Tutto il peso dell'essere single

l'essere single per scelta altrui e le ripercussioni sulla vita sociale

LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali).
I tanti ritratti dell'Amore: condividiamo gioie e dolori e cerchiamo di imparare dalle nostre esperienze.
Inoltre, se vogliamo saperne di più e cerchiamo delle risposte sul sesso, se abbiamo dubbi o se viviamo male la nostra sessualità, possiamo discuterne in questo forum, che si dedica anche alle proprie tendenze omosessuali etero o transex.

Tutto il peso dell'essere single

Messaggioda Masquerade » 17/07/2017, 17:51



Tu cosa vuoi precisamente Headon? Una compagna per costruire un futuro insieme? Beh, servono delle solide basi come può esserlo anche un lavoro. Dubito che le donne ti chiedano di guadagnare tanto, ma io stessa se dovessi pensare ad una famiglia a metter al mondo dei figli, vorrei almeno garantirgli un tetto sulla testa e poterli crescere. Un minimo di stabilità economica serve per poter creare qualcosa. Un minimo, appunto.

Poi dici che il lavoro che fai (non stabile) non ti impone rapporti con capi e colleghi. Hai la minima idea di quanto sia difficile gestire dei rapporti di lavoro? No? Allora sappi che non è meno difficile dello gestire rapporti personali.
Potrebbe anche essere questa la causa che ti fa restare single. Ci hai pensato?

La professionista è stata sincera. Non ci sono garanzie che tu riesca a sfuggire a questa solitudine sentimentale. Così come non ci sono garanzie che amici e parenti possano essere felici per sempre con le rispettive fidanzate. Stare in coppia richiede molto impegno. Starci bene in coppia richiede un lavoro immane. Se non riesci ad impegnarti nel "sopportare" colleghi e capi, come pensi di riuscire in altro campo?
Tieni poi presente che lei ti ha solo suggerito di prepararti alla possibilità più difficile. Non è detto che debba per forza essere così.

C'è una fascia di età in cui diventa difficile essere single ed è quella di tutti i matrimoni e fidanzamenti degli altri. Cambiano gli interessi in comune. la situazione diventerà più critica quando arriveranno dei bambini. Perché anche la scelta di un film sarà un abisso tra quello che vorresti vedere tu e quello di animazione per bambini. Tu stai attraversando questa fascia.

Io l'ho attraversata cercando di ampliare il mio giro di conoscenze in base anche agli interessi in comune. Perché la vita sociale è determinante per attraversarla.

È evidente che temi il giudizio altrui e già questo è indice di grande insicurezza, tipica anche di chi non sa gestire determinati rapporti.
Mi verrebbe da dirti di non sprecare tempo nel preoccuparti del giudizio altrui, ma dubito tu sia disposto ad accettare questo consiglio. Se puoi, concentrati su come affrontare questa fase di single in mezzo alle coppie.
L'unico augurio che ti faccio è di non incastrarti in un rapporto solo per il desiderio di non essere solo. Vero che non siamo fatti per essere soli, ma non siamo fatti neanche per stare con chiunque. Buona fortuna.
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Messaggioda arcade » 17/07/2017, 21:39



Riccardina ha scritto:Era una risposta seria. Sai che qui i 3/4 della popolazione maschile non sanno nemmeno cosa sia?


3/4 è un'esagerazione, secondo me scendiamo a 1/4 dei maschi nel mondo
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arcade
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Messaggioda Ātman » 17/07/2017, 22:08



arcade ha scritto:
Riccardina ha scritto:Era una risposta seria. Sai che qui i 3/4 della popolazione maschile non sanno nemmeno cosa sia?


