Royalsapphire ha scritto:Mortimer ha scritto:La vita è, prima di tutto, ha un'importanza "biologica" ... siamo animali e dobbiamo ragionare come animali : sopravvivenza, riproduzione, etc.
Esattamente come per un gatto o per un microrganismo o per qualsiasi altro organismo vivente...la vita è utile o inutile quando l'uomo riesce a far sue quelle funzioni biologiche primordiali.
Poi, con la società, molte di queste funzioni sono state "mascherate" o sono state sostituite da surrogati...ma la loro selezione sta nella libera scelta dell'individuo.


Mortimer... ma davvero credi a quello che dici?
La vita non è questo!
"Sopravvivenza, riproduzione..."! Se fosse così anche per me, sarei già caduta in depressione.
Noi non abbiamo mascherato il reale di surrogati! Noi non siamo animali!!!! Ok, vada per la discendenza! Ma non siamo animali! Siamo molto più evoluti di loro!
Ti faccio un esempio elementare: un animale gode di gusto quando mangia???? No! Tu godi di gusto quando mangi? Sì! Un animale mangerebbe anche per gola oltre che fame? Mai! Noi invece? Oooh sì! Io mangio sempre fuori pasto solo ed esclusivamente per gola! E quando ho fame, il cibo deve piacermi! Ecco perché nel mio caso, il cibo è tra le cose che fanno venire il piacere di vivere!! Dillo a un animale se per lui fa lo stesso

!!
Devi rivedere di molto, i tuoi principi del vivere secondo me...
Secondo me la verità sta in mezzo....Intendo dire che quello che Ald ha esternato corrisponde a dei principi basilari come esseri biologici, ma di certo non possono bastare da soli a giustificare l'importanza di esistere....in ogni caso vanno comunque tenuti in considerazione, specie nel mondo odierno, dove i valori basilari della vita e dell'umanità vengono offuscati da esigenze materiali meno nobili e importate dalla cultura propagandistica che ha preso corpo in modo massiccio all'aba di questo nuovo millennio.
Ovviamente bisogna aggiungere e valorizzare questa base biologica con le nostre aspirazioni spirituali (intendo i bisogni dell'anima) e la nostra capacità cognitiva di esseri umani, oltre che con un pizzico di filosofia e un immenso apprezzamento per i veri valori della vita e con le piccole sfaccettature realmente importanti ma impercettibili che la vita ci offre.
Alzarsi e riuscire ad apprezzare un raggio di sole che ti accarezza la pelle sembra una cosa assai banale e infatti molto spesso non ci facciamo caso....ma io vivo anche per queste piccole cose: la gioia e il sorriso di un bambino che vedo passare in strada, la compassione umana , l'affetto e il tempo che alcuni individui riversano su altri eseri senza chiedere nulla in cambio. Di cose piccole e semplicemente fantastiche ne esistono tante e non sto qui ad elencarle in un poema infinito, ma spesso siamo troppo distratti e indaffarati da cose più o meno futili per rendercene conto.
La vita è una ruota e spesso ci riserva brutte sorprese o situazioni di cui non riusciamo a vedere la soluzione, che risultano assai frustranti, ma poi ci dona anche delle piccole grandi gioe adornate da una semplicità devastante che colmano il nostro cuore di una felicità quasi inspiegabile...basterebbe solo provare ad inquadrarle e rendersene conto, oltre che avere la forza e la saggezza per saperle apprezzare.
La vita ti stupisce sempre, in bene o in male, ma vale sempre la pena di viverla appieno.
Io cerco di ascoltare la mia anima e le mie sensazioni ,tentando di escludere (anche se difficile visto l'indottrinamento del mondo in cui siamo stati educati) la mente di superficie....anche se il termine più giusto sarebbe limitarla al suo scopo originario senza usarla più del necessario. Escludendo o minimizzando gran parte della mente di superficie, riesco a svalutare eventuali pensieri negativi o scoraggianti che questa continua a impormi sollecitandomi con ambizioni e pensieri che probabilmente non sono reali o che non mi appartengono.
mi fermo qui, anche perchè leggendo qualche post ho letto di persone che hanno già espresso dei valori importanti per cui vale la pena esistere, valori che condivido
Elia ha scritto:Partendo dal presupposto che ci sono umani di serie A e B, i concetti per le due categorie non sono uguali. Premetto anche che per quanto "i soldi non facciano la felicità" credo che a nessuno piacerebbe vivere sotto un ponte.
Il mondo, ma ancor prima l'umano, la società, sono schiavi a tempo indeterminato di una loro creazione: il denaro.
Chi è nella A allora riesce a trovare un senso, uno scopo per una vita degna di essere vissuta. Può comprare tutto e tutti, ergo, non si senitrà mai in difetto; mentre chi è in B allora no. La vita non è degna di essere vissuta. Nulla la rende gratficante. Lavorare non è gratificante, guadagnare la stima di alcune persone che non ti meritano non è gratificante, fare figli, metter su famiglia, è una cosa che fanno tutti, ma che non giudicano inutile solo perchè "lo fanno tutti".
In sintesi, solo chi è agiato può vivere bene.
questo è quello che ti vuole fare credere e che t'impone la società
riguardo la tua ultima esternazione ti rispondo con una massima di cui sconosco la provenienza:
"Meglio un tozzo di pane con un cuore felice che la ricchezza con l'afflizione."