
Oggi è uno di quei giorni in cui avrei voglia di piangere e non so se la situazione migliorerà o andrà sempre peggio.
Circa un anno fa ho conosciuto un ragazzo a distanza.
Ci siam sentiti subito via skype.
Il primo giorno abbiam passato 9 ore a chiacchierare in videochiamata senza nemmeno accorgercene.
Di lì abbiamo iniziato a parlare ogni giorno, ore e ore.
Appena tornavo a casa accendevo il pc e lui mi cercava.
Notti trascorse a chiacchierare e ridere.
Lui dopo poco ha iniziato a corteggiarmi. Io impaurita e con l'autostima a zero trattenutissima.
Pian piano mi sono lasciata andare.
Ad agosto è andato in Sardegna da alcuni amici e ha trovato lavoro come cameriere.
Causa crisi economica aveva chiuso l'azienda di famiglia, perso tutto e da 4 anni si arrangiava come poteva.
Un giorno, mia madre che lo conosceva come amico, volle salutarlo e lui dichiarò di essere interessato a me e volermi venire a trovare finita la stagione in Sardegna.
Lui è piemontese, io pugliese.
E' venuto qui e io ammetto di essermi sentita impacciata e confusa. Lui voleva che partissi subito con lui e vivessimo assieme.
Partito di qui, dopo tre settimane sono andata da lui per 10 giorni.
Nel frattempo continuavamo a sentirci.
Tornata qui abbiamo continuato a videochiamarci ogni giorno, lui cercava lavoro, io pure, sia in Puglia che in Piemonte.
Volevamo stare assieme.
A Dicembre ha avuto una specie di perdita in famiglia. Una persona a lui molto vicina lo ha deluso, usato e lasciato nei casini e senza soldi (quelli messi da parte in Sardegna).
Si è rattristato tanto per questo.
Il lavoro non riusciva a trovarlo e un "bel" giorno di metà gennaio mi dice che non può garantirmi nulla, non ha nulla, è solo ed è stato abbandonato perfino da chi voleva bene della sua famiglia.
Che io ero fondamentale per lui, che sentimenti ne aveva, ma era confuso.
Che non sapeva come sopravvivere lui, come dare un senso alla sua vita e non si sentiva in grado di tenere me appesa fino a quando avesse trovato una sistemazione di vita.
Un lavoro che gli permettesse di potermi offrire qualcosa, una stabilità per lui, non dover chiedere a 36 anni pure 3 euro al padre per comprarsi qualcosa da mangiare, non farmi patire con lui il freddo in una casa umida e senza riscaldamento.
Mia sorella parlò con lui...senza dirmi nulla...e a lei disse che gli mancavo, che soffriva, ma che volendomi bene sul serio, buttandosi perfino nel fuoco per me se necessario, voleva proteggermi.
Io mi ero presa una settimana di pausa per distendere gli animi, ma lui mi cercava di continuo.
Abbiamo continuato a sentirci ogni giorno.
Non l'ho mai lasciato solo e lui diceva di volermi bene, ma di sentirsi frenato dai motivi che già sapevo.
Quando si è palesata la possibilità che a fine aprile tornasse in Sardegna, sono salita in Piemonte.
Volevo chiarire le cose guardandoci dal vivo e dargli un ultimo abbraccio se non ci saremmo più rivisti.
Giorni per me splendidi.
Abbiamo vissuto come una coppia, lui si chiedeva come poter fare a farmi rimanere, ma sapeva che attendeva chiamata da un giorno a l'altro.
Lui ipotizza anche di cercare lavoro all'estero dopo la Sardegna e per questo mi dice: non so dove dormirò, se troverò lavoro, posso io trascinarti via da una casa dove hai un tetto e cibo per portarti verso l'ignoto? Mi sentirei un egoista di merda.
Io starei con te, ma ora come ora non posso stare con nessuno.
Io gli ho detto che lo seguirei ovunque.
