Rothko2 ha scritto:Gli individui di sesso maschile che si comportano in tal modo (nella modalità "zerbino-pavone", tanto per rendere l'idea, ma si capisce comunque) agiscono sotto la spinta di varie istanze sociali ormai interiorizzate dall'educazione in generale - per educazione non intendo solo quella convenzionale, ma anche quella indotta dalla società, dall'uso dei media e dai modelli di riferimento. Essere vincenti è un valore supremo che implica anche la capacità di conquista sentimentale. è per tale ragione che le generazioni recenti (non parlo solo dei ragazzi, ma anche dei quarantenni e cinquantenni) trovano in generale disdicevole andare con le prostitute, e se lo fanno (non nego che in molti lo facciano) tale comportamento è auto-giustificato inserendolo in un contesto trasgressivo e ludico, negando quindi categoricamente una necessità più o meno fisiologica legata all'atto sessuale in sé: "io non ho bisogno di andare a puttane, non sono mica uno sfigato!". Tale atteggiamento è speculare a quello che avevano le generazioni precedenti, vissute in un'epoca in cui un certo tipo di repressione - diverso dalla repressione di oggi, che sotto un'altra forma ideologica pure esiste - giustificava il fatto di separare le esigenze sessuali dalla vita sentimentale propriamente detta.
Nel paesi in cui la prostituzione non è mal vista, le donne non possono permettersi di considerare chi ci prova come uno sfigato e/o maniaco, perché hanno meno potere decisionale. In pratica, lì dove vige una morale sessuale meno "machista", si realizza un equilibrio di genere che comporta un "potere sentimentale" della donna meno marcato di quello che sperimentiamo qui.
Sono d'accordo in linea di massima su alcune cose, ma per verificare l'esattezza di quello che sostieni ci vorrebbe uno studio che confrontasse le abitudini italiane (prostituzione tollerata e non illegale) e svedesi (prosituzione illegale) con quelle tedesche e olandesi (prostituzione legalizzata).
Sono sicuramente d'accordo sul fatto che per molte donne il possesso della vagina è mezzo di scambio e strumento di negoziazione e ricatto, per ottenere vantaggi, sociali, economici, di ogni tipo, dagli uomini, anche all'interno delle relazioni. Ed è indubbio che una donna che lascia o è lasciata viene in genere consolata molto più facilmente rispetto a un uomo (a meno che non lo voglia, allora diventa una questione di scelta).