Il tarlo in testa

[kiono]

Pablo Neruda

Lentamente muore
Chi diventa schiavo dell'abitudine,
Ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
Chi non cambia la marca,
Chi non rischia di vestire un colore nuovo,
Chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
Chi preferisce il nero al bianco
E i puntini sulle "i"
Piuttosto che un insieme di emozioni,
Proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
Quelle che fanno di ogni sbadiglio un sorriso,
Quelle che fanno battere il cuore
Davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
Chi non capovolge il tavolo,
Chi è infelice sul lavoro,
Chi non rischia la certezza per l'incertezza
Per inseguire un sogno,
Chi non si permette
Almeno una volta nella vita
Di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
Chi non legge,
Chi non ascolta musica,
Chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente,
Chi distrugge l'amor proprio,
Chi non si lascia aiutare.

Muore lentamente,
Chi passa i giorni a lamentarsi
Della propria sfortuna o della pioggia
Incessante.

Lentamente muore,
Chi abbandona un progetto,
Prima di iniziarlo,
Chi non fa domande
Sugli argomenti che non conosce,
Chi non risponde
Quando gli chiedono
Qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
Ricordando sempre che essere vivo
Richiede uno sforzo
Di gran lunga maggiore
Del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà
Al raggiungimento
Di una splendida felicità.

Sono già morto dentro.

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[mat0109]

Ciao, come va il problema che avevi nel 2015 del lavoro ?? alla fine hai risolto ?? se si come ?? se non hai risolto ho io una soluzione pratica e sana per te...

[Lyra]

Cosa intendi per una vita vera?

La vita che vorrei.
In questi ultimi 11 mesi, se mi chiedessi cosa ho fatto, chi ho frequentato, che posti ho visto, che negozi, che esperienze, feste, serate, pranzi o cene, aria respirata fuori, etc, ti direi che ho solo lavorato. Lavorato al punto di non prendere ferie, di non avere giorno libero, di non tornare a casa per pranzo, né per cena, di non toccare proprio cibo, di non toccare nemmeno il letto prima di mezzanotte.
Aggiungiamo anche l'avere a che fare con i problemi di 30 o più persone al giorno. Perché non è facile lavorare con le persone. Rispondere alle loro esigenze, spesso pretese, spesso arroganze, possiamo dire anche frustrazioni, montagne di stress che ti scaricano addosso a valanga. Ti sommergono e ti soffocano.
E una volta a casa, trovarla così trascurata, non avere il tempo di fare colazione, di sistemare, di pulire, di starci dentro insomma, a prendere anche, che so, una tisana. Etc etc etc.
Oggi mi sono presa un giorno di pausa... ho ricevuto una chiamata alle 10 del mattino mentre ero ancora a letto. Per l'ennesimo problema di turno.
Non posso immaginare di continuare ad avere una vita così.
Eppure... la giornata è gia finita. Tra poco arriverà il domani, di nuovo a lavoro, sarà uguale al dopodomani, e così via.
Non elencatemi mosse scontate, perché sono le prime a cui si pensa. Anticipo che è inutile parlare di cambiamento per ora. Perché le circostanze non lo permettono. E cmq il mio era solo uno sfogo. Almeno mi sono fatta questo regalo oggi.

Io credo che una persona che fa un certo tipo di lavoro se lo debba aspettare. Anzi per fare certi tipi di lavori bisogna anche chiedersi prima se si hanno le risorse per affrontarli. Se non sai mantenere la giusta distanza dalle persone che cerchi di aiutare devi fare dei corsi magari per imparare a farlo. Anche perché non mettere la giusta distanza non è nemmeno l'approccio giusto per l'altro, se si sta parlando di veri e propri pazienti.

Detto questo, mi dispiace essere cinica, ma trovo fuoriluogo leggere da chi qui si impegna a leggere ed ascoltare chi ne ha bisogno, una lamentela perché ciò gli nuoce, soprattutto se questa lamentela è accessibile alle persone che qui richiedono aiuto.
Ricordati che la metà della gente qui è portata a darsi dei sensi di colpa. E che per molte persone che fanno fatica a chiedere aiuto leggere questo non è esattamente bello. Per vari motivi tra cui appunto il senso di colpa.

