Sono un misogino

Quando ti rendi conto che puoi pensare male

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

Sono un misogino

Messaggioda Premio Nobel » 31/01/2016, 23:53



Mi rendo conto di essere un misogino: cioè di provare un certo sentimento di rivalsa nei confronti delle ragazze, e delle coppiette.
So perfettamente che non è una cosa meravigliosa da dire, ne che sia giusta, ma sento che io istintivamente ho questa reazione di fronte al mio rapporto con l'altro sesso, poichè ho sempre avuto cocenti delusioni dall'altro sesso.

Qualche settimana fa è capitato che una persona abbia avuto delle relazioni sessuali non protette con delle ragazze trasmettendo a quest'ultime il virus dell'HIV, un moderno "untore" come è stato rappresentato dai giornali.

Devo essere sincero ma istintivamente, la prima cosa che ho pensato, di pancia, è stato questo: "se la sono cercata, se fossero state più attente loro non si sarebbero fatte irretire da questo pazzo e quindi non si sarebbero beccate l'HIV. Se non si fossero comportate come delle ragazze facili a quest'ora non si sarebbero compromesse la loro salute"... Istintivamente non mi è importato molto condannare il gesto del signore ( che compie tra le altre cose un reato penale) , ma piuttosto di condannare il comportamento magari eccessivamente leggero di queste ragazze.

Magari sicuramente queste ragazze non sono state eccessivamente diligenti, tuttavia mi sono sorpreso della mia reazione ... "se fossero state assieme ad uno come me, queste cose non le sarebbero mai capitate, invece hanno preferito comportarsi da ragazze facili e si sono rovinate la vita", questo è un altro pensiero che mi è venuto istintivamente

Credo ci sia qualcosa di sbagliato in tutto ciò.

Mi sembra che stia diventando un po' misogino: che abbia un certo rancore nei confronti dell'altro sesso ( in parte corroborato da alcune esperienze decisamente negative che ho avuto) poichè non sono mai riuscito a concludere nulla con loro, nonostante mi consideri un "ragazzo carino e buono".

Credo anzi sia proprio questo il motivo di questo mio rancore: possibile che un ragazzo così carino e buono come me non sia mai riuscito ad ottenere nulla? ... E' giusto tutto ciò?

Certo che no, non è giusto... ma sicuramente mi si potrebbe rispondere: "il fatto che tu sia carino e buono non significa che tu appaia anche affascinante ad un altra persona, o quanto meno non significa che tu possa conoscere un'altra persona" ... "Per conoscere un'altra persona, e quindi concludere qualsiasi cosa con qualcun altro, sia una relazione seria, sia una relazione frivola, serve che tu agisca"

Cioè, non è giusto, ma il mondo non funziona così... la gente conclude non tanto in base alle proprie caratteristiche intrinseche, ma piuttosto in base alla capacità di rapportarsi con gli altri ( quindi, il fatto che una persona sia buona o carina non è una condizione sufficiente affinchè si metta assieme a qualcun altro)

Va bene:
Ma a questo ci ero arrivato anche io ... ed il fatto di dire: "il mondo va così, per riuscire a concludere con qualcuna serve che tu ci prova, e non tanto che tu sia una persona encomiabile" non basta --- è vero tutto ciò, ma non è indubbiamente giusto, ne può darmi molta consolazione il fatto di sapere che in realtà non è questa la strada da seguire, ma un altra che io, di fatto, so perfettamente di ignorare ...
Ma allora come poter affrontare al meglio questo mio "tallone d'achille"? come riuscire, non tanto a provarci con le ragazze, ma piuttosto ad accettare maggiormente i propri limiti, le proprie timidezze?

Ps. Per concludere, di fatto mi iscrissi proprio per questo motivo a questo forum:
Questa estate, il mio migliore amico si fidanzò, ed io ci rimasi malissimo, poichè mi sentì prima di tutto abbandonato e in secondo luogo dissi "perchè a lui si e a me no"... Addirittura sperai che si mollasse ... Tutto ciò per la più bieca specie di invidia: E' mai possibile che io, che comunque sono una brava persona, ed anche carino, non "cavo un ragno dal buco", mentre altri, che magari non sono così raccomandabili come me, hanno successo?

Non fu la prima volta che provavo invidia e rabbia nei confronti di coppiette, o di ragazze.
Tuttavia, a differenza di tutte le altre, ho sentito che non fosse giusto invidiare questo mio migliore amico per ciò, e che quindi ci fosse qualche cosa di sbagliato in tutto ciò, e nella mia visione delle ragazze.
Oggi, a distanza di 6 mesi, mi rendo assolutamente conto che questa problematica è tutt'altro che risolta.

Non so se qualcuno mi risponderà ma mi rendo conto che questo è, allo stato attuale, il mio più grande problema
[ e ciò, credo sia dovuto a due fatti, uno positivo, l'altro negativo:
1) poichè purtroppo è il problema che mi sta dando più danni e difficoltà
2) poichè, fortunatamente, non ho problemi di natura più grave ( come malattie, o problemi economici)] ....

