paradosso ( pippe mentali )

Dovevo chiederlo prima o poi.

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

paradosso ( pippe mentali )

Messaggioda Mariuca » 09/01/2016, 2:02



[aggiornamento, nove gennaio 2015].

In ogni modo tutto quello che diro e collegato al topic, anche se piu personale e meno legato alla questone oggettiva da cui e partito.
Comunque, so gia che nemmeno qui riesco a scrivere degli episodi in dettaglio o degli eventi qualsiasi della mia vita che mi abbiano ferita.
Riesco solo a buttare giu i pensieri contorti che il mio vissuto mi porta a pensare, sempre che esso non sia ininfluente nei confronti di chi sono diventata, come a volte sento che sia.

Parto da quella specie di flash che mi ha destabilizzata ulteriormente , il 9 di dicembre, la fine della "prima parte".
Tanto per sottolineare ancora di piu il nonsense della mia vita.
Era il giorno prima di partire qui in romania.
Chiaccheravo tranquillamente con mia madre, nessun tono aspro, nulla di acceso, ma e bastata quella frase per farmi partire la scossa.
'' Ti ricordi che, nemmeno da piccola stavi mai bene, ogni volta che andavi a scuola avevi il mal di pancia, abbiamo girato per tutti i dottori per poi scoprire che, non avevi niente?".
Li, ho rivissuto in un secondo, come amalgamati insieme, molti degli attimi della mia vita che mi sono sempre sforzata di dimenticare.
[che non sto a raccontare perche gia il post e troppo lungo , magari li metto dopo in spoiler].

cosa ho realizzato?
Che a differenza di molte persone che stanno piu o meno "come me", io, non ho alcun ricordo di me stessa da indiviare. Non ho nessuna me stessa da rimpiangere, nessuna me stessa a cui aspirare per un futuro. Sono stazionaria e destinata a rimanere tale, ripetitiva e destinata a ripetermi senza poter spezzare nessuna barriera, come un'anima dell'inferno. Soprattutto, sono destinata a un brutta fine. NE SONO CONVINTISSIMA.

Quella fine che vedo, come spiegarla.
Ci provo. La vedo sempre.
Parto dal fatto che sin da quando ero piccola e inconsapevole, e non accettavo la mia vita, ho sempre imposto alla mia mente di dimenticare, di disprezzare quel che ero perche mi sono permessa di viverlo senza pensare alle conseguenze, in un via vai costante sino ad arrivare alla "veneranda" eta di ventun anni, con uno spirito svuotato, violentemente sgombrato; un vuoto studiato e autoindotto.
Me ne lamento, ma forse ho fatto bene. Forse sarebbe stato peggio se non lo avessi fatto.

In ogni cosa che mi circonda, vedo il suo nonsense, in teoria, si dice che quando uno non ha nulla da fare sta sempre a pensare e pensare...ma non e cosi, anche ora che sono impegnata, ho un malato istinto di analizzare e scavare fino in fondo ad ogni scena che vedo, ogni parola, ogni dinamica....scavo morbosamente per trovarci il marcio, e lo trovo sempre.
[O QUASI (?) sempre? Forse e proprio questo "quasi", che mi tormenta e mi incuriosisce ingannandomi, e facendomi cambiare spesso idea].
Ovviamente queste fissazioni mi disconcentrano dalla presente cosa che sto facendo, vivo poco e nulla di quello che faccio, mi estraneo facilmente, risultando giustamente, un'incapace deficente.
Comunque, e sempre cosi. Un pasticcino ricoperto di cioccolato, finche l'annuso e lo lecco, riesco ad autoilludermi, poi, una volta che mi decido a dare il primo morso, la ventata di ribrezzo arriva insieme alla consapevolezza che e infarcito di nient'altro che merda. Ogni tuffo, ogni fatica, ogni coraggio, qualsiasi tentativo di questi, fallisce per poi farti solo gustare il marcio, il premio della tua buona volonta, il destino di una fatica immotivata.

Non riesco a "fregarmene", a lasciar correre, a far finta di nulla.
Perche non e vero che non mi importa di nulla, non piu, da quel maledetto giorno in cui ho avuto quel deja vu, e mi sono resa conto di essermi difesa svuotandomi, cancellando, cancellando con cura, volta dopo volta,ogni episodio, perche il passato tanto e il passato, nevvero?
Che razza di autodifesa e , cancellarsi e rimpicciolirsi, svuotarsi e assaggiare merda, per poi svuotarsi di nuovo, se tanto alla fine il premio e, un involucro invecchiato e maturato, privo di anima, privo di vissuto e umanita?
...
Adesso, dalla apatia piu totale, le mie emozioni sono diventate molto intense, violente, contradittorie e destabilizzanti sia nella mente che nel fisico. E sempre stato cosi, prima o poi tornera l'apatia, non ho mai avuto una via di mezzo, in ogni caso, non che ricordi.
E so che questi due opposti si alterneranno sempre, illusoriamente mi saranno di sollievo a quello precedente, comincero a pensare che questo "peggio" non e il peggiori, per poi culminare in una delle solite e crisi e tentare il suicidio.

