Sfogo di una giovane zia incasinata

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

Sfogo di una giovane zia incasinata

Messaggioda MayLay » 07/03/2016, 0:01



Non so perchè ma la domenica sera mi si affolla la testa di pensieri. Per esempio adesso stavo pensando che ho 20 anni, mi sono presa un anno sabbatico per capire cosa voglio diventare e sono mesi che mi rapporto solo con bambini che hanno 3 e 6 anni, ovvero i miei nipoti. Sono attaccatissima a loro. Non mi sono perda un solo passaggio della loro vita fino a qui. Anzi se proprio la devo dir tutta mi sento come la loro seconda mamma e abbiamo un rapporto molto solido. Loro mi adorano e io li adoro. E allora -vi starete chiedendo- qual'è il problema? Il problema è che io per stare con loro ho annullato la mia vita. Mi sono annullata. Da quando ho 14 anni vivo per loro. All'inizio mi faceva comodo perchè quando è nato il grande avevo grandi problemi con mio padre e stare con lui mi aiutava a non pensare. Poi alla fine sono passati sei anni, mio padre è morto da 4 anni, da 3 è nato il secondo e io sono ancora qui con loro. Guardarli negli occhi è la cosa più bella. C'è un mondo in quegli occhi. Io mi ci perdo e al solo pensiero di lasciarli, di non vederli più tutti i giorni, mi sento male. Mi sembra di far loro un torto. Come se li ferissi. Come se li deludessi. Come se li abbandonassi.
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MayLay
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Sfogo di una giovane zia incasinata

Messaggioda Royalsapphire » 07/03/2016, 9:13



Cara Mayday, ti do il benvenuto su MyHelp :tao:
Se ho ben capito, in seguito a dei problemi col tuo papà hai pensato di accudire con amorevolezza il primogenito di tua sorella. Quando papà è morto, hai continuato ad accudire il nipotino e il nuovo fratellino.
Intanto, non sapendo cosa fare nella vita, decidi prenderti un anno di riflessione in cui passi le giornate ad occuparti dei piccoli.
Intanto però, non riesci a dormire. Senti una lieve inquietudine farti visita, e dato l'orario in cui hai avuto questo sfogo, direi che lei bussa alla tua porta anche la notte. Quindi giorno e notte, quando non sei impegnata a badare ai piccoli, i pensieri cominciano a creare rumor dentro di te.
Nell'approccio empirico noi li chiamiamo indicatori. Indicano che qualcosa non va. Indicano che se la situazione non migliora, peggiorerà.
Passi le giornate con i bambini e ti sei presa un anno sabatico di riflessione. Ma se il tuo tempo trascorre così, tra te e loro, e il resto del mondo fuori, non ti darai mai la possibilità di fare esperienze di vita, proprio quelle esperienze che, buttandoti nelle situazioni della vita, ti aiutano a capire parti ancora nascoste di te aiutandoti a capire e a sentire dentro cosa vuoi veramente fare, cosa senti di voler costruire con amore.
Non conosco come è stato il tuo rapporto con mamma e papà durante la crescita, ma quando leggo tra le righe la tua rinuncia alla vita, il tuo rinchiuderti in un mondo fatto di giochi, infanzia e allegria, allora mi sembra come se tu volessi in qualche modo recuperare un tuo diritto che ti è stato negato da piccola. Ti vedo come una farfalla in cerca di protezione, tranquillità e sicurezza, e con una gran paura di vivere. Quando dici che non hai perso neanche una tappa nella crescita dei nipotini, quando riveli il tuo pensiero di non vedere i tuoi nipoti anche solo un giorno o di non starci insieme, o quando parli che li abbandoneresti, deluderesti, feriresti se li lasciassi, in realtà è la tua bambina interiore che parla. Forse sei stata tu abbandonata, delusa, ferita. Altrimenti oggi non ti faresti questi discorsi perché non avresti queste preoccupazioni. Allora i suoi genitori che dovrebbero fare? Entrare in paranoia perché lavorando non riescono a concedersi il privilegio che ti stai dando tu? Come i genitori dei tuoi nipotini, anche tu potresti tranquillamente vivere la tua vita e costruiti un presente e un futuro senza escludere i nipotini da questo tuo disegno! Un giorno tu potresti essere una zia che ha realizzato la sua vita e potrai fare loro di esempio è potrai essere loro.di grande aiuto. Tu potresti essere un solido punto.di riferimento quando i piccoli, crescendo avranno i loro problemi. Tu, come i loro genitori. Invece ora come ora non puoi essere un punto di riferimento per nessuno perché non lo.sei nemmeno.per te stessa. Se io ti chiedessi chi sei, cosa vuoi, cosa saresti felice di fare e di essere, che desideri hai, che passioni? Tu cosa diresti?
Il consiglio che posso darti è quello di fare coraggio a quella bambina interiore che ha tanta paura di aprire la porta sul mondo. È difficile venire alla luce. È più facile rannicchiarsi nel buio del proprio giaciglio al sicuro dai "cattivi".
Anche fare i conti col proprio vissuto, non passato, vissuto. Questo ancora più difficile.
Tutto ciò può essere la sfida più grande e più bella della tua vita.
Posso dirti che non sei sola in tutto questo. Hai la tua famiglia. Hai anche noi, qui, sempre, uniti e forti.
:hi:
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Messaggioda MayLay » 07/03/2016, 9:55