Non credo, in realtà, che riuscirei a risolvere qui questo problema, però personalmente mi piacerebbe trovare una risposta a ciò.
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Messaggioda eli701196 » 01/02/2016, 10:36



Già il fatto che tu riesca ad ammetterlo a te stesso e capire che sia una cosa sbagliata, è un passo avanti importante secondo me.
Onestamente, non saprei proprio cosa consigliarti di fare, dato che mi considero più o meno nella stessa tua situazione per quanto riguarda l'esperienza amorosa, anche se io non ho rancore verso l'altro genere perché di delusioni importanti per fortuna ancora non ne ho avute, non avendoci mai provato seriamente.
Forse, l'unico consiglio che posso darti, è di non smettere mai di arrenderti e di provarci, e di non farti sopraffare dal rancore e dall'odio. Se lo fai, poi avrai sempre meno possibilità di trovare l'amore. Cerca di avere un atteggiamento positivo, quando incontri una ragazza che ti piace, non stare a pensare subito alle cose negative che potrebbero succedere, perché le sensazioni negative si trasmettono all'altro inconsciamente.
Quindi, innanzitutto devi lavorare su te stesso. Hai detto che vuoi imparare ad accettare i tuoi limiti e le tue timidezze: va benissimo, ma accettarle non vuol dire sottomettersi ad esse. Non vuol dire che devi smettere di provarci con le ragazze, "arrenderti" per così dire, ma fare del tuo meglio per superarle o imparare a conviverci serenamente, senza che ti impediscano di vivere la tua vita come vorresti.
La vita è ingiusta, e ci sta che alcune persone siano più sfortunate in certe situazioni, nonostante le proprie qualità migliori rispetto ad altri che invece, secondo noi, non si meritano tutta quella fortuna che a noi è negata. È un pensiero spontaneo e naturale, sai quante volte a me è capitato di vedere ragazzi insieme a delle ragazze a dir poco insopportabili, che li comandavano a bacchetta e li trattavano peggio degli zerbini, ed io che invece mi reputo una persona abbastanza buona e rispettosa dell'altro, che non mi permetterei mai di trattare una persona in questo modo, sto single da una vita. Anche a me fa rabbia, e mi chiedo se sia io ad essere così peggio delle altre ragazze da non meritare nessuno, o se siano tutti i ragazzi ad essere dei veri rincoglioniti. Ma mi consolo del fatto che prima o poi, arriverà un ragazzo giusto anche per me, basta mettersi in gioco e non temere le delusioni, e che non vale la pena stare male per persone del genere perché evidentemente, hanno ciò che si meritano.
È quello che consiglio anche a te: non bisogna mai farsi vincere dall'odio e dal rancore, sii sempre aperto e disponibile all'amore (lo so che detto così sembra una banalità, ma è la realtà: in questo momento sto studiando un concetto interessante, che è quello di energia psichica, ovvero la nostra capacità di desiderare un oggetto d'amore. Detto in poche parole, se non si riesce ad ottenerlo, si investirà sempre meno energia in esso e ciò genera un circolo vizioso che ci porta a non investire più niente e quindi a non ottenere mai ciò che si desidera). Quindi non bloccarti per paura di avere altre esperienze negative. Le esperienze negative sono delle insegnati che ci servono per farci capire i nostri errori e non commetterli nuovamente in seguito.
Spero di esserti stata almeno un po' d'aiuto. E non diventare un misogino perché sarebbe uno spreco, si capisce che sei una brava persona :)
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- Immaginatevi qualcuno che venga a dire a voi: "Come hai potuto essere tanto egoista da anteporre la tua felicità a me?" Non vi verrebbe forse da rispondere: "Scusa tanto, ma come puoi tu essere tanto egoista da pretendere che io anteponga te alla mia felicità?" [...] Lei amerebbe me a costo delle sua felicità, e io amerei lei a costo della mia felicità. E così, avremmo due persone infelici... ma viva l'amore! - Anthony De Mello, Awareness.


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Messaggioda Valentina G. » 01/02/2016, 10:57



NobelPrize1992 ha scritto:Mi rendo conto di essere un misogino: cioè di provare un certo sentimento di rivalsa nei confronti delle ragazze, e delle coppiette.


sai che a me non sembra?
Non c'è odio per le donne nel tuo post, quello che più mi colpisce è la tua severità nei confronti di te stesso.
L'invidia verso il tuo amico, quell'amico che ha trovato la ragazza l'estate scorsa, non sarà un bel sentimento, ma la trovo assolutamente umana.
Il rancore, la rabbia, sono umani.
Non siamo fatti solo di sentimenti buoni e giusti.
L'importante, a mio avviso, è non farsi sopraffare da questi sentimenti negativi, che comunque vanno accettati, non certo combattuti.
Anche l'aver pensato che le ragazze contagiate da HIV, in quel caso che citi, siano state delle sventatelle per non dir peggio, non lo vedo riprovevole.
Le delusioni cocenti non so in cosa siano consistite, se in cosiddetti "2 di picche" oppure altro, magari parlane, se vuoi, ma non ti rassegnare altrimenti devi aspettare che arrivi la ragazza grintosa, quella che per così dire "fa tutto lei" ma non so quante ce ne siano in giro
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Quando sembrava che le tenebre si fossero impossessate per sempre della mia vita, tu hai riacceso quella luce di cui avevo dimenticato l'intensità e il calore.
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Messaggioda Premio Nobel » 05/02/2016, 1:55