Ho il desiderio costante di morire. Sto male, si, ma non desidero nemmeno ... "guarire". Perche non credo nel concetto di guarigione mentale, cosa vuol dire? Vuol dire, come gia ho provato a fare, fare violenza alla propria identita, cancellarsi e riscriversi e reinventarsi, e vivere nella farsa, in un'abominevole farsa di se stessi, in bilico e prossima a cedere?
Vuol dire togliersi i famosi "occhiali scuri",diventare "normale"? Vuol dire far finta di niente, guardare le cose belle, ignorare le cose che fanno male? Per ridurmi a cosa, a un'automa felice e lobotomizzato?
Che insofferenza.
Tutti questi concetti di guarigione mi fanno schifo, so che sono presuntuosa, ma ai miei occhi paiono davvero solo delle stupide, patetiche favole, favole che non servono a nulla. Non ho mai sentito altri concetti di questa maledetta guarigione, o cose dissimili. Se qualcuno ne ha uno diverso, sarei pronta ad ascoltarlo.
Avete gia capito che fregarmene e rassegnarmi, cancellare e ignorare, dimenticare con la forza della ragione , per proteggere il mio sistema nervoso; sono procedimenti che non voglio piu attuare.
Sono procedimenti codardi, mi hanno ridotta ad un parassita senza storia e senza meriti, se non una morte silenziosa e inosservata.
E questo io,non lo voglio. Non voglio progredire in un suicidio passivo e silenzioso, come un vermetto che si sforza di non contorcersi per star bene in mezzo agli altri vermetti. La rabbia, forse, questa strana rabbia che e ricomparsa, mi fa desiderare questo.

So che non mi sono ancora ammazzata, e non so nemmeno perche, dato che i pensieri nella mia testa, che siano miei o di "qualcun altro", me la indichino sempre come la direzione piu dignitosa, piu giusta. Tuttavia per questo, tutto questo, sono consapevole che, prima o poi, prendero la decisione di togliermi la vita. Ma non voglio morire in silenzio, e nemmeno lasciarmi morire...gia la vita, l'ho vissuta in un silenzio fin troppo dignitoso per quel che merita.
E poi, purtoppo o per fortuna, ho ancora l'umanita che mi spinge a non voler fare del male a quelle poche persone che mi vogliono bene, a dar loro qualcosa...prima di andarmene.
Adesso, voglio lasciarmi fluire, non voglio cancellare piu niente di niente, prendo tutto con una serieta esagerata, con una fretta tale d'aver l'angoscia che mi alita addosso costantemente, ogni piccola cosa e come l'ultima possibilita e se fallisco, impazzisco subito. Sento , in ogni cosa, sempre, come se avessi pochissimo tempo.
E come se girovagassi in una immensa pasticceria piena di pasticcini come quello che ho descritto prima, alla disperata ricerca di uno che abbia un buon sapore di vita, farcito di quella crema che merita tutti i morsi e i tuffi che tu hai fatto nella tua esistenza sgombra di ricompense.
Sento che ho ancora delle cose in sospeso da fare, due o tre cose che desidero dalla vita, tutto il resto non ha valore per me.
So che prima o poi raggiungero un limite, una maledetta FINE. In effetti, molte persone intorno a me, l'hanno gia raggiunta questa fine ma, stranamente, preferiscono continuare a vivere ugualmente, il piu lungo possibile.
Non so se vorrei essere come loro, non voglio nemmeno essere cosi arroccata e presuntuosa da pensare che, come io non vedo cose che gli altri non vedono, anche costoro vedono cio che io non posso vedere...o forse, semplicemente, chiudono gli occhi. O sono diversi e basta.

A me tutto questo spaventa e fa paura, ma l'idea di passivita e segretezza, mi fa ancora piu paura.
Spesso durante i giorni ho delle crisi, di panico, di rabbia o di semplici lacrime, di quelle che non riesci piu a finire, e la morte ti accarezza dolcemente...ed e difficile poi, dopo quella carezza fredda e confortante, tornare nel mondo reale per ricominciare a far finta di voler guarire o stare bene, quando non ci credi, non credi che il tuo essere sia compatibile con tali stati d'animo.