Royalsapphire ha scritto:Non conosco come è stato il tuo rapporto con mamma e papà durante la crescita, ma quando leggo tra le righe la tua rinuncia alla vita, il tuo rinchiuderti in un mondo fatto di giochi, infanzia e allegria, allora mi sembra come se tu volessi in qualche modo recuperare un tuo diritto che ti è stato negato da piccola. Ti vedo come una farfalla in cerca di protezione, tranquillità e sicurezza, e con una gran paura di vivere. Quando dici che non hai perso neanche una tappa nella crescita dei nipotini, quando riveli il tuo pensiero di non vedere i tuoi nipoti anche solo un giorno o di non starci insieme, o quando parli che li abbandoneresti, deluderesti, feriresti se li lasciassi, in realtà è la tua bambina interiore che parla. Forse sei stata tu abbandonata, delusa, ferita.

Praticamente in poche righe mi hai fatto l'autopsia. Il problema è proprio quello: sono dovuta crescere troppo in fretta. Mamma sempre presente e papà sempre assente o quasi. Quindi a 10 anni già pensavo come una ragazza di 20 e finchè mio padre è stato in vita ero sempre arrabbiata col mondo e indossavo una corazza per proteggermi. Poi ora che lui non c'è più mi sono lasciata andare. Mi sono ammorbidita e forse voglio rivivere l'infanzia che mi è stata tolta. Però ormai è troppo tardi. Grazie dell'analisi. Sei stata davvero utilissima
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Messaggioda Royalsapphire » 07/03/2016, 15:26



Non dirti mai che è troppo tardi.
Guardare in faccia il dolore, averne consapevolezza, magari anche tramite sfoghi emotivi, ti può aiutare a recuperare quel debito che ti porti dietro da tanto tempo.
Anche una carezza può fare la differenza; un bimbo può ricelere tante carezze in un giorno solo ed esserne contento. Ma può aspettare anche tutto il giorno per ricevere una carezza da quella certa persona. In una sua carezza può trovate una carica che non trova con nessuna delle carezze degli altri per quante numerose possano essere.
Il fatto che ti sia mancata la cura di una parte maschile ti ha penalizzato nel fatto che sei dovuta crescere senza sentire quel sostegno e quella sicurezza e supporto emotivo, e quella protezione che solo una figura maschile sa offrire. Ora si spiega anche il perché ad oggi non ti sei saputa inquadrare in un ruolo.
Dalla mamma attingiamo a tutto ciò che ha a che vedere con le coccole, il romanticismo, la morbidezza. Dal papà prendiamo esempi come l'ordine, l'autorità, la difesa, la direzione, l'energia e tutto ciò che ha a che vedere col fare. Se questo supporto manca, la mamma per quanto cerchi di compensarlo non è in grado di assolvere a simili compiti perché non sono propri del suo codice femminile.
Nel tuo caso, farai più fatica degli altri nel trovare il tuo posto, ma puoi cercarlo!!!! Non è un battaglia persa. Dentro di te, come in tutti, c'è quel patrimonio maschile che ti può servire come trampolino di lancio. Usa la rabbia che provi non per covartela dentro ma per approfittare della sua grande energia ai fini empirici. Solo con l'esperienza puoi trovare parti di te che non conosci.
Puoi iniziare qualunque occasione ti capiti. E puoi fare capitare anche tu le stesse occasioni. Lo sentirai dentro, sempre, se qualcosa sta andando oppure non va nella direzione giusta : )
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