Lieve ha scritto:D'altra parte la cosa che non riesco a capire è che io ho una forte stima di me stessa, almeno su alcune cose:
Ricorda che siamo composti di
tante parti diverse (vedi la teoria della Psicosintesi e le
sub-personalità).
Si può avere grande stima per una parte di sé, e assente per un'altra.
Esempio: posso avere una intelligenza straordinaria, doti artistiche, grande coraggio e capacità lavorative... ma credere di non meritare amore.
Oppure posso essere una bella persona, che tutti apprezzano e stimano... ma essere convinta che non potrei mai parlare in pubblico.
Può anche essere che uno si convince di stimarsi, ma sotto sotto non ci crede veramente. Razionalmente pensiamo una cosa, ma nell'inconscio ne crediamo un'altra.
Sally dei Peanuts dice "
Quando nessuno ti ama, devi far finta che tutti ti amino".

I fatti, il comportamento, rivelano quello in cui crediamo veramente.
Di solito il problema nasce dai "messaggi" che riceviamo dai genitori, o dall'ambiente, da piccoli... che ci si fissano nella testa.
Magari ti fanno i complimenti per una cosa, e ti criticano per un'altra. O ti sminuiscono. O non ti ascoltano... e queste cose ci rimangono dentro, e definiscono la nostra identità inconscia.
se lui non mi considera o così penso io, invece di pensare "avrà problemi" penso che sicuramnete ho fatto qualcosa di sbagliato.
Una tendenza di questo tipo può nascere da una famiglia in cui sul figlio venivano scaricati i problemi, o le tensioni, e così lui/lei se ne faceva carico acriticamente. "Sono io quella sbagliata, sono io che devo risolvere la situazione".
E' una sorta di "senso di colpa" o "di inadeguatezza" a priori.
Eppure so benissimo che tante volte i comportamenti delle persone non hanno spegazioni logiche
Ogni comportamento ha sempre una spiegazione.
Non sempre è logica

(l'inconscio ha una sua "logica", che però spesso non è razionale; idem per gli istinti)