La scuola uccide il libero pensiero

Sfruttiamo questo spazio anche per parlare di scuola, di compagni, di colleghi, di materie. Chiediamo/diamo aiuto e spiegazioni su tutto ciò che concerne lo studio (scuola e università).
Inoltre, date le condizioni critiche in cui si trova l'Italia, ecco un forum che vuole raccogliere storie, idee, iniziative e proposte, qui e all'estero.

La scuola uccide il libero pensiero

Messaggioda Rekeh » 12/05/2016, 19:14



Dunque, oggi ero a scuola. Il prof ha corretto le verifiche di fisica, ce le ha riportate.
Mi consegna la mia, vedo che non c'è nemmeno un segno rosso, al che penso "wow ho preso 10". Giro il foglio e trovo 8.
Vado a chiedere spiegazioni e mi sento rispondere "sì, non ci sono errori, però non è da 10, è da 8".
Una mia compagna che l'altro giorno si è permessa di dire "Eh ma Einstein diceva cretinate secondo me" ha preso 9. Lei ha ammesso di avere studiato tutto a memoria perchè non capisce niente (lo ha detto lei stessa di non capire niente, non lo sto dicendo io).

Quindi in sintesi chi studia tutto a memoria prende un voto più alto di chi capisce i concetti, e li espone in maniera corretta, magari spiegandoli in modo leggermente diverso da come li ha spiegati il professore.

E questo è solo un esempio dello schifo con cui convivo ogni giorno. Fatti simili succedono anche con le altre materie, per esempio in italiano/letteratura inglese quando mi permetto di dare un'interpretazione diversa di una poesia da quella che spiegano loro (visto che le poesie sono la cosa più soggettiva del mondo) mi vedo i voti abbassati. Per non parlare di quando mi avanza qualche riga, e la utilizzo per aggiungere qualcosa in più, non pertinente alla domanda. "Ti ho tolto 2 voti perchè hai scritto una cosa che non c'entrava nulla".

Purtroppo chi ragiona con la sua testa e non impara tutte le cose a memoria per ripeterle a pappagallo per prendere uno schifoso voto è malvisto a scuola, e non ne posso più. Per fortuna manca ancora un mese, e poi andrò a studiare dell'altro all'università (per la precisione fisica).

Voi cosa ne pensate?
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Messaggioda Rothko2 » 12/05/2016, 19:35



L'istituzione scolastica in sé non è rappresentata dall'operato di alcuni insegnanti incompetenti o svogliati, fossero essi anche la maggioranza. La didattica contemporanea ha completamente screditato le pratiche mnemoniche, a mio avviso commettendo un grave errore. Certo, da come racconti i fatti non si può che darti ragione, ma per esperienza so (perché purtroppo sono un insegnante) che i ragazzi non sempre hanno una percezione chiara delle motivazioni di un voto (che è, detto per inciso, più soggettivo dell'esegesi di una poesia). Dei fatti che hai riportato solo quello sulla verifica da 8 è oggettivamente un errore dell'insegnante: personalmente non farei mai un quiz, proprio perché io non sono Mike Bongiorno e la scuola non dovrebbe essere un quiz. Se uno decide di fare un quiz di 10 domande, è giusto mettere 10 nel caso in cui le risposte siano tutte corrette. Quanto all'interpretazione soggettiva delle poesie, non sono d'accordo. Innanzitutto bisogna considerare il contesto storico, perché ad esempio all'epoca di Dante e Petrarca la dimensione simbolica non disponeva di una semiosi illimitata, ma faceva riferimento a codici ben precisi: una cosa poteva significare A, B o C, tanto per intenderci. E comunque gli esegeti (a prescindere dal contesto storico) sono tenuti a fornire prove il più possibile convincenti (proprio come fa un avvocato in un tribunale) alle loro prodezze ermeneutiche. Non è tanto importante l'apparente assurdità dell'interpretazione, quanto la sottigliezza delle argomentazioni fornite (i decostruzionisti lo sanno bene).
Ti avverto, l'università è peggio.
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Messaggioda Rekeh » 12/05/2016, 20:01



Ottimo, un insegnante, di che materia?

Rothko2 ha scritto:La didattica contemporanea ha completamente screditato le pratiche mnemoniche, a mio avviso commettendo un grave errore.


