Male di vivere di una nuova iscritta.

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

Male di vivere di una nuova iscritta.

Messaggioda frankie95 » 09/06/2015, 20:01



Benvenuta, ho i tuoi stessi problemi purtroppo. Anch'io cerco qualcuno con cui parlare, se ti va ci sono. :)
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Messaggioda kathellyna » 23/06/2015, 12:06



benvenuta.
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Messaggioda Bonifacio » 23/06/2015, 12:08



:welcome:
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Messaggioda Nodtveidt74 » 25/06/2015, 16:50



Non è mia intenzione toglierti le speranze ma solo portarti anche la mia esperienza. Io ho 40 anni, un'età che fa pensare ad un adulto navigato, ma in realtà non mi ci sento affatto e penso che mi sentirò sempre un ragazzo, e forse nemmeno mi interessa diventare adulto visto il mondo che spesso viene rappresentato dietro a quel termine.
Voglio solo dirti che quando ti senti un 'diverso' o un 'oggetto estraneo' rispetto alle dinamiche sociali che ti girano intorno, è molto raro che si possa realmente cambiare questo modo di percepirsi, perché per quanto lo si viva come un disagio, al tempo stesso per me è un pregio perché significa avere una capacità e sensibilità di vedere l'esistenza in modo meno schematico e preconfezionato di molti automi che creano rapporti falsi e di convenienza solo per scappare dalle proprie paure, anche se questo ha un rovescio della medaglia molto doloroso spesso.
Io ti dico che pur avendo passato un infanzia da emarginato, poi ho vissuto una fase di adolescenza molto ricca di rapporti, proprio sforzandomi di crearmi un'identità sociale che portasse a me molte persone e attenzioni, e ci sono riuscito molto bene, ma ti garantisco che alla lunga tutto ti continuerà ad apparire falso, effimero e inutile, perché quando vedi oltre la facciata, non puoi più metterti il paraocchi e far finta di non vedere che quel mondo 'là fuori' non ci rappresenta. È tutta una recita fatta di equilibri precari in cui nessuno ti regala nulla, ti devi guadagnare tutto, anche quello che dovrebbe essere gratis per diritto di esistenza: l'amore.
Quindi per quanto mi riguarda, dopo aver vissuto tutto e il contrario di tutto e aver fatto tutte le esperienze che volevo, per quanto non sia quello che vorrei veramente nel mio ideale di esistenza perfetta, ho preferito tornare nella mia condizione da disadattato sociale, piuttosto che stare a elemosinare fuori da me qualcosa che mi porti via dal mio rapporto di perenne 'incomprensione' con il vivere su questo mondo così poco accogliente ed evoluto. Tanto ti accorgi che è solo un lungo ed estenuante scappare che poi non ti porta a nulla di definitivo...
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Messaggioda Teomondicea » 26/06/2015, 21:45



Nodtveidt74 ha scritto:per quanto non sia quello che vorrei veramente nel mio ideale di esistenza perfetta, ho preferito tornare nella mia condizione da disadattato sociale, piuttosto che stare a elemosinare fuori da me qualcosa che mi porti via dal mio rapporto di perenne 'incomprensione' con il vivere su questo mondo così poco accogliente ed evoluto. Tanto ti accorgi che è solo un lungo ed estenuante scappare che poi non ti porta a nulla di definitivo...


Quindi tanto vale star male in due (sé e se stessi) che in tanti altri...
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Messaggioda Nodtveidt74 » 27/06/2015, 10:56



Teomondicea ha scritto:
Quindi tanto vale star male in due (sé e se stessi) che in tanti altri...


Per quanto mi riguarda cercare di fuggire nella socialità è peggio perché una volta tornato solo con me stesso mi accorgo che non hanno risolto nulla, perché non possono darmi ciò di cui ho davvero bisogno, al massimo mi posso distrarre per un po' dalla mia realtà, cosa che la amplifica ancora di più una volta tornato alla 'normalità'. Spesso mi sento fuori contesto anche mentre sono con amici di lunga data.
Nel mondo esterno non c'è ciò che cerco, perché non sono le cose effimere e passeggere che mi fanno star bene, penso di essere nato con un bisogno d'amore troppo grande, forse quello incondizionato che solitamente si attribuisce solo alla figura di dio, ma in questo mondo non c'è nulla di simile, l'unica cosa che ci si avvicina è quello materno, sempre che si abbia la fortuna di avere una buona madre. Quindi cerco di trovare un mio equilibrio nella solitudine e vedere se dentro di me esiste un modo di far emergere quel tipo di amore soffocato forse sotto tante paure e bisogni.
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