Perché sono ancora vivo?

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La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

Perché sono ancora vivo?

Messaggioda Georgiana Spencer » 05/07/2016, 11:16



Tre settimane fa io ho temuto per la mia vita e non sapevo cosa mi sarebbe successo.
In tanti momenti mi sono chiesta perchè vivo ancora e se non fosse stato meglio sparire anni fa.
Però adesso in certi momenti sono attaccata alla vita specie in quei momenti in cui qualcuno mi dimostra quella violenza che tanto disprezzo.
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Georgiana Spencer
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Re: Perché sono ancora vivo?

Messaggioda Closed » 05/07/2016, 11:45



Riccardina ha scritto:Perché non hai ancora deciso di smettere di farlo.

Sì, però mi rendo conto che non ha senso continuare a farlo.
Allora perché continuo?
Continuare a fare qualcosa di insensato è follia, sono un folle allora?
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Re: Perché sono ancora vivo?

Messaggioda Closed » 05/07/2016, 11:54



samhaim ha scritto:penso di capire un po come ti senti anche perchè in alcune cose mi rivedo anche io, credo che vivere senza avere uno scopo, che è la cosa che succede a me, sia distruttivo, "ho vissuto ma la vita non lo conosciuta" diceva un personaggio di Dostoevskij in un suo libro, "vedere la vita da fuori, era insopportabile" diceva Pirandello nel "il fu mattia pascal" cioè era insopportabile vivere la vita senza averne una, senza sapere che farne, vedendo gli altri fare qualcosa, bisognava pur impegnarsi in qualcosa anche solo per non pensarci, quindi avere uno scopo, ma anche delle persone a cui vuoi bene da cui tornare (o con cui stare) è una buona motivazione per vivere, non c'è nulla che ti piace e che vorresti fare nella vita? se ti sei appena inscritto all'uni forse hai circa 20 anni, puoi sempre cambiare facoltà se quella che fai non ti piace, anche se capisco il tuo dispiacere di aver fatto spendere soldi per niente, avere un brutto o difficile rapporto con i genitori destabilizza, specie se non si è abbastanza forti da prendere il controllo di tutto, forse i tuoi sono molto protettivi o possessivi e non ti hanno dato abbastanza indipendenza e autonomia portandoti cosi a non saper far nulla da solo, come del resto è successo a me

Ci sono cose che mi piacerebbe fare, ma ovviamente, sono strade bloccate, non percorribili.
Ho 19 anni, in teoria potrei fare qualunque cosa, eppure so già che non farò mai nulla.
Mi sono iscritto all'università in funzione dei miei, se dovessi abbandonarla non saprei cosa altro fare, le uniche facoltà che mi piacerebbero sarebbero Psicologia e Filosofia, ma ancora, una laurea in queste materie non avrebbe alcuna utilità pratica (al massimo culturale).
Andare a lavorare? Le uniche cose che so fare non sono richieste, finirei a fare un lavoro scelto da, indovina chi? I miei.
I miei non sono stati possessivi, però non mi hanno insegnato nulla, le mie figure di riferimento sono state altre, e forse mi hanno fatto sognare troppo.
Che poi, io andrei tranquillamente a vivere per strada, ma non sopporto l'idea di fare del male ai miei, persino a mio padre, nonostante sia stato un pessimo padre.
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Re: Perché sono ancora vivo?

Messaggioda Closed » 05/07/2016, 12:30



Franz96 ha scritto:Si ti capisco ti trovi disorientato e non sai manco tu cosa vuoi fare. Ti senti in colpa per aver detto bugie ai tuoi e contemporaneamente frustrato per non aver concluso niente. Per quanto sia difficile ti devi confidare con i tuoi genitori e dire tutta la verità sull'università e dire tutto quello che hai dentro. Poi indipendentemente dalle loro reazioni, tu hai bisogno di prendere una decisione per la tua vita che sia cambiare facoltà o trovarti un buon lavoro(questo dipende da te non te lo posso dire io). Poi devi far leva sulle tue capacità e su quelle cose in cui riesci bene, perchè ci sono, ognuno le ha solo che adesso te le sei sotterrate, vedi di far luce a qualche ricordo in particolare che hai tirato fuori quelle capacità/abilità. Inoltre coltivati delle passioni che sia suonare uno strumento musicale,uno sport,disegnare vedi te sono sicuro che ci sarà qualcosa che ti piaccia fare, e se proprio non hai niente che ti piaccia fai qualcosa di nuovo, buttati, cimentati, in questo modo imparerai nuove cose di cui non ci hai mai fatto caso e chi lo sa potrebbero diventare qualcosa che ti potrà entusiasmare per tutta la vita. Proprio a proposito della vita forse tu con felicità illusorie intendi quei momenti di piacere effimeri che ti rendono piacere nell'immediato o sbaglio?
Infine per quanto riguarda il nemico invisibile(o i nemici invisibili), hai bisogno di fare chiarezza su che tipo di nemico è, ti faccio un esempio: è una dipendenza(alcool,fumo, droga)?è un ricordo traumatico della tua vita? Hai paura del giudizio di qualcuno? Insomma cerca di capire dentro di te cosa è la causa principale, non rimanere sul generico. Quando avrai scoperto chi è accettalo per quello è(ovvero tieni consapevolezza che hai questo nemico), e agisci di conseguenza, partendo da ciò che vuoi cambiare. Poniti dei obbiettivi e incomincia a portarlo a termine uno e poi fai con tutto il resto. Tu dici che è la punta dell'iceberg ma già aver cambiato alcune cose che non ti fanno stare bene ti farà rendere conto che in realtà hai piu forza di quanto tu possa pensare. Comincia da quelle piu facili e poi parti da quelle piu difficili e vedrai che man mano troverai l'uscita a quei problemi insormontabili.