Non sono d'accordo. Da quello che vedo è tutto l'opposto, vedo persone che studiano a memoria la maggior parte dei concetti senza capirli, e questo è sbagliato, siccome essi vengono "studiati" in vista della verifica, per poi essere dimenticati il giorno dopo. Io ho capito gli argomenti che ho studiato nel corso di questi 5 anni, e me li ricorderò per tutta la vita. E capire non equivale a studiare a memoria una formula chimica, una poesia, una definizione. Chi studia tutto a memoria finisce per avere una "cultura" nozionistica e superficiale, che è una delle cose più deleterie che si possano concepire.

Per quanto riguarda l'interprezatione delle poesie: è vero. Bisogna considerare il contesto storico, politico e culturale, su questo non c'è dubbio. Tuttavia, la cosa che non tollero (e questo mi sono dimenticato di dirlo, mi scuso, mi sembrava di averlo scritto) è il fatto che la mia professoressa di inglese si inventa interpretazioni inesistenti, siccome non sono scritte su nessun libro e nemmeno su internet, e pretende che noi ripetiamo tutte le "sciocchezzuole" che spara (per non utilizzare un termine volgare). Se lei si permette di inventarsi le cose, mi sento legittimato a poterlo fare io a mia volta. Tra l'altro un giorno l'ho contraddetta perchè ne ha sparata una terrificante. Per la precisione sosteneva che Mary Shelley, per scrivere Frankenstein, si fosse ispirata alle teorie di Darwin. A parte il fatto che le due cose non c'entrano NULLA, le ho anche fatto notare che la Shelley è morta nel 1851, mentre Darwin ha pubblicato "L'origine delle specie" nel 1859. Lei mi ha guardato male e mi ha ignorato.

Sull'università, ho degli "amici" che frequentano fisica, mi hanno detto che agli esami le cose o si sanno o non si sanno. Inoltre scelgo questo percorso di studi anche per il fatto che sono materie oggettive, e nessuno può inventarsi nulla per abbassarmi i voti. Magari poi mi sbaglio, questo non posso saperlo, però penso che fisica sia molto più oggettiva di lettere, o filosofia (per fare un paio di esempi).

PS: Avrei tantissimo da dire, però non posso toccare tutti i punti perchè ci si potrebbe scrivere un libro...
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Messaggioda Premio Nobel » 13/05/2016, 0:59



Secondo me no, la scuola non uccide il libero pensiero ... In particolare modo l'università...
Facendo finta che uno abbia in mano una nuova teoria filosofica, essa in teoria potrebbe essere rivoluzionaria, ma è molto improbabile che sarebbe venuta in mente ad uno studente delle superiori, rispetto che ad un docente di professione
Ho dovuto leggere per la tesi che sto facendo adesso "come si fa una tesi di laurea"di Umberto Eco e credo che possa essere utile in questo caso
la scuola è in particolare modo l'università si basano sulle nuove scoperte e su quei "liberi pensatori"... Medicina di oggi non è la stessa di 30 -100 - 1000 anni fa, così come la filosofia, o l'arte o le scienze, e questo proprio per i contributi che vari pensatori, più o meno liberi, hanno dato --- ad esempio: potrebbe esserci non solo un modo per curare la febbre...una volta si usavano le sanguisughe, oggi le supposte... Magari tu puoi avere una nuova idea che propone ad esempio dei massaggi ... Però è molto improbabile che sia tu ad avere il lampo di genio, o quantomeno un idea così definita rispetto al tuo docente ... D'accordo che lo studente deve superare il maestro ( e in realtà ci sono anche tantissimi esempi di ciò), ma non significa che così da poco l'allievo riesce a superare ( anche perchè se no che senso ha avere tutta questa gente che studia tutta la vita come professione, se tanto può essere tranquillamente superata così facilmente)
La tesi di laurea stessa, in realtà, è proprio ( almeno in teoria) un lavoro originale, adatto proprio ad un libero pensatore, cioè semplicemente è un contributo personale rispetto ad una disciplina [ come ad esempio: risolvere la fame nel mondo, o, la giusta interpretazione di Pascoli]... Cosa che è poi più difficile perchè non richiede solo lo studio, ma anche un proprio apporto

