Caterina ha scritto:E quali sono le teorie?
Ti ringrazio per l'interesse.
La mia teoria principale è quella dell'essere.
L'essere è un'entità che governa me e tutto il mondo che mi circonda.
La mia ipotesi è che io faccia parte di un progetto, di un esperimento, condotto dall'essere.
I motivi, gli obiettivi del progetto sono oscuri, poiché se io potessi conoscerli, il progetto, probabilmente, fallirebbe.
Tuttavia, il suo progetto sembra avere a che fare con la mia distruzione, poiché ogni sua azione ha l'obiettivo di danneggiarmi.
Ad esempio, se io voglio qualcosa, questa cosa diventa, per motivi anche assurdi, impossibile da avere.
Se voglio qualcosa di possibile, devo soffrire moltissimo per avere l'illusione di averla ottenuta, poiché poco dopo la perderò, sempre e comunque.
Quando mi sembra di aver trovato una soluzione questa si rivela, sistematicamente, errata, e spesso anche deleteria.
Se provo a suicidarmi, interviene l'istinto di sopravvivenza, che è appunto un meccanismo sviluppato dall'essere per impedire che io possa morire, e quindi, che il suo progetto fallisca.
Quando ho trovato il coraggio per suicidarmi davvero, l'essere ha fatto in modo di salvarmi, con una scena quasi da film. Non si trattava di coraggio, era un'altra delle sue illusioni.
Se volessi riprodurmi, ciò non sarebbe possibile, poiché l'essere ha fatto in modo che io non provi alcun interesse nei rapporti sessuali. Se anche ne avessi l'interesse, l'essere ha provveduto con limitazioni fisiche, per scongiurare ogni rischio.
Tutte queste precauzioni, perché la mia riproduzione sarebbe troppo rischiosa, potrei creare una reazione a catena incontrollata di esseri come me, con eventuali conseguenze sul progetto.
Potrei continuare all'infinito, ma non avrebbe senso.
Ora, se questa teoria è vera, io non riuscirò mai a ignorare i miei genitori, poiché sono loro i miei principali controllori.
Spesso mio padre conosce i miei pensieri, ad esempio, se penso ad una cosa, ma non la dico a nessuno, mio padre in qualche modo la sa comunque.
Una volta gli ho domandato come facesse a sapere una cosa che non avevo mai detto, e lui ha tentato di cambiare discorso, per poi negare l'evidenza dicendo di non aver mai detto quella cosa.
Lo stesso errore lo ha commesso mia madre più volte.
Inoltre, mia madre sa che avrei voluto il suo aiuto, ho lanciato dei segnali, ma lei li ha ignorati tutti, perché conosce i miei pensieri e sa bene che i miei erano segnali lanciati di proposito.
Ora non ci provo più, perché ho capito, e la mia teoria ha trovato ulteriori conferme.
Ho scritto tanto, mi fermo.