Non preoccupatevi.
Non allarmatevi.
Non son qui a cercar o a richieder i vostri contatti.
Son qui a raccontar di come odio, o meglio disprezzo Facebook.
Sono iscritto anche io, come tutti, come molti (credo) di voi.
Ma c'è una cosa che vi devo confessare. Che non posso tener per me.
Facebook ha ucciso i miei amici.
Non fisicamente, certo. Li ha uccisi in un modo ben peggiore.
Li ha uccisi in un modo che non si può accettare.
Ha ucciso il ricordo di loro che pensavo (mi illudevo fosse) indelebile.
Conservavo nel cuore e con profonda gelosia il ricordo dei miei compagni di scuola. Nella mia mente, nel mio piccolo cuore loro erano rimasti i bambini e i ragazzi di un tempo. Bambini e ragazzi che amavo, che sentivo vicini a me. Erano i miei compagni e le mie compagne. Nessuno me li poteva portar via.
Ora sono morti, tutti quanti, nessuno escluso.
Non conosco le "donne" e gli "uomini" che son diventati e a nulla valgon gli sterili racconti tra di noi su ciò che era e adesso non è più.
La dura e nuova realtà mi è stata tirata sul viso con gli stessi effetti che ha lo schioccare di una frusta sulla schiena di un condannato.
Non volevo questo, non credevo sarebbe stato questo.
Pensavo di viver ciò che ho vissuto allora. Pensavo di ritrovare i miei amici. Pensavo che tutto sarebbe stato come prima, intrappolato in una opaca bolla di sapone.
Non è stato così.
Non ho capito in tempo che la mia mano si stava armando dell'ago che avrebbe fatto scoppiare quella bolla.
Non ho capito in tempo che ero io l'assassino.
Non ho capito in tempo che per tentare di ritrovarli avrei cancellato ciò che mi spingeva a farlo.
Non ho capito in tempo che li avrei persi per sempre.
Non ho capito in tempo.