eli701196 ha scritto:È quello che consiglio anche a te: non bisogna mai farsi vincere dall'odio e dal rancore, sii sempre aperto e disponibile all'amore (lo so che detto così sembra una banalità, ma è la realtà: in questo momento sto studiando un concetto interessante, che è quello di energia psichica, ovvero la nostra capacità di desiderare un oggetto d'amore. Detto in poche parole, se non si riesce ad ottenerlo, si investirà sempre meno energia in esso e ciò genera un circolo vizioso che ci porta a non investire più niente e quindi a non ottenere mai ciò che si desidera). Quindi non bloccarti per paura di avere altre esperienze negative. Le esperienze negative sono delle insegnati che ci servono per farci capire i nostri errori e non commetterli nuovamente in seguito.
Spero di esserti stata almeno un po' d'aiuto. E non diventare un misogino perché sarebbe uno spreco, si capisce che sei una brava persona

Io stesso ho studiato in economia questo tipo di fenomeni, anche se le ho viste con un nome diverso: profezie auto-verificanti, o profezie auto-falsificanti... effettivamente è vero che se dico: "sono una schiappa", probabilmente, non riponendo fiducia nelle mie possibilità, non farò nulla per migliorarmi... quindi quelle eventuali performance che dovrei fare non si realizzano perchè io a priori non avevo investito, e quindi fallisco ( anche in economia, nella borsa valori, ad esempio, capitano di questi fenomeni) --- tuttavia non credo possa bastarmi questa considerazione:
In questo caso, infatti, sto dicendo soltanto... se continui a fare così, non riuscirai a fare meglio, quindi sappilo che percorri una strada sbagliata, o quanto meno, non desiderabile --- facendo un paragone: è come se fossi in macchina e devo andare in un posto ( facciamo finta da Firenze a Bologna passando per i paesini)... non trovo però nessun segnale stradale, anche se però li ho provati a cercare... ho davanti a me una strada che effettivamente so che non mi porta da nessuna parte ( il fatto di non credere in me stesso), ma non conosco però la strada giusta che devo prendere
eli701196 ha scritto:Forse, l'unico consiglio che posso darti, è di non smettere mai di arrenderti e di provarci, e di non farti sopraffare dal rancore e dall'odio. Se lo fai, poi avrai sempre meno possibilità di trovare l'amore. Cerca di avere un atteggiamento positivo, quando incontri una ragazza che ti piace, non stare a pensare subito alle cose negative che potrebbero succedere, perché le sensazioni negative si trasmettono all'altro inconsciamente.
Quindi, innanzitutto devi lavorare su te stesso. Hai detto che vuoi imparare ad accettare i tuoi limiti e le tue timidezze: va benissimo, ma accettarle non vuol dire sottomettersi ad esse. Non vuol dire che devi smettere di provarci con le ragazze, "arrenderti" per così dire, ma fare del tuo meglio per superarle o imparare a conviverci serenamente, senza che ti impediscano di vivere la tua vita come vorresti.
Di solito, mi capita, quando parlo con le ragazze, di pensare a "flirtare" con loro...in maniera abbastanza impulsiva in realtà ( più che altro credo per questo motivo: "mi dico che ci dovrei provare, e noto che c'è questa possibilità, quindi ritengo opportuno di poter vagliare se è possibile sfruttarla")... tuttavia, quasi mai metto in atto ciò: un po' perchè spesso sono impegnate, un po' perchè non saprei proprio che cosa fare, un po' perchè non sono sicuro che sia proprio sempre giusto ragionare in questo modo ( poichè mi dico, un po' in fondo riferito a quanto diceva il caro vecchio Immanuel Kant: non è proprio moralmente giusto rapportarsi con le persone come mezzi, ma piuttosto come fini... in parole più povere: non è un po' materialista fossilizzarsi soltanto sull'ottenere qualcosa da una persona?)
Tuttavia, è capitato, in realtà non così poche volte, che ci sia stata una "possibilità di flirtare" con qualcuna ( almeno, ripensandoci a freddo, e confrondandomi con i miei conoscenti o amici, appuravamo che effettivamente ci sono state diverse possibilità)... il problema cambia e diventa il seguente: ho paura di sbagliare --- ho paura, poichè non sapendo bene che cosa debba fare, ho timore di prendere una scelta che non sia all'altezza della situazione... e questa stessa paura è superiore a quello che verrebbe definito come "la normale ragionevolezza"...