eli701196 ha scritto:È quello che consiglio anche a te: non bisogna mai farsi vincere dall'odio e dal rancore, sii sempre aperto e disponibile all'amore (lo so che detto così sembra una banalità, ma è la realtà: in questo momento sto studiando un concetto interessante, che è quello di energia psichica, ovvero la nostra capacità di desiderare un oggetto d'amore. Detto in poche parole, se non si riesce ad ottenerlo, si investirà sempre meno energia in esso e ciò genera un circolo vizioso che ci porta a non investire più niente e quindi a non ottenere mai ciò che si desidera). Quindi non bloccarti per paura di avere altre esperienze negative. Le esperienze negative sono delle insegnati che ci servono per farci capire i nostri errori e non commetterli nuovamente in seguito.
Spero di esserti stata almeno un po' d'aiuto. E non diventare un misogino perché sarebbe uno spreco, si capisce che sei una brava persona :)


Io stesso ho studiato in economia questo tipo di fenomeni, anche se le ho viste con un nome diverso: profezie auto-verificanti, o profezie auto-falsificanti... effettivamente è vero che se dico: "sono una schiappa", probabilmente, non riponendo fiducia nelle mie possibilità, non farò nulla per migliorarmi... quindi quelle eventuali performance che dovrei fare non si realizzano perchè io a priori non avevo investito, e quindi fallisco ( anche in economia, nella borsa valori, ad esempio, capitano di questi fenomeni) --- tuttavia non credo possa bastarmi questa considerazione:
In questo caso, infatti, sto dicendo soltanto... se continui a fare così, non riuscirai a fare meglio, quindi sappilo che percorri una strada sbagliata, o quanto meno, non desiderabile --- facendo un paragone: è come se fossi in macchina e devo andare in un posto ( facciamo finta da Firenze a Bologna passando per i paesini)... non trovo però nessun segnale stradale, anche se però li ho provati a cercare... ho davanti a me una strada che effettivamente so che non mi porta da nessuna parte ( il fatto di non credere in me stesso), ma non conosco però la strada giusta che devo prendere

eli701196 ha scritto:Forse, l'unico consiglio che posso darti, è di non smettere mai di arrenderti e di provarci, e di non farti sopraffare dal rancore e dall'odio. Se lo fai, poi avrai sempre meno possibilità di trovare l'amore. Cerca di avere un atteggiamento positivo, quando incontri una ragazza che ti piace, non stare a pensare subito alle cose negative che potrebbero succedere, perché le sensazioni negative si trasmettono all'altro inconsciamente.
Quindi, innanzitutto devi lavorare su te stesso. Hai detto che vuoi imparare ad accettare i tuoi limiti e le tue timidezze: va benissimo, ma accettarle non vuol dire sottomettersi ad esse. Non vuol dire che devi smettere di provarci con le ragazze, "arrenderti" per così dire, ma fare del tuo meglio per superarle o imparare a conviverci serenamente, senza che ti impediscano di vivere la tua vita come vorresti.


Di solito, mi capita, quando parlo con le ragazze, di pensare a "flirtare" con loro...in maniera abbastanza impulsiva in realtà ( più che altro credo per questo motivo: "mi dico che ci dovrei provare, e noto che c'è questa possibilità, quindi ritengo opportuno di poter vagliare se è possibile sfruttarla")... tuttavia, quasi mai metto in atto ciò: un po' perchè spesso sono impegnate, un po' perchè non saprei proprio che cosa fare, un po' perchè non sono sicuro che sia proprio sempre giusto ragionare in questo modo ( poichè mi dico, un po' in fondo riferito a quanto diceva il caro vecchio Immanuel Kant: non è proprio moralmente giusto rapportarsi con le persone come mezzi, ma piuttosto come fini... in parole più povere: non è un po' materialista fossilizzarsi soltanto sull'ottenere qualcosa da una persona?)

Tuttavia, è capitato, in realtà non così poche volte, che ci sia stata una "possibilità di flirtare" con qualcuna ( almeno, ripensandoci a freddo, e confrondandomi con i miei conoscenti o amici, appuravamo che effettivamente ci sono state diverse possibilità)... il problema cambia e diventa il seguente: ho paura di sbagliare --- ho paura, poichè non sapendo bene che cosa debba fare, ho timore di prendere una scelta che non sia all'altezza della situazione... e questa stessa paura è superiore a quello che verrebbe definito come "la normale ragionevolezza"...

