Non so neppure io come gestirmi

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

Non so neppure io come gestirmi

Messaggioda Athena » 02/01/2016, 0:06



Non riesco a capire cosa c***o mi succeda. Se sono davvero io a sbagliare o se mi faccio influenzare dal giudizio di gente che ovviamente accusandomi del fallo trae vantaggio. Non mi sento forte, per nulla. Mi sento la metafora distorta di un canarino in balia di una tempesta che non riesce a riprendere il volo, perché buttato indietro dalla corrente. Ovunque, sempre, sento di non stare bene. Non sto bene in mezzo alla gente, e non sto bene sola. Non riesco a stare mai bene. Mi sento fuori, a momenti potrei dimenticarmi persino chi sono, cos'ho fatto fino ad ora. O almeno in parte vorrei. Non ero così fino a qualche mese fa. Ed era quello che mi permetteva di credere in me stessa e superare tutto. Perché ho superato situazioni difficilissime. Adesso invece ho paura. Ho paura di vivere in pieno quel filo di serenità che mi sono guadagnata in anni e anni di lotte. Perché potrebbe sparire da un momento all'altro e mi troverei catapultata nel caos infernale indebolita. Mi rendo conto che in qualunque posto io mi trovi, che sia con gente che conosco o nuova, arriva quel momento in cui mi sento divorata dall'interno, come se mi si creasse una voragine molto profonda, che mi fa sentire malissimo, è un infarto istantaneo,e non si tratta di un eufemismo. Mentre quando sono sola mi immergo nei miei pensieri,quei pensieri che mi uccidono dentro. Di questo passo, chiudendomi, potrei perdere i miei amici, lasciarmi andare, cadere nel baratro. Dico che non voglio, ma quando arriva quella sensazione brucio, mi annullo, vorrei solo sparire. Ultimamente evito il più possibile amici, feste e casini, perché mi conosco, e so che qualora mi venisse quella sensazione non riuscirei a nasconderla sotto la maschera, e non deve accadere. D'Improvviso sento come se mi stesse crollando tutto addosso. Tutto ciò a cui aspiro è raggiungibile, ma occorre lottare, tutto ciò che voglio è distante, e lungo il sentiero non trovo verde e fiori, ma soltanto sassolini, appuntiti, ed erbacce. Questo non lo sento il mio posto. Sento che tutte le mie insicurezze emergono piano, e non riuscire ad affrontarle mi terrorizza. Non posso permettermi di abbattermi. Ma non riesco più a nascondermi dietro qualche sorriso falso o peggio dietro a un fintissimo stato di serenità. Sono bloccata nella mente che mi fa brutti scherzi. La verità è che finché si tratta di combattere per i pilastri della mia vita non mi tiro mai indietro, anzi mi butto in prima fla, detesto perdere, specie contro me stessa, come ora. E se non sono abbastanza per me stessa,come potrei esserlo per gli altri? Nessuno può capirmi; pensano tutti che sia quella sempre felice, la roccia che non crolla mai. A volte vorrei piangere, gridare, ma poi mi spengo, mi chiudo con le cuffiette cercando di non pensare per reprimere la voglia, se sono sola, mentre in mezzo agli altri mi allontano nel posto più tranquillo che ci sia e cerco di ritrovare quell'equilibrio che mi si sgretola in una frazione di secondo. E un secondo dopo, il nulla. Mi sembra di non sentire più niente. Se non la percezione di vuoto. Mi sento morta dentro; perché le battaglie le vinco sempre, ma non c'è mai un intervallo tra la prima e la seconda, la seconda e la terza, e così via. Mai una tregua, mai un solo attimo. Tutto intorno mi abbatte, e devo per forza accusare il colpo e rialzarmi tutte le volte. Non posso permettermi il lusso di stare a terra quei tre secondi che dichiarerebbero la sconfitta. E credo che capirò di essere arrivata al limite quando niente più riuscirà a farmi provare dolore. Quando non sentirò più nulla. Allora sarò morta davvero. "E i morti non provano dolore" Fumare, bere, sballarsi, immaginare un'altra dimensione fuggendo da quella che si vive, sono alternative che non ho mai preso in considerazione. Ho superato davvero il peggio, da sola, e ora non capisco proprio cosa c***o mi blocca, sta di fatto che devo andare avanti comunque, e che sto male, malissimo.
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Tenersi tutto dentro e non sbottare. E' questo il dolore più forte, accusare il colpo, e rialzarsi fingendo di non sentire nulla.
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Messaggioda darkrose » 02/01/2016, 0:11



