ilungamwepu ha scritto:forse il senso è che in effetti "l'amore" inteso nel senso generale, consueto (borghese mi viene da scrivere), spesso ipocrita e conformista di adesso, non è davvero Amore, perchè l'amore è anche altro (e in fondo Sebastian lo spiega a modo suo) o magari è anche "non amore" o "non odio" (che potrebbe essere visto anche come "non -h-o dio -ma non è necessario dio per amare-) che, pur non provocando danni, possono ugualmente essere visti oggi giorno come qualcosa d'indecente...quanto alla pace...beh, la storia di questi tempi sta dimostrando che esiste tutt'altro e noi che viviamo qui ogni momento, su questo mondo incomprensibile, ci ritroviamo di fronte a qualcosa, qualcuno che dimostra verso di noi (gli altri) tutto fuorchè un senso di pace. E non parlo del terrorista, del delinquente, ma di chi ti ritrovi accanto al supermercato, del tuo vicino di casa, dell'automobilista che t'impedisce d'attraversare la strada malgrado tu sia sulle strisce...
e scusami Sebastian se ho stravolto il tuo pensiero, ma mi sono lasciato prendere la mano!
Non scusarti, condividere un pensiero con gli altri è cosa sempre ben accetta.
Ho spiegato rispondendo all'utente sopra il senso del mio messaggio, che effettivamente può risultare poco chiaro, ma me ne rendo conto solo ora.
Quando scrissi quel messaggio ero in preda al tipico nervosismo/sonno mattutino, e al conseguente stato confusionario

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Comunque, anche se il mio discorso era sulla società in generale, hai detto bene riguardo la concezione dell'amore.
Io non dico che sia sbagliato il principio, ma come venga concepito, e come questa concezione assuma anche un ruolo praticamente dominante sulla società odierna.
Magari sarà la mia concezione ad essere sbagliata, ma anche se fosse corretta, non dovrebbe comunque assumere un ruolo dominante in una qualsiasi società.
Per il discorso pace, scrivendo: "apparente pace", mi riferivo sempre alla concezione di pace, che secondo me è sbagliata, perché appunto solo apparente. La reale pace non è solo avere il Mercedes nel garage, la moglie bella e i figli che vanno bene a scuola. Lo testimoniano i tanti ricconi che sono infelici, eppure la società continua a condizionarci, facendoci credere che i soldi son tutto, quando non sono nulla.
Io preferirei poter vivere in libertà, anche al costo di sopravvivere a stento, piuttosto che continuare a vivere racchiuso in questi schemi, a dover lavorare perché "Il lavoro nobilita l'uomo", quando non è che una necessità imposta da questa società per poter sopravvivere, anche se in realtà per poter arricchire i soliti potenti.
La vita sarebbe possibile anche senza soldi, basterebbe la natura, ma nella società odierna invece questa verrebbe definita morte, ed è praticamente impedita, perché altrimenti chi si arricchirebbe?