D'accordo che qualsiasi cosa una persona faccia, in assoluto non c'è la certezza che quella azione sia effettivamente corretta ( poichè, in particolar modo, per quanto riguarda i rapporti umani, non tutto dipende da noi, ma anche dalla propria controparte, la quale non è, e non può essere, sotto il proprio controllo) --- però di solito le persone agiscono comunque ed hanno successo, proprio perchè riescono a "minimizzare il rischio", ed ad affrontarlo normalmente, come del resto faccio anche io in tutte le altre attività sostanzialmente ( come guidare ad esempio)

Quelle poche volte, inoltre, che ho preso coraggio ed ho agito, sostanzialmente ho fallito:
- tutte quelle volte che mi dichiarai sono stato rifiutato... ( certo, alcune volte effettivamente non ci speravo neanche io, ed è stato più uno sfizio che mi sono levato, per farmi stare a posto con la coscienza di aver dichiarato ad una ragazza che mi è interessata... altre volte invece sono stato rifiutato in malo modo) .... in particolar modo, la volta in cui ho preso più coraggio per dichiararmi ( anche se poi alla fine, non ebbi il coraggio di farlo dal vivo, ma glielo scrissi via Facebook), lei mi rifiutò... per carità, a posteriori forse, un po' per Facebook, un po' perchè mi "vedeva effettivamente più come un amico", un po' perchè veramente era una ragazza facile, non è stata proprio tutta colpa mia... però comunque lascia il segno una delusione del genere
- l'unica volta, poi, in cui cercai di baciare una ragazza ( dopo che le avevo chiesto di uscire con lei, e lei stessa aveva accettato di vedersi, proprio come "uscenti"), venni rifiutato... anche in questo caso, vedendo a posteriori la situazione, molto probabilmente la colpa di ciò è tutta di questa ragazza e non mia [ se io ti chiedo di uscire, dicendoti che mi interessi: tu accetti... usciamo facendo una simpatica uscita in centro città... faccio anche il galante, offrendole anche una granita... alla faccia della mia taccagneria... ti porto in giro in macchina... parliamo sempre e passiamo una bella giornata ... alla fine, per salutarti, provo a baciarti, ma tu mi rifiuti, dicendomi nei giorni successivi che non ti interesso più... qualche perplessità sulla mia controparte potrebbe venire]

Valentina G. ha scritto:Le delusioni cocenti non so in cosa siano consistite, se in cosiddetti "2 di picche" oppure altro, magari parlane, se vuoi, ma non ti rassegnare altrimenti devi aspettare che arrivi la ragazza grintosa, quella che per così dire "fa tutto lei" ma non so quante ce ne siano in giro


Tuttavia, io penso che non siano tanto queste le delusioni cocenti, poichè qui si tratta di situazioni in cui: ho agito, ma ho fatto in fondo male ( sostanzialmente per colpa di altri)

Io credo che le mie delusioni più cocenti siano stati: quando avrei dovuto agire, ed invece non l'ho fatto... quando avrei dovuto dichiararmi, e chiedere un contatto, di sentirsi, di vedersi... di baciarsi --- questi casi, infatti, ho riscontrato essere molto più gravosi per me... ne citerò 2 che credo siano quelli che mi hanno colpito maggiormente

Sempre quella ragazza che mi rifiutò di baciarmi.... mi ricordo che un paio di mesi dopo, torno a fare atteggiamenti che comunque io ritengo provocanti ( mi ricordo abbastanza bene che ad esempio: faceva la simpatica con me, si appoggiava su di me... una volta anche proprio sul pacco :facepalm: :facepalm: :facepalm: ... mi fa anche toccare il seno stesso)... tuttavia non agì .... Mi veniva in mente che era molto strano e che probabilmente potessi fare "qualcosa di più", ma allo stesso tempo dicevo: si sta comportando nello stesso modo della volta scorsa, ed ho timore di poter venir deluso una nuova volta --- la mia indecisione, alla fine, fece si che lei di li a poco si mise con un altro... ed io ci rimasi malissimo
Dopo tutta questa vicenda mi dichiarò che se, in quest'ultima circostanza, avessi provato a baciarla, per esempio, lei ci sarebbe stata

Ma io penso che quella che maggiormente mi ha scosso, un po' perchè è stata l'ultima, un po' perchè credevo che non sarei più caduto in incertezze... è stata proprio una
Valentina G. ha scritto:ragazza grintosa, quella che per così dire "fa tutto lei" ma non so quante ce ne siano in giro


Mi ricordo, infatti, che fu lei ad interessarsi a me, anche se non formalmente ad invitarmi ad uscire, ma fui io a chiederle.... mi ricordo che fu sempre lei, durante proprio queste uscite, a continuare a farmi molti apprezzamenti ( che personalmente mi facevano moltissimo piacere, fosse solo perchè questa ragazza era veramente stupenda)

Ma anche in questo caso, arrivava un punto ( generalmente quando ero relativamente "appartato" con lei) che non sapevo proprio che cosa fare ... cioè, intuivo che dovessi fare qualche cosa ( ad esempio abbracciarla, farla appoggiare a me... volgarmente limonarla)... ma non avendo mai compiuto io questo passo [ l'unica volta perchè una ragazza fece lei proprio tutto tutto tutto], ho avuto paura e mi astenni