Non sai quanto ti capisco. Sono uguale a te... mi sento vuota, annullata.... ed è brutto. Ti capisco.
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Messaggioda Royalsapphire » 02/01/2016, 1:17



Ciao Athena...
Posso chiederti com'è il rapporto tra te e tua madre?
Rispondi anche tenendo conto della tua infanzia.
PS quanti anni hai?
PPS non si può vincere sempre... A volte bisogna saper perdere.
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Messaggioda Barone » 02/01/2016, 1:23



Non lo so ma io più ti leggo e più vedo una ragazza ansiosa, per me questa relazione ti ha tolto un pò di serenità che avevi... e come se non sapessi dove stare e cosa fare, ti trovo confusa... Gine sei sicura che stare qui su myhelp ti faccia star bene e non hai una persona con cui parlare un pò per sfogarti che non sia un tuo coetaneo, ma una persona più grande, uno psicologo, qualcuno che possa farti passare st'ansia... Gine ho paura x te... :???:
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Messaggioda La Musica del Vento » 02/01/2016, 12:11



UP Royal.
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Messaggioda Athena » 02/01/2016, 14:29



darkrose, mi dispiace, ho letto il tuo post. Quando stai male se ti va contattami, provo ad aiutarti per quel che possa valere.

Royal, ho 17 anni... è complicato il rapporto che ho con la mia mamma. Ha sempre sofferto e le sono sempre stata vicina, lo sono tutt'ora, del resto chi potrebbe esserlo se non i figli?
Quand'ero piccolina, vivevo di lei... eravamo praticamente un'unica cosa, la definivo la madre migliore del mondo, perché nonostante la violenza fisica e psicologica subita, andava avanti, a modo suo... e cercava di proteggere me e le mie sorelle da una realtà a cui chiunque avrebbe preferito non credere. Ma purtroppo sono sempre stata una bambina più "sveglia" delle altre: non fraintendete, non pecco di presunzione, semplicemente anziché vivere i miei sogni come tutti i bambini, non riuscivo a far finta di non sapere tutto quello che le stesse succedendo, capivo anche troppe cose, e magari non avrei neppur dovuto,proprio perché ero piccola, e di certo non potevo salvarla.
Ora non abbiamo un vero e proprio rapporto; circa quattro anni fa fu distrutto definitivamente dal suo ultimo "amante", che si rivelò il pedofilo schifoso a cui sono riuscita a sfuggire. Quando una cosa si spezza è difficilissimo riassemblarne i pezzi, specie se era già fragile. La fiducia è stata distrutta dalla paura, dalla sensazione di tradimento che partiva dalla persona che mi ha messo al mondo.
Ma in fondo tutto era portato dal fatto che lei stessa non si rendeva conto di nulla, nel suo delirio, cercava un rifugio da tutto il male che viveva, e le persone sapevano illuderla benissimo, perché ne recepivano l'ingenuità, la debolezza, e ne facevano puramente un oggetto.
Diciamo che da quel momento ho preso realmente coscienza del fatto che devo proteggerla, ma anche di dover proteggermi io stessa da lei.
Quindi, non saprei come definire esattamente il nostro legame, sicuramente la amo da morire, ma non si può considerare di certo un nido, un punto di riferimento, come per tutti gli altri, semmai posso esserlo io per lei, con le mie sorelle.
Forse ho sbagliato a formulare la frase: non si tratta di vincere nel vero senso della parola. Per quanto mi riguarda, si tratta di emergere, emergere dal pozzo buio e profondo. Di sconfitte ne ho affrontate tante, so perdere, e so accettarne le conseguenze, di certo non devo impararlo... Ma per come vivo, per la mia situazione, posso permettermi di cadere in una percentuale pari allo 0,2. Perché a ogni atto corrisponde una reazione, e ad ogni passo indietro, ad ogni cedimento, corrisponde una ferita che rallenta il processo che mi porterebbe fuori.