3/4 è un'esagerazione, secondo me scendiamo a 1/4 dei maschi nel mondo


Credo che Ric si riferisse alla popolazione maschile di questo forum.
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Messaggioda Premio Nobel » 17/07/2017, 22:08



Masquerade ha scritto:Tu cosa vuoi precisamente Headon? Una compagna per costruire un futuro insieme? Beh, servono delle solide basi come può esserlo anche un lavoro. Dubito che le donne ti chiedano di guadagnare tanto, ma io stessa se dovessi pensare ad una famiglia a metter al mondo dei figli, vorrei almeno garantirgli un tetto sulla testa e poterli crescere. Un minimo di stabilità economica serve per poter creare qualcosa. Un minimo, appunto.
Poi dici che il lavoro che fai (non stabile) non ti impone rapporti con capi e colleghi. Hai la minima idea di quanto sia difficile gestire dei rapporti di lavoro? No? Allora sappi che non è meno difficile dello gestire rapporti personali.
Potrebbe anche essere questa la causa che ti fa restare single. Ci hai pensato?
La professionista è stata sincera. Non ci sono garanzie che tu riesca a sfuggire a questa solitudine sentimentale. Così come non ci sono garanzie che amici e parenti possano essere felici per sempre con le rispettive fidanzate. Stare in coppia richiede molto impegno. Starci bene in coppia richiede un lavoro immane. Se non riesci ad impegnarti nel "sopportare" colleghi e capi, come pensi di riuscire in altro campo?
Tieni poi presente che lei ti ha solo suggerito di prepararti alla possibilità più difficile. Non è detto che debba per forza essere così.
C'è una fascia di età in cui diventa difficile essere single ed è quella di tutti i matrimoni e fidanzamenti degli altri. Cambiano gli interessi in comune. la situazione diventerà più critica quando arriveranno dei bambini. Perché anche la scelta di un film sarà un abisso tra quello che vorresti vedere tu e quello di animazione per bambini. Tu stai attraversando questa fascia.
Io l'ho attraversata cercando di ampliare il mio giro di conoscenze in base anche agli interessi in comune. Perché la vita sociale è determinante per attraversarla.
È evidente che temi il giudizio altrui e già questo è indice di grande insicurezza, tipica anche di chi non sa gestire determinati rapporti.
Mi verrebbe da dirti di non sprecare tempo nel preoccuparti del giudizio altrui, ma dubito tu sia disposto ad accettare questo consiglio. Se puoi, concentrati su come affrontare questa fase di single in mezzo alle coppie.
L'unico augurio che ti faccio è di non incastrarti in un rapporto solo per il desiderio di non essere solo. Vero che non siamo fatti per essere soli, ma non siamo fatti neanche per stare con chiunque. Buona fortuna.


Mi permetto di fare riferimento a questo commento per esprimere una sorta di critica, anche se in realtà secondo me è più un contributo a quanto già ti ha detto Masquerade. Io credo che stare in coppia non richieda così forte impegno come suggerito.
Avere una fidanzata, o anche un amico, non è come scrivere un trattato accademico in cui uno si deve impegnare nella maniera migliore possibile per evitare ogni possibile buca e creare un rapporto ideale (non sarebbe possibile del resto in quanto anche persone non così colte vivono belle storie d'amore).
Stare assieme è una cosa molto più tranquilla e pacifica tutto sommato: se a me piace una ragazza è istintivo, del resto l'amore è un sentimento, non un costrutto teorico. Coltivare l'amore richiede impegno (e da quanto ho avuto modo di vedere, una certa complicità ed anche una certa sopportazione) ma in realtà non tanto farlo nascere.
Aggiungo una cosa ancora (da esperienza personale); convengo con Masquerade che dovresti cercare di non preoccuparti del giudizio altrui, ma secondo me il modo migliore per fare ciò è semplicemente fidarsi del proprio giudizio e convenire sul fatto che forse non tutto quello che io posso razionalmente pensare sia del tutto sbagliato [cioè dire: gli altri non sono stupidi, però nemmeno io lo sono. io li posso ascoltare, poiché sicuramente possono dirmi delle cose intelligenti, ma alla fine quello che devo cercare di seguire è il mio giudizio e la mia opinione. 1) perché anche io non sono stupido, 2) perché gli altri mi possono dare dei consigli, ma non possono darmi una soluzione, anche perché non mi conoscono così bene come me stesso, 3) perché fidarsi generalmente di se stessi è la situazione normale, cioè quella in cui di solito le persone si trovano]
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Messaggioda Cuoretriste » 18/07/2017, 15:58