E' inutile dire che dopo non mi volle più vedere.... Tuttavia, la particolarità di questa ragazza fu che lei ci provò con me più di una volta( 2 volte, anche se forse ci fu una terza volta)... ed in particolar modo la seconda volta: mi ricordo infatti che eravamo mezzi nudi ( in costume), abbastanza "appartati", ma anche la ebbi paura .... da fuori mi sarei riuscito a consigliare, ma da dentro non riuscì a trovare il coraggio di affrontare le mie paure e così la persi

Da allora, non ho più fatto nulla, un po' perchè più nessuna mi chiese di uscire, un po' perchè io stesso non ci provai più .... fu un po' meno di un anno e mezzo fa

Mi ha colpito tantissimo proprio quest'ultimo fatto perchè:
Dopo tutti gli avvenimenti che erano capitati, credevo di essere riuscito finalmente ad affrontare le mie paure ( poichè ero riuscito a provarci, senza successo, in realtà, con qualcuna)... Ero anche molto fiducioso nelle mie possibilità essendomi appena laureato alla triennale [ che magari non c'entra nulla, ma mi dava la serenità di essere in grado di poter raggiungere traguardi importanti]

Invece ho sbagliato incredibilmente...
Per cercare di rimediare addirittura le scrissi una lettera autografa di mio pugno ... anche se sapevo perfettamente che probabilmente non sarebbe servita a nulla, come effettivamente è stato

Come paragone potrei fare questo:
Associo questo evento al più famoso calcio di rigore di Roberto Baggio sbagliato nel 94 in finale di coppa del mondo....
Mi immagino:
Uno si fa un mazzo tanto... rischia anche qualcosina, ma grazie al suo impegno, e ad affrontare le proprie difficoltà, arriva fino in finale... e poi, per una cosa che è una scemenza ( come un calcio di rigore)... perde tutto

Poi, si volta dall'altro lato e vede invece altri che, senza farsi un mazzo tanto, senza rischiare così tanto, senza impegnarsi così tanto e senza affrontare così tanto le proprie difficoltà ... vincono la finale ( riescono a flirtare... o quanto meno, riescono ad affrontare con successo i propri limiti)

Non è giusto, per carità, la vita è ingiusta e magari io riesco ad avere successo in altre cose, che invece gli altri non riescono.... magari anche gli altri si sono impegnati, e magari anche più di me.... non è detto che non abbiano dovuto affrontare anche loro tante difficoltà --- però comunque ti viene una rabbia dentro che dici "vaf...lo , perchè loro si ed io no"? ... Ti senti quasi beffato dalla sorte, che ti risulta difficile vedere il merito altrui, perchè tu vedi prima di tutto che il tuo merito, o quanto meno il tuo impegno non è stato assolutamente soddisfatto

Certo... adesso non è che tutti i giorni ce l'ho con il mondo.... però ad esempio: quando cammino per strada e vedo una coppietta scambiarsi una carineria, oppure qualcuno parlare di problemi sentimentali .... il primo pensiero che mi viene in mente è sempre e solo quello : "perchè loro si ed io no"... Invidia semplicemente

Da allora in poi
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Messaggioda Mikasa » 05/02/2016, 20:16



Ti dico quello che penso io dalle tue esperienze in base a come sono fatta, logica che potrebbe appartenere ad altre ragazze ma non a tutto il genere femminile, ovviamente

Quando si accetta l'invito ad un appuntamento non vuol dire essere già predisposti per quella persona, ma può voler dire voler conoscere quella persona (o se la si conosce già, vederla in altri contesti) per vedere se si può essere bendisposti
Cioè se uno mi invita ad uscire e accetto, sicuramente non mi fa schifo però non vuol dire che mi piaccia già, vuol dire che lo voglio conoscere per vedere se mi potrebbe piacere, e come faccio a scoprirlo se non ci esco?
Quindi a me in quel caso avrebbe dato fastidio un approccio fisico diretto ed anche io mi sarei tirata indietro, e successivamente mi sarei tirata indietro totalmente per via della situazione imbarazzante creatasi

Da questa esperienza per me puoi imparare che: per minimizzare il rischio di rifiuto imbarazzante puoi anche aspettare un paio di appuntamenti prima di agire fisicamente in maniera esplicita

(Poi la tipa della tua situazione si è comportata proprio male, su questo non ci piove)

Riguardo la seconda esperienza sei stato un po' tu ad aver perso l occasione.. si potresti dire "beh ma poteva farsi avanti pure lei" ed hai ragione, ma magari ha percepito le tue reazioni come un rifiuto e non voleva rischiare una figuraccia

Quando dici che non sai come comportarti perché ti senti come se stessi guidando in una strada senza cartelli è un'immagine molto efficace, però purtroppo non c'è un approccio sicuro che vale per tutte