Quindi, questa fine immaginaria e cosi verosimile nella mia mente, la vedo spesso, in molte situazioni, so che prima o poi arrivera e non sopporto piu questa angoscia, almeno fisicamente, vorrei che la smettesse di tormentarmi.

Avrei delle altre cose da aggiungere, perche qui ho intrecciato delle magagne senza collegamento, ma gia il post e lungo e non voglio dilungarlo oltre, forse lo faro tra qualche giorno, e cerchero di portare esempi piu concreti. .. :violin:
  • 4

A quick taste of the poison, a quick taste of the knife.
The obsession with death, the obsession with death, becomes a way of life!


[sheperd89]: sei condannata a vita.
Avatar utente
Mariuca
Amico level four
 
Stato:
Messaggi: 161
Iscritto il: 26/10/2015, 17:23
Località: Bucarest.
Citazione: La realtà è una prigione.
Genere: Femminile

paradosso ( pippe mentali )

Messaggioda La Musica del Vento » 09/01/2016, 11:43



'Soprattutto, sono destinata a un brutta fine. NE SONO CONVINTISSIMA.' Mi dispiace molto che pensi questo di te stessa. So che sembra una frase fatta (soprattutto nel periodo che stai vivendo) però il futuro non è una cosa scritta, può variare di momento in momento; le nostre cellule si rigenerano ogni giorno, aprendo altrettante possibilità. Rimane a noi il diritto di prenderle in considerazione oppure no.

'...in teoria, si dice che quando uno non ha nulla da fare sta sempre a pensare e pensare...ma non e cosi, anche ora che sono impegnata, ho un malato istinto di analizzare e scavare fino in fondo ad ogni scena che vedo, ogni parola, ogni dinamica....scavo morbosamente per trovarci il marcio, e lo trovo sempre.'
Il fatto di pensare di più quando ci sono i tempi morti vale in generale, poi dipende da persona a persona, dal carattere, dal modo in cui ci si pone, a far sì che i pensieri tormentosi vengano "a farci visita".

'Non riesco a "fregarmene", a lasciar correre, a far finta di nulla[...] Perche non e vero che non mi importa di nulla, ' Questo punto è molto importante. Si è convinti che non ci sia più nulla da fare, che è tutto così com'è e non potrà cambiare... poi sentiamo una vocina lontana lontana che ci sussurra "però non riesco a far finta di nulla, qualcosa forse importa." È la nostra identità più profonda, quella che è stata soppressa, a chiederci che il dolore faccia il suo corso. Di resistere.
'A me tutto questo spaventa e fa paura, ma l'idea di passivita e segretezza, mi fa ancora piu paura.'
È quella rabbia, quella paura che permette di desistere da una vita votata al nulla, è quella la forza sorgente primaria che ci sprona anche quando non vogliamo, che ci istiga a tentare.

Cara Mary, non voglio darti consigli perché non penso di averne il diritto.
Sei tu l'unica cosa che conta nella tua vita, perché alla fine si riduce tutto alla matrice: noi stessi.

Un abbraccio
  • 1

Immagine

Memorandum Utenti:
http://www.myhelpforum.net/viewtopic.php?f=64&t=8691
http://www.myhelpforum.net/viewtopic.php?f=58&t=9257#p87097


Avatar utente
La Musica del Vento
Amico Top Level
 
Stato:
Messaggi: 2972
Iscritto il: 07/10/2014, 14:19
Citazione: Per stare con se stessi bisogna imparare la cosa più importante: annullare il tempo. Il tempo non c'è per le leggi dell'anima. Saper aspettare qualcosa che non sappiamo cos'è è la prima legge. —R.Morelli
Genere: Femminile

paradosso ( pippe mentali )

Messaggioda Arturus » 09/01/2016, 13:06



Scusate se mi intrometto, però sono riflessioni molto profonde quelle che state facendo. Ci leggo molta forza dentro, la capacità di interrogarci nei minimi dettagli sugli atteggiamenti che ci potrebbero fare stare meglio, e questo per me è molto importante.

Mi ha colpito l'idea della "guarigione" come rimozione dei dettagli più sensibili, e con questi la rimozione della propria identità (sempre se ho capito giusto, non ho ancora letto indietro). Però concordo anche con l'ultimo messaggio di Musica, io credo che nonostante tutto ci sia una qualche forza che ci spinge a lottare, da dentro di noi, a ribellarci a un'idea di passività e di sofferenza.
Se dopo gli scopi possono essere raggiunti, e con quali risultati, questo è un altro discorso. Però al di fuori dei momenti peggiori, picchi di sofferenza che possono capitare, personalmente cerco di sperare che l'imprevedibilità della vità e la spinta di "ribellione" dentro di me, combinate insieme, potranno ancora sorprendermi.

