Ho come la sensazione che questa società sia immensamente ipocrita.
Sto leggendo un libro e fra le tante cose che ho trovato vi è il racconto di come una psicoanalista che aveva in cura un paziente criminale pericoloso, è finita per farsi sfruttare sessualmente da lui, mandando a monte l' intero processo psicoanalitico.
La verità è che in questa società non conta assolutamente la morale.
Conta solo sfruttare gli altri e vincere.
Possono dire quante balle vogliono ma la realtà è che chi è onesto è visto come uno ''scemo'' da lodare per la sua bontà ma comunque da scansare e da rifiutare poichè troppo ''spento'' e perchè ''non trasmette emozioni''.
Le donne amano i criminali semplicemente perchè non è vero che conta essere onesti, conta essere forti.
Cosi come un uomo vuole una donna bella, una donna vuole un uomo forte.
L' onestà, la gentilezza, sono cose che non contano nulla.
Dovrebbero contare in teoria, ma poi nella pratica non contano nulla.
La morale è solo un applicazione della legge del più forte in cui delle persone, sottomesse a un tiranno sadico, accettano di sottomettersi in cambio del fatto che mentre il tiranno sadico può fare tutto quello che vuole e violare le leggi, i membri sottomessi devono rispettare le leggi perchè devono essere tutti ugualmente sottomessi.
In pratica l' affermazione che sta alla base della morale sembrerebbe essere ''se io non posso fare quello che voglio, allora neanche tu''.
Cioè, se io che sono sottomesso a un tiranno che mi impedisce di lottare ad armi pari ed ottenere quello che voglio, non posso ribellarmi, allora neanche gli altri possono farlo.
In pratica la gente accetta di rispettare le leggi in nome del fatto che solo il tiranno sadico può violarle e violarle per un sottomesso significherebbe ribellarsi al tiranno.
Questo lo diceva Freud in totem e tabù ma comunque alla fine si può dire tutto quello che si vuole, ma quello che conta alla prova dei fatti è che io che sono gentile e onesto sono trattato da scemo, da zerbino, mentre chi è violento e aggressivo viene trattato come un dio.
Raccontatemi pure tutte le balle che volete ma quello che io alla fine so è che bisogna pensare a se stessi e sopravvivere e che chi è buono sta semplicemente essendo buono verso gli altri ma cattivo verso sè stesso.
Pensiamo per esempio a un masochista che vuole suicidarsi.
Viene visto come poco aggressivo e quindi sottomesso. Questo perchè è buono contro gli altri ma cattivo contro sè stesso.
Chi invece ha il problema opposto, e cioè il sadismo, è buono verso sè stesso ma cattivo contro gli altri.
E per questo motivo conduce una vita comunque felice (anche se illusoria) in cui non ha pensieri suicidari.
Quello che dico è che la morale di questa civiltà è tutta una grande bugia: in realtà conta sopravvivere e riprodursi.
E riesce a fare ciò chi è buono con sè stesso e cattivo contro gli altri, non chi è buono ma ''scemo''.
Se non fosse cosi allora come si spiega che una persona poco competitiva è comunque vista come imbranata.
Se fosse vero che ''bisogna essere buoni'' allora perchè però ognuno alla fine lavora per sè, e senza soldi si muore, e anche tutti quelli che dicono che vale la giustizia in realtà sono disonesti?
Su, diciamoci la verità, l' unica legge è che bisogna sopravvivere. Tutto il resto sono bugie dette per sottomettere le persone.
Poi può essere accettabile che debbano esserci dei limiti tra le persone, ma ciò non significa assolutamente che ''bisogna essere buoni''.
In realtà ognuno pensa a sè stesso alla fine.
Quindi non è nemmeno questione di essere donna o uomo, semplicemente ogni persona nel suo animo vuole sopravvivere e per fare ciò deve prevalere sugli altri.
Quelli che non riescono a fare ciò hanno fallito nel compito di adattarsi a questo mondo.
Io sono uno di loro, ma grazie alla psicoterapia riuscirò a riprendermi quello che mi è stato tolto con l' inganno.
La morale è solo un inganno, alla fine ognuno pensa a se stesso.