Innanzitutto non devi rinunciare a provare perché solo l esperienza ti insegna come rapportarti agli altri
Poi io credo che l approccio che minimizza il rischio di andare incontro a brutti rifiuti è semplicemente l'instaurare una conversazione dai toni tranquilli, senza doppi sensi, allusioni, approcci fisici, pesantezza, una conversazione per conoscersi
E se alla proposta, sempre tramquilla, di lasciarti un contatto ti rifiuta non le sei piaciuto a prescindere e basta, e non c è niente di male (se ti risponde in malo modo/ti mortifica di certo non è colpa tua)
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Messaggioda Rorschach » 05/02/2016, 22:52



ammetto che nell'approccio io non ci ho mai capito niente, mi lascio guidare dal caso. Qualche tempo fa vidi un tipo approcciare una ragazza in modo sconvolgente. Il tipo non era ne bello e nemmeno simpatico, anzi, ha puntato una tipa da ubriaco, ha iniziato a ballarci assieme e questa a detta di tutti non ci sarebbe mai stata ed infatti sulle prime lo ha pigliato per il c*lo. Il giorno dopo però li abbiamo visti io e i miei amici assieme che si baciavano. Morale della favola? Non penso ci sia un metodo, tanto vale affidarsi alla botta di c*lo;)
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Messaggioda Rorschach » 05/02/2016, 22:52



ammetto che nell'approccio io non ci ho mai capito niente, mi lascio guidare dal caso. Qualche tempo fa vidi un tipo approcciare una ragazza in modo sconvolgente. Il tipo non era ne bello e nemmeno simpatico, anzi, ha puntato una tipa da ubriaco, ha iniziato a ballarci assieme e questa a detta di tutti non ci sarebbe mai stata ed infatti sulle prime lo ha pigliato per il c*lo. Il giorno dopo però li abbiamo visti io e i miei amici assieme che si baciavano. Morale della favola? Non penso ci sia un metodo, tanto vale affidarsi alla botta di c*lo;)
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Messaggioda eli701196 » 05/02/2016, 23:37



Alla fine del discorso il problema è sempre quello: la paura. Dalle tue esperienze si capisce che comunque qualche uscita l'hai avuta con delle ragazze, e già questo è qualcosa. Pensa al lato positivo, alcuni ragazzi hanno problemi proprio a conoscere ed approcciare le ragazze mentre mi pare che tu almeno questo problema non ce l'abbia.
Ora, da quello che mi pare di capire, il tuo problema è che non sai come agire in seguito, quando siete più in intimità e la situazione richiede che tu agisca in qualche modo. Lì, siccome hai paura di fare passi falsi e figuracce, ti blocchi e non fai niente, e la ragazza comprensibilmente si allontana, credendo magari che non c'è interesse da parte tua. Secondo me, il fatto è che tu ti fai troppe storie mentali, ragioni troppo sulle situazioni. Soprattutto quando esci con una ragazza, devi essere il più spontaneo possibile, devi essere te stesso: non devi farti bloccare dalla paura. E se va male, fai tesoro delle esperienze e la volta seguente non rifarai più gli stessi errori.
Poi, un consiglio pratico: metti da parte facebook e social vari e se devi dire qualcosa ad una ragazza, fallo dal vivo. A me personalmente, se una persona mi dice cose importanti per messaggio invece che dal vivo, mi fa una pessima impressione.
Per gli appuntamenti, inoltre, non dovresti farti troppe aspettative e dare per scontato che siccome la tipa esce con te allora vi metterete insieme. Come ti ha detto Mikasa, gli appuntamenti servono appunto per conoscersi meglio, per vedersi in situazioni diverse e, se funziona, eventualmente fare il passo successivo. Ci sta che hai avuto sfortuna, che le ragazze con cui sei uscito finora non hanno trovato interesse sentimentale nei tuoi confronti.

"la colpa di ciò è tutta di questa ragazza e non mia [ se io ti chiedo di uscire, dicendoti che mi interessi: tu accetti... usciamo facendo una simpatica uscita in centro città... faccio anche il galante, offrendole anche una granita... alla faccia della mia taccagneria... ti porto in giro in macchina... parliamo sempre e passiamo una bella giornata ... alla fine, per salutarti, provo a baciarti, ma tu mi rifiuti, dicendomi nei giorni successivi che non ti interesso più... qualche perplessità sulla mia controparte potrebbe venire]"

Frasi del genere sono insopportabili da sentire. Un appuntamento cos'è, una compravendita? Siccome faccio il galante, ti offro qualcosa e ti porto in macchina allora mi devo aspettare qualcosa in cambio da te? Scusa ma allora qui contraddici quando avevi detto prima, cito testuali parole: "non è proprio moralmente giusto rapportarsi con le persone come mezzi, ma piuttosto come fini... in parole più povere: non è un po' materialista fossilizzarsi soltanto sull'ottenere qualcosa da una persona?)".
Perchè da come hai detto, sembrerebbe proprio che tu sia andato all'appuntamento con quella ragazza solo col fine di baciarla (ovvero, di iniziare una relazione con lei).
E' proprio qui il punto: tu hai dato la colpa di questo appuntamento andato male solo a lei, mentre non ti sei reso conto del tuo di sbaglio.
In poche parole, forse il segreto del successo con gli altri è proprio questo: cercare di mettersi nei panni degli altri, capire l'altro, il suo punto di vista e smettere di farci la guerra in continuazione.
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Messaggioda Premio Nobel » 06/02/2016, 21:28



