Il pensiero di conoscenti, cioè di persone che leggo su internet, è più egoistico. Come te, non lo giudico negativo a priori, cioè piuttosto che provare pietà o sentirsi in difficoltà nell'avere a fianco una persona 'problematica' è meglio che uno sia onesto con se stesso e gli altri e dica semplicemente che non se la sente. Quello è ciò che va per la maggiore anche in chi, in un primo tempo, è disposto a passare sopra a certe difficoltà.
Del resto, se un problema fisico è facilmente superabile. (facilmente facilmente no, però è questione di abitudine e spesso di avere l'attrezzatura giusta. Esempio per chiarirci: se non cammini, è ovvio che se uno ti deve portare in braccio prima o poi si stanca ma con una buona sedia a rotelle, magari a motore, andate dove volete senza troppe difficoltà e il peso diventa davvero superabile.
Quindi io i problemi fisici non li considero proprio. Se sono estetici poi, hanno ancora meno senso (a meno che stai parlando d'amore, ma io ho inteso tu parlassi di amicizia generale)
Secondo me non è meglio niente. Cioè, un po' dipende dalle situazioni e soprattutto dal chi hai di fronte. Credo che una buona strategia sia proprio quella di lasciar fare all'istinto, al caso e al grado di interesse. Infatti, a mio parere, sebbene non sia il massimo della correttezza, è importante buttarsi e tastare il terreno più volte proprio per imparare a conoscere le reazioni ed agire di conseguenza. Ovviamente, sempre nei limiti del rispetto e della correttezza. Devi imparare a conoscere le persone, a capire i gradi di sensibilità, di accettazione. Ognuno è diverso e merita di essere trattato diversamente.
Le persone, di fronte alla depressione, si stancano. Ed è normale sia così. Il problema è la depressione, non la persona, ma è chiaro che la persona (che contiene in sè la depressione) ne subisce le conseguenze.
Il problema è la poca voglia di risolvere la depressione (proprio a causa della depressione stessa) e il fatto che è più facile trascinare qualcuno nel baratro piuttosto che farlo uscire.
Il problema maggiore è che spesso, agli occhi degli altri, tu sei la depressione. E una palla al piede. E un peso. E chi più ne ha più ne metta. La cosa bella (anche se di fatto non cambia il risultato finale: ti tratteranno sempre male) è che si sbagliano di grosso.
Personalmente, provando a conoscere persone solo tramite mezzi simili a questo, non ho mai avuto il problema di dover svelare chissà quale segreto. Sono qui, su un forum che si chiama myhelp che parla di un tipo specifico di argomenti: è chiaro che io ho problemi! Mai nessuno però si è lasciato avvicinare abbastanza da potermi spiegare e far conoscere.
Non ho mai creato amicizie. Non perdo la speranza.
Non sono convinta però sia tutta colpa della depressione. Anche perchè, nel mio caso, fortunatamente, non è mai stata così presente nella mia vita. Leggera sì, mai soffocante o invalidante.
Purtroppo quindi non posso darti un vero consiglio. Secondo me, devi buttarti così come sei, nei tuoi momenti si e no. Anche perchè, io, fossi al tuo posto, vorrei comunque a fianco una persona che sappia accettarmi nei momenti si e no e non solo quando sto bene o male. E' difficile.
E' molto difficile essere se stessi quando la solitudine pressa. Perchè ti rendi conto che basterebbe accettare un piccolo compromesso (quello che tu chiami mostrare solo il tuo lato migliore) e sperare che poi tutto andrà per il meglio ma... bisogna anche esserne capaci. Io non lo sono.
Spero (sia per me che per te!!!) che ci siano ancora persone in grado di comprendere la sensibilità che ognuno ha in sè. E che questo sia l'anno buono per incontrarle!!!!

Incrociamo le dita!