[mat0109]

Cosa intendi per una vita vera?

La vita che vorrei.
In questi ultimi 11 mesi, se mi chiedessi cosa ho fatto, chi ho frequentato, che posti ho visto, che negozi, che esperienze, feste, serate, pranzi o cene, aria respirata fuori, etc, ti direi che ho solo lavorato. Lavorato al punto di non prendere ferie, di non avere giorno libero, di non tornare a casa per pranzo, né per cena, di non toccare proprio cibo, di non toccare nemmeno il letto prima di mezzanotte.
Aggiungiamo anche l'avere a che fare con i problemi di 30 o più persone al giorno. Perché non è facile lavorare con le persone. Rispondere alle loro esigenze, spesso pretese, spesso arroganze, possiamo dire anche frustrazioni, montagne di stress che ti scaricano addosso a valanga. Ti sommergono e ti soffocano.
E una volta a casa, trovarla così trascurata, non avere il tempo di fare colazione, di sistemare, di pulire, di starci dentro insomma, a prendere anche, che so, una tisana. Etc etc etc.
Oggi mi sono presa un giorno di pausa... ho ricevuto una chiamata alle 10 del mattino mentre ero ancora a letto. Per l'ennesimo problema di turno.
Non posso immaginare di continuare ad avere una vita così.
Eppure... la giornata è gia finita. Tra poco arriverà il domani, di nuovo a lavoro, sarà uguale al dopodomani, e così via.
Non elencatemi mosse scontate, perché sono le prime a cui si pensa. Anticipo che è inutile parlare di cambiamento per ora. Perché le circostanze non lo permettono. E cmq il mio era solo uno sfogo. Almeno mi sono fatta questo regalo oggi.

Io credo che una persona che fa un certo tipo di lavoro se lo debba aspettare. Anzi per fare certi tipi di lavori bisogna anche chiedersi prima se si hanno le risorse per affrontarli. Se non sai mantenere la giusta distanza dalle persone che cerchi di aiutare devi fare dei corsi magari per imparare a farlo. Anche perché non mettere la giusta distanza non è nemmeno l'approccio giusto per l'altro, se si sta parlando di veri e propri pazienti.

Detto questo, mi dispiace essere cinica, ma trovo fuoriluogo leggere da chi qui si impegna a leggere ed ascoltare chi ne ha bisogno, una lamentela perché ciò gli nuoce, soprattutto se questa lamentela è accessibile alle persone che qui richiedono aiuto.
Ricordati che la metà della gente qui è portata a darsi dei sensi di colpa. E che per molte persone che fanno fatica a chiedere aiuto leggere questo non è esattamente bello. Per vari motivi tra cui appunto il senso di colpa.

Oh ma te tacchi briga con tutti hahaha dai rilassati un attimo...

[Lyra]

Mammamia... certo che sei incredibile. Come fai a trarre delle conclusioni sulle persone che non conosci? Sei appena iscritto, non mi conosci e già mi hai accusato di "restare nel mio brodo" e "attaccare briga con tutti".
Almeno prima di questa seconda affermazione potevi premurarti di leggere gli altri messaggi scritti sul forum alle altre persone. Giusto per accertarti che quello che avresti scritto è fondato eh.
Sinceramente te lo dico perché tu rifletta. Specialmente su questo forum, trarre conclusioni avventate è molto sbagliato (ma lo è in generale nella vita). Ci sono utenti che cambiano completamente dipendentemente dai solo forti cambi d'umore ad esempio, quindi se ti limiti a trarre conclusioni da una sola conversazione limiterai le tue vedute.
Spero che tu non lo prenda di nuovo (questa mia risposta) come un modo per discutere...

[Royalsapphire]

[...] trovo fuoriluogo leggere da chi qui si impegna a leggere ed ascoltare chi ne ha bisogno, una lamentela perché ciò gli nuoce, soprattutto se questa lamentela è accessibile alle persone che qui richiedono aiuto. [...]

Temo tu non abbia compreso minimamente a chi/cosa mi riferivo.