Chiedo ancora scusa per l'intrusione, non conosco tutti i dettagli e non ho alcun titolo per spronare o dare consigli, ero però affascinato dalla profondità delle riflessioni e volevo dare il mio contributo :)
  • 1

Arturus
Amico level four
 
Stato:
Messaggi: 160
Iscritto il: 07/01/2016, 18:05
Località: Italia
Genere: Maschile

paradosso ( pippe mentali )

Messaggioda elle8n » 09/01/2016, 13:23



Ciao, come molti hanno detto la morte stessa da più senso alla vita che l'immortalità.
Questa sorta di 'data di scadenza' ci indice ad imporci certi obiettivi però poi dipende dalla persona stessa: c'è chi ad un certo punto compre di stare bene (nel limite del possibile) e sentirsi appagato e chi invece vuole sempre di più.
Io, personalmente, accetto la morte e la vedo come una vecchia amica che mi aspetta, magari fra 50, 70 anni o magari domani stesso, chissà...
  • 1

Immagine

We all change, when you think about it, we're all different people; all through our lives, and that's okay, that's good, you've gotta keep moving, so long as you remember all the people that you used to be... -
11th Doctor
Avatar utente
elle8n
Moderatore
 
Stato:
Messaggi: 2641
Iscritto il: 06/07/2015, 0:01
Citazione: I'm someone who was never meant for this world...
Genere: Femminile

paradosso ( pippe mentali )

Messaggioda jack.folla » 10/01/2016, 22:46



Anche se (forse) off topic ,vorrei dedicare questi pensieri a chi sta ancora cercando di capire se stesso , a chi si sente estraneo , a chi non riesce a trovare il suo posto in questo mondo....
"SEI UN'ANIMA GIOVANE O ANTICA?
Quanti anni ha la tua anima? Hai un’anima giovane o vecchia?Quanti anni avresti se non sapessi quanti anni hai?
C’è uno speciale tipo di persona nel nostro mondo che trova se stesso solo ed isolato dalla sua nascita. La sua esistenza di isolamento non è dovuta al temperamento antisociale – egli è semplicemente un’anima vecchia.
Vecchia nel cuore, vecchia nella mente e nell’anima, questa persona trova la sua visione della vita in modo più maturo rispetto agli altri che gli stanno intorno.Come risultato vive la sua vita interiore camminando nella sua solitudine mentre il resto intorno a lui segue qualcos’ altro.
Forse tu hai un’esperienza come questa nella tua vita o lo hai visto in un’altra persona? Se è così questo articolo è dedicato a te con la speranza che tu possa definire te stesso o capirti ancora meglio.
ANIME VECCHIE
Robert Frost, Eakhart Tolle e Nick Jonas sono stati chiamati così. Forse anche voi? Io credo di si. Ecco i segnali rivelatori dell’anzianità della tua anima:
I SEGNI DELL’ANIMA VECCHIA
Tendi ad essere solitario. Poiché le vecchie anime sono disinteressate agli interessi e alle attività delle persone della loro età, trovano insoddisfacente fare amicizia con persone che hanno difficoltà a relazionarsi. Questo è uno dei maggiori problemi di esperienza delle vecchie anime. Il risultato è che esse tendono a ritrovarsi da sole un sacco di tempo. Le persone non fanno per loro.
Ami la conoscenza, la saggezza, la verità.
Si...Questo sembra un po’ troppo grandioso e nobile, ma la vecchia anima ritrova se stessa naturalmente gravitando verso il lato intellettuale della vita. Le vecchie anime capiscono che la conoscenza è potere, la saggezza è felicità e la verità è libertà, quindi perché non ricercare queste cose? Tutto questo è di certo molto più significativo per loro che leggere gossip sull’ ultimo fidanzato di Belen o gli ultimi risultati di calcio.
Sei incline alla spiritualità.
Molto più emotive, le vecchie anime tendono ad avere una natura sensibile e spirituale. Superano i confini dell’ego, cercando l’ illuminazione e promuovendo la pace e l’amore. A loro sembra il più saggio ed appagante uso del tempo.
Le vecchie anime sono spesso afflitte dai ricordi non solo della propria mortalità, ma anche di tutto e tutti intorno a loro. Questo le rende diffidenti e a volte ritirate, ma detta saggiamente il loro modo di vivere la propria vita.
Sei riflessivo e introspettivo.
Le vecchie anime tendono a pensare molto...su tutto. La loro abilità nel riflettere ed imparare dalle loro azioni e quelle degli altri, è la loro più grande maestra di vita. Una ragione per cui le vecchie anime si sentono così vecchie nel cuore è perché hanno imparato tante lezioni attraverso i propri processi di pensiero, e posseggono tanta comprensione nelle situazioni di vita, grazie alle loro capacità di osservare con calma e attenzione cosa accade attorno a loro.
Tu vedi l’immagine più grande.
Raramente le vecchie anime si perdono nei dettagli superficiali di ottenere lauree inutili, promozioni di lavoro, posti di lavoro e grandi Tv. Hanno la tendenza a guardare la vita con occhi da uccelli, vedendo quello che è il modo più saggio e significativo per affrontare la vita. Quando sono di fronte a problemi, tendono a vederli come dolori temporanei e passeggeri che servono solo ad aumentare la quantità di gioia che sentiranno in futuro. Di conseguenza, sono placide e di natura stabile grazie al loro approccio alla vita.
Non sei materialista.
Ricchezza, status, fama e l’ ultima versione di iphone... La vecchie anime non vedeno come fine perseguire le cose che possono essere facilmente prese. Inoltre hanno poco tempo per interessarsi alle cose effimere della vita in quanto portano poco significato per loro.
Eri uno strano ragazzino socialmente disadattato.
Non è sempre il caso, ma molte vecchie anime espongono segni strani di maturità in giovane età. Spesso, questi bambini vengono etichettati come “precoci”, “introversi” o “ribelli”, non riuscendo a rientrare nei comportamenti tradizionali. Solitamente questi bambini sono estremamente curiosi ed intelligenti e vedono l’ inutilità in molte cose che i loro insegnanti , genitori e coetanei dicono e fanno e, passivamente o aggressivamente gli resistono. Se tu puoi parlare con un tuo bambino come fosse un adulto probabilmente hai avuto una vecchia anima tra le tue mani .
Semplicemente ti “senti” vecchio.
Prima di dare un nome a questo, io ho sentito, ho vissuto le sensazioni di essere semplicemente una persona anziana dentro. I sentimenti che accompagnano una vecchia anima sono di solito: un sentimento di diffidenza verso il mondo, stanchezza mentale, pazienza vigile e calma distaccata. Purtroppo questo spesso può essere percepito come distante e freddo ma è solo uno dei vecchi miti dell’anima. Come alcune persone anziane si descrivono “giovani dentro” anche i giovani possono farlo definendosi “vecchi di cuore”. "
  • 1