Può essere comunque che ci sia miopia dei tuoi docenti ( la mia profe di italiano diceva: "al massimo potete prendere 8, perchè 9 lo darei a me stessa, 10 a Manzoni" ... Io prendevo 5 :facepalm: ), però non credo che la scuola uccida il libero pensiero... Al massimo che hai docenti scemi
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Messaggioda ncode » 13/05/2016, 16:13



Rekeh ha scritto:Voi cosa ne pensate?


non è la scuola ad uccidere il libero pensiero ma alcuni professori incompetenti che usano il proprio ruolo in modo eversivo! Addirittura spingendo gli studenti a scioperare o comportarsi in determinati modi: aperture mentali che vanno contro la nostra costituzione per esempio. Avevo un professore che metteva i 9 ad una mia compagna senza nemmeno interrogarla, le faceva soltanto un mare di complimenti e le dava voti sulla fiducia... dimmi tu un cretino del genere cos'ha insegnato a quella mia compagna. Un altro poi che era mezzo rattuso... anche a me una volta capitò una cosa simile alla tua... un interrogazione di oltre 1 ora e mezza, giudicata da tutti i miei compagni da 9 o almeno 8 e mezzo... in chimica organica, mi mise 7 meno, ci rimasi di merda x quella tr***!!!!
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Messaggioda Rothko2 » 13/05/2016, 19:33



Rekeh ha scritto:Da quello che vedo è tutto l'opposto, vedo persone che studiano a memoria la maggior parte dei concetti senza capirli, e questo è sbagliato, siccome essi vengono "studiati" in vista della verifica, per poi essere dimenticati il giorno dopo. Io ho capito gli argomenti che ho studiato nel corso di questi 5 anni, e me li ricorderò per tutta la vita. E capire non equivale a studiare a memoria una formula chimica, una poesia, una definizione. Chi studia tutto a memoria finisce per avere una "cultura" nozionistica e superficiale, che è una delle cose più deleterie che si possano concepire.


Salvaguardare le pratiche mnemoniche non vuol dire utilizzare la memoria per imparare dei passi di un libro scolastico senza capirlo; vuol dire imparare a memoria delle poesie, delle formule matematiche basilari o anche semplicemente le tabelline. La memoria serve in molti casi, se non altro per essere stimolata e il nozionismo non c'entra nulla.



Sull'università, ho degli "amici" che frequentano fisica, mi hanno detto che agli esami le cose o si sanno o non si sanno. Inoltre scelgo questo percorso di studi anche per il fatto che sono materie oggettive, e nessuno può inventarsi nulla per abbassarmi i voti. Magari poi mi sbaglio, questo non posso saperlo, però penso che fisica sia molto più oggettiva di lettere, o filosofia (per fare un paio di esempi).


Certo, 2+2 è oggettivo, così come la dimostrazione della congettura di Pointcaré. Solo che i professori ordinari hanno un potere enorme e in pratica (non in teoria) possono fare ciò che vogliono. Ti ricordi della vicenda del prof. Capizzano? è stato assolto.
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Messaggioda George » 13/05/2016, 19:43



E' il pregiudizio la causa di tutti i mali. E sdradicarlo è quasi impossibile.
Il mio personale consiglio è di conservare l'esperienza acquisita per le future situazioni (nuovi professori che avrai in futuro, lavoro, amicizie)
Io stesso ti confido di avere sofferto per situazioni simili a 360°
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Messaggioda Rekeh » 14/05/2016, 11:27



Rothko2 ha scritto:Salvaguardare le pratiche mnemoniche non vuol dire utilizzare la memoria per imparare dei passi di un libro scolastico senza capirlo; vuol dire imparare a memoria delle poesie, delle formule matematiche basilari o anche semplicemente le tabelline. La memoria serve in molti casi, se non altro per essere stimolata e il nozionismo non c'entra nulla.


Mi spiace ma non riesco a comprendere quale sia l'utilità di imparare a memoria una poesia. Capisco le formule matematiche, o le declinazioni del latino, che hanno un'utilità pratica e aiutano a tenere allenata la memoria, ma le poesie proprio no. Anzi, farle imparare a memoria è il metodo più veloce per farle odiare e fare allontanare per sempre una persona da una cosa che avrebbe potuto interessarla.