Ti ripeto che solo tu ti conosci meglio di chiunque altro e puoi plasmare la tua vita a tuo piacimento. Gli altri(compreso me) ti possiamo dare dei consigli, ma sta a te prendere le redini della tua vita, è la cosa piu preziosa che hai, non è mai troppo tardi non la buttare nel cesso. Comincia a fare il primo passo :)

C'è una cosa che saprei fare bene, riparare PC, ma non la potrò tramutare in lavoro.
Per quanto abbia cercato, i pochi che cercano un riparatore di PC richiedono la laurea, per il resto ormai tutti sanno riparare un PC, bastano un paio di ricerche su internet o al limite una telefonata all'amico da sfruttare.
Come passione ho quella della musica, infatti ho anche pubblicato qualcosa e l'ho condivisa sul forum, però, anche qui, non credo potrà mai diventare un lavoro concreto.
Non so fare altro, sono diplomato in elettrotecnica, ma di pratico nella mia scuola (pessima) abbiamo fatto ben poco.
Per felicità illusoria non intendo il concetto di felicità effimera, la felicità che dura pochi attimi, ma intendo proprio l'illusione del raggiungimento di una qualsiasi felicità.
Mettiamo che oggi mi pongo un obiettivo, del quale sono sicuro che possa regalarmi un minimo di felicità, anche effimera. Mi impegno per raggiungere quell'obiettivo, e quando lo raggiungo, scopro che non mi ha dato nulla, nemmeno quel briciolo di felicità effimera.

Per quanto riguarda il nemico invisibile, da anni cerco di capire cosa sia, ma non ci sono mai andato nemmeno vicino.
Ogni mio tentativo di contrattacco si è rivelato deleterio, è un nemico che sta al di là della mia comprensione.
Io già lo accetto, accetto che non potrò mai comprenderlo, ma lui continua ad attaccarmi, deve avercela a morte con me.
Sta a me prendere le redini della mia vita, ovvio.
Il problema è che non so nemmeno come si maneggiano le redini.
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Re: Perché sono ancora vivo?

Messaggioda Closed » 05/07/2016, 12:31



Georgiana Spencer ha scritto:Tre settimane fa io ho temuto per la mia vita e non sapevo cosa mi sarebbe successo.
In tanti momenti mi sono chiesta perchè vivo ancora e se non fosse stato meglio sparire anni fa.
Però adesso in certi momenti sono attaccata alla vita specie in quei momenti in cui qualcuno mi dimostra quella violenza che tanto disprezzo.

Cosa ti è successo?
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Re: Perché sono ancora vivo?

Messaggioda Zangreus il bruco » 05/07/2016, 13:44



Anche io ultimamente mi sto ponendo la domanda "che cos'è la felicità?". Inizialmente ho pensato che fosse la sensazione di piacere che provavo facendo quello che mi piace ed evitando il più possibile i momenti di noia o fare cose che non amo. Dopo un po mi sono accorto che questa concezione della felicità a lungo andare mi stava stancando perché alla fine qualunque attività piacevole, se fatta fine a se stessa, alla fine perde la sua unicità e l'appagamento che si prova nel farlo diminuisce col tempo. Per esempio una canzone che ci piace se ascoltata sempre e compulsivamente, stanca e non ci dice più niente. Questo succede per qualunque passione o hobby: se giochi troppo a un videogame alla fine o lo finisci e perdi interesse, oppure col tempo ti stanca perché ci giochi troppo.
Perciò anche avendo tutti i divertimenti del mondo, alla fine non si potrà mai essere felici. Per questo motivo ho avuto una piccola crisi, e alla fine ho pensato una nuova definizione della felicità. Impegnarmi in qualcosa che mi piace fare, e dedicarmi a quello con l'obbiettivo di migliorare sempre di più. Ora l'unico problema è capire cosa mi piace veramente, ma ho già qualche idea. Spero che la mia esperienza ti dia qualche idea.
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