Gli psicofarmaci uccidono! Non farti ingannare! Sii intelligente! Non usarli! Diffida di chiunque ti propone le (psico)droghe!
jack.folla
Amico level six
 
Stato:
Messaggi: 299
Iscritto il: 15/08/2015, 13:36
Località: Mestre
Citazione: Fermate il pianeta! Voglio scendere!
Genere: Maschile

paradosso ( pippe mentali )

Messaggioda DxShine » 13/01/2016, 2:50



Purtroppo io sono così, un'anima vecchia...
Detto questo, scrivo 2 cose in merito agli argomenti emersi del topic: per chi aveva detto che la Bibbia non è quello che sembra, che aveva quegli insegnamenti segreti da esporci e discorsi simili, in realtà non è niente di nuovo, perché esiste un autore famoso che ne parla... Mauro Biglino e di sicuro lui non è ancora morto ucciso per aver sputtanato la verità sulla Chiesa Cattolica e simili! Basta googlare per sapere i titoli dei suoi libri ed avrete capito tutto! Poi ovviamente il discorso è molto opinabile, io non l'ho neanche letto, però secondo me c'é un fondo di verità in tutto ciò... per quel che ne so potrebbe anche essere una gigantesca operazione di marketing! Il vero problema è che in quest'epoca la verità è talmente manipolata che mettersi a cercarla è una vera impresa, ed ancor più convincerne qualcuno! Per cui non ne vale la pena, purtroppo questo sta ad ognuno, per quanto ne parliamo sul discorso vita e morte non arriveremo mai a stabilire un vero punto di fine. La morte potrebbe anche non essere vera morte, è solo un passaggio verso altra esistenza, sotto altra forma come appunto recita il teorema dell'indistruttibilità dell'energia, di cui tutti noi siamo fatti sostanzialmente, così come ogni cosa! É solo un'etichetta intellegibile per noi umani per poterne afferrare e parlarne!
Insomma in definitiva l'unica vera soluzione e guida in questo mistero e rompicapo esistenziale, in questo enorme puzzle cosmico in cui siamo solo semplici formichine da ricomporre è solo ciò che sentiamo, percepiamo... l'intuizione, i sentimenti. Da lì saprete sempre la strada lungo la vita e verso la morte ed oltre!
Infine, la seconda cosa è un film famoso già trasmesso anni fa, che spiega bene il discorso immortale/mortale e relativa dicotomia emotiva, sentimentale ambivalente grazie al punto di vista del protagonista: L'uomo bicentenario! Inutile dirvi la trama, guardatevelo che ne vale ampiamente la pena! ;)
  • 0