I miei problemi con le ragazze sono essenzialmente due:
1) non so bene come approcciare, o volgarmente: iniziare a flirtare
2) non so bene come concludere a flirtare

In entrambi i casi sostanzialmente credo sia per paura: paura di essere rifiutato, e di fare una brutta figura [ e volendo penso sia comprensibile, poichè non credo che a nessuno piaccia fare brutte figure]

So altresì che si potrebbe stare qui a discutere e disquisire fino a questa estate, ma quello che conta non è tanto avere uno schema logico raffinato o sopraffino, ma piuttosto agire ( del resto, altrimenti perchè ragazzini 12-enni, che presumo essere meno intelligenti di me, riescono perfettamente a flirtare, mentre io no... evidentemente questo mostra come le relazioni umane non vadano per pianificazione, ma piuttosto siano molto più istintive... cosa che in fondo non è in realtà neanche male)

Ho tuttavia riscontrato che per quanto riguarda il punto 2): non agisco perchè mi blocco e non so proprio come sbloccarmi...

La soluzione che avevo pensato era la seguente:
Sono sicuro che alla fine, se mi dovesse capitare, ad esempio domani, di uscire con una ragazza, quando saremo appartati che mi bloccherò... perchè penserò di fare una cosa, ma mi bloccherò per paura --- Avevo pensato che con un "velo d'ignoranza" ( ripreso da John Rawls... un filosofo che sto studiano) potrei aiutarmi: cioè, se io fossi il passante che sta camminando vicino a me, che cosa potrei consigliare di fare al ragazzo?... però non funzionò ( perchè anche se pensavo ciò, avevo comunque paura di fallire) --- allora pensai di agire d'istinto... ma allora faccio le cose molto lentamente ed in maniera incerta, e si vede [ un passo avanti... l'altro indietro]

eli701196 ha scritto:Frasi del genere sono insopportabili da sentire. Un appuntamento cos'è, una compravendita? Siccome faccio il galante, ti offro qualcosa e ti porto in macchina allora mi devo aspettare qualcosa in cambio da te? Scusa ma allora qui contraddici quando avevi detto prima, cito testuali parole: "non è proprio moralmente giusto rapportarsi con le persone come mezzi, ma piuttosto come fini... in parole più povere: non è un po' materialista fossilizzarsi soltanto sull'ottenere qualcosa da una persona?)".
Perchè da come hai detto, sembrerebbe proprio che tu sia andato all'appuntamento con quella ragazza solo col fine di baciarla (ovvero, di iniziare una relazione con lei).
E' proprio qui il punto: tu hai dato la colpa di questo appuntamento andato male solo a lei, mentre non ti sei reso conto del tuo di sbaglio.
In poche parole, forse il segreto del successo con gli altri è proprio questo: cercare di mettersi nei panni degli altri, capire l'altro, il suo punto di vista e smettere di farci la guerra in continuazione.


Qualche anno fa lessi per un esame un interessante articolo accademico ( per sociologia economica per la precisione) che si chiedeva: "può la logica economica essere applicata agli appuntamenti amorosi?" ... la risposta effettivamente era no ... perchè il rapporto amoroso non può essere compreso nella stessa definizione di "bene economico" --- non è effettivamente una compravendita

Tuttavia avevo omesso di fare una precisazione: mi ricordo che a quella ragazza le dissi più o meno così al telefono "mi piaci, ti va di vederci?"... E lei mi rispose di si: ora, per carità, è vero che non significa che mi metterò assieme a qualcuno, e che non è detto che io necessariamente piaccia all'altro, perchè magari è rimasto frastornato dalla mia dichiarazione, e quindi diede anche lei una risposta impulsiva...
Però non credo che fosse sbagliato in quel caso particolare soprattutto avere delle aspettative positive:
Se, magari, non fosse corretto aspettarsi di limonare ci può volendo stare... ma se poi mi dici, "non ho più voglia di vederti, ti trovo più come un amico", e non mi consideri più, io qualche domanda me la faccio... tenuto conto che poi dopo tornò alla ribalta ( come scrissi precedentemente)

Non credo che se io mi dichiaro ad una ragazza, come in questo caso, e le chiedo di uscire, lei penserà che usciamo in amicizia ... lei esce, o dovrebbe farlo, intuendo che probabilmente io cercherò di "provarci"... Il che non credo sia in contraddizione con quanto dico: io non sto trattando la controparte come mezzo, ma piuttosto lei è perfettamente consapevole che mi piace e quindi mi fa piacere uscirci...