Rothko2 ha scritto:Come la dimostrazione della congettura di Pointcaré.


Poincaré.

NobelPrize1992 ha scritto:Però è molto improbabile che sia tu ad avere il lampo di genio, o quantomeno un idea così definita rispetto al tuo docente


Non ho l'arroganza di dire che sono più bravo dei miei docenti, ci mancherebbe altro. Quello che noto è che questi qua quando vedono che una persona è particolarmente brava in quella materia (in particolar modo fisica) cercano di mettergli i bastoni tra le ruote, forse per invidia, questo non lo posso sapere, però di fatto lo fanno e mi da parecchio fastidio.

ncode ha scritto:non è la scuola ad uccidere il libero pensiero ma alcuni professori incompetenti che usano il proprio ruolo in modo eversivo!


...Che però sono la maggior parte... stando a quello che mi raccontano le persone delle altre scuole. Però hai ragione!

George ha scritto:E' il pregiudizio la causa di tutti i mali. E sdradicarlo è quasi impossibile.
Il mio personale consiglio è di conservare l'esperienza acquisita per le future situazioni (nuovi professori che avrai in futuro, lavoro, amicizie)
Io stesso ti confido di avere sofferto per situazioni simili a 360°


Lo farò sicuramente, visto che per fortuna un po' di pensiero critico l'ho sviluppato in questi 5 anni.
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Messaggioda Rothko2 » 14/05/2016, 13:41



Rekeh ha scritto:
Rothko2 ha scritto:Salvaguardare le pratiche mnemoniche non vuol dire utilizzare la memoria per imparare dei passi di un libro scolastico senza capirlo; vuol dire imparare a memoria delle poesie, delle formule matematiche basilari o anche semplicemente le tabelline. La memoria serve in molti casi, se non altro per essere stimolata e il nozionismo non c'entra nulla.


Mi spiace ma non riesco a comprendere quale sia l'utilità di imparare a memoria una poesia. Capisco le formule matematiche, o le declinazioni del latino, che hanno un'utilità pratica e aiutano a tenere allenata la memoria, ma le poesie proprio no. Anzi, farle imparare a memoria è il metodo più veloce per farle odiare e fare allontanare per sempre una persona da una cosa che avrebbe potuto interessarla.


Non c'è nessuna utilità nell'imparare a memoria le poesie - per fortuna. La società dovrebbe rivalutare l'inutilità in una società utilitaristica.
(Negando se stessa).
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Messaggioda Premio Nobel » 14/05/2016, 19:39



Lo studio mnemonico io credo sia invece molto importante, non tanto perchè bisogna imparare tutto a memoria ( come il teorema di Pitagora ), ma piuttosto perchè ci sono delle cose che la semplice logica non può dirti.
Ad esempio: le torri gemelle sono cadute l'11 settembre 2001, puoi dire sicuramente che Al-Qaida fosse allora attiva, ma la data, che è molto importante poichè cambiò il mondo da allora, è una cosa che non puoi non sapere ( ad esempio, se studi storia), e che non puoi ottenere soltanto col ragionarci .... Lo stesso concetto ad esempio con il diritto: se tu fossi un avvocato, non dovresti sapere tutte le leggi a memoria, ma alcuni articoli certamente si, ad esempio "che cosa è un contratto" se fossi un avvocato civilista sarebbe fondamentale... ed è una cosa che non si può ottenere solo con il mero ragionamento --- solo infatti se sai analiticamente gli articoli di legge potrai infatti sapere che cosa significano in realtà e quindi fare molti collegamenti tra norme, giurisprudenza, e quindi offrire una difesa migliore al tuo cliente, poichè saprai con maggiore facilità su quali norme puoi basarti per offrire una maggiore tutela al tuo cliente e sostanzialmente essere un buon avvocato --- in realtà penso che un fenomeno simile avvenga anche per molte altre professioni ---

Perchè si studiano a memoria proprio le poesie e non altro in realtà non lo so, però posso azzardare un'ipotesi:
un po' per un vecchio retaggio, un po' per quanto avevo esposto sopra per l'avvocato ( non che tutti debbano diventare avvocati, o professori, ma da quanto so io la scuola italiana in particolar modo è basata in particolar modo sull'impostazione da liceo classico)
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