Consapevolezza:

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

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Messaggioda animaoscura » 08/01/2016, 4:03



Mi sono sempre chiesta cosa avessi di strano per non riuscir a provare amore.
Bene!
Partiamo per fasi:
1) abbandono dai genitori.
2) abbandono dalla casa famiglia.
3) abbandono psicologico dai genitori adottivi.

Cause:
- l’incompiuta costruzione della fiducia in sé stessi.

- la convinzione più o meno consapevole che solo delegando le responsabilità e i problemi ad un altro si riesca ad andare avanti, ciò crea nel soggetto la percezione che è giusto e preferibile dipendere da altri per superare le avversità della vita.

I bambini che soffrono di tale sindrome possono presentare ritardi psicomotori, facilità ad ammalarsi, abulia (incapacità di prendere decisioni e portare a termine le azioni), periodiche crisi di ansia, gelosia e aggressività. Più in generale tale sindrome si manifesta con emozioni e comportamenti che possono andare dal semplice disagio alla disperazione più nera, al sentirsi privi di una parte di sè, al perdere il piacere di vivere: senza una certa persona che lo ha abbandonato, il soggetto riferisce che la sua vita non ha più alcun senso.

Quando sono venuta in Italia, c'era una bambina che abitava nel mio stesso paese; lei era l'unica che si avvicinò a me, era l'unica con la quale avevo instaurato una bella amicizia, andammo perfino a scuola insieme, nella stessa classe ma per me andare a scuola era come un secchio di acqua ghiacciata in testa per svegliarmi.
A scuola mi avevano preso di mira e tra i bambini c'era anche lei;
Lei che quando stavamo sole era la mia migliore amica e mi trattava bene e con rispetto e quando era con gli altri lei era il guru..... anche se mia mamma diceva che mi ha sempre comandato.
Io purtroppo non ricordo molto del mio passato quindi non so nemmeno se darle ragione o meno..
Fatto sta che nonostante tutto io e lei siamo ancora amiche.
Le ho sempre perdonato tutto e continuo a volergli bene.
Si è sempre allontanata anche per anni e ogni volta che lei tornava io l'aspettavo come un cagnolino aspetta il suo padroncino.
Per colpa sua ho sofferto anche di dipendenza affettiva..:facepalm:.

Ad oggi è vero che noi siamo ancora amiche ma stavolta sono io ad aver allontanato lei, in realtà,ho allontanato tutti e mi sono isolata.
Mi sento meglio, mi sento"potente" e voglio arrivare all'apatia.

Forse non ho provato mai amore per nessuno perché ho dato tutto quello che avevo da offrire ad una persona che mi ha trattata peggio di uno straccio.
Malgrado tutto io non la odio, non fa parte della mia indole, odiare è per i deboli che non riescono a vedere oltre.
Odiare è perso tempo.......
Non porterà a nulla...
Meglio la vendetta almeno ti senti ripagato. :sleep:. :violin: .

Coi ragazzi stavo malissimo solo nel momento in cui sparivano da un momento all'altro senza lasciare tracce.
Poi col tempo sono tornati tutti, e quando dico tutti, intendo proprio tutti.
Ma ho sempre pensato che ogni lasciata è persa, quindi via dalle palle.
Solo di uno stavo cotta per il semplice motivo che fu il primo a sparire.... Infatti non ne ero innamorata ma lo capii troppo tardi. :violin: .

Adesso che sono arrivata alla consapevolezza sembra che mi sia caduto il mondo addosso perché ho perso interesse per tutto. :facepalm: .
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Messaggioda sheperd89 » 08/01/2016, 4:31



Ti sei indurita, non ti fidi di nessuno e odi tutti (per desiderare la vendetta bisogna odiare). La vendetta fuori tempo non porta a nulla, le regole vanno chiarite sul momento, poi è tardi. L'apatia è il male, ti porta a diventare un ameba (io lo so bene). Che ti posso dire, la vita per le persone normali è fatta da una sequela di testate intervallate da momenti di felicità. Io credo che non ti manchi nulla a parte la volontà di uscirne, la vita è tua, pensa a te stessa, esci dall'apatia, scappa da quela casa il prima possibile e trova stabilità e affetto prima in te stessa e poi negli altri. Il nichilismo e l'apatia sono una calda coperta per chi non ha carattere(me in primis).

