Mio caro proff grazie per la tua ignoranza...

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Messaggioda Gius195 » 21/07/2015, 22:58



Questa sera voglio parlare di un evento che mi è capitato quando ero al mio terzo anno di liceo classico.
Mi è tornato alla memoria grazie ad una discussione ma diciamo che è uno degli eventi della mia vita che sono solito ricordare per vari motivi primo fra tutti quello che andrò alla fine ad esporre.

Ebbene il tutto accadde una mattina di inizio ottobre. Di solito in quelle settimane c'erano i vari compiti di inizio scuola. Il primo compito dell'anno. Ora per chi ha fatto il liceo qualche anno fa sa che dopo i primi due anni di ginnasio si passava al vero e proprio liceo dove si cambiavano quasi tutti i professori. Fu traumatico per me. La proffessoressa di greco e latino, pur se era severa, per me era una figura a cui sapevo potermi aggrappare se c'era un problema scolastico. E la persì così dal nulla.
E fu così che arrivò il nuovo professore di latino e greco e veniamo all'evento di inizio ottrobre.
Dopo aver fatto il compito arrivò il giorno della consegna dei compiti con il voto.
Ebbene ricordo con dramma quel giorno. Già avevo avuto una brutta discussione con un altra proff. Era un periodo un po' strano. Comunque vedo questo proff avvicinarsi a me. Puntarmi il compito in faccia. Indicarmi un parola in italiano sottolineata in rosso che quasi in tono di minaccia mi dice "se la prossima volta fa un errore di grammatica del genere lo diciamo a tutta la classe così facciamo ridere anche loro".
In quel momento mi sentii mancare in gola parole di risposta a quella affermazione.
Volevo letteralmente piangere ma in me c'è un tocco di orgoglio che nasce quando mi sento offeso.
Così non reagii ma maturò in me un odio verso di lui e verso la purezza della lingua.
Nacque in me un senso di schifo. Si letteralmente schifo nel vedere chi ricerca la purezza della lingua anche scritta e tutto questo per un semplice motivo.
Per me è più importante quello che quelle parole, anche sgrammaticate, mi stanno dicendo che la loro forma.
Un messaggio mal detto è più importante di mille parole scritte in linguaggio aulico.
Da questo mai e poi mai mi vedrete correggere qualcuno per la sua grammatica anzi sono io stesso ad invitarlo a sbagliare. Deve essere chi sbaglia ad accorgersi dell'errore e correggersi in futuro non un altro che può anche essere docente della Crusca ma non potrà mai sindacare il suo fratello proprio perchè bisogna ricordarsi che chi oggi si fa maestro domani puo' essere alunno di qualcun altro e a nessuno piace ricevere lezioni.
Ai miei amici che qualche volta mi prendono in giro perchè mentre parlo, soprattutto se sto esponendo qualcosa che sento dentro di me non tengo conto tanto della grammatica, rispondo sempre che se mai mi chiamerà la Crusca o la Sorbona per chiedere referenze per loro gli farò fare bella figura.
Comunque per arrivare ad una conclusione della bella storiella con il proff alla fine non ebbe l'occasione di far fare qualche risata ai miei amici di classe. Non perchè non commettessi qualche errore di grammatica. Ma perchè la traduzione delle mie versione era corretta e poteva anche non mettermi 8, che manco volevo dato che i votoni a me non piacciono anzi li eliminerei i voti dopo il 6, ma non poteva contestare che quello che scrivevo era logicamente corretto.
Da qui ho creato un metodo. O meglio mi sono avvicinato ad un metodo didattico che ritengo corretto e che spero un giorno poter imporre per legge. Un metodo che preveda la valutazione grammaticale come ultima considerazione nella valutazione di un voto.
Ci sono tante malattie legate alla grammatica, la dislessia ad esempio, e perchè un alunno deve essere punito per un errore di grammatica che non compie di sua spontanea volontà. Ma poi davvero conta più come una cosa si dice che il contenuto di cio' che si dice ? Mussolini usava un gergo aulico eppure per quello che diceva in un compito in classe io personalmente gli avrei messo 0 spaccato.
La formalità è qualcosa che viene dopo. La legge deve essere formale. Un libro deve essere formale. Quattro chiacchierate su un forum tra amici o una lettera scritta al tuo migliore amico non puo' e non deve essere formale e chi pretende che lo sia beh inizierei a chiedermi se non fosse un calcolatore che non parla con il cuore ma parla solo con la mente.
Concludo con il dire che l'unica volta che mi è capitato di dire in una chat con la persona che ho amato più della mia vita una frase d'armore che sentivo dal cuore la scrissi tutta sgrammatica. Non ricordo che la mia amata mi avesse risposto con una lezione di grammatica. Quindi a buon intenditor poche parole.