D'accordo che qualsiasi cosa una persona faccia, in assoluto non c'è la certezza che quella azione sia effettivamente corretta ( poichè, in particolar modo, per quanto riguarda i rapporti umani, non tutto dipende da noi, ma anche dalla propria controparte, la quale non è, e non può essere, sotto il proprio controllo) --- però di solito le persone agiscono comunque ed hanno successo, proprio perchè riescono a "minimizzare il rischio", ed ad affrontarlo normalmente, come del resto faccio anche io in tutte le altre attività sostanzialmente ( come guidare ad esempio)
Quelle poche volte, inoltre, che ho preso coraggio ed ho agito, sostanzialmente ho fallito:
- tutte quelle volte che mi dichiarai sono stato rifiutato... ( certo, alcune volte effettivamente non ci speravo neanche io, ed è stato più uno sfizio che mi sono levato, per farmi stare a posto con la coscienza di aver dichiarato ad una ragazza che mi è interessata... altre volte invece sono stato rifiutato in malo modo) .... in particolar modo, la volta in cui ho preso più coraggio per dichiararmi ( anche se poi alla fine, non ebbi il coraggio di farlo dal vivo, ma glielo scrissi via Facebook), lei mi rifiutò... per carità, a posteriori forse, un po' per Facebook, un po' perchè mi "vedeva effettivamente più come un amico", un po' perchè veramente era una ragazza facile, non è stata proprio tutta colpa mia... però comunque lascia il segno una delusione del genere
- l'unica volta, poi, in cui cercai di baciare una ragazza ( dopo che le avevo chiesto di uscire con lei, e lei stessa aveva accettato di vedersi, proprio come "uscenti"), venni rifiutato... anche in questo caso, vedendo a posteriori la situazione, molto probabilmente la colpa di ciò è tutta di questa ragazza e non mia [ se io ti chiedo di uscire, dicendoti che mi interessi: tu accetti... usciamo facendo una simpatica uscita in centro città... faccio anche il galante, offrendole anche una granita... alla faccia della mia taccagneria... ti porto in giro in macchina... parliamo sempre e passiamo una bella giornata ... alla fine, per salutarti, provo a baciarti, ma tu mi rifiuti, dicendomi nei giorni successivi che non ti interesso più... qualche perplessità sulla mia controparte potrebbe venire]
Valentina G. ha scritto:Le delusioni cocenti non so in cosa siano consistite, se in cosiddetti "2 di picche" oppure altro, magari parlane, se vuoi, ma non ti rassegnare altrimenti devi aspettare che arrivi la ragazza grintosa, quella che per così dire "fa tutto lei" ma non so quante ce ne siano in giro
Tuttavia, io penso che non siano tanto queste le delusioni cocenti, poichè qui si tratta di situazioni in cui: ho agito, ma ho fatto in fondo male ( sostanzialmente per colpa di altri)
Io credo che le mie delusioni più cocenti siano stati: quando avrei dovuto agire, ed invece non l'ho fatto... quando avrei dovuto dichiararmi, e chiedere un contatto, di sentirsi, di vedersi... di baciarsi --- questi casi, infatti, ho riscontrato essere molto più gravosi per me... ne citerò 2 che credo siano quelli che mi hanno colpito maggiormente
Sempre quella ragazza che mi rifiutò di baciarmi.... mi ricordo che un paio di mesi dopo, torno a fare atteggiamenti che comunque io ritengo provocanti ( mi ricordo abbastanza bene che ad esempio: faceva la simpatica con me, si appoggiava su di me... una volta anche proprio sul pacco

... mi fa anche toccare il seno stesso)... tuttavia non agì .... Mi veniva in mente che era molto strano e che probabilmente potessi fare "qualcosa di più", ma allo stesso tempo dicevo: si sta comportando nello stesso modo della volta scorsa, ed ho timore di poter venir deluso una nuova volta --- la mia indecisione, alla fine, fece si che lei di li a poco si mise con un altro... ed io ci rimasi malissimo
Dopo tutta questa vicenda mi dichiarò che se, in quest'ultima circostanza, avessi provato a baciarla, per esempio, lei ci sarebbe stata
