Io ringrazio chiunque di voi legga tutto e abbia la forza di rispondermi, ho davvero bisogno di qualcuno con cui parlare e confrontarmi. Non riesco a parlare con nessuno dal vivo... e anche qui mi è molto difficile esternare le mie preoccupazioni. Quindi grazie in anticipo.
Più o meno dieci mesi fa conobbi un ragazzo (che chiamerò X) su un gruppo di whatsapp di amici di un'amica. Ci feci subito amicizia, così come con tutti, e fin dal primo momento, ognuno di loro si rese conto dell'affinità che avevamo io e questo ragazzo X. Entrambi amavamo la stessa musica, ci piacevano gli stessi film e avevamo caratteri simili. Dopo circa due mesi di frequentazione e di uscite in gruppo o non, ci mettemmo insieme. Ero felice con lui, nonostante stessi passando un periodo orribile in famiglia a causa di problemi di salute di mio padre.
Io sentivo che potevo parlargli di qualsiasi cosa e per lui era lo stesso.
Stiamo insieme da poco più di sette mesi, ma già un mesetto e mezzo fa ho cominciato a dubitare dei miei sentimenti. Ne parlai con la psicologa della scuola con cui avevo fatto degli incontri, ma lei non fece altro che aumentare il mio spossamento dicendomi: "sei giovane, sai quanti altri ragazzi trovi, se è quello che senti lascialo, tanto non sarà il tuo Vero Amore".
Ma sì, dai, mettiamoci a lasciare persone ad minchiam, spezzando i cuori, "tanto sei giovane".
Ma adesso vi spiego perché sento questo peso.
Dopo qualche settimana da quando ci eravamo conosciuti su whatsapp, lui su questo gruppo notò che c'era qualcosa che non andava in me. Mi sentiva triste e lo capiva da come parlavo. Così io gli scrissi in privato e dopo poco cominciai a raccontargli tutti i miei problemi. Non sapevo neanche perché lo facevo, con nessuno mi aprivo così facilmente. Gli dissi come mi sentivo, il mio senso di inutilità, il mio vuoto, la mia tristezza perenne, il non sentirmi parte di niente e di non avere sogni a cui aspirare. Quello che mi colpì è che lui mi ascoltò con comprensione e mi disse che aveva i miei stessi problemi. La cosa di cui mi sono accorta è che quando mi sono resa conto di essere innamorata di lui, stavo piangendo e lui stava cercando di farmi stare meglio. Eravamo entrami due anime perse e disperate che cercavano in qualche modo di salvarsi. Lui cercava di trovare il suo coraggio grazie a me ed io cercavo di riempire il mio vuoto. Ma una volta lui mi disse: "proviamo a riempire questo nostro vuoto facendoci forza a vicenda, ma il vuoto che abbiamo non parte dall'amore". Io non so da dove parta questo vuoto, ma su una cosa aveva ragione: non era dall'amore. E quindi cercavo di di riempirlo con qualcosa che non bastava in realtà. E forse è per questo che ho iniziato ad avere i miei dubbi... Dopo essermi resa conto che lui non riempiva il mio vuoto, mi accorsi che non mi rimaneva più niente. Niente.
Mi ero innamorata di lui perché ero persa. Ma l'amore non salva le persone, non in questo caso almeno, e soprattutto non quando entrambi sono nella stessa situazione. Io nella mia depressione e lui nella sua, entrambi a non fare nulla, entrambi a non cambiare.
E così è da questo mese che sono sempre più scontenta. Sto ricadendo in quell'abisso profondo. Lo chiamo per sentirlo, per cercare di rendermi conto che mi sbaglio, ma lui se ne sta sulle sue, sta a telefono ma fa altre cose. Ci mette tempo a rispondere alle domande che gli faccio o alle frasi che dico, tanto che è distratto, così gli aggancio il telefono per rabbia e dico che è caduta la linea, e con una scusa o un'altra per non doverlo risentire, gli dico che non posso richiamarlo. E se sono triste lo contatto, ma lui ci mette ore a rispondermi... non si connette mai su whatsapp; e se gli scrivo: "sto male, aiutami", lui dopo ore mi fa: "uhm. Che hai?".
Ma poi dal vivo mi dice "eddai perché hai la faccia triste, che c'è?" ed io sono sempre costretta a fingere un sorriso, giusto perché non sono pronta ad affrontare l'argomento.
Come se non bastasse, l'ultima volta che ci siamo visti, mi aveva detto: "Ti amo tanto, tanto, tanto..."
Io gli sorrisi e lo baciai. Ma dentro soffrivo ancora di più dopo quelle parole.
Mi sento questo peso, non voglio lasciarlo, perché so quanto ci starebbe male ed io non voglio che stia male, sta avendo problemi all'università, non riesce a studiare, sta spesso male per questo, ed io vorrei stargli vicino ed amarlo come lui ama me. Ma non voglio neanche tenermi tutto dentro e fingere un amore che non so se provo ancora o meno...
Non so più quello che voglio, neanche quello che sento.
Mi ha chiesto di uscire, avrei voluto non lo chiedesse, perché so che devo affrontare l'argomento, ma non so come, non so cosa dire, sono terrorizzata...