Poesie in musica

La Setta Dei Poeti Estinti.
Poesie, racconti, libri, letteratura, miti, leggende barzellette... Condividiamo le creazioni dei Grandi e... anche nostre!

Poesie in musica

Messaggioda io sono Nessuno » 26/10/2016, 13:46



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Testo di Enrico Ruggeri / Musica di Mario Manzani (1997)


Quando sei venuto giù
Questo mondo non capì
ti coprirono di spine
In un lontano venerdì
Molti risero di te
E di chi ti accompagnò
Ma il potere di ogni Re
La tua parola cancellò
Tra l'amore e la pietà
Questa certa verità
È rimasta dentro l'anima con noi
Ora guardaci se puoi
E ricordati di noi
Dove sei stanotte tu
Se la gente adesso va
In un mare non più blu
Per elemosine in città
Dove sei adesso tu
Se nel buio di una via
C'è chi vende e c'è chi compra
Il niente che ti porta via
Devi dirci dove sei
Perché vivere vorrei
Quanto male si è fermato adesso qui
Dove sei finito
Mentre qui combattono
Mentre tutti scappano
Mentre qui calpestano
La dignità degli uomini
Tu dicci come vivere
Dove sei stanotte che
queste lunghe malattie
han lasciato cicatrici
grandi come quelle tue
dove sei ritorna qui
perché il debole non sia
una vittima lasciata sola
al freddo per la via
devi dirci dove sei
perché dirtelo vorrei
che la vita non è facile per noi
come siamo soli
Mentre qui combattono
Mentre tutti scappano
Mentre qui calpestano
La dignità degli uomini
Tu dicci cosa scegliere
Dove sei stanotte
io ti cercherò
dove sei adesso tu
dove sei stanotte tu
dove sei che questa luce
adesso non ritorna più
devi dirci dove sei
perché vivere vorrei
e la vita non è facile per noi
siamo tutti soli
mentre qui combattono
mentre tutti scappano
mentre qui calpestano
la dignità degli uomini
dove sei adesso tu
dove sei stanotte tu
dove sei che questa luce
deve accendere
e non spegnere mai più
dove sei adesso tu...


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Poesie in musica

Messaggioda io sono Nessuno » 29/10/2016, 10:09



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Testo di MOGOL / Musica di L. BATTISTI

La canzone (interpretata poi anche da Maurizio Vandelli) parla di una storia di amore tra un italiano e una slava dovuta concludersi per via dell'esilio coatto (subito dopo la guerra) di TUTTI coloro che non erano già stati scaraventati ancor vivi nelle foibe, e quel "scusa se non parlo ancora slavo" si riferisce all'obbligo imposto dai titini di cancellare qualunque riferimento alla cultura del popolo soggetto alla più spietata "pulizia" etnica e ideologica in terre come Dalmazia, Fiume, Istria, che erano state da sempre Veneziane,
molto più e prima ancora che italiane.


La nebbia che respiro ormai
si dirada perche’ davanti a me
un sole quasi bianco sale ad est
la luce si diffonde ed io
questo odore di funghi faccio mio
seguendo il mio ricordo verso est
piccoli stivali e sopra lei
una corsa in mezzo al fango
ancora lei
poi le sue labbra rosa
e infine noi

Scusa se non parlo ancora slavo
mentre lei che non capiva, disse bravo
e rotolammo fra sospiri
poi seduti accanto in un’osteria
bevendo un brodo caldo che follia
io la sentivo ancora profondamente mia
ma un ramo ho calpestato
ed ecco che ritorno col pensiero
e ascolto te
il passo tuo
il tuo respiro dietro me

A te che sei il mio presente
a te la mia mente
e come uccelli leggeri
fuggon tutti i miei pensieri
per lasciar solo posto al tuo viso
che come un sole rosso acceso
arde per me

Le foglie ancora bagnate
lascian fredda la mia mano e piu’ in la
un canto di fagiano sale ad est
qualcuno grida il nome mio
smarrirmi in questo bosco volli io
per leggere in silenzio un libro
scritto ad est
la mani rosse un poco ruvide
la mia bocca nell’abbraccio cercano
il seno bianco e morbido fra noi
dimmi perche’ ridi amore mio
proprio cosi’ buffo sono io
la sua risposta dolce non seppi mai
l’auto che partiva e dietro lei
ferma sulla strada lontana ormai
lei che rincorreva ma inutilmente noi
un colpo di fucile ed ecco che
ritorno col pensiero e ascolto te
il passo tuo
il tuo respiro dietro me