Anuar ha scritto:
Cuoretriste ha scritto:Questo non è affatto vero. Io sono attratta da persone molto simili a me, io ho un carattere dolce e introverso, capirai che l'uomo dominante proprio non mi interessa, e il problema è proprio questo. Viviamo in una società dove se sei un uomo dolce e introverso ti schifano tutti e questo porta al cambiamento tante persone che sono meravigliose così come sono.
Cambiare vita non è mai facile. Da dove cominci?
Ok, molti sono single perché non hanno nulla da offrire, nulla che li renda appetibili, ma tra i single cronici ci sono anche tante persone normali. Io personalmente sono single da una vita perché non ho mai trovato quello che cerco, forse la mia mente mi trae in inganno e quello che cerco non esiste, sta di fatto che esco con qualcuno e mi rendo conto che proprio non ce la faccio, che non sono a mio agio, che al solo pensiero di condividere la mia vita con quella persona mi sento soffocare.
(E sono limitata anche tanto dal punto di vista fisico, la maggior parte degli uomini è più bassa di me, e io faccio cagare :P)


Tu sei dolce ed introversa, e ti piacciono gli uomini simili a te, ma un uomo introverso difficilmente ti rivolterebbe la parola in quanto appunto "introverso", riesci a vedere il problema in questa equazione?
Te lo dico per esperienza, perché io sono introverso.


Hai centrato il punto....
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Messaggioda Cuoretriste » 18/07/2017, 16:09



nero_71 ha scritto:Mah io ho 46 anni ed il fatto di essere single mi sta rovinando la vita.
Il lavoro ce l'ho, tutto il resto ce l'ho ma il pensiero di non trovare nessuna mi distrugge.
Da buon ansioso mi sono fatto venire anche una fortissima ansia da prestazione, cosicché chiunque dovessi fortuitamente trovare mi lascerebbe dopo poco per il problema sessuale.
Secondo me essere single è una menomazione.


È ovvio che sia così. Tutti quelli che dicono "devi bastarti da te" etc...etc... sono una massa di ipocriti buonisti da 4 soldi. L'uomo non è fatto per rimanere da solo. È la natura umana. Il nostro corpo è programmato per la procreazione non per andare sulla luna o fare calcoli matematici.
Devi bastarti da solo per far si che la tua relazione vada alla grande, ok, ma non per passare una vita in solitudine. Se qualcuno scegliè di rimanere single sono fatti suoi, si tratta sempre di "stranezza", a mio avviso, si tratta di persone che sublimano i sentimenti con robaccia futile, come accumulare soldi, fare sesso sfrenato fino a che hanno la giovinezza e un corpo decente etc...etc...
Questo "devi bastardi da te" me lo disse anche la psicologa, si, star bene con se stessi è fantastico, e io sto bene con me stessa, altrimenti elemosinerei uscite con persone che non sopporto e avrei una relazione con un uomo che non sopporto. La mi risposta fu che ognuno di noi ha i propri criteri di realizzazione, per qualcuno sono i soldi, per qualcun altro aiutare gli altri senza aver niente in cambio, per qualcun altro ancora fare il lavoro che sogna h24 etc...
Magari per qualcuno realizzarsi significa semplicemente crearsi una famiglia, magari a qualcuno non frega un ca... di tirar su un sacco di soldi o di far sesso ogni sera con una persona diversa. Non vedo perché la società debba insegnarci ad essere una massa di deficienti senza cuore che pènsano solo ad una massa di cazzate senza valore...
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Messaggioda Guardiano del Faro » 18/07/2017, 16:40



Cuoretriste ha scritto:
nero_71 ha scritto:Mah io ho 46 anni ed il fatto di essere single mi sta rovinando la vita.
Il lavoro ce l'ho, tutto il resto ce l'ho ma il pensiero di non trovare nessuna mi distrugge.
Da buon ansioso mi sono fatto venire anche una fortissima ansia da prestazione, cosicché chiunque dovessi fortuitamente trovare mi lascerebbe dopo poco per il problema sessuale.
Secondo me essere single è una menomazione.


