affrontare persone che non la pensano come te

[Maura]

Ma non era meglio metterla fuori il prima possibile, cioè subito, prima che arrivasse il panzone?

Riccardina oggi è il suo secondo commento che approvo in toto.


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[dave81]

Ma non era meglio metterla fuori il prima possibile, cioè subito, prima che arrivasse il panzone?

con il senno di poi, si.

sarebbe stato meglio come dici tu. senza dubbio

[dave81]

Per il resto tu hai imposto il tuo pensiero. Loro il loro. Credo che il problema sia il termine imporre


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il problema è COME imporre o,meglio, COME esprimere le proprie posizioni. senza prevaricare o provocare gli altri

è come se io, ascoltando una conversazione tra vegani, facessi apposta a mangiare una salsiccia davanti a loro.
ecco, a me è successo esattamente questo.

[drop]

in questo caso può darsi che la mia risposta sia stata troppo brusca e quindi percepita come provocazione?? boh, non saprei ..... vorrei capirlo per evitare che si ripeta in futuro...

Potrebbero averla percepita come una provocazione, sì, come se la tua fosse un’affermazione buttata là per dar fastidio.

cioè, il solo fatto di dichiarare apertamente le proprie idee è di per sè sufficiente a farlo sembrare una provocazione??
in che altro modo dovrei o potrei esprimere le mie idee senza farlo sembrare una provocazione??

Assolutamente sì! Sarà sembrata una sciocca idea, assurda quasi, per loro che probabilmente della poveretta non avevano la minima considerazione.
Oppure, ma ne dubito un po’, avrebbero potuto anche non credere al tuo principio di animalista, vedendoti giocherellare con lei.

oddio, mi sto facendo troppe seghe mentali per sta cosa, mi sto preoccupando

Non credo siano alla fine questioni da lasciar passare così. L’atteggiamento che si è presentato in questa situazione (più che a discapito tuo per mancanza di rispetto della tua opinione, a discapito della vita della cimice stessa, in questo caso - come in ogni altro caso che coinvolga la vita di un qualsiasi altro animale - la cui sorte è stata decisa chi con il diritto poi non lo aveva così tanto) è quello che si ripresenta in circostanze più grandi e danneggia ogni giorno una parte del mondo.

la cimice semplicemente l'ho tirata su , con un foglio di carta , e tenuta sul foglio di carta, tutto qua. mica mi metto a torturare gli insetti dai... e comunque poi l'avrei messa fuori sul balcone

Mi spiace, non posso non riprendere questo punto.
Vorrei solo farti vedere la cosa dal punto di vista della cimice. Indubbiamente la cimice ha una percezione differente dalla tua. Io ora parlo per ipotesi, perché non ne so di cimici, ma se consideri il rapporto uomo-cimice sarai d’accordo nel dire che quello che per te è un piccolo gesto per una cimice è un’enormità. Secondo questo punto di vista ciò che dice Maura a mio parere è insindacabile.

[drop]

In sostanza... non credo di averti risposto davvero, nell’intervento precedente.
Come affrontare chi la pensa diversamente? Eh eh, bel quesito...
È straziante, se ci rifletti, perché non esisterà mai un’idea comune a tutti. E questo non si affronta, è palese.
Al di là di questo caso, credo sia sempre bene mettersi in dubbio, essere aperto ad ogni pensiero, non rimanere mai chiuso sulle tue idee. E semmai dovrai arrivare, dopo un’attenta valutazione, alla conclusione che la tua sia l’idea migliore allora posso dirti di tentare, con tutta la calma possibile, di farti capire.
E se questo non dovesse accadere... non potrai farci nulla (forse)... purtroppo

[Ātman]

Il problema principale è che tendiamo a identificarci con le nostre idee (come con i nostri gusti, ecc.); e tanto più forte è tale identificazione più la prendiamo sul personale quando qualcuno manifesta opinioni diverse dalle nostre. Sappiamo tutti a quali atrocità può portare l'identificazione collettiva con ideologie, religioni, ecc.; la storia (e la cronaca) è ricca di esempi.

L'unico rimedio è la consapevolezza: essere coscienti di quali reazioni nascono in noi quando dobbiamo confrontarci con posizioni differenti, di quanto ne facciamo una questione personale al punto da sentire "minacciato" il senso della nostra identità. Come pure essere consapevoli di quella sorta di "ego elefante" che si manifesta in noi in certi momenti e calpesta tutto ciò che trova con la sua presunzione.
Più ci porremo in modo troppo assertivo e più susciteremo negli altri reazioni eccessive, piccate; fermo restando che potremmo anche aver espresso la nostra opinione con tutta la delicatezza necessaria senza che questo sia servito ad evitare reazioni esagerate nel nostro interlocutore. In quel caso potrebbero essere entrati in gioco altri fattori, come il linguaggio non verbale. Ma anche quella sarà un'occasione per fare pratica di consapevolezza e non dare eccessivo peso alle reazioni altrui, proprio perché le abbiamo conosciute già in noi e sappiamo ormai come funzionano: per lo più si attivano in automatico, senza che ce ne rendiamo conto. Occupiamoci quindi di lavorare su noi stessi, perché è l'unica cosa che possiamo fare, e non prendiamocela più di tanto se capita di confrontarsi con persone inconsapevoli.

[dave81]

ok lavorare su noi stessi, va molto bene ed è giusto,per carità

ma alla fine se tu ti comporti bene e incontri uno str***o che si comporta male, hai poco da lavorare su te stesso, è lo str***o che dovrebbe lavorare su se stesso.

[Ātman]

ok lavorare su noi stessi, va molto bene ed è giusto,per carità

ma alla fine se tu ti comporti bene e incontri uno str***o che si comporta male, hai poco da lavorare su te stesso, è lo str***o che dovrebbe lavorare su se stesso.

E come pensi di convincerlo? Con la forza? La decisione deve nascere dall'intimo di ciascuno, e spesso non basta una vita perché accada.

[Lμcιfεrσ]

Generalizzando l'esempio della cimice, direi che ognuno può e deve avere la propria idea, com'è giusto che sia. Io sono tutto tranne che animalista e liberlista, ma sono dell'idea che (come dice il liberalismo) ognuno può avere la propria idea e può esporla a condizione che non ostruisca la vita di qualcuna altro. Io non capisco il motivo per cui si debba uccidere un animale del tutto innoquo quando c'è la semplice e comoda possibilità di accompagnarlo fuori dalla porta. Già sarebbe diverso se si trattasse di un ape o di un animale più rischioso.
Con questa persona mi sarei rapportato in questo modo, magari in modo meno argomentativo (perchè a certe persone se dici un periodo un pochino complesso con una parola un po' lunga, già si perde), ma avrei reagito così.
Se poi questa espressione libera di idee a salvaguardia di tutti non viene rispettata, allora lì mi inc*zzo.

[drop]

Se ognuno lavorasse su se stesso...