Diario di bordo : Il piccolo principe.

[Naìv]

Buongiorno sono le 6.10 a.m. mi chiamo Ivan e mi trovo appoggiato alla ringhiera della terrazza di casa mia con addosso il vecchio Loden di mio nonno perchè fa piuttosto freschino stamattina. Ho una tazza di caffè caldo a scaldarmi le mani e una sigaretta pronta per essere accesa. Sono rimasto sveglio tutta la notte a riflettere. Mi sono reso conto che i miei occhi preferiscono socchiudersi alla bellezza di questa fredda alba. Il mio viso è buffo fa una smorfia di diniego. Penso che per ora mi guarderò lo spettacolo e non penserò a nulla e riprenderò a scrivere fra un po...perchè era da tempo che non mi vivevo un' alba come questa da solo.
Ore 7. 32. Il sole è nato già da un po ormai, io intanto mi sono fatto una doccia, ho deciso di cambiare la trapunta al letto, ho messo la federa e le lenzuola blu notte alle quali sono affezionato e ho deciso inoltre di dare ascolto alle prediche di una vita da parte di mia madre di asciugarmi i capelli dopo bagnati. Mi sono vestito carino questa mattina. Ho messo una bella camicia di lino azzurro e un cardigan in stile boemia. Oggi il cielo è terso le colline delle Marche sembrano le curve di una donna stesa . Anche se mi spaventa un po ho deciso che scendo a fare due passi...
Ore 10. 30 circa e sono appena rincasato . Fuori ho giocato con un cane molto piccolo incontrato in un parco e una signora in centro mi ha ricordato una tua risata. Mi sono seduto alla scrivania e mi sono reso conto della cenere che è caduta dalla mia sigaretta sul pc , accesa da un paio di minuti per stemperare l'adrenalina nelle vene; ero solo assorto nei pensieri ma ora riprendo a scrivere..
Da quando sono bambino sino ad oggi c'è un romanzo in particolare che mi ricorda me stesso o forse quel piccolo me stesso quando commetto un errore o un ingenuità. Quella piccola sostanza primitiva di me stesso ingabbiata nell' involucro vissuto di un uomo. Oggi volevo parlare del Piccolo Principe noto romanzo scritto da Saint-Exupéry. Chi di noi non ha fantasticato sui banchi di scuola quando la maestra era solita leggerlo durante le ore di letteratura?! . Libro ricco di metafore di vita che come ho detto mi ricorda esso quando sbaglio in generale. Perchè "Ivan purtroppo sbaglia e quando sbaglia ...sbaglia.".Tappe consumate prima del tempo. Storie bruciate, la cera che provo scrostarmi dalle mani perchè la priorità è raccogliere alla svelta i frammenti piccoli e ancora più impercettibili dei cocci della mia anima in forma di materia. Perchè una vecchia amica che forse dal primo giorno in cui mi ha conosciuto mi ha definito così istrionico da ricordarle il caos ma di non poter far a meno di questa confusione. Come hai ragione Rose |=
Regola numero 1 : Prendi un bel respiro profondo Iv, rifletti e dai fiato alla bocca . Solo così forse non ti vedrai scappare chi più desideri al mondo. E' solo questione di calmarti ed attendere in quel momento. E non come quella sera quando a cena fuori con Elena, insieme alla tua bocca idiota scevra da ogni filtro , ti sei visto costretto di chiedere il conto al tavolo perchè lei non tornava più dal bagno...
Regola numero 2 : E' questione di chimica dicono o forse di alchimia dico....o forse di me.
E quindi morale della favola , in ossequio alla legge di Murphy, se quella fetta biscottata alla nutella che tanto ami dovrà caderti dalle mani ci metterà tutta se stessa per rovesciarsi per terra. E dunque questa è la dolce metafora del mio passato.
Una regola numero 3 non c'è per adesso. Anzi da oggi ci metterò tutto me stesso per cercarla cambiare le carte in tavola. Non ne posso più persino i tramonti di ieri mi guardano e mi dicono " Doveva andare così" ) : Devi sentirti beffato persino dal sole obbligato ad andare a dormire.. Se allora questi tramonti mi dicono doveva andare così io con mio aplomb deciso li correggo e dico che doveva succedere cosi. Sostituisco l'infinito di un verbo perchè anche se sembra subdolo a me cambia tutta la visione.
Ho deciso di affidarmi alla mia vecchia dottoressa con l'auspicio che possa aiutarmi questa volta a risolvere il mio problema esistenziale e i miei continui sbalzi di umore perchè non posso continuare ad allontare le persone attorno a me.
Ivan quel condottiero saraceno fiero e coraggioso vissuto nel buio Medioevo il quale giace con il volto sorridente fra le braccia della sua amata in lacrime. Ivan , Apollo in un mito infelice di Dafne. Ivan quel piccolo principe arrivato da un pianetà lontano anni luce.
Posso invertire il ciclo obbligato delle stagioni se qualora il tuo desiderio fosse quello. Potrei darti il calore in Gennaio quando insiste a ghiacciare l'ambiente. Posso persino essere il tessuto delle tue calze invernali che non riescono a scaldarti il cuore quando non vedi la luce dell' avvento della primavera arrivare. Essere la brezza fresca che mi risulta tanto difficile... per te. Perchè le note e le battute sullo spartito rimasto fermo sul pianoforte , si riuniscono in gruppo, spezzano la regola dell'armonia che in musica è fondamentale, si siedono sul davanzale e mi parlano di te. Sento piccoli violini parlare te.
Eh bene , e giunta l'ora di mettere un punto a questa riflessione. Come ultima lezione di vita questa volta non calerà il sipario di una tragedia greca in teatro perchè non credevo di aver imparato ad amare inconsciamente. Il piccolo principe mi ha solo ricordato di possedere questo valore dentro la struttura molecolare piu piccola del mio cuore. Di un concetto sopito il quale va oltre la regola, la morale più grande e rilevante della mia vita è ora posso lasciarti amare chi senti di amare. Posso lasciarti andare dove ti senti di andare. Posso lasciarti guarire quando ti sentirai di guarire. Qualsiasi decisione prenderai io ti aspetterò . Sarò quì . Mi troverai all'alba di stamattina e sarò guarito finalmente. Per la tua felicità non lo farò per te ma per me . Perchè solo in questo modo potrò continuare ad amarti senza danneggiare te e me.
Amore significa lasciare andare...
E' qualcosa di effimero...
E allora tutto questo mi riconduce ad un concetto di un principio fisico che non ho mai capito a scuola la ragione di tale conseguenza secondo la quale se due particelle si scontrano saranno condizionate l'una con l'altra per l'eternità indipendentemente quale sarà il luogo del loro destino . Io queste particelle le ho immaginate come due grandi pianeti del sistema solare . Quando quindi Giove incontra finalmente Saturno cade in Maggio e proietta la luce verso la luna la quale riflette a sua volta al firmamento il tuo volto a me. Alchè io muoio. Ora però si è fatto tardi e devo andare a scoprire muoio dalla curiosità di scoprire che cosa succede questa volta perchè ho appena respirato il tuo profumo, e proviene dalla cucina.....
E' la tua pelle di pane.

[AbyssichateWolf]

Mancano solo gli orari in cui ti svuoti vescica e intestino, anche se il tuo post penso almeno in questo sia servito.

[Riccardina]

Che dice, Abyss?