Gion... che dire, sì sono perennemente in ansia, e forse confusa... no, non ho uno psicologo, o meglio lo avevo ma alla fine son sbottata e non ci sono andata più. Il punto è che non sono un caso da seguire, con seri problemi. Avrei solo bisogno di una tregua, di serenità, di un qualcosa che mi aiuti a fare chiarezza... E di certo non lo è una persona che mi ripete sempre le stesse cose, mi fa perdere tempo parlando a ruota senza dirmi nulla, se non "devi trovare la chiave in te stessa", tutte le volte. E grazie al c***o, allora non ho bisogno di spendere un patrimonio da te.
Mia sorella più grande è il mio punto di riferimento, ma lavora tantissimo, e a breve ha la tesi di laurea quindi sta sempre o fuori casa, o dentro a studiare. Per me c'è sempre, ma sono io a tirarmi indietro perché lei già vive i suoi problemi, oltre a navigare sulla mia stessa barca, e non me la sento di caricarle anche i miei sulle spalle. D'altronde è l'esempio più fantastico che si possa avere: da sempre ha vissuto questa situazione,ed era sola, si è sempre presa carico di tutto, e mi ha sempre protetta fin dove riusciva. Ovviamente dovevo nuotare da sola, con le mie braccia, mettendo da parte il sentore di dolore e fatica, altrimenti saremmo affondate entrambe. Oltre lei non c'è nessuno di cui mi riesca a fidarmi, all'inizio non parlavo nemmeno con lo psicologo,e alla fine non è servito a granché perché devo fare sempre tutto io, da sola. Diciamo che la palestra mi aiuta parecchio, stare insieme ai miei amici mi fa sentire più forte,do sfogo alla rabbia, sviluppando una forte resistenza, cercando di ristabilire l'equilibrio interiore. Ma non posso passare la mia vita lì dentro, e quando sono fuori, torno a sentirmi bruciare. Praticamente non ho neppure il tempo matematico di lasciarmi andare perché mi si ritorcerebbe contro il tempo perso. Questo forum non è negativo, rappresenta il mio rifugio quando ho questa sensazione di crollo, e se posso, aiutare mi fa sentire un pochino meglio... Certamente sono tutte le ferite ancora aperte che mi fanno sentire così, anche se non fresche, e ne ho diverse, ma non mi va di parlarne, perché sarebbe come andare a toccarle :(
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Messaggioda Barone » 02/01/2016, 15:38



Gine non per forza devi essere un caso disperato per andare dallo psicologo, puoi parlare anche delle cose più stupide, devi solamente liberare la mente e concentrarti su i tuoi obbiettivi, sappi che rispondere a tante persone insieme anche sul cellulare è uno stress perchè ti confondono le idee e i pensieri. Tua sorella è una grande secondo me, ma lei è lei, tu sei tu, siete due persone diverse, pensi a fare sempre la cosa giusta ma anche sbagliare è positivo alla tua età per costruirti una tua personalità. Ho paura che potresti arrivare con l'odiarti e li sarebbe peggio, per me dovresti parlarne con mamma e dire che hai bisogno di parlare con lo psicologo perchè hai dello stress dovuto alla scuola. Non vederla come una cosa brutta e da sfigati perchè non lo è affatto. Lo psicologo non dirà mai cosa devi fare, devi arrivarci da sola, lui ti aiuta a fare chiarezza... se non ti trovi con uno psicologo, cambia, non tutti sono esperti e professionali, alcuni pensano solo allo stipendio...Mi dispiace per quello che hai subito e visto, e quello che subiscono tante donne... :hug: tvb
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Messaggioda Athena » 02/01/2016, 16:04



che carino, grazie gionny, magari me ne cerco un altro... <3
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