuscivo a concentrarmi sullo studio (ho un esame tra 3 settimane). E' anche vero che le settimane alla fine sono poche, solo 4!
Ieri in tirocinio, giornata pesante. Più che altro non c'era da fare niente, la tutor con i colleghi aveva programmato delle attività che però sono state svolte in fretta, perché il problema più grosso è rispettare gli orari (perché poi in ospedale ci si ferma a parlare con medici, etc quindi le ore volano), e queste attività sono state svolte in ritardo. La mia tutor era molto nervosa, ma lo è sempre, so che non le piace il suo lavoro e lo ripete sempre. Quando è così mi scoraggia, mi intimorisce, e io mi chiudo di più perché temo di disturbare il suo lavoro (quando fa delle attvità al computer, dove deve aggiornare quello che ha fatto con determinati pazienti....). Mi sono sentita poco utile. Mi sto deprimendo in modo assurdo, al mattino non riesco proprio a fare colazione, a mezzogiorno mangio poco, e quello che butto giù mi fa star male (nausea, bruciore di stomaco) alla sera quando torno a casa ho lo stomaco chiuso e fossi per me salterei la cena, ma i miei genitori poi sono preoccupati. Mangio davvero pochissimo, so che è per questo tirocinio, e non è mai accaduto nel primo! Lì avevo un miglior rapporto con la mia tutor, infatti mi manca moltissimo e vorrei andare a trovarla quando ho finito questo tirocinio. Anche con lei avevo sempre la mia timidezza, ma continuava a coinvolgermi lo stesso, mi parlava di più di questa, ed allora anche io parlavo di più perché mi sentivo più ascoltata e coinvolta.
Sto reagendo malissimo e non vorrei, vorrei pensare più positivo, non mi sto godendo la bella stagione, il week end contino a rimuginare su questi problemi. Questo forum è davvero l'unico posto dove posso esternarli, e trovare un qualche supporto. Voglio usare questo spazio per scrivere ancora di me, anche se ultimamente saranno tante lamentele. Devo trovare una spinta positiva che mi aiuti almeno almeno a finire il tirocinio, senza arrivare distrutta alla fine.
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