PS.: Con questo professore oggi sono in ottimi rapporti al punto tale che quando incontra mia madre per strada non solo mi manda i saluti ma anche sempre l'invito ad andarlo a trovare. :)
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Messaggioda Teomondicea » 21/07/2015, 23:18



Sento di non poter condividere fino in fondo il tuo punto di vista, essendo io appartenente alla specie "grammar nazi". :D Sezione moderata, però.
MI infastidisce abbastanza leggere e sentire certi strafalcioni e più ancora sentirmi rispondere "ma chissenefrega, è lo stesso!".
D'accordo sul fatto che la forma conti molto meno della sostanza, ma è ciò che rende la sostanza intelligibile.
Credo come te, però, che molti di questi sedicenti "puristi" della lingua (come se una lingua fosse qualcosa di puro... se così fosse, io starei scrivendo questa risposta in latino classico) siano degli idioti sapienti, capaci solo di falciare vittime a colpi di penna rossa. Un po' mi dispiace per loro, che oltre alla bella forma non sanno andare.
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Messaggioda Gius195 » 21/07/2015, 23:39



Nel dissenzo dal mio pensiero hai colto il fondamento di quello che volevo dire.
E' chiaro che anche io non apprezzo un discorso pieno di errori grammaticali, pur se come detto sono il tipo da dire ma chissenefrega fa lo stesso. Ma se mi vieni a segnalare un errore di grammatica mentre sto scrivendo un pensiero su non so la fame nel mondo o sulla mia esperienza di bullismo a scuola altro che grammar nazi mi sale a me il nazismo in quel momento verso di te.
Ogni cosa ha la sua importanza. Come ho detto in un libro, saggio, in un legge la forma viene prima di tutto. Ma in un discorso in cui uno sta spiegando una idea o sta dicendo la propria su un evento importante letteralmente mi sale il nervoso quando arriva il perfettino o la perfettina a segnare in rosso come se fosse illuminata dalla grazia divina di Minerva. L'Italiano è una lingua così complessa che nessuno si può ergere a professore.
E poi ripeto c'è da dire che molte volte dietro un errore di grammatica c'è una malattia che ancora oggi molti docenti non conoscono o fingono di non conoscere. Non è il mio caso anzi io lo dico espressamente che, almeno che non sto scrivendo al Presidente del Consiglio o al Papa, a me sinceramente della grammatica non importa. Non perdo il tempo a rileggere come un freddo calcolatore di Bruxelles. Io le cose le dico come le penso senza perdere tempo a pensare la forma aulica idonea.
Fino ad ora la gente mi capisce quando non mi capirà più vorrà dire che stiamo tutti usando l'inglese come lingua e li vi assicuro che sono peggio di Renzi davvero. :P
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Messaggioda Mikasa » 24/07/2015, 10:46



secondo me è solo una questione di modi di esprimersi, il problema non è la grammatica (che è importante ed è giusto che lo sia)
al liceo, è giusto che la grammatica abbia un peso maggiore in certe materie invece che in altre
Per farti un esempio, io mi ricordo che i prof di fisica si incazzavano tanto per gli errori sulle unità di misura: ora, tu dirai (cosa che dicevo anche io), ma che stupidata è? è solo un'unità di misura! E invece per loro, uomini di scienza, era una cosa importantissima a cui tenevano

Poi aggiungo che una scuola ha il dovere di insegnarti ad esprimerti correttamente, se non lo impari lì dove lo impari? Difficile che ci rimetterai le mani, a meno che non scegli di frequentare Lettere

Per cui ritorno alla frase di prima: il punto è che il tuo prof era un cafone
invece di dirti "hai fatto questo errore, cerca di stare attento la prossima volta" ti ha trattato con superiorità: ha scelto di umiliarti invece che insegnarti
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Messaggioda Premio Nobel » 27/07/2015, 21:27



Secondo me è invece giusto che la grammatica possa avere un peso anche rilevantissimo nella valutazione ( e te lo dice uno che metteva le "e" senza accento e le "a" senza acca, prendendo puntualmente 4 ai temi di italiano)

Non tanto perchè è bello parlare in maniera corretta, ma perchè la scuola cerca di preparare anche ad attività formali ( in primis il lavoro)... In esse è necessario avere un certo stile formale, un po' perchè altrimenti si fa veramente una brutta figura ( tu pensa se vai a comprarti una casa, o vai in banca, o da qualche professionista, se quest'ultimo si esprime in maniera sgrammaticata, non da una immagine molto bella di se)un po' perchè può essere anche rischioso ( tu pensa se un contratto che stipulo con te è scritto in maniera errata, quali effetti potrà produrre?) un po' perchè di solito è richiesto come requisito non di essere degli accademici della linguistica, ma quantomeno di esprimersi in maniera corretta

Quello che poi la mia profe di italiano mi diceva, e dopo 5 anni credo di aver capito, era anche questa: esprimendosi in un linguaggio corretto si riesce a comunicare meglio il contenuto del messaggio che si vuole dare ( a scuola gesticolavo tantissimo per esprimermi... Non che abbia smesso, ma effettivamente ora riesco a esprimermi molto meglio)
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Messaggioda ginetto » 27/07/2015, 21:35



la grammatica e la costruzione di un periodo credo siano gli elementi di base su cui fondare la valutazione. un professore infatti dovrà sempre e solo correggere la forma, ma non il pensiero di chi scrive.

e comuqnue esprimersi in maniera decente anche su un forum, io, lo reputo come un atto di buona educazione. sempre e comunque.
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