Ma io penso che quella che maggiormente mi ha scosso, un po' perchè è stata l'ultima, un po' perchè credevo che non sarei più caduto in incertezze... è stata proprio una
Valentina G. ha scritto:ragazza grintosa, quella che per così dire "fa tutto lei" ma non so quante ce ne siano in giro
Mi ricordo, infatti, che fu lei ad interessarsi a me, anche se non formalmente ad invitarmi ad uscire, ma fui io a chiederle.... mi ricordo che fu sempre lei, durante proprio queste uscite, a continuare a farmi molti apprezzamenti ( che personalmente mi facevano moltissimo piacere, fosse solo perchè questa ragazza era veramente stupenda)
Ma anche in questo caso, arrivava un punto ( generalmente quando ero relativamente "appartato" con lei) che non sapevo proprio che cosa fare ... cioè, intuivo che dovessi fare qualche cosa ( ad esempio abbracciarla, farla appoggiare a me... volgarmente limonarla)... ma non avendo mai compiuto io questo passo [ l'unica volta perchè una ragazza fece lei proprio tutto tutto tutto], ho avuto paura e mi astenni
E' inutile dire che dopo non mi volle più vedere.... Tuttavia, la particolarità di questa ragazza fu che lei ci provò con me più di una volta( 2 volte, anche se forse ci fu una terza volta)... ed in particolar modo la seconda volta: mi ricordo infatti che eravamo mezzi nudi ( in costume), abbastanza "appartati", ma anche la ebbi paura .... da fuori mi sarei riuscito a consigliare, ma da dentro non riuscì a trovare il coraggio di affrontare le mie paure e così la persi
Da allora, non ho più fatto nulla, un po' perchè più nessuna mi chiese di uscire, un po' perchè io stesso non ci provai più .... fu un po' meno di un anno e mezzo fa
Mi ha colpito tantissimo proprio quest'ultimo fatto perchè:
Dopo tutti gli avvenimenti che erano capitati, credevo di essere riuscito finalmente ad affrontare le mie paure ( poichè ero riuscito a provarci, senza successo, in realtà, con qualcuna)... Ero anche molto fiducioso nelle mie possibilità essendomi appena laureato alla triennale [ che magari non c'entra nulla, ma mi dava la serenità di essere in grado di poter raggiungere traguardi importanti]
Invece ho sbagliato incredibilmente...
Per cercare di rimediare addirittura le scrissi una lettera autografa di mio pugno ... anche se sapevo perfettamente che probabilmente non sarebbe servita a nulla, come effettivamente è stato
Come paragone potrei fare questo:
Associo questo evento al più famoso calcio di rigore di Roberto Baggio sbagliato nel 94 in finale di coppa del mondo....
Mi immagino:
Uno si fa un mazzo tanto... rischia anche qualcosina, ma grazie al suo impegno, e ad affrontare le proprie difficoltà, arriva fino in finale... e poi, per una cosa che è una scemenza ( come un calcio di rigore)... perde tutto
Poi, si volta dall'altro lato e vede invece altri che, senza farsi un mazzo tanto, senza rischiare così tanto, senza impegnarsi così tanto e senza affrontare così tanto le proprie difficoltà ... vincono la finale ( riescono a flirtare... o quanto meno, riescono ad affrontare con successo i propri limiti)
Non è giusto, per carità, la vita è ingiusta e magari io riesco ad avere successo in altre cose, che invece gli altri non riescono.... magari anche gli altri si sono impegnati, e magari anche più di me.... non è detto che non abbiano dovuto affrontare anche loro tante difficoltà --- però comunque ti viene una rabbia dentro che dici "vaf...lo , perchè loro si ed io no"? ... Ti senti quasi beffato dalla sorte, che ti risulta difficile vedere il merito altrui, perchè tu vedi prima di tutto che il tuo merito, o quanto meno il tuo impegno non è stato assolutamente soddisfatto
Certo... adesso non è che tutti i giorni ce l'ho con il mondo.... però ad esempio: quando cammino per strada e vedo una coppietta scambiarsi una carineria, oppure qualcuno parlare di problemi sentimentali .... il primo pensiero che mi viene in mente è sempre e solo quello : "perchè loro si ed io no"... Invidia semplicemente
Da allora in poi