È ovvio che sia così. Tutti quelli che dicono "devi bastarti da te" etc...etc... sono una massa di ipocriti buonisti da 4 soldi. L'uomo non è fatto per rimanere da solo. È la natura umana. Il nostro corpo è programmato per la procreazione non per andare sulla luna o fare calcoli matematici.
Devi bastarti da solo per far si che la tua relazione vada alla grande, ok, ma non per passare una vita in solitudine. Se qualcuno scegliè di rimanere single sono fatti suoi, si tratta sempre di "stranezza", a mio avviso, si tratta di persone che sublimano i sentimenti con robaccia futile, come accumulare soldi, fare sesso sfrenato fino a che hanno la giovinezza e un corpo decente etc...etc...
Questo "devi bastardi da te" me lo disse anche la psicologa, si, star bene con se stessi è fantastico, e io sto bene con me stessa, altrimenti elemosinerei uscite con persone che non sopporto e avrei una relazione con un uomo che non sopporto. La mi risposta fu che ognuno di noi ha i propri criteri di realizzazione, per qualcuno sono i soldi, per qualcun altro aiutare gli altri senza aver niente in cambio, per qualcun altro ancora fare il lavoro che sogna h24 etc...
Magari per qualcuno realizzarsi significa semplicemente crearsi una famiglia, magari a qualcuno non frega un ca... di tirar su un sacco di soldi o di far sesso ogni sera con una persona diversa. Non vedo perché la società debba insegnarci ad essere una massa di deficienti senza cuore che pènsano solo ad una massa di cazzate senza valore...


La penso come te cuoretriste, sembra quasi che uno debba per forza essere un'altra persona per essere accettato, credo che solo una persona che ha vissuto sempre in solitudine possa capire cosa significhi, quando non è una scelta è l'inferno. Detto questo è anche vero che da soli si impara molto di noi stessi e anche degli altri se ci fermiamo ad osservarli, ma è una grandissima stupidaggine che da soli si può vivere bene, se non è una nostra scelta, ci sarà tanta gente che vivrà una vita soddisfacente da soli, ma solo perché "è una loro scelta" e non un'imposizione delle circostanze.
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Messaggioda Anuar » 19/07/2017, 10:26



Guardiano del Faro ha scritto:
La penso come te cuoretriste, sembra quasi che uno debba per forza essere un'altra persona per essere accettato, credo che solo una persona che ha vissuto sempre in solitudine possa capire cosa significhi, quando non è una scelta è l'inferno. Detto questo è anche vero che da soli si impara molto di noi stessi e anche degli altri se ci fermiamo ad osservarli, ma è una grandissima stupidaggine che da soli si può vivere bene, se non è una nostra scelta, ci sarà tanta gente che vivrà una vita soddisfacente da soli, ma solo perché "è una loro scelta" e non un'imposizione delle circostanze.


Io ho vissuto molto tempo da solo, ed il mio viaggio è iniziato già da piccolo.
Lasciati dire, che da solo, non si vive bene, una parte del carattere non si forma, è come se ti mancasse un pezzo di torta, manca quella parte che può essere data solo dall'amore, o dall'affetto, o anche dall'odio di altre persone.
Crescendo ti accorgi che sei rotto, che ti manca un pezzo, e con il tempo inizi a immaginartelo quel pezzo che ti manca, creandolo da solo, e quindi inizi a fantasticare, su cosa potrebbe essere o su come potresti essere se c'è lo avessi, ma...beh sei solo, quindi nessuno mai ti dirà cosa non va in te.

Questo almeno è quanto ho imparato, poi molti definiscono "soli" non avere l'amore, ma poi hanno famiglia, hanno conoscenti, amici, colleghi di lavoro, questo genere di "solitudine", e quasi un illusione.
La vera solitudine è quando non hai parenti, ne amici, ne una/un compagno/a, e le uniche persone che incontri sono quelle dei telefilm, e non hai lavoro quindi nemmeno colleghi, questa è solitudine.
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Messaggioda Headon » 20/07/2017, 17:36



Grazie ragazzi, quante risposte! non me le aspettavo... questo forum mi sta facendo un'ottima impressione, se non altro mi sembra ci siano persone davvero intenzionate ad aiutarsi l'una con l'altra. Devo dire che avete centrato diversi miei 'punti caldi'.