Tu mi potresti replicare: ma non lo ha fatto, e questo sta a confutare...
Non credo, poichè lei sapeva, o avrebbe potuto perfettamente sapere, che io volevo uscire per mettermi assieme a lei, in quanto sono stato esplicito... quindi se lei stessa accetta, credo che una persona possa avere delle aspettative---

Se tu ti dichiarassi alla tua grande fiamma, e chiedessi a quest'ultimo di uscire: dopo che sei uscito, e provi a baciarlo... secondo te io potrei replicare: avevi una falsa aspettativa? Io credo che potessi perfettamente aspettarmi di mettermi assieme... o quanto meno, non credo che non avrei dovuto agire
Allo stesso tempo, credo che per quanto riguarda anche l'altro esempio possa muovere la stessa critica ( per quanto è vero che non mi sono mai dichiarato e quindi non sono mai stato così esplicito... ma non credo che funzioni proprio come i "contratti" il mettersi assieme, cioè che si fa quello che si scrive esplicitamente nelle clausole contrattuali... )

Però vorrei comunque spezzare una lancia a favore tuo:
Probabilmente, credo che le "false aspettative" ( mi permetto di chiamare così quanto tu mi dici) siano un problema all'inizio, e non tanto alla fine ( cioè al punto 1) e non al punto 2) ) ....
Ad esempio: se sono ad un karaoke, e mi capita di parlare con una ragazza... ciò non significa che lei allora sia interessata ad intraprendere una relazione con me... ma magari mi trova soltanto simpatico e parla così per passare il tempo, così come magari può essere veramente interessata a me ---- se però, allo stesso tempo: io sono al punto 2) ... cioè, ci scambiano i contatti... ci scriviamo... la invito poi a vedersi da soli... lei accetta... passiamo una bella serata... poi ad esempio, che ne so, ci sediamo sul lungo mare, vicino magari ad altre coppiette... io provo, con passo incerto, a baciarla, ma lei mi rifiuta e da allora non mi rivolge più la parola.... non credo sia giusto rimproverare il ragazzo dicendogli: non è giusto che tu ti aspettassi da lei che ci stesse --- Non tanto perchè: ho speso tanto e allora voglio che me la dia ( detto proprio volgarmente) ...

ma piuttosto perchè: ma se neanche in quella situazione appartati posso provare a baciarla ( non stuprarla o di "farmela dare"), ma solo di baciarla... quando allora posso farlo?? ... Ci può stare che non le piaccia... ma allora perchè non me lo ha detto prima, ed ha aspettato fino ad allora?
Non sarebbe stato più coerente dirmelo quando mi sono dichiarato?...
Magari potresti però replicare: allora non lo sapeva, e quindi ha deciso di uscire per vedere se gli piacessi, e quindi ha appurato che non gli piacevi, e quindi si è ritratta

Va bene, però non credo che comunque nella fattispecie si sia comportata virtuosamente... perchè ci può stare di essere in dubbio... però anche lei dovrebbe comportarsi in maniera matura, e cercare di essere anche lei più chiara con me... anche lei non può avere "aspettative false" su di me
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Messaggioda Tabisti » 07/02/2016, 11:47



Caro NobelPrize, necessiti di una risposta seria ad un problema serio.

1. non devi imparare a flirtare, devi imparare ad essere amico delle persone.
Se non ti comporti da amico non avvicinerai mai nessuno.
L'unico modo per avvicinare una ragazza senza che questa ti schifi è avvicinarla in amicizia!
Cosa fai nella vita? Cosa ti piace? ah che bello! piace anche a me! e se andassimo a vedere questo film al cinema io, te e qualche altro amico?
Ti va se prendiamo i pop corn grandi insieme?
Ti serve un passaggio? qual è l'ultimo libro che hai letto? interessante! Me lo presteresti?
Poi ci si conosce un po' e potrai verificare se la donna in questione fa per te: quali sono i tuoi problemi? abbiamo un bel confronto intellettuale?
A questo punto se c'è chimica si comincia a vedere, soprattutto se c'è affinità mentale sarà lei a cercarti.

2. Devi smetterla di compatirti.
Chi se ne importa se sei rimasto deluso in passato, non puoi lasciare che il tuo passato ti rovini presente e futuro!!! che follia!!!

In estrema sintesi, credo che il problema tuo e di altri timidi sia la visione del tutto errata dell'approccio!!!
L'approccio deve essere UMANO e non SESSUALE. Prima la relazione umana e dopo quella sentimentale!
Prima trattala come tratteresti il tuo amico, poi trattala come la tratteresti se fosse la tua donna.
Per il resto c'hai visto giusto, alle persone piacciono le persone socievoli...uno potrà pure essere bellissimo, però se è un musone rompiscatole stufa!
Chi avrebbe voglia di uscire con un uomo che è un mattone???
Le persone ti cercheranno quando vorrai essere loro amico, così accade anche con le donne.

Non riversare il tuo disagio su ragazza che si sono beccate l'HIV, una malattia mortale e incurabile, solo perchè si sono fatte una sana sco.pata...non è proprio giusto.
Fortunatamente sei un ragazzo sveglio e puoi scegliere da te che tipo di uomo essere.
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