Daje animella :violin:
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sheperd89: fortuna te che mi tiri su il morale

Mariuca: Te lo tiro su sempre con la merda XD
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Messaggioda Angel Fall » 08/01/2016, 10:04



Le lacrime come i sentimenti che non escono,con il tempo si depositano sul cuore e lo incrostano e lo paralizzano......(S.Tamaro)
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Come il principe dei nembi é il poeta che,avvezzo alla tempesta si ride dell'arciere:MA ESILIATO SULLA TERRA,FRA SCHERNI,CAMMINARE NON PUÒ PER LE SUE ALI DA GIGANTE.
(Baudelaire) :zzz:
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Messaggioda dolce » 08/01/2016, 10:28



dolce tesora miaaaaa lr lacrime non fanno che uscire tu hai bisogno di affetto e di amore se io fossi vicina a te te ne avrei datto mille xke tu sei dolcissima premuroa che tutti ti vorebbero bene qui tutti ti vogliono bene e non ti abbandonernno mai un caro abbraccio scusami se mi sono permessa di commentare ma perche ci tengo molto a te
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ti voglio tanto bene angelo piero
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Messaggioda tom.c » 08/01/2016, 11:35



Credo, perchè ciò che dico è ciò che credo, e forse non corrisponde alla verità, ma credo che la tua "dipendenza affettiva" sia dovuta al fatto di aver perso tanto, troppo, portandoti poi a legarti in maniera anche morbosa forse alla tua amica, proprio per paura di perdere anche lei. Così come anche la presunta cotta forse la ritenevi tale proprio perchè eri legata a lui e l'avevi perso, ti sei sentita nuovamente sola ed abbandonata e ti sei detta fosse una cotta.
Ti senti meglio e potente a stare sola e ad aver allontanato tutti proprio perchè in questo modo non si possono ripetere gli eventi del passato, nessuno vicino equivale a nessun rischio di soffrire nuovamente.
E' un pò come un falegname, dopo tanta usura delle mani si creano dei calli duri che fanno perdere sensibilità, ma quei calli si possono ammorbidire e togliere volendo. Allo stesso modo ti si è creato un callo intorno al cuore, ai tuoi sentimenti ed ai tuoi interessi, a te decidere cosa fare.
Questo è quello che credo.
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Messaggioda Athena » 08/01/2016, 12:22



E' tutto più che lecito. Ti capisco bene. Essere abbandonati a se stessi sin da piccoli, gestirsi da soli, senza un rifugio definito, senza punti di riferimento, non è semplice. Hai per forza qualcosa che ti manca, qualcosa che nessuno può sostituire. E per anni credo ti sia chiesta cosa fosse di preciso, per quale motivo ne avessi tanto bisogno. Senza fermarti, andando avanti, nonostante tutto. E il "nonostante" è un particolare importante. Perché le difficoltà indeboliscono, bloccano, ti buttano indietro,ti pongono in svantaggio rispetto a chiunque altro. Tu, fondamentalmente non fai trasparire quello che provi, cerchi di difenderti da ciò che credi di non conoscere, per paura di non riuscire ad affrontarlo, o comunque di affrontarlo in modo erroneo. Se hai provato certi sentimenti, devi prendere consapevolezza anche di questo. Ho la sensazione che tu brami l'indole apatica per cancellare, per evitare di affrontare in primis te stessa.
Per desiderare l'apatia, il distacco da tutte le sensazioni verso l'esterno, in realtà cerchi di proteggerti, ripeto, da te stessa, poi dagli altri. La sofferenza si sente, ti segna, resta; anche se ognuno la percepisce a proprio modo per le circostanze diverse. E' dura combatterla, ma non impossibile... di passi avanti ne fai, già il fatto di esserti isolata e aver allontanato una persona che ti aveva portato addirittura alla dipendenza affettiva, è un grosso cambiamento. Riesci a bastarti da sola, riesci a valorizzare te stessa, e fai benone! Non credo che ti senta del tutto persa, e non devi pensarlo neppure tu. Hai solo bisogno di ritrovare un tuo equilibrio, riuscendo a stare nel mezzo, senza pendere direttamente da un estremo all'altro. Forse quello che cerchi sono le novità, gente diversa, e sei stanca di "fare esperienza" sbagliando, soffrendoci. Per ora se preferisci ignorare il mondo fallo; succederà presto qualcosa che ti riporterà a viverlo, non resterai nella tua indifferenza, perché già esporre la tua situazione qui, altro posto in cui hai sempre cercato di non far trasparire il tuo disagio, pur non parlandoci in faccia, implica il fatto che tu abbia in realtà desiderio di cambiamenti, che riguardino te stessa, ed anche l'aria intorno.
Hai già intrapreso una strada, tuo "malgrado" XD o malgrado il tuo desiderio di apatia: anziché spegnere il cervello, considera tutto ciò che ti passa per la testa, che sia negativo, positivo, una via di mezzo, ma continua a parlare a te stessa, di te stessa, non accantonare ciò a cui aspiri realmente. Sai benissimo di non essere una persona sbagliata, una persona "cattiva" , e nonostante la mancanza di un punto-guida, sei riuscita a capire da sola quei princìpi etici fondamentali per qualunque tipo di rapporto umano. Hai sofferto, ed è normale diventare scettici. Ma desiderare un qualcosa di diverso è concesso, non aver paura di crederci, so che è tosta, ma non devi perderti d'animo. <3
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Tenersi tutto dentro e non sbottare. E' questo il dolore più forte, accusare il colpo, e rialzarsi fingendo di non sentire nulla.
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Re: Consapevolezza:

Messaggioda animaoscura » 09/01/2016, 14:06



In realtà in questi anni in cui sono stata male e mi sono isolata dal mondo esterno è perché ne avevo bisogno ed inoltre volevo studiare il mio "io".
No, non cerco aiuto e non cerco consigli, dato che ormai sono arrivata alla conclusione...
Nei vari post che ho scritto volevo avere un semplice confronto e capire da voi (per chi mi ha seguito, sempre che qualcuno l'abbia fatto ) i motivi per i quali non riuscissi a provare il sentimento chiamato "amore".
Io voglio solo conoscermi ed è quello che sto facendo e di sicuro non cercando i miei disagi mentali su internet..
La vendetta non è sempre portato dall'odio, ma da una vita di sofferenze che per chi non ci ha passato non può capire.
E forse proprio perché in realtà sono sempre stata da sola il peso della solitudine non mi è mai pesata, anzi.
Ho molti altri disturbi più o meno gravi del quale non ho parlato, almeno non in questo topic; e se voglio arrivare all'apatia è perché voglio smetterla di provare sentimenti struggenti, che non si tratta dell'amore visto che non sono mai riuscita a provarli.
Forse prima avevo intenzione di uscirne da questo vortice ma adesso no...non escludo l'idea che in un futuro riesca ad uscirne come non escludo l'idea che riuscirò nell'unico obbiettivo che in questo momento mi pervade la testa...sono diventata abbastanza obbiettiva ed è l'unica cosa di cui ne vado fiera.
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Messaggioda Angel Fall » 09/01/2016, 14:47



Anima,mi permetto perché so di cosa parli,altrimenti non lo farei.....ho cercato l'apatia e l'ho trovata ma è stata una condizione illusoria perché i ricordi,le ferite,la sofferenza o come vogliamo definire tutto ciò,non possiamo rimuoverli x davvero,forse noi crediamo di averlo fatto,ma in realtà li abbiamo soltanto sepolti nel nostro io più profondo,e lì sono rimasti congelati x poter venire in superficie quando meno ce lo aspettiamo,e devastare le nostre vite,i nostri piani.......ti auguro di trovare la strada!
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Messaggioda animaoscura » 11/01/2016, 13:08



Angel Fall ha scritto:Anima,mi permetto perché so di cosa parli,altrimenti non lo farei.....ho cercato l'apatia e l'ho trovata ma è stata una condizione illusoria perché i ricordi,le ferite,la sofferenza o come vogliamo definire tutto ciò,non possiamo rimuoverli x davvero,forse noi crediamo di averlo fatto,ma in realtà li abbiamo soltanto sepolti nel nostro io più profondo,e lì sono rimasti congelati x poter venire in superficie quando meno ce lo aspettiamo,e devastare le nostre vite,i nostri piani.......ti auguro di trovare la strada!



All'ultimo non parlavo dell'apatia.
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Re: Consapevolezza:

Messaggioda La Musica del Vento » 13/01/2016, 15:28



anima oscura ha scritto:Nei vari post che ho scritto volevo avere un semplice confronto e capire da voi (per chi mi ha seguito, sempre che qualcuno l'abbia fatto ) i motivi per i quali non riuscissi a provare il sentimento chiamato "amore".

Anima, io credo che tu in parte abbia già raggiunto l'apatia. Il non provare amore è apatia.
Diverso è invece se non abbiamo nessuno da amare, in quel caso prima (logicamente) bisogna trovare una persona a cui donare affetto.
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