Tornata qui ci siam sentiti ancora.
Lui mi diceva che gli mancavo, da un paio di volte mi ha fatto un discorso intendendo chiarire che non è che lui non starebbe con me, ma ora come ora è come concentrato sul riuscire a tirare in salvo la sua vita.
Dice che deve riuscire a non far affondare la barca e intanto mette in salvo le persone a cui vuol bene.
Che ora come ora non riesce a pensarsi innamorato come prima perchè deve pensare all'obiettivo e non può permettersi di mescolare sentimenti e lavoro.
Deve rimanere concentrato sull'obiettivo.
Trovando lavoro potrà anche dare un futuro a chi gli è accanto.
E' in Sardegna ora e mi chiama due-tre volte al giorno ogni giorno.
Appena non lavora, mi chiama.
Si addormenta con me al telefono, mi racconta tutto quel che fa.
Io gli ho detto: "Se devi chiamarmi perchè ti spiace per me, lascia stare. Non voglio tu ti senta legato da compassione".
Lui mi dice: "Ti sentirò come lo scorso anno e questo perchè mi fa piacere sentirti. Sei l'unica persona che sentirò ogni giorno. L'essenza del nostro rapporto non è cambiata. La nostra non è un'amicizia, abbiamo fatto passi che vanno oltre.
Io ti dico, portiamo avanti questo nostro rapporto che non possiamo definire coppia ora".
Non guarda donne, sta casa e lavoro e se gli faccio una battuta su possibili uscite si incazza e dice: "Vuoi capirlo che sono qui per lavorare e di donne non me ne frega nulla?".
E io...io non so che sono e non so lui che intende e che sente.
Lui dice di tenerci a me, che se pensasse di star con qualcuno starebbe con me, che se fossi con lui, pure all'estero condivideremmo tutto, ma ora come ora non può garantire futuro a nessuno e per questo non si sente di essere coppia.
Non vuole deludermi e nota che ora come ora io spaccherei il mondo per lui, mentre lui deve concentrarsi sul mettere in salvo la vita, sopravvivere (perchè senza lavoro non vivi e lui non ha nessuno, suo padre non può certo mantenerlo nè lui lo vorrebbe).
Ok....spero non vi siate persi lungo la luuunga e triste storia

alcuni mi dicono: non gli frega un cavolo di te, mandalo a cagare.
Io lo amo e comprendo in parte i suoi discorsi.
Io ho mia madre e sono disoccupata.
Ma io per prima mi consumo pensando a che ne sarà di me, dopo anni do studio, laurea, sacrifici, aver lavorato.
Figuriamoci se come lui non potessi contare su un genitore.
Lui giustamente dice: se fossi egoista ti userei, verrei a letto con te pure e poi? Poi cosa ti offrirei?
Io ora non so cosa farò, so che devo trovare un lavoro per vivere.
Io spero trovi un lavoro, anzitutto per se stesso.
Se lo merita.
Ma allo stesso tempo mi chiedo perchè continua a sentirmi ogni giorno, sapendo i miei sentimenti.
Cosa sente di preciso.
In Sardegna mi stava perfino cercando lavoro, ma nel paesino dove sta facendo stagione, lui per primo si sta arrangiando col capo e i colleghi in un camper.
E gli affitti sono da urlo.
Ma...sapeva che io andavo lì per lavorare e poter star con lui.
Non so che pensare.
Non so davvero cosa pensa o senta.
Io voglio continuare a lottare per lui, stare assieme ovunque, in qualsiasi parte del mondo, nel bene e nel male.
Non ho paura dei sacrifici e lui lo sa.
Lavorerei duro e non mi farei mantenere.
Sarei felice con lui anche in una capanna a pasta in bianco tutti i giorni.
Ora temo a ribadirgli queste cose.
Un amico mi ha detto che più mi faccio vedere così e più lui si chiuderebbe a riccio.
Ma non so che fare e temo di perderlo.
Ok...scusate lo sfogo
