I terroristi vengono spesso criticati, soprattutto quando uccidono i bambini. Eppure, in qualcosa mi ci rivedo.
Mi metto nei loro panni, e rovescio il mondo: l'Occidente è povero e in perenne guerra, e il Medio Oriente è ricco e in pace da decenni.
Io sono un cittadino nativo della povera Italia, che negli ultimi anni ha dovuto subire bombardamenti dal Medio Oriente, come tutte le altre nazioni europee, per motivi geopolitici, ufficialmente perché i paesi arabi volevano "esportare la democrazia".
La mia famiglia è stata colpita dalle bombe dell'aviazione siriana (cioè, per esempio, quella francese in Siria nella realtà, qui siamo in un mondo inverso).
Mia mamma è stata uccisa dalle bombe sganciate dalla ricca e pasciuta Damasco, e con mio papà sono dovuto scappare per sopravvivere, approdando proprio nel Paese che mi ha flagellato il nucleo familiare.
Mi chiedo: come mi sentirei una volta arrivato a destinazione? Cosa penserei della terra che tanto male mi ha fatto, soprattutto vedendo gli allegri abitanti locali che si divertono come se nulla fosse successo?
Come minimo li odierei a morte, questo è certo. E se un altro italiano come me si vendicasse mettendo una bomba a un concerto di adolescenti siriani, mentre questi si trastullano felicemente, a differenza di quanto ho potuto fare io alla loro età, non mi dispiacerebbe di sicuro, anzi.
Stessa cosa se fossi nato in Siria da famiglia italiana, magari cresciuto con i racconti di mia nonna, rimasta mutilata a causa di razzi lanciati dai loro aerei sulla sua casa. Cosa proverei nei confronti del mio Paese adottivo? Amore? No, lo stesso odio, come nell'esempio precedente.
Ora, torniamo al mondo di adesso e immaginiamo che il Giappone, per distruggere una base militare dislocata in un qualsiasi territorio italiano, lanciando dei missili manchi il bersaglio e colpisca delle abitazioni civili, magari una scuola con dentro cento bambini del nostro Paese.
Voi cosa provereste nei confronti del Giappone? Io astio totale, tanto che se gli capitasse un terremoto del grado 10 della scala Richter, con tanto di diecimila morti civili, mi farei grasse risate, per il senso di vendetta che avrei nei loro confronti.
Ecco, quindi capisco i cittadini medioorientali, sia nativi sia di origine familiare. Io la penserei nello stesso modo, perché è questo sentimento di rivalsa nei confronti dell'Occidente che li porta a festeggiare i nostri morti. E io farei lo stesso con loro, tanto che quando due anni fa perirono più di duemila islamici a La Mecca, per un crollo delle transenne, io commentari sarcasticamente la notizia, e non mi interessa se erano islamici moderati, estremisti o chissà cosa. So solo che fui contento, come lo sono loro quando moriamo noi.
E non sono per nulla immigrazionista o terzomondista, però al loro posto, se fossi io esule in Libia, o Siria o Marocco, vorrei veder morire tutti quanti. E se capitasse un attentato di un mio "fratello" italiano, ne sarei felicissimo, e li insulterei su facebook sfottendoli per farli incazzare, augurandomi altri cadaveri. Perché in fondo io sono uguale a loro. Senza orgoglio o vergogna, è un dato di fatto.