Allora, Masquerade tutto quel che hai scritto è perfetto (l'unica cosa che ti 'critico', come dice anche Premio Nobel, è che i rapporti sentimentali non possono essere un continuo lavoro.. non ci credo che le coppie che stanno assieme da anni si portano un fardello del genere. capisco invece lo scendere a volte a compromessi. capisco i momenti sì e i momenti no. ma non so se è questo che intendevi).

Comunque io posso anche accettare (razionalmente) chi mi dice che non devo badare al giudizio della società - e ne comprendo appieno l'utilità ovviamente! Ma è proprio il setting della mia mente ad essere impostato in modo da risentirne. L'inconscio è difficile da modificare.

Sarà stata la mia infanzia... l'aver avuto una madre (e una nonna) a cui molto importava del giudizio sociale... una figura paterna non troppo stabile... ma il fatto è che io adesso sono così. E non sapete quanto mi sono impegnato a farmi piacere i rapporti di lavoro (di gruppo)... ma più ci provavo e più mi sentivo morire dentro. Non appena mia allontanavo e stavo da solo ecco che stavo meglio. Però, appunto, la solitudine in qualche modo uccide anche, se troppa.

Tornando al centro del problema... sono single.

Ma anche volendo bypassare il peso del confronto con i miei amici (ripeto: tutti sempre fidanzati, io sempre single mio malgrado - non per scelta - e loro sono da sempre consapevoli che NON è una mia scelta)... resta il confronto con me stesso, con le mie esigenze emotive e fisiche. Ragazzi sono frustrazioni non da poco... e scommetto che tanti di voi sanno bene di cosa sto parlando.

Sono momenti che più si protraggono nel tempo e più la sicurezza in se stessi va a calare, compromettendo poi tutte le altre aree, dando origine a una spirale davvero drammatica. Quando sono stato fidanzato (un paio di volte, sempre per un anno circa) ero molto più sicuro di me.

Io di base sarò anche riflessivo e malinconico, ma in realtà mi piace anche ridere, stare in compagnia di persone a me affini, amare, vivere...
E' per questo che in un mood cosi brutto non mi ci ritrovo per niente e voglio uscirne! Ma sembra impossibile!!

Anuar, penso tu abbia centrato il punto quando dici che devo innanzitutto migliorare me stesso. L'impressione che do all'esterno, anche con il body language, è sicuramente quella da te descritta. Ma ci sto provando a migliorarmi... a volte scorgo la via d'uscita, ma poi mi ritrovo sempre al punto di partenza... e ora che ho superato i 30 sto cominciando a preoccuparmi molto più seriamente.

Adesso, anche se sono single, in realtà mi trovo in un momento abbastanza positivo e fertile. Tra poco partirò per un viaggio. Professionalmente sto tentando vie parallele. Ci sono varie cose in ballo. Però so già che si tratta di una discesa che molto presto (settimane?) diventerà salita... ma non una salita normale; sarà più tipo una parete da scalare a mò di arrampicatore! Lo so, perché è sempre così.

Spero davvero che le cose che faccio vadano bene... ma so già che tornerò a confrontarmi con l'assenza di realizzazione professionale e sentimentale.

Anuar dici che hai lo stesso mio problema più o meno. Che strategie metti in atto tu? Quanto sono efficaci?

Io per essere realizzato vorrei semplicemente avere un po' di fortuna nei miei progetti lavorativi. Sono abbastanza sicuro che mi darebbero quella sicurezza in me stesso che mi manca per attirare una ragazza.

Sono convinto di non essere brutto. Ma da tempo ho capito che l'aspetto fisico, se sei maschio, non conta quasi nulla... a meno che tu non sia veramente bello...

Boh, che casino!
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Messaggioda Anuar » 20/07/2017, 20:27



Headon ha scritto:Anuar dici che hai lo stesso mio problema più o meno. Che strategie metti in atto tu? Quanto sono efficaci?