Immagine
Avatar utente
DxShine
Amico Top Level
 
Stato:
Messaggi: 1911
Iscritto il: 14/05/2013, 0:56
Località: Italia
Genere: Femminile

paradosso ( pippe mentali )

Messaggioda Resiliente » 13/01/2016, 9:41



la vita ha senso perché c'è la morte e viceversa. se non ci fosse morte o perlomeno se non percepissimo il senso della finitezza del corpo la vita immortale sarebbe probabilmente una condanna con non so quali sentimenti ed emozioni ad accompagnarla.
La felicità è reale solo quando è condivisa e così la vita.
  • 0

Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi.

La vita pone gli ostacoli. I limiti li poni tu.

Abbiamo il dovere di combattere e vivere per chi voleva farlo e non ha potuto.
Avatar utente
Resiliente
Amico level fifteen
 
Stato:
Messaggi: 731
Iscritto il: 01/03/2015, 21:44
Località: Milano provincia
Citazione: L'unico cammino che vale la pena di percorrere è quello che ci rende la versione migliore di noi stessi. Siamo soli finché non amiamo anche il più piccolo particolare di noi.
Genere: Femminile

paradosso ( pippe mentali )

Messaggioda Mariuca » 13/01/2016, 11:39



La Musica del Vento ha scritto:'Soprattutto, sono destinata a un brutta fine. NE SONO CONVINTISSIMA.' Mi dispiace molto che pensi questo di te stessa. So che sembra una frase fatta (soprattutto nel periodo che stai vivendo) però il futuro non è una cosa scritta, può variare di momento in momento; le nostre cellule si rigenerano ogni giorno, aprendo altrettante possibilità. Rimane a noi il diritto di prenderle in considerazione oppure no


Musica, questo concetto ormai fa parte delle tante cose che , mio malgrado, metto in discussione nella mia testa bacata.
Il futuro non è una cosa scritta...é vero. É una di quelle cose più grandi di noi, di quelle cose a cui non possiamo accedere.
Ma io, guardo il mio passato, e lo proietto visivamente sul mio futuro. Con presunzione, si, come tutte le cose a cui guardo con pessimismo.Il mio passato, l'ho descritto nella risposta prima come lo percepisco.
Mi sento già" scritta", già fatta, gia ripetuta e degenerata, senza speranze. É ovvio che quando poi, riesci a rivivere tutti i tuoi ventun anni in pochi inspiegabile attimo e capisci che non hai fatto altro che vivere una farsa un e lento degrado della tua identità, non vedi nient'altro.
...conosci ( mi rivolgo qui a chiunque) veronica decide di morire? Prima di tentare il suicidio, esprimeva una cosa molto simile a quella che provo io...green is not the new Black.

La Musica del Vento ha scritto: É quella rabbia, quella paura che permette di desistere da una vita votata al nulla, è quella la forza sorgente primaria che ci sprona anche quando non vogliamo, che ci istiga a tentare.

Cara Mary, non voglio darti consigli perché non penso di averne il diritto.
Sei tu l'unica cosa che conta nella tua vita, perché alla fine si riduce tutto alla matrice: noi stessi.

Un abbraccio


Sono d'accordo con te credo, la rabbia é l'unica sorgente di vita a volte. Apprezzo molto questa considerazione, non pretendo chissà che consigli. Un abbraccio anche a te. :hug:
  • 2

A quick taste of the poison, a quick taste of the knife.
The obsession with death, the obsession with death, becomes a way of life!


[sheperd89]: sei condannata a vita.
Avatar utente
Mariuca
Amico level four
 
Stato:
Messaggi: 161
Iscritto il: 26/10/2015, 17:23
Località: Bucarest.
Citazione: La realtà è una prigione.
Genere: Femminile

paradosso ( pippe mentali )

Messaggioda Mariuca » 13/01/2016, 12:19



Arturus ha scritto:Mi ha colpito l'idea della "guarigione" come rimozione dei dettagli più sensibili, e con questi la rimozione della propria identità (sempre se ho capito giusto, non ho ancora letto indietro). Però concordo anche con l'ultimo messaggio di Musica, io credo che nonostante tutto ci sia una qualche forza che ci spinge a lottare, da dentro di noi, a ribellarci a un'idea di passività e di sofferenza.
Se dopo gli scopi possono essere raggiunti, e con quali risultati, questo è un altro discorso. Però al di fuori dei momenti peggiori, picchi di sofferenza che possono capitare, personalmente cerco di sperare che l'imprevedibilità della vità e la spinta di "ribellione" dentro di me, combinate insieme, potranno ancora sorprendermi.

Chiedo ancora scusa per l'intrusione, non conosco tutti i dettagli e non ho alcun titolo per spronare o dare consigli, ero però affascinato dalla profondità delle riflessioni e volevo dare il mio contributo :)


Non cerco infatti dei consigli, ma dei punti di vista di persone che come me soffrono, ma possano invitarmi a riflettere oltre le mie cupe " certezze".
Anche la guarigione, per me è un ennesimo paradosso.
...Cancellarmi e reinventarmi in nome di una guarigione che porterebbe a CHE COSA? Mi chiedo. Non voglio diventare lobotomizzata come la maggior parte delle persone che ho attorno. Non voglio accontentarmi, rassegnarmi. Non voglio dimenticare e sradicare la mia identità. É possibile guarire nonostante tutto questo?
Chissà.
Uno psichiatra secondo me, mi manderebbe a quel paese.

@ jack folla
Grazie per la condivisione. Mi ritrovo molto nelle vecchie anime...anche se non completamente, soprattutto per quanto riguardano virtù come forza spirituale o coraggio o motivazione.
Sono un'anima vecchia si, ma anche un'anima sporca, piena di incoerenza e perversità. Non credo di essere affatto così" buona e sensibile" come spesso mi viene detto. ..
Comunque, ora che ci penso, fino ai nove anni sono stata abbastanza" bambina". Dai dieci in poi ( ovvero anche quando diventai " signorina", ma credo sia solo una coincidenza), cominciai già a sentirmi stanca della vita. " esisto da così poco tempo, eppure sono già stanca di tutto questo", fu una delle prime volte che pensai qualcosa del genere.

DxShine ha scritto:Il vero problema è che in quest'epoca la verità è talmente manipolata che mettersi a cercarla è una vera impresa, ed ancor più convincerne qualcuno!


Straquoto. Questo è uno dei motivi principali per cui odio infatti la vita, il mondo, gli altri, insomma tutto. Il motivo per cui ogni volta che provo a " guarire" ovvero a sperare, amare, impegnarmi, aiutare e insomma tutte quelle cose che dovrebbero essere la base per cui valga la pena vivere, si distruggono in me in breve tempo, le vivo come una dannata farsa, un inutile teatrino.
Per questo trovo nell'odio e nella rabbia, l'unica verità. Cioe , alla fine , me ne torno sempre da loro.


Per il resto che dire...capisco bene i vostri punti di vista. La maggior parte delle persone che ha scritto in questo post predilige la classica filosofia , della serie la vita avrebbe ancora meno senso senza la morte.

Nonostante tutto, mi rendo conto che per me non è così. Mi va bene la morte come fine della sofferenza, del caos, pure come fine della vita intesa come la conosciamo noi. Ma non come fine dell'esistenza.

Insomma " nascita, schifo insensato, poi oblio- ". Il riassunto sarebbe davvero solo questo?
Al solo pensiero mi parte una rabbia e una tristezza devastante.
Ed ecco che si riparte a girare in :facepalm: tondo.
Mi piacerebbe avere una risposta a proposito di quest'ultima" domanda" che ho fatto.
  • 1

A quick taste of the poison, a quick taste of the knife.
The obsession with death, the obsession with death, becomes a way of life!


[sheperd89]: sei condannata a vita.
Avatar utente
Mariuca
Amico level four
 
Stato:
Messaggi: 161
Iscritto il: 26/10/2015, 17:23
Località: Bucarest.
Citazione: La realtà è una prigione.
Genere: Femminile

paradosso ( pippe mentali )

Messaggioda jack.folla » 13/01/2016, 13:50



@DxShine Biglino non fa altro che riproporre la teoria degli antichi astronauti ,copiata da chi lo ha preceduto -Zecharia Sitchin , Erich von Danniken.Ci aggiunge un po del suo ma quel poco è pure sbagliato, dato che lui l'ebraico non lo conosce e il masoretico tanto meno. Ne risulta che alcune sue traduzioni/interpretazioni sono sbagliate. Infatti, sul forum di consulenza ebraica, Biglino viene deriso continuamente.Per chi vuole approfondire le teorie dei autori menzionati sopra , sono disponibile.. Questo però non cambia il fatto che un fondo di verità c'è e per quanto possa essere difficile trovarlo è importante non smettere di cercarlo, perché se vuoi sapere dove vai devi sapere da dove vieni! E probabilmente chi scrive su questo topic lo fa proprio perché è in cerca di risposte . Sono invece d'accordo con te che in quei tempi antichi la verità è stata molto manipolata proprio per nasconderla. Ma tutto ciò che è nascosto prima o poi va ritrovato. .... Tu parli d'intuizione...ma la domanda giusta da farsi è perché ce l'abbiamo? A cosa ci serve? Nulla di ciò che abbiamo nel nostro corpo fisico è inutile (nemmeno l'appendice ,anche se spesso ritenuto così), quindi perché nel nostro "corpo immateriale " (anima) abbiamo l'intuizione? E poi la ricerca della verità, della nostra identità...del se esiste vita dopo la morte?....Qual'è lo scopo di tutte queste domande?...Un motivo ci dev'essere! Forse l'intuizione è una specie di guida per mostrarci la strada, per aiutarci a trovare le risposte che cerchiamo...E i sentimenti? Loro a cosa servono? Se fossero necessari solo per la riproduzione della specie ,sarebbero del tutto inutili visto che gli animali possono benissimo riprodursi senza aver bisogno d'innamorarsi . Quindi, ne deduco che i sentimenti servono a qualcos'altro...(dalla serie, aggiungiamo nuove pippe mentali alla già tormentata Mariuca :) )
@Resiliente La vita immortale è una condanna ma solo per noi, perché abituati a soffrire ne siamo così esausti che vivere in eterno ci sembrerebbe una condanna. Ma se avessimo trovato la felicità non la penseremo così, perché quando si è felici, sereni, tranquilli, quando si ha una famiglia, l'affetto e niente pensieri sui problemi quotidiani (lavoro, tasse,ecc) la libertà di poter fare ciò che si vuole ,allora si vorrebbe che quella sensazione duri per sempre. Quindi anche se la penso come te, nel senso che per me vivere in eterno sarebbe una condanna,mi rendo anche conto che questo è dovuto al mio malessere .
@Mariuca Se ti viene spesso detto che sei buona e sensibile ,allora probabilmente è vero. In ogni caso è una mia convinzione che la sensibilità è una caratteristica di chi cerca la verità. Non vuoi essere lobotomizzata come le persone che ti circondano? Questo vuol dire che sei consapevole della loro condizione e ti rendi conto che non è quello che vuoi, quello che fa per te...quindi parti in cerca di risposte...perché dentro di te (anche se non hai delle prove materiali) c'è un qualcosa che ti spinge in quella direzione...la tua anima che sta cercando di guidarti perché sa che esiste un punto d'arrivo ,una destinazione che non è la morte. ...Come considerazione personale, ti direi che un psichiatra è il miglior modo per diventare lobotomizzati, quindi lo sconsiglierei. Inoltre lui non sarebbe in grado di darti delle risposte ma solo dei farmaci. Tu non sei malata,sei in cerca di te stessa e questa non è una malattia. Il modo in cui ti stai psicanalizzando da sola dimostra che sei perfettamente in grado prenderti cura di te stessa.
Ti definisci un anima sporca. Ammettere la propria condizione è il primo passo verso la guarigione ,quindi ritengo tu sia sulla strada giusta.
"Insomma " nascita, schifo insensato, poi oblio- ". Il riassunto sarebbe davvero solo questo?
Al solo pensiero mi parte una rabbia e una tristezza devastante."
1. Sappiamo con certezza di avere un anima (buona/cattiva/sporca o pulita ma ce l'abbiamo).
2. Non abbiamo alcuna prova sulla morte dell'anima insieme a quella del corpo (anzi abbiamo alcune testimonianze più o meno credibili sul fatto che l'anima continua a vivere).
3. L'anima non è necessaria per la nostra sopravvivenza. Quindi se la morte è la destinazione finale , perché abbiamo un anima?
La mia conclusione è che l'anima continua a vivere su un piano esistenziale diverso. Siccome l'anima è tutto il nostro essere (sentimenti,affetti , pensieri , tutto tranne il corpo fisico) ,risulta che continuiamo ad esistere anche dopo la morte (fisica).
  • 0

Gli psicofarmaci uccidono! Non farti ingannare! Sii intelligente! Non usarli! Diffida di chiunque ti propone le (psico)droghe!
jack.folla
Amico level six
 
Stato:
Messaggi: 299
Iscritto il: 15/08/2015, 13:36
Località: Mestre
Citazione: Fermate il pianeta! Voglio scendere!
Genere: Maschile

PrecedenteProssimo

Torna a Forum di aiuto sul Suicidio e sulla Morte

Chi c’è in linea in questo momento?

Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti

Reputation System ©'