A te che sei il mio presente
a te la mia mente
e come uccelli leggeri
fuggon tutti i miei pensieri
per lasciar solo posto al tuo viso
che come un sole rosso acceso
arde per me



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Messaggioda io sono Nessuno » 04/11/2016, 18:44



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Testo e musica di Francesco Silvestre


Il testo è scritto come una lettera a un giovane sé stesso da Francesco Silvestre,
che dedica tuttavia il brano alla figlia Gioia e ai propri genitori.


Quando conti prima di dormire
Quando perdi il conto
Quando credi che sia ancora presto
E ti attraversa un raggio
Quando litigare aiuta a stare
Aiuta a stare meglio
Quando un pugno preso bene
serve forse più di un consiglio
Come c’aveva ragione mio padre
a dirmi stai tranquillo
Fai un po’ meno il gallo
Come capisco mia madre
che sveglia aspettava
E non prendeva sonno

Francesco non dimenticare mai cos’è il rispetto
E partirai in vantaggio
E non pensare a gareggiare col mondo
La sfida è con te stesso
Francesco non è mica vero
che se c’hai paura sei solo un codardo
E quando tocchi il fondo
è segno che tutto può andare solo meglio

Quando prima di partire in viaggio
pensi già al ritorno
Quando credi che più vai lontano
E tutto ti andrà meglio

Troppo facile chieder l’aiuto del cielo
Solo quando hai bisogno
E bestemmiare incazzati e delusi sapendo
Sapendo di aver torto

Francesco non dimenticare mai cos’è il rispetto
E partirai in vantaggio
E non pensare a gareggiare col mondo
La sfida è con te stesso
Francesco non è mica vero
che se c’hai paura
Sei solo un codardo
E quando tocchi il fondo è segno
che tutto può andare solo meglio

Francesco non dimenticare
Che è più ricco chi un tesoro ce l’ha dentro
Il resto serve solo a complicare le cose
Che prima o poi svaniranno.

Francesco ti diranno in tanti
che l’amore conta fino ad un certo punto…
Tu non fermare mai il tuo cuore se dentro
Senti che stai bruciando... <3
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Messaggioda Eos » 08/11/2016, 14:16



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----Sul ciglio senza far rumore----
------Alessandra Amoroso----------

Ogni volta che

Tu mi parli, a me sembra che

Le speranze siano stese al vento

Che un bicchiere pieno è mezzo vuoto

Ogni volta che

Tu mi guardi, io ricordo che

Le parole sono la cornice

Mentre il quadro è altrove e tu lo sai

Se viaggiamo senza direzione

Pur volendo non mi incontrerai

Ma se ti aspetterò

Sul ciglio senza far rumore

Puoi annullare le distanze che ci separano

E intanto sopravviverò

Ho messo in tasca un po' del tuo

respiro

Ogni volta che

Tu mi abbracci, io mi accorgo che

Hai un vestito per ogni occasione

Ma la nostra non arriva mai

Non mi far promesse ad alta voce

Altrimenti non ti ascolterai

Ma se ti aspetterò

Sul ciglio senza far rumore

Puoi annullare le distanze che ci separano

E intanto sopravviverò

Ho messo in tasca un po' del tuo respiro

Siamo il bello noi

Siamo il cattivo tempo

Siamo il peggio dietro ogni difetto

Noi da sempre noi, lasciare o prendere

Noi che di ogni errore sappiamo ridere

Non c'è colpa, non c'è accusa che ora tenga

Non c'è una misura a questa sofferenza

Di cui siamo parte in causa

Di cui siamo parte lesa

Ma se ti aspetterò

Sul ciglio senza far rumore

Puoi annullare le distanze che un po' ci uccidono

E intanto sopravviverò

Ho messo in tasca un po' del tuo respiro

E qualche bacio di riserva, per quando mancherai

Ogni volta che tu mi...
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Messaggioda io sono Nessuno » 09/11/2016, 14:39



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Testo di Fortunato Zampaglione


Quando piove che cos’è
che mi fa star bene
che succede dentro me
che non so spiegare
le parole mancano
sembrano svanire
certe cose iniziano
ma non hanno fine

Ma io volevo te
chiudevo gli occhi per vedere te
aprivo gli occhi per vedere il sole
il sole, ma vedevo te

Quando stavo insieme a te
non sapevo bene
che l’amore è un limite
oltre non puoi andare
le parole mancano
sembrano svanire
certe cose iniziano
ma non hanno fine

Ma io volevo te
chiudevo gli occhi per vedere te
aprivo gli occhi per vedere il sole
il sole, ma vedevo te...


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Messaggioda io sono Nessuno » 19/11/2016, 11:08



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Testo di U. Tozzi / Musica di G. Bigazzi (1979)


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Qualcosa
qualcuno
lontano
forse vicino sì
qualcosa sì
qualcuno
che ti chiama
forse nessuno
sì, ti passerà
è malattia
come è venuta puoi mandarla via
scompaiono le efelidi
di un bel ricordo adolescente qui
si ingoia un po'
di amaro e dolce
come serate di provincia
a qualcosa
a qualcuno
a un profumo
devo pensare
forse andare
forse amare

Amare cos'è
è ascoltare in silenzio la luna
è perdere te
e soffrir senza fare rumore
amare sei tu
rallentato risveglio di un fiore
amare di più
è una dolce follia
è anche un po' colpa mia
che t'amo di più.

Del passero sull'albero
che aspetta un colpo
per buttarsi giù
verso la terra
e il suo profumo
che troppe volte
sa di guerra e fumo
e intanto và
e intanto cresce
l'illuso niente mai finisce

E qualcosa
e qualcuno
si avvicina
col suo veleno
nuovo antico
chiede poco
sembra un gioco
non so che fare
forse andare
forse amare

Amare cos'è
è ascoltare in silenzio la luna
è perdere te
e soffrir senza fare rumore
amare sei tu
rallentato risveglio di un fiore
amare di più
è una dolce follia
è anche un po' colpa mia
che t'amo di più <3
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Messaggioda io sono Nessuno » 20/11/2016, 12:24



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La Rotonda a mare di Senigallia com'era negli anni '60, quando ispirò la celebre canzone dell'artista molisano. Nel link sotto, l'insospettabile testimonianza di Buongusto stesso, riportata da un sito del suo Molise, a voler precisare una volta per tutte la genesi del pezzo, visto e considerato che molti hanno voluto vedere altrove la Rotonda della canzone, a Termoli, sul lago Trasimeno e in chissà quali altri luoghi, dovunque tranne che a Senigallia...


http://www.primonumero.it/attualita/pri ... hp?id=2627



Autori : Franco Migliacci e Fred Buongusto (1963)



Una rotonda sul mare
il nostro disco che suona
vedo gli amici ballare
ma tu non sei qui con me

Amore mio dimmi se sei
triste cosi’ come me
dimmi se chi ci separo’
e sempre li’ accanto a te
se tu sei felice con lui
o rimpiangi qualcosa di me
io ti penso sempre sai
ti penso

Una rotonda sul mare
il nostro disco che suona
vedo gli amici ballare
ma tu non sei qui con me

Amore mio dimmi se sei
triste cosi’ come me
dimmi se chi ci separo’
è sempre li’ accanto a te
se tu sei felice con lui
o rimpiangi qualcosa di me
io ti penso sempre sai
ti penso

Una rotonda sul mare
il nostro disco che suona
vedo gli amici ballare
ma tu non sei qui con me


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Messaggioda io sono Nessuno » 24/11/2016, 14:59



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Di Max Pezzali (883)


"Fai una gran bel gioco però se non hai difesa gli altri segnano e poi vincono..."

Il calcio nel suo spietato cinismo è, molto spesso, una perfetta metafora della vita.



Chi le ha inventate le fotografie
chi mi ha convinto a portar qui le mie
che poi lo sappiamo
scattan le paranoie

Le facce nella foto accanto a noi
entrate nelle nostre vite e poi
scappate di corsa
per non tornare mai

Quanti in questi anni ci han deluso
quanti col sorriso
dopo l'uso ci hanno buttato
Si alza dalla sedia del bar chiuso
lentamente Cisco e all'improvviso dice:
Voi non capite un c***o
è un po' come nel calcio...

È la dura legge del gol
fai un gran bel gioco però
se non hai difesa gli altri segnano
e poi vincono

Loro stanno chiusi ma
alla prima opportunità
salgon subito
e la buttan dentro a noi
la buttan dentro a noi

Da queste foto io non lo direi
che di tutta sta gente solo noi
siam rimasti uniti
senza fotterci mai

Sull'amicizia e sulla lealtà
ci abbiam puntato pure l'anima
per noi chi l'ha fatto
chi per noi lo farà

Quanti in questi anni ci han deluso
quanti col sorriso dopo l'uso ci hanno buttato
Si alza dalla sedia del bar chiuso
lentamente Cisco e all'improvviso dice:
Voi non capite un c***o
è un po' come nel calcio...

È la dura legge del gol
fai un gran bel gioco però
se non hai difesa
gli altri segnano
e poi vincono

Loro stanno chiusi ma
alla prima opportunità
salgon subito
e la buttan dentro a noi
la buttan dentro a noi

Il tipo con il cappellino blu
dei New York Yankees
quello lì sei tu
mi sa che anche al cesso
te lo tenevi su

E quella nella foto accanto a te
non è il fenomeno della tua ex
quella che diceva:
"Scegli o loro o me"

Quante in questi anni ci han deluso
quante ci hanno preso
e poi di peso ci hanno buttato
Si alza dalla sedia del bar chiuso
lentamente Cisco fa un sorriso e dice:
Noi abbiam capito tutto
è un po' come nel calcio...

È la dura legge del gol
gli altri segneranno però
che spettacolo quando giochiamo noi
non molliamo mai

Loro stanno chiusi ma
cosa importa chi vincerà
perché in fondo
lo squadrone siamo noi
lo squadrone siamo noi


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Joe Di Maggio (fu anche marito di Marylin Monroe), vera leggenda dei già di loro leggendari
New York Yankees, citati da Pezzali nella canzone.
Secondo me solo l'american football è superiore al baseball, ed è un fatto che nell'ultimo
mezzo secolo lo abbia soppiantato come sport nazionale degli States.
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Messaggioda io sono Nessuno » 28/11/2016, 14:30



L'amore che cos'è / Testo e musica di Luca Carboni


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Ho bisogno di vederti
di vederti e di toccarti
ho già fretta di infilarmi
nel tuo cuore

No, no non hai capito
non ho detto di spogliarti
io ci voglio entrare adesso
anche se sei vestita

Voglio entrare nella tua vita
dimmi a cosa stai pensando
vedi com'è bella la vita
anche solo per un momento

Amore amore che cos'è
questa porta che si è aperta
quest'onda che ci trasporta
chissà dove ci porta

Ma l'amore che cos'è?
bravo chi lo sa capire
ma l'amore cosa fa?
so solo che mi fa morire

La senti amore questa onda che viene e va
e ci invade anche l'anima
ci fa nascere e morire più che si può
mille volte al secondo mi ami o no

La senti amore questa onda che sbatte qui
non esiste più forte di così
prendi e dammi questo amore più che si può
e non farmi uscire più da qui

Innamorarsi è una cosa seria
più grande del mare
infatti il nostro piccolo cuore, sì,
rischia di scoppiare

Ma l'amore che cos'è?
nessuno ce lo può spiegare
ma l'amore cosa fa?
può farci tutto ma non del male <3
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Messaggioda Eos » 29/11/2016, 13:43



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-----------U2------------
LOVE IS BLINDNESS

L’amore è cecità
Non voglio vedere
Non avvolgerai la notte
Intorno a me
Oh cuor mio
L’amore è cecità
In una macchina parcheggiata
In una strada affollata
Vedi il tuo amore
Finalmente realizzato
Il filo si spezza
Il nodo si scioglie
L’amore è oscurità

L’amore è meccanismi ad orologeria
Ed acciaio freddo
Dita troppo insensibili per sentire
Schiaccia la maniglia
Soffia sulla candela
L’amore è cecità
L’amore è oscurità
Non voglio vedere
Non avvolgerai la notte
Intorno a me
Oh amor mio
Cecità

Una piccola morte
Senza lutto
Nessuna chiamata
E nessun avvertimento
Piccola… un’idea pericolosa
Che ha quasi senso
L’amore sta annegando
In un pozzo profondo
Tutti i segreti
E nessuno a cui dirli
Prendi i soldi
Dolcezza
Cecità
L'amore è cecità
Non voglio vedere
Avvolgerai la notte intorno a me?
Oh amor mio
Cecità
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Eos
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