Io per essere realizzato vorrei semplicemente avere un po' di fortuna nei miei progetti lavorativi. Sono abbastanza sicuro che mi darebbero quella sicurezza in me stesso che mi manca per attirare una ragazza.

Sono convinto di non essere brutto. Ma da tempo ho capito che l'aspetto fisico, se sei maschio, non conta quasi nulla... a meno che tu non sia veramente bello...

Boh, che casino!


Io ho appena intrapreso il cammino credo che tu sia più avanti di me, ancora non ho un lavoro, per 10 anni ho avuto paura di cambiare perché io odio i cambiamenti, e quindi eccomi (per chiarezza ho 26 anni).
Comunque la mia strategia consapevole è accettare il problema, so benissimo che le cose stanno così non cerco di negarle o di arrampicarmici, per fare una citazione "nessuno può sconfiggere i propri demoni, semplicemente si può imparare ad ergersi al di sopra di essi".

Apprate l'accettazione, io come hobby scrivo, quindi se c'è un contesto che non so affrontare, mi domando: "cosa farebbe un dato personaggio di un mio racconto?", in alcuni casi cerco anche di immedesimarmici come una sorta di "attore", per trovarmi più a mio agio con le persone.

Come terza cosa, cerco di spingermi oltre le mie paure, quando c'è qualcosa che non voglio fare perché mi spaventa, allora è un segno che è quella cosa che io devo fare, e ci provo, anche se credimi rimando tanto :lol: .
Un altro "trucco" è apparire sicuri di se, è più semplice di quanto non sembri, basta andare avanti col petto in fuori schiena dritta e testa alta, non guardare il pavimento, non ci sono quasi mai soldi per terra :lol: , anche solo così il tuo corpo comunicherà sicurezza.

Io sono socio-fobico, le persone mi mettono ansia, quindi puoi immaginare come sia difficile per me parlarci, ma quando ci parlo cerco di sgombrare la mente e seguire il discorso, senza balbettare (eh :imbarazzo: non è facile per me, dato che spesso il mio cervello è più veloce della mia bocca), cerco di immaginare un posto che mi metta a mio agio, questa cosa mi calma (ma questo non credo faccia per te, in tutta la mia vita non ho incontrato mai nessuno in grado di pensare a più cose contemporaneamente, il pensiero comune è molto lineare quindi credo valga solo per me, che vuoi che ti dica, sono uno bravo col multitasking).

Anche io temo il giudizio altrui, sempre continuamente, so come ci si sente, e non l'ho ancora superata, ma mi aiuta davvero davvero molto chiedermi "io chi sono?", sapere chi sei è fondamentale, a me aiuta veramente molto sapere chi sono, io sono un artista, un aspirante scrittore, e un sognatore senza speranza, un pacifista se vogliamo, ed un grande ascoltatore, ci ho messo anni a capirlo ma ora so chi sono, quando ho paura o qualcuno mi giudica mi ripeto: "chi sono io?", e mi rispondo, e agisco di conseguenza, fedele alla mia natura (ma sempre disposto ai cambiamenti se sono di buon auspicio).

Detto le cose consapevoli, beh io sono sempre stato apatico, da che o memoria, ho solo qualche vago flashback di quando avevo sentimenti normali, avrò avuto 3-4 anni, l'assenza si sentimenti mi ha accompagnato fino ai 17 anni, a quell'età la mia sfera emozionale si e come scissa in due, una metà di me prova emozioni, l'altra non prova niente, quando mi trovo in contesti di estrema ansia o imbarazzo, poco dopo subentra l'apatia, che mi consente di riprendere il controllo "fingendo" le emozioni.
Lo so non è un gran pregio, essere privi di empatia è anche una brutta cosa in contesto "ragazze" se piaccio ad una ragazza, privo di empatia non potrei mai accorgermene.

Spero che qualcosa di quanto ho detto possa aiutarti a prendere spunto per una tattica tutta tua, ma una cosa ti dico, NON considerare l'apatia come una soluzione, fidati